lunedì 2 gennaio 2012

pc 2 gennaio - Fincantieri, operai in sciopero da Palermo a Genova


È ricominciata la lotta con cortei di protesta degli operai della Fincantieri già da oggi, a Palermo e a Genova. Le prospettive sono quelle di una lunga cassa integrazione senza garanzie per il futuro, se va bene, e un licenziamento collettivo pesante.
Da tempo ormai gli operai della Fincantieri a macchia di leopardo protestano dal nord al sud, da Genova a Castellammare di Stabia a Palermo, nei diversi stabilimenti, proteste che state molto incisive e sul momento hanno dato risultati, per esempio sono servite a far ritirare il piano di ristrutturazione che la Fincantieri aveva prodotto in estate che è poi stato ritirato. Ma passato il momento l’azienda statale con a capo il sig. Bono (a nulla) è ritornata sui suoi passi riproponendo, ancora una volta con la scusa della crisi, il piano originario che prevede chiusure di stabilimenti e licenziamenti appunto.
Le forme di lotta più incisive, quasi sempre partite spontaneamente, quindi si sono state ma alla fine non sono riuscite a sbloccare la situazione a favore degli operai. Questo dipende soprattutto dal fatto che gli operai lasciano poi la rappresentanza e la gestione di queste lotte nelle mani dei sindacalisti di Cgil Cisl e Uil che non hanno nessuna intenzione di portare fino in fondo le rivendicazioni degli operai, che non possono essere soddisfatte chiamando ancora una volta alla “ragionevolezza” le direzione della Fincantieri o il ministro interessato e le altre istituzioni.
La prima cosa da fare è che gli operai organizzino la loro lotta su una base diversa: innanzi tutto la presenza dei sindacati confederali ai “tavoli di trattativa” è dannosa per gli operai perché se a chiacchiere dicono di voler un piano industriale complessivo nei fatti mettono in concorrenza i vari stabilimenti, una manovra totalmente fallimentare già portata avanti sul caso Fiat! e i risultati sono davanti agli occhi di tutti!



FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO A GENOVA E PALERMO

11:46 02 GEN 2012

(AGI) - Genova, 2 gen. - Sciopero ad oltranza e blocco del traffico in via Soliman, a Sestri Ponente. E' quanto deciso dai dipendenti della Fincantieri che questa mattina si sono riuniti in assemblea, insieme ai colleghi in cassa integrazione e ai lavoratori delle ditte degli appalti.
"Continueremo lo sciopero ad oltranza - ha spiegato Giulio Troccoli, della Rsu Fiom - finche' non arrivera' la convocazione dal ministero dello Sviluppo Economico. La Prefettura ci ha assicurato che l'incontro si fara', tra tra il 9 e il 15 gennaio ma la data non e' ancora stata fissata. Se nei prossimi giorni non avremo una risposta precisa - ha concluso Troccoli - faremo qualche iniziativa eclatante". Solidali con i lavoratori della Fincantieri, i cittadini genovesi e, in particolare, i residenti e i commercianti di Sestri Ponente. "La gente - ha spiegato Bruno Manganaro, della Fiom genovese - capisce le ragioni di questa lotta. I commercianti di Sestri hanno lottato con noi perche' sanno che rischiano di pagare un prezzo altissimo: la chiusura del cantiere vuol dire anche chiusura delle loro attivita'. Ogni giorno sara' un disagio e dovremo manifestare, finche' non arrivera' la convocazione dal ministero dello Sviluppo Economico. Piu' tempo passa - ha concluso Manganaro - piu' la necessita' di fare manifestazioni che blocchino la citta' diventera' un obbligo".

SCIOPERO E CORTEO A PALERMO CONTRO ESUBERI E STALLO
L'inverno si conferma caldissimo in Sicilia sul fronte del lavoro. Il 2012, cosi', si apre all'insegna della protesta. Accade a Palermo, dove sono sfilate le tute blu di Fincantieri che, al termine di una tesa assemblea, hanno proclamato un'altra giornata di sciopero. In corteo si sono dirette verso la prefettura. Contestato il piano esuberi dell'azienda e il ridimensionamento delle prospettive produttive.
Lo stesso che nei giorni scorsi ha avuto quanto meno il merito di ricompattare il fronte sindacale, sull'onda dei 140 lavoratori - su 505 - dichiarati in eccedenza. Una dichiarazione, ricordano le sigle sindacati, che contraddice quanto sottoscritto dall'amministratore delegato nel protocollo di intesa siglato con la Regione siciliana che prevede oltre agli investimenti regionali l'impegno dell'azienda a mantenere tutte e tre le missioni produttive e conseguentemente i livelli occupazionali dell'azienda Fincantieri. Unitariamente chiedono la riapertura della trattativa sul piano nazionale e locale per ridiscutere il piano di riorganizzazione sia con l'azienda sia con il ministero dello Sviluppo economico per determinare le condizioni di un superamento della crisi della cantieristica navale.
Sul piano locale le segreterie e le Rsu chiedono un incontro specifico a Fincantieri per l'applicazione del protocollo diffidando l'azienda ad applicare l'accordo siglato al ministero del Lavoro il 21 dicembre, attuando invece la Cigs a rotazione e la mobilita' su base volontaria. (AGI) .

Nessun commento:

Posta un commento