“Non dev’essere facile vivere così”, obiettò Dora.
“Non lo è di sicuro” rispose il mezzadro. “Ma la brigata GAP comandata da Bulow è un esercito disciplinato. In alcuni rifugi hanno generatori di corrente elettrica e persino campanelli d’allarme collegati ai posti di guardia. Finora, dei loro covi, fascisti e nazisti non ne hanno scoperto nemmeno uno.”
“E i partigiani che stanno in città?”
“Stessa cosa, ma in superficie. Stanze nascoste, riparate da armadi e librerie mobili. Se in campagna i partigiani sono talpe, in ambiente cittadino sono topi. Abbattono pezzi di parete, costruiscono gallerie tra un caseggiato e l’altro. Via Puglia, ad Alfonsine, ha più buchi di un
formaggio svizzero. Il capo Mario Cassini, un ometto piccolo piccolo, rosicchia il paese dall’interno. Intanto crea vie segrete di comunicazione col Ferrarese.”“E questo in così breve tempo?”
“Chiediti: chi sono i partigiani? Operai, muratori, braccianti, gente di fatica. Usano a proprio favore le abilità che un tempo vendevano ai signori.”
[Valerio Evangelisti - Nella notte ci guidano le stelle]
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