giovedì 29 settembre 2016

pc 29 settembre - Brasile: Boicottare attivamente la farsa elettorale

Via Temer, via tutta la immonda politicaglia!
Boicottare attivamente la farsa elettorale

Le elezioni municipali di quest'anno 2016 si svolgeranno in un clima di totale discredito nella società. Mai nella storia del Brasile i politici di professione erano stati così demoralizzati. Ma non per questo il sistema politico che gestisce il dominio di classe nel paese cessa di ricercare formule che ingannano. Cose come urna elettronica, legge lavagna pulita, "Operazione lavaggio", multa per coloro che non votano e altri gingilli sono parte dell'arsenale di inganno per cercare di indirizzare l'elettorato.

La sfilata dell'oligarchia durante la votazione sull’impeachment, sia alla camera che al Senato, ha notevolmente contribuito affinché il popolo brasiliano avesse la misura reale di ciò che loro chiamano "rappresentanti" del popolo brasiliano. Chiunque si prenda il dispiacere di guardare una seduta di qualsiasi municipio, in ogni città brasiliana potrà vedere come i soldi delle tasse che paga vadano in
malora in modo così spudorato. Peggio ancora è il purgante dato ai telespettatori a volte in piccole dosi, a volte in grandi dosi nel cosiddetto "tempo per la propaganda elettorale" pagato dal vecchio Stato ai monopoli della comunicazione con i nostri soldi delle tasse.

Come nella storia in cui il ladro ruba il portafoglio del cittadino e scappa al grido "catturare il ladro", tutti i partiti e candidati, oltre ai soliti impegni per la salute e l'istruzione, includono nei loro discorsi la lotta alla corruzione.

Ma le elezioni municipali sono la base su cui si riproduce questo putrido sistema politico brasiliano, responsabile per il mantenimento di questo vecchio ordine di oppressione. Attraverso le elezioni comunali diventa chiaro chi sono i proprietari dei voti che saranno negoziati nei due anni che porteranno alle elezioni per il deputato, senatore, governatore e presidente della repubblica. Quindi sono determinanti per le classi dirigenti. Ma sono ancora più importanti in tempi di crisi economica e, come ora, di gravissima crisi politica, completa demoralizzazione e legittimità delle istituzioni e dei loro agenti politici.

Il mercato elettorale è occupato da oligarchi proprietari terrieri, burocrati radicati nei servizi pubblici, trafficanti della salute pubblica, trafficanti di droga e armi, miliziani, allibratori e mercanti di "anime". Questi sono i proprietari dei voti e per questo sono viziati da coloro che hanno solo il proprio voto, ma hanno i soldi per comprarne di più al banco della farsa elettorale.

Praticare il boicottaggio attivo della farsa elettorale, quindi, significa portare alle masse questi chiarimenti e far capire ad esse che tutto questo serve solo a mantenere il potere nelle mani dei latifondisti e della grande borghesia, servi dell'imperialismo, soprattutto Yankee.

Le agitazioni nelle piazze, alle fermate degli autobus, davanti alle fabbriche, scuole, fiere ed aree occupate nelle campagne, riunioni nelle associazioni, in casa di amici, dipinti, cartelli, eventi particolari nel giorno delle elezioni e tutto ciò che l'immaginazione creativa rivoluzionaria può rivelare, sono gli strumenti per spingere le masse a rifiutare questa farsa elettorale. Questo serve, inoltre, per aumentare la protesta popolare, perché la strada per la rivoluzione richiede la mobilitazione, politicizzazione e l'organizzazione delle masse sfruttate e oppresse, in particolare dei suoi strati più profondi.

A Nova Democracia
Editoriale Anno XV, n 177, 2 settembre 2016

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