sabato 30 dicembre 2023

pc 30 dicembre - Palestina - libertà per Khalida Jarrar - info e appello alla più ampia solidarietà

Ce mardi 26 décembre, l’armée d’occupation israélienne a kidnappé dans la nuit, la députée et militante féministe Khalida Jarrar à son domicile de Ramallah. Khalida Jarrar, est ancienne représentante du Front populaire de libération de la Palestine (FPLP), qui avait été au Conseil national Palestinien. Elle a déjà été mise en détention à quatre reprises par Israël  qui n’a jamais réussi à faire taire cette militante féministe, particulièrement impliquée dans la défense des droits des prisonnier-es politiques palestinien-nes.

 secours rouge

Dal blog femminismorivoluzionario

Gli occupanti israeliani hanno arrestato nuovamente – senza alcuna accusa, come capita a migliaia di palestinesi – la parlamentare, compagna e femminista palestinese Khalida Jarrar.

La Jarrar è stata rapita, nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, dalla sua abitazione a Ramallah – in Cisgiordania – e portata in carcere, assieme ad altri compagni e compagne del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, principale forza politica della sinistra marxista palestinese.

Il 27 dicembre la Jarrar – ricercatrice all’Università di Birzeit – avrebbe dovuto partecipare a un panel dedicato proprio ai prigionieri politici, organizzato dall’Arab Studies Institute di Washington e Beirut e dal titolo “Prisons and incarceration in a time of genocide” (prigioni e incarcerazione in tempi di genocidio).

Khalida Jarrar – eletta membro del Consiglio legislativo nelle ultime elezioni parlamentari che in Palestina risalgono ormai al 2006 – è stata arrestata almeno quattro volte negli scorsi anni, sempre senza alcuna accusa specifica, se non il fatto di essere una militante politica della sinistra palestinese, quella dell’FPLP, organizzazione politica che Israele (e quindi a ruota Ue e Usa) bollano come “terroristica”.

L’ultima volta nel 2019, con due anni di carcere preventivo per “attività che mettono a repentaglio la sicurezza” (questa la giustificazione di Tel Aviv) prima del rilascio, nel 2021. In quell’ultima detenzione le fu impedito di partecipare al funerale della figlia, Suha Ghassan Jarrar, deceduta poche settimane prima che la madre uscisse dalle carceri israeliane, dove era entrata, per la prima volta, nel 1989.

Durante le sue detenzioni, la Jarrar ha curato in carcere programmi educativi indipendenti per insegnare alle ragazze minorenni detenute l’istruzione superiore (negata da Israele) oltre che per insegnare alle donne adulte i loro diritti ai sensi del diritto internazionale.

La sua lotta, dentro e fuori le carceri, è diventata anche una breve autobiografia, all’interno del libro (edito nel maggio 2022) “Our vision of liberation”, dove lo storico israeliano anti-occupazione Ilan Pappè e il giornalista palestinese-americano Ramzy Baroud (direttore di www.palestinechronicle.com) intervistano numerosi attivisti palestinesi, intellettuali, leader popolari e politici.

Clicca qui per leggere il capitolo scritto da Khalida Jarrar e intitolato “Creare speranza nella disperazione: come resistere e vincere nelle carceri israeliane”.

APPELLO INTERNAZIONALE – Per la liberazione di Khalida Jarrar è stata lanciata una mobilitazione internazionale, come si legge sul sito di Samidoun, il network solidale internazionale che si batte al fianco dei prigionieri politici palestinesi (clicca qui per l’appello).

L’intervista di Radio Onda D'urto sulla Jarrar, l’Fplp e le migliaia di prigionieri politici palestinesi (si stima siano quasi 10mila, la metà dei quali dopo il 7 ottobre 2023) a Romana Rubeocaporedattrice di The Palestine Chronicle, effettuata giovedì 28 dicembre. 




Sulla figura di Khalida Jarrar e, più in generale, il ruolo e il posizionamento delle forze della sinistra palestinese Radio Onda D'urto ha intervistato mercoledì 27 dicembre Francesco Giordano, compagno del collettivo Palestina Rossa. 

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