Respingere la montatura giudiziaria e poliziesca
Libertà per Hannoun e tutti gli inquisiti palestinesi.
La solidarietà con la Resistenza palestinese non è reato!
proletari comunisti
27-12-25
Finanziamenti ad Hamas per sette milioni, 9 arresti. L’indagine partita da Genova
Scoperti bonifici bancari verso associazioni (con sedi a Genova e Milano) “dichiarate illegali da Israele, perché controllate da o comunque collegate ad Hamas”
redazione Web
27 Dicembre 2025
Roma – Nove persone sono state arrestate dalla polizia e dalla guardia di Finanza perché accusate di avere finanziato Hamas per 7 milioni di euro attraverso 3 associazioni; le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal tribunale su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Genova.
Secondo quanto spiegato, l'indagine sarebbe partita dall'analisi di operazioni finanziarie sospette e si sarebbe sviluppata grazie a scambi informativi con altri uffici inquirenti italiani e con le autorità dei Paesi Bassi e di altri Paesi della Ue.
Per gli inquirenti, il “finanziamento delle attività terroristiche” sarebbe avvenuto attraverso 3 associazioni di beneficenza: in particolare, gli arrestati vengono accusati di avere “rilevantemente contribuito alle attività delittuose dell'organizzazione terroristica, per un ammontare complessivo di circa 7 milioni di euro”, con “operazioni di triangolazione” attraverso bonifici bancari o con altre modalità attraverso associazioni con sede all'estero, in favore di associazioni con sede a Gaza “dichiarate illegali dallo Stato di Israele, perché appartenenti, controllate o comunque collegate ad Hamas” o “direttamente a favore di esponenti di Hamas” e nello specifico “a Osama Alisawi, già ministro del governo di fatto di Hamas a Gaza, che in varie circostanze sollecitava tale supporto finanziario”.
Chi sono le 9 persone accusate
Di seguito, come reso pubblico dalle forze dell’ordine, l’elenco dei destinatari delle misure cautelari:
Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun, considerato il vertice della cellula italiana di Hamas e legale rappresentante/amministratore di fatto delle principali associazioni coinvolte;
Ra'Ed Hussny Mousa Dawoud, referente della cellula italiana e dipendente della filiale milanese di una delle associazioni;
Al Salahat Raed, referente per Firenze e la Toscana, membro del board della European Palestinians Conference;
Elasaly Yaser, responsabile con Dawoud della filiale di Milano di una delle associazioni;
Albustanji Riyad Abdelrahim Jaber, promotore della raccolta fondi, documentato in immagini con divise e armi dell'ala militare di Hamas;
Osama Alisawi, co-fondatore di una delle associazioni con sede a Genova;
Abu Rawwa Adel Ibrahim Salameh, referente per il nord-est d'Italia.
Abu Deiah Khalil, legale rappresentante dell'associazione La Cupola d'Oro e custode della filiale di Milano.
Abdu Saleh Mohammed Ismail, domiciliato in Turchia, accusato di avere trasferito circa 462.700 euro verso Gaza.
Quali sono le associazioni coinvolte
Le indagini si sono concentrate su enti con sedi a Genova e Milano, utilizzati per la raccolta fondi:
Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese, con sede a Genova;
Associazione Benefica La Cupola d'Oro, con sede a Milano;
Associazione Benefica La Palma.
Il ministro Piantedosi: “Grato ai magistrati di Genova”
Commentando la notizia, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di “un'operazione molto importante e significativa, quella portata a termine dalla polizia e dalla Finanza con l'arresto di 9 persone, tra cui Mohammad Hannoun. Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. Un pericolo rispetto al quale c'è la massima attenzione da parte del nostro governo”.
Ancora: “Grazie alla professionalità dei poliziotti e dei nuclei specialistici della Finanza si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale. L'ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre forze di polizia che si confermano tra le migliori al mondo. Sono grato al capo della polizia, al procuratore nazionale Antiterrorismo e ai magistrati di Genova per come hanno coordinato tali professionalità, contribuendo allo sviluppo di una indagine di straordinaria importanza. Questo risultato ci incoraggia nell'opera di ulteriore rafforzamento delle nostre forze dell'ordine che stiamo portando avanti da 3 anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo”.
I pm: “Le azioni di Israele non giustificano il terrorismo”
Il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Mlillo, e il procuratore di Genova, Nicola Piacente, hanno spiegato che “le indagini e i fatti attraverso esse emersi non possono in alcun modo togliere rilievo ai crimini commessi ai danni della popolazione palestinese successivamente al 7 ottobre 2023 nel corso delle operazioni militari intraprese dal governo di Israele, per i quali si attende il giudizio da parte della Corte Penale internazionale”, e però “tali crimini non possono giustificare gli atti di terrorismo, compresi quelli del 7 ottobre 2023, compiuti da Hamas e dalle organizzazioni terroristiche a questa collegate ai danni della popolazione civile, né costituirne una circostanza attenuante”.


Nessun commento:
Posta un commento