lunedì 5 settembre 2011

pc 5 settembre - Sacconi maledetto fascista!



Non ha mai perso un'occasione per esternare tutto il suo livore antioperaio, anticomunista, apertamente fascista, l'anima nera di questo governo, il ministro del lavoro Sacconi. In ultimo, lo ha fatto al convegno acli il 2 settembre a Castel Gandolfo (Rm), in preda al furore ideologico contro i ''bastardi anni '70'' e i ''cattivi maestri'', beccandosi del ''fascista'' da parte di qualche delegato.
L'enfasi ridicola con cui esorcizzava nella platea lo spettro dello scontro di classe degli anni '70 riguardava il presente, la paura del padronato di fronte, oggi, alla possibilità di un nuovo autunno caldo che possa mettere in discussione tutto il suo sistema di potere, il suo stato, i sindacati di regime, i partiti parlamentari e la falsa opposizione.
Dietro Sacconi c'è tutto l'odio di classe dei padroni, c'è la loro voglia di fascismo nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, rappresentata dalla Fiat di Marchionne, c'è il neocorporativismo dell'accordo sindacati/confindustria del 28 giugno sulla contrattazione e rappresentanza sindacale (sottoscritto anche dalla CGIL) per schiacciare l'opposizione operaia, c'è l'attacco al contratto nazionale, alla costituzione, allo statuto dei lavoratori, ai diritti, da quello di sciopero all'art. 18 in difesa dei licenziamenti, al salario, contenuti in questa manovra economica ferocemente classista.
Sacconi è solo l'ultimo rappresentante di una lunga serie di sacconi di merda con cui la borghesia italiana ha formato i suoi comitati d'affari.
E, se i proletari e le masse popolari riusciranno finalmente con la lotta a cacciare dalle proprie fila bonzi sindacali, politicanti della conciliazione e falsi comunisti, e costruire la propria forza, cioè sindacato di classe e Partito comunista maoista, allora quello spettro diventerà paura vera nel prossimo, imminente periodo, per i padroni.


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