Antagonisti a processo leggono messaggio in aula: insulti e minacce al pm Rinaudo
Imputati 11 anarchici e autonomi per l'irruzione di un anno fa alla Turkish Airlines. Il magistrato Rinaudo accostato a Erdogan,
Contiene degli insulti al pm Antonio Rinaudo, della procura di Torino, la dichiarazione che alcuni manifestanti processati hanno letto in tribunale durante l'udienza (svolta a porte chiuse) in cui si è discusso il riesame della misura restrittiva - obbligo di firma due volte al giorno - spiccata nei loro confronti.
Il presidente del collegio è anche intervenuto per criticare il contenuto del documento, dove compaiono frasi interpretate come "velatamente minacciose" in ambienti investigativi. Il procedimento, che vede indagati undici anarchici e autonomi, riguarda l'irruzione del 25 settembre
negli uffici di rappresentanza della Turkish Airlines nell'aeroporto di Torino-Caselle: un blitz contro "la politica terrorista di Erdogan" e in sostegno "alla resistenza del Pkk e alla lotta rivoluzionaria in Kurdistan". Nei giorni scorsi a Torino è stato fatto circolare un volantino in cui i ritratti del presidente turco e del magistrato torinese compaiono affiancati accanto a uno slogan: "Erdogan, Rinaudo, sultani e maggiordomi: se pensavate di spaventarci avete sbagliato bersaglio".Al pm Rinaudo è stata assegnata da anni una scorta.
Oggi, invece, i militanti hanno organizzato un presidio davanti al palazzo di giustizia “Bruno Caccia” e sono poi partiti in corteo. Prima però è stato organizzato un blitz in via Chiesa della Salute, all'angolo con corso Grosseto dove è stato appeso uno striscione contro il premier turco ed è anche stato bloccato il traffico per più di mezz'ora dopo che i manifestanti hanno portato in mezzo alla carreggiata quattro cassonetti cui hanno poi dato fuoco. Stesse scene durante il corteo della mattina, durante il quale ad alcuni dei militanti oggetto delle misure cautelari è stato notificato un inasprimento delle stesse. Molti di loro infatti, come già fatto dai No Tav, si sono rifiutati in questi mesi di rispettare l'obbligo di firma e ora avranno l'obbligo di dimora.
Per la serata è previsto invece un presidio con corteo davanti al carcere delle Vallette dove sono detenuti proprio due degli attivisti No Tav che si erano rifiutati di rispettare gli arresti domiciliari.
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