Chi sono le tre vittime. Si cercano i dispersi
Gravissimo incidente, questo pomeriggio, alla centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino Bolognese al confine con la Toscana, nel Comune di Camugnano. L’esplosione di una turbina della centrale, avvenuta all’ottavo piano ribassato, ha provocato un incendio, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta a un tubo di raffreddamento della turbina che ha allagato il locale per parecchi metri. Tragico il primo bilancio provvisorio della Prefettura di Bologna: tre operai morti, altri cinque feriti e quattro ancora dispersi. Questi i nomi delle tre vittime: Mario Pisani, 73 anni, residente a San Marzano di Giuseppe ( Taranto), Vincenzo Franchina di 35 anni, residente a Sinagra (Messina) e Petronel Pavel Tanase, 45 anni, rumeno residente a Settimo Torinese.
Due dei feriti sono rimasti sul posto per stare vicini ai compagni di lavoro che hanno perso la vita. Le loro testimonianze saranno fondamentali per capire cos’è successo. Sempre dalla Prefettura, si è appreso che i 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione sono quasi tutti appartenenti a ditte esterne alla società. Risulterebbe solo un ex dipendente di Enel che lavorava come consulente per queste ditte. Nella centrale idroelettrica erano in corso lavori di manutenzione alle turbine.
I vigili del fuoco, riferisce Luca Cari, dirigente della comunicazione d’emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco, «hanno soccorso subito tre persone ustionate» mentre su cosa sia accaduto agli altri presenti al momento dello scoppio non c’è ancora certezza. «I testimoni ci hanno indicato sette persone che mancano all’appello, ma non sappiamo con certezza se siano rimasti coinvolti nell’incidente o se siano riusciti a trovare riparo». I dipendenti dell’azienda, conclude Cari, «stavano lavorando all’interno dei locali per rimettere in funzione una pompa». «Tutti i locali - aggiunge Cari - sono invasi dal fumo».
L'incidente alla centrale di Bargi - Ansa/Vigili del Fuoco
Il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Francesco Notaro, spera di trovare ancora qualcuno in vita tra i dispersi: «Nonostante lo scoppio abbia determinato un allagamento, potrebbe essere che dopo
l’esplosione abbiano trovato ricovero da qualche altra parte della piastra, la speranza è trovare qualcun altro in vita».Enel Green Power informa, con una nota, di avere «tempestivamente attivato tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione a tutela del proprio personale». La società spiega inoltre di essere in contatto e stretto coordinamento con i Vigili del Fuoco ed autorità competenti. Sul posto è arrivato l’amministratore delegato Salvatore Bernabei.
Il bacino idrografico del fiume Reno - Immagine tratta dal sito progettodighe.it
Per far fronte all’emergenza, la Regione Emilia Romagna ha subito attivato le strutture di Protezione Civile, mentre al governatore Stefano Bonaccini è arrivata la telefonata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Nel corso della telefonata – si legge in una nota del Quirinale – il Presidente Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente».
I soccorsi dopo l'esplosione - ANSA
Nessun commento:
Posta un commento