lunedì 9 maggio 2022

pc 9 maggio - Vertenza ex Almaviva-Covisian: lavoro in cambio di voti?


“Chiedo a tutti i movimenti e partiti, a partire dal mio Partito democratico, di essere solidali con queste lavoratrici e con questi lavoratori senza provare ad avere in cambio nulla. La solidarietà per un voto o una candidatura non è solidarietà. È miseria, vergogna. Mortificazione.”

Così si è espresso, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia di ieri 8 maggio, “il deputato del Pd e candidato al Consiglio comunale, Carmelo Miceli – uno dei più attivi nel seguire la vicenda” che “ha denunciato” che “diversi partiti starebbero cercando di candidare alcuni ex lavoratori Almaviva.”

Soprattutto in tempo di elezioni, la caccia al voto, in ogni modo e con qualsiasi mezzo, non è certo una novità per nessuno, ma ricordarlo, così direttamente e apertamente come ha fatto il candidato, chiarisce senza mezzi termini la “qualità” degli sciacalli politici che si buttano a capofitto nelle disgrazie altrui, per il proprio tornaconto!

In questo caso si tratta della vertenza ex Covisian-Almaviva che coinvolge 543 lavoratrici e lavoratori, che oggi pomeriggio si sposta alla Camera con una “audizione informale del presidente esecutivo di Ita Airways, Alfredo Altavilla, e dell’amministratore delegato Fabio Lazzerini”, cioè con “i vertici della compagnia che avevano disertato l’incontro dello scorso 20 aprile, l’unico finora convocato al ministero del Lavoro, nel quale si sarebbe dovuto trovare una soluzione al licenziamento degli operatori di Covisian.”

Insomma “…è dovuto intervenire il ministero dell’Economia e delle Finanze, che possiede il 100 per cento della società aerea, per costringere Ita a presentarsi per spiegare ai parlamentari cosa intende fare per salvaguardare i posti di lavoro: martedì, invece, il ministro Daniele Franco dovrà illustrare in Commissione Trasporti il piano industriale, il programma di investimenti e gli aumenti di capitale programmati per rilanciare la compagnia di bandiera.

Il paradosso, si fa per dire, è che l’azienda, Ita Airway, che aveva dato in appalto il call center, è statale al 100 per cento e se ne è lavata le mani dopo che la Covisian aveva rotto il contratto! E licenzia senza tenere in conto la clausola di salvaguardia. È anche per questo che le lavoratrici e i lavoratori si sono fatti sentire ancora di più in questi giorni con un sit-in in centro ed esponendo striscioni sul tetto del teatro Politeama per la salvaguardia dei posti di lavoro.

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