Corteo nazionale per la Palestina a Milano: un video realizzato da un redattore di Radio Onda d’Urto sbugiarda la versione poliziesca.
Si vede infatti chiaramente che la carica di piazzale Baiamonti è a freddo, con una manovra a tenaglia, contro manifestanti che stanno semplicemente sfilando in un corteo molto partecipato (50mila le persone presenti) e fermando compagne-i a caso (poi rilasciati in serata dalla Questura).
Giornali e Tv parlano “scontri tra polizia e manifestanti"… Omettendo di dire che quando si parla di "scontri" bisogna che ci sia una contrapposizione fisica, violenta, tra due soggetti. Se la polizia carica un tot di soggetti inermi, che non reagiscono, si chiama CARICA DI POLIZIA, NON SCONTRI CON LA POLIZIA
Secondo gli organizzatori, l’operato della polizia durante il corteo non sarebbe stato una reazione ai presunti disordini, ma un attacco diretto e premeditato. “Si è trattato di una provocazione poliziesca” – si legge in una nota stampa – “che ha cercato di soffocare la voce dei manifestanti a suon di manganelli.” Gli organizzatori raccontano di una carica non solo contro i partecipanti al corteo, ma anche contro passanti, evidenziando che tra le persone fermate vi erano anche minorenni, rilasciati solo in serata.
Questa narrazione sottolinea non solo la violenza fisica esercitata dalla polizia, ma anche le implicazioni comunicative di tali eventi. Si solleva il dubbio che questi interventi siano finalizzati a ostacolare la diffusione di un messaggio di solidarietà verso la causa palestinese. “La copertura mediatica ha cercato di distorcere la realtà, parlando di agitazione tra le forze dell’ordine e i facinorosi” hanno continuato nella loro denuncia, evidenziando l’importanza di una rappresentazione accurata degli eventi.
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La filiale di una banca di piazzale Lagosta a Milano è stata imbrattata con la scritta ''Spara a Giorgia'' al passaggio del corteo nazionale pro Palestina. Sul tragitto i manifestanti hanno preso di mira diversi negozi di multinazionali e banche, rompendo le vetrine e imbrattandole con vertice. Alla filiale di banco Desio di via Trau è stata bruciata una telecamera e sulla vetrina è stato scritto ''No riarmo''.
All’altezza di Piazzale Lagosta, alcuni manifestanti hanno infranto e imbrattato le vetrine di una filiale di Banco Bpm. «Spara a Giorgia», hanno scritto sul vetro. Alla filiale di banco Desio di via Trau è stata bruciata una telecamera e sulla vetrina è stato scritto «No riarmo». Danni alla vetrina del Carrefour di via Alserio. Danneggiata anche la filiale Unicredit di via Pola. «UniCredit complice del genocidio», si legge tra i cocci di vetro. Infranta, poco prima, anche quella di Starbucks. Poco dopo sono stati esplosi anche alcuni petardi.
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