domenica 27 agosto 2023

Il rossobruno Marco Rizzo non ha diritto di presenza in nessun contesto di compagni e manifestazione proletaria e va cacciato con la forza - proletari comunisti

Oscene dichiarazioni a difesa del fascio/razzista Vannacci.

Rizzo su immigrazione, femminismo, gay la pensa come la peggiore feccia fascista.

Parla il candidato di Democrazia Sovrana e Popolare: «Il sovranismo? Lo inventò Gramsci. L’immigrazione è uno strumento del capitalismo mondialista» «Sono contrario, sì al blocco navale». I diritti civili? «Tema laterale, arma di distrazione di massa della sinistra».
Rizzo oggi vive a Rovereto («a Trento e Bolzano ho fatto il militare, in Trentino ho tanti amici, ricomincio da dove ho iniziato», racconta) e alle Provinciali di ottobre sarà candidato presidente per la sua lista Democrazia Sovrana e Popolare. «Non è un capriccio, ci siamo chiesti: come facciamo a parlare di autonomia se viviamo in un Paese senza più sovranità? Questa idea che la sinistra sia anti-patria è una cosa degli ultimi trent’anni:
«Internazionalismo significa rapporto tra nazioni e quindi prevede l’esistenza della nazione. L’internazionalismo è l’antitesi del globalismo e del mondialismo in voga oggi nella cosiddetta sinistra».
 Il Tempo ha intitolato: «Rizzo il comunista di destra»…
«Non mi dispiace, ma al contrario di questa destra io sono coerente. Prima di andare al governo erano contro Nato, Ue e immigrazione, poi hanno fatto l’opposto. Meloni prometteva il blocco navale e invece sono entrati il triplo degli immigrati rispetto ai due anni precedenti. Il sovranismo meloniano è un sovranismo di cartone. Noi di Democrazia Sovrana e Popolare invece siamo per il sovranismo vero, quello gramsciano».
Per questo, dice, si candida…
«Democrazia sovrana e popolare l’abbiamo fondata io e Francesco Toscano che è un cattolico moroteo». 
Un comunista con un cattolico che si ispira a Moro. Che fa, ripropone in miniatura il compromesso storico cinquant’anni dopo? «Però avanzato. Quello tra Berlinguer e Moro era un compromesso difensivo tra due forze enormi, Dc e Pci, mentre noi siamo deboli, piccoli e nascenti, per questo abbiamo la giusta dose di spregiudicatezza per compiere delle operazioni politiche in linea con la società di oggi».
La lotta di classe non c’è più…
«Esiste ancora, ma sono cambiati le parti in conflitto: non più salariati contro autonomi, ma il popolo contro le élite del grande capitalismo delle multinazionali. Il ceto medio nel secolo scorso era nemico del movimento operaio, oggi però si è depauperizzato e proletarizzato».
Quindi lavoratori e padroni sono sulla stessa barca?
«L’unione della classe lavoratrice e del ceto medio, cioè la piccola imprenditoria, i commercianti, gli artigiani, le partite Iva, è strategica per noi. Parliamo potenzialmente al 90% della popolazione italiana».

È contro l’immigrazione. Perché?
«Perché nasce dal commercio diseguale tra Occidente e Paesi dell’Africa. Una volta si chiamava colonialismo, oggi imperialismo. Guardate il Niger, che si sta risollevando grazie a quello che chiamano golpe e che invece è una rivoluzione: è uno dei Paesi più poveri al mondo, nonostante sia tra i più grandi produttori di uranio, ma la classe dirigente di quel Paese è corrotta e vende la ricchezza del suo Paese all’Occidente, in questo caso alla Francia. I cosiddetti golpisti sono patrioti rivoluzionari che liberano risorse per il loro popolo. Se quei popoli stanno meglio in patria non vengono da noi».
È il famoso «aiutiamoli a casa loro». Parla come Salvini…
«A destra c’è pressapochismo su questi temi, anche nelle stesse parole di Salvini".

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