lunedì 23 aprile 2012
pc 22 aprile - la stampa borghese segnala la campagna di boicottaggio attivo delle elezioni a palermo
Palermo - Si avvicinano sempre di più le elezioni amministrative e si ripercuotono ormai quotidianamente le stesse scene: manifesti, dibattiti, interesse per i cittadini. Ieri, davanti la sede del comune un gruppo di manifestanti del circolo dei Proletari Comunisti di Palermo ha voluto indire un sit-in per dire di no al finto perbenismo ed interesse che invade la città e le menti dei candidati al momenti della propaganda elettorale.
“Niente diritti, niente voto!” , questo lo slogan con il quale i manifestanti portavano avanti un messaggio di astensionismo attivo,"un rifiuto del voto rimpiazzato però da una costante e mirata lotta verso i problemi dei cittadini- afferma Emanuele Venezia del circolo dei Proletari Comunisti di Palermo- problemi che vengono apparentemente presi in considerazione esclusivamente nel periodo pre-elezioni; la nostra protesta non ha colore politico ed è rivolta a tutti quei "nuovi" candidati delle amministrative che non fanno altro che rappresentare i soliti nomi che hanno portato la città in questa situazione di degrado economico e sociale prossima allo sfascio".
Foto di Sabina Denise
La protesta di oggi mira ad evidenziare quanto la città stia sprofondando strutturalmente tra disoccupazione, precariato, immondizia scuole fatiscenti, servizi sociali e sanitari inesistenti fino a toccare il bollente tema dell’aumento repentino delle varie imposte.
Foto di Sabina Denise
Tra i manifestanti , numerosi lavoratori in cassa integrazione, giovani precari , studenti , uomini e donne che non vedono più il loro posto di lavoro come una certezza. Piazza della Vergogna è dunque sede simbolica della protesta , un luogo che per toponomastica rinvia al messaggio che a gran voce i manifestanti urlano ai passanti.
Questo l’estratto di uno dei testi scritti e letti in piazza :
Si avvicina l’appuntamento elettorale, in particolare per l’elezione del nuovo sindaco di Palermo e la città oltre che dall’immondizia è invasa anche da migliaia di manifesti elettorali con le facce di più o meno di sconosciuti che chiedono di essere votati.
Come ogni appuntamento di questo tipo i latitanti della politica ufficiale, si svegliano dal loro abituale torpore ed entrano prepotentemente nella vita quotidiana di lavoratori, disoccupati e cittadini, occupando spettacoli televisivi, presentandosi sui posti di lavoro, facendo comizi in piazza e presentandosi nei quartieri e nei mercati rionali.
In particolare nelle scorse settimane le primarie del centro-sinistra hanno ricevuto una smisurata attenzione mediatica, i partiti che vi hanno partecipato hanno illuso migliaia di cittadini di partecipare ad un grande atto di democrazia che alla fine si è risolto come tutti sappiamo in una grande farsa: nei soliti calcoli di potere, favoritismi e clientelismo; il risultato finale è che dopo tutta questa prosopopea non ci sarà un candidato unico del centro-“sinistra”.
Se queste sono le premesse figuriamoci quale dovrebbe essere l’alternativa di una coalizione di centro-“sinistra” al governo della città!
Mentre in città sono in corso vere e proprie “emergenze” permanenti come la disoccupazione, il rischio che migliaia di lavoratori della Gesip, dell’Amia e dell’Amat diventino disoccupati o entrino in cassa integrazione, i servizi sociali e sanitari sono sempre più un miraggio così come le case per i senza casa e le scuole crollano, quella che adesso si chiama casta politica sperpera migliaia di euro in campagna elettorale mentre la Commissaria straordinaria, con l’appoggio dell’attuale consiglio comunale, ha pensato bene di “risolvere” i problemi raddoppiando le tasse locali, vedi addizionale comunale Irpef, ai palermitani.
Il Circolo di proletari comunisti di Palermo invita i lavoratori, i disoccupati e i cittadini in generale a boicottare attivamente l’ennesima farsa elettorale; è necessario esprimere una sfiducia di massa e collettiva verso l’intera casta politica: dalla destra reazionaria, mafiosa e fascista alla falsa sinistra anch’essa ammanicata con padroni e mafiosi fino ai finti partitini comunisti che pur di avere una poltrona fanno patti con i vertici del Pd, attualmente sostenitore del governo antipopolare e dei sacrifici Monti.
Il solo astensionismo non basta, invitiamo lavoratori, disoccupati e cittadinanza a discutere collettivamente come costruire una serie di iniziative di lotta contro questa casta politica che non vuole e non può dare risposte concrete ai bisogni del popolo e che invece è responsabile di licenziamenti, carovita, impoverimento in generale delle masse popolari.
Significativa anche la presenza di molti giovani, segno che la situazione di crisi sta coinvolgendo sempre più fasce di cittadini. Abbiamo parlato con Rabih Boallegue un giovane palermitano di origini tunisine che ci ha rivelato i motivi della sua protesta :” Sono qui per dire di no alla falsità dei messaggi elettorali, e all’ipocrisia che si cela dietro la candidatura di certi nomi. Come può una persona parlare a nome delle comunità immigrate residenti nella città di Palermo, quando non è riuscita a ritagliarsi uno spazio nella propria comunità? Dal 15 Gennaio 2011, data del primo e storico sit-in pro-rivoluzione organizzato dalla ''nuova '' comunità tunisina di Palermo ( la prima di una lunga serie di fronte il consolato di Piazza Ignazio Florio ) ai diversi incontri organizzati dalla nuova comunità tunisina anti Rcd ( raggruppamento costituzionale democratico-partito del deposto Ben Ali ) alle nottate passate per assistere moralmente e materialmente i migranti tunisini di passaggio dalla stazione centrale di Palermo, alle prime e delicate elezioni storiche della nuova Tunisia organizzate in Sicilia e il successivo arrivo in Italia della delegazione dei familiari dei giovani migranti tunisini scomparsi, in nessuno di questi eventi legati alla Tunisia, sua terra d'origine, la candidata al consiglio comunale, Samira Zalteni era presente, lei che con grande ipocrisia dice di voler rappresentare tutte le comunità immigrate al consiglio comunale, compresa la nuova comunità tunisina, quando non ha fatto nulla per avvicinarsi ad essa, sopra tutto dopo la storica deposizione di Ben Ali, ignorando sistematicamente le nostre lotte preferendo la noncuranza al dialogo con i propri connazionali
C’è da dire che in periodo di elezioni, la tattica è tutto, e una determinata candidatura può attrarre o meno un determinato target di elettori; il messaggio del giovane intervistato è inequivocabile, dietro i giochi della politica si celano risvolti poco conosciuti e che invece l’opinione pubblica dovrebbe tenere
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