martedì 3 luglio 2012

pc 3 luglio - Rimini: la questura al servizio dei neonazisti. L'Antifascismo non è reato!


IL REATO È MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA E RISALE AL 5 GIUGNO SCORSO QUANDO CI FURONO LE TENSIONI CON L’ASSOCIAZIONE ARIMINUM IN PIAZZA TRE MARTIRI
Corteo anti nazi, quaranta in Questura
Coinvolti anche l’assessore all’Ambiente Visintin e il consigliere comunale Pazzaglia
di Simone Mascia
RIMINI. Il reato contestato è manifestazione non autorizzata. E le denunce che partiranno dalla questura sono una quarantina. Tra queste anche quelle indirizzate a un assessore, un ex assessore, un consigliere e un membro del Cda di Rimini Fiera. Sono gli strascichi dei momenti di alta tensione che lo scorso 5 maggio hanno coinvolto in corso Augusto i manifestanti del Paz e di un cartello di forze della sinistra e antifasciste che si sono opposti al corteo dell’associazione Ariminum, sigla dietro cui si nascondevano - secondo gli antagonisti - personaggi di Forza Nuova. Un faccia a faccia tra ambienti di sinistra contro quelli di destra, in cui è dovuta intervenire la polizia per evitare che la situazione trascendesse. Oltre al palpabile nervosismo e le urla con insulti reciproci, i gruppi contrapposti non si sono nemmeno sfiorati evitando il peggio. Ma le ripercussioni, a sorpresa, si sono fatte sentire a distanza di un mese: al termine delle indagini condotte dalla polizia, per l’assessore comunale all’Ambiente Sara Visintin, per l’ex assessore Vittorio Buldrini e per il consigliere Fabio Pazzaglia e per Paolo Pantaleoni, membro del Cda di Rimini Fiera e marito della stessa Visintin, sono arrivate le convocazioni in questura che porteranno a delle formali identificazioni anticamera alle successive denunce. Assieme a loro, coinvolte altre 35 persone, tra i quali cinque ultrà del Rimini calcio, a cui sarà contestato lo stesso reato: manifestazione non autorizzata. Nella ricostruzione dei fatti, il gruppo anti nazi - con cui c’erano anche assessore, ex assessore e consigliere comunale - si è diretto da piazza Tre Martiri verso l’Arco d’Augusto, proprio per interrompere il corteo di Ariminum. Tutto senza avere avuto la regolare autorizzazione a manifestare. A quel punto, l’assessore Visintin avrebbe però cercato di portare alla calma, visto che l’avvicinarsi “dell’obiettivo” stava facendo crescere la tensione; ed è stata a lei a chiedere a più riprese a numerosi manifestanti di non farsi sfuggire la situazione di mano. Un intervento il suo, assieme a quello delle forze dell’ordine e al buonsenso di alcuni partecipanti, che ha quindi evitato lo scontro fisico. Ma non le denunce, che arriveranno inesorabili al termine delle identificazioni.

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