martedì 6 settembre 2016

pc 6 settembre - Un osceno bando del Ministero della Giustizia pubblicato dalla stampa ad Alessandria

Quattro milioni di euro per prevenire terrorismo ed estremismo violento

Il bando, che scade a novembre, mira a sostenere progetti nazionali e transnazionali che attuino le azioni incluse nell'agenda europea sulla sicurezza, adottata ad aprile 2015

ECONOMIA E LAVORO - Il bando mira a sostenere progetti nazionali e transnazionali che attuino le azioni incluse nell'agenda europea sulla sicurezza, adottata ad aprile 2015, relativamente alla risposta della giustizia penale per prevenire la radicalizzazione che conduce al terrorismo e all'estremismo violento.

Azioni finanziabili

Priorità 

1. Deradicalizzazione/distacco/programmi di riabilitazione nelle carceri. I progetti devono essere mirati a prevenire la radicalizzazione violenta e il reclutamento dei terroristi. Le azioni proposte dovrebbero idealmente costruire o replicare i programmi e modelli di successo già esistenti per questo scopo pur se adattati alle circostanze nazionali o locali e alle esigenze degli individui coinvolti. I progetti potrebbero includere (ma non esclusivamente) uno o una combinazione dei seguenti elementi:
• lo sviluppo di strumenti di valutazione del rischio per individuare i primi segnali di radicalizzazione
tra i detenuti e rafforzare la condivisione delle informazioni tra le amministrazioni carcerarie e i vari attori della giustizia penale;
• il coinvolgimento e la formazione dei rappresentanti religiosi nelle carceri, assistenti sociali e consulenti;
• efficaci programmi di riabilitazione e di reinserimento al fine di evitare qualsiasi rischio di radicalizzazione o il reclutamento di gruppi terroristici, con la dovuta attenzione al livello di rispetto e di interazioni tra il personale penitenziario e i detenuti;
• preparazione al rilascio e programmi durante il periodo di probation o post-rilascio, per promuovere il reinserimento di soggetti a rischio di radicalizzazione o disposti a dissociarsi;
• lo sviluppo di un approccio multi-agenzia per un’efficiente attuazione e il follow-up dei programmi di de-radicalizzazione/distacco/riabilitazione;
• valutazione dei programmi di de-radicalizzazione/distacco/riabilitazione nelle carceri (nuovi o esistenti).

2. Strumenti di valutazione del rischio per la magistratura. Le conclusioni del Consiglio Giustizia e Affari interni invitano gli Stati membri a prendere in considerazione misure alternative o aggiuntive per prevenire, per quanto possibile, la radicalizzazione e il reclutamento di terroristi nelle carceri. Tali misure possono comprendere quelle alternative o complementari al procedimento penale e/o alla detenzione in tutte le fasi dell’azione penale, tra le quali la riabilitazione, anche come condizione della probation o della sospensione delle pene detentive. Per permettere alle autorità giudiziarie nazionali di determinare le misure appropriate, le azioni proposte dovrebbero sviluppare strumenti di valutazione del rischio, basate su un approccio individuale e che includono la possibilità di ri-valutazione a intervalli regolari, tenendo in debito conto la sicurezza e le preoccupazioni per la sicurezza pubblica. Le azioni potrebbero anche includere (ma non sono limitati a) uno o una combinazione di dei seguenti elementi:
• messa in pratica degli strumenti di valutazione del rischio sviluppati (nuovi o esistenti), preferibilmente in modo multidisciplinare e olistico, tra cui la condivisione delle pertinenti informazioni tra le forze dell'ordine, i servizi di sicurezza e dell’esecuzione penale, le autorità locali e gli operatori sociali. Questo potrebbe essere fatto attraverso la creazione di organi multi- disciplinari o metodologie di lavoro comuni o comunque assicurando che il follow-up dei casi avvenga in modo integrato;
• valutazione degli strumenti di valutazione del rischio (nuovi o già esistenti ) e il loro utilizzo pratico.

3. Formazione dei professionisti (in particolare il management delle carceri e del personale, gli ufficiali giudiziari, i pubblici ministeri, i magistrati, cappellani carcerari/imam, consulenti) coinvolti nel trattare con gli estremisti violenti radicalizzati o con quelli a rischio di radicalizzazione, in modo rafforzato e multidisciplinare. I programmi di formazione dovrebbero utilizzare e/o replicare, per quanto possibile, il supporto, gli strumenti e i materiali disponibili a livello UE e internazionale per evitare duplicazioni e costruire sulle migliori pratiche esistenti. Una particolare attenzione deve essere prestata all'utilizzo di strumenti di valutazione del rischio, all'attuazione dei programmi di de-radicalizzazione/distacco/riabilitazione, all'uso di misure alternative alla detenzione, alla consulenza e allo sviluppo di narrazioni in contrasto con le idee radicali violente. I programmi di formazione possono essere realizzati in una varietà di modi (corsi tradizionali, webinar, scambio di personale per lo sviluppo di capacità, visite di studio, ecc.).

Tipologie di attività • Attività di analisi, raccolta di dati, indagini, attività di ricerca, valutazione, ecc.;
• Apprendimento reciproco, identificazione e scambio delle migliori pratiche, sviluppo di metodi di lavoro che possano essere trasferibili ad altri paesi partecipanti;
• Scambio e messa a disposizione di informazioni e sviluppo di strumenti di informazione;
• Attività di formazione;
• Sviluppo di capacità per i professionisti del settore;
• Cooperazione tra le autorità competenti gli operatori del diritto e i fornitori di servizi (comprese le reti multidisciplinari a livello internazionale, nazionale , regionale o locale);
• Diffusione e sensibilizzazione attività.
I beneficiari devono condividere i risultati del progetto e le migliori pratiche a livello internazionale o dell’UE, divulgare il materiale di formazione e contribuire alla discussione su come meglio prevenire la radicalizzazione.

Destinatari Management delle carceri e del personale penitenziario, ufficiali giudiziari, pubblici ministeri, magistrati, cappellani carcerari/imam, consulenti, educatori, assistenti sociali, psicologi, detenuti.

Enti ammissibili Amministrazioni locali, Amministrazioni nazionali, Amministrazioni Regionali, Associazioni di promozione sociale, Centri/Enti di ricerca, Enti di Formazione, Enti religiosi, Imprese dell'economia sociale, Imprese sociali, ONG (Organizzazioni Non Governative), Organizzazioni di volontariato, Organizzazioni internazionali, Organizzazioni non profit, Università

Requisiti e vincoli I beneficiari non devono avere scopo di lucro.
Le organizzazioni profit possono partecipare solo come partner e non come proponenti.
Nel quadro del Programma Giustizia le entità affiliate a un beneficiario non sono considerate come partecipanti al progetto ed i loro costi non sono ammissibili.

Paesi aderenti UE 28. Il Regno Unito e la Danimarca hanno scelto di non partecipare al Programma Giustizia,

Risorse 4.000.000 euro.

Entità contributo La sovvenzione dell’UE non può costituire più dell’80% dei costi totali ammissibili del progetto e non può essere inferiore a 75.000 euro.

Titolo: Bando per progetti nazionali e transnazionali riguardanti la risposta della giustizia penale per prevenire la radicalizzazione che conduce al terrorismo e all’estremismo violento JUST-JCOO-TERR-AG-2016 - – DG Giustizia

Scadenza bando: 15/11/2016

link al bando in originale:
http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/just/topics/19096-just-jcoo-terr-ag-2016.html 

Nessun commento:

Posta un commento