mercoledì 10 marzo 2010

Napolitano minacciato ?

Il giornale "il fatto quotidiano" di ieri scrive un articolo in cui denuncia
come Napolitano nel corso del colloquio che ha preceduto l'emissione del decreto
salvaliste PdL, controfirmato dal Presidente, sarebbe stato minacciato da Berlusconi e in conseguenza di queste minacce avrebbe firmato.
Si tratta di una notizia che, se fosse vera, metterebbe in luce la viltà e miseria
dell'uomo che oggi ricopre questa alta carica dello Stato.
Ma pensiamo che, tutto sommato, la notizia non sia vera.
Napolitano non ha bisogno di simili minacce per firmare ... tutto quello che c'è da firmare ... lo ha già fatto per leggi ad personam, per scudo fiscale e per mille altri provvedimenti che caratterizzano il cammino moderno fascista del governo Berlusconi.
Questa delle minacce è l'ultima variante delle coperture delle responsabilità di Napolitano che viene dall'opposizione più radicale al governo.
Da ieri, dalle critiche a Napolitano della prima ora si è passati alla salvaguardia della Presidenza della Repubblica.
E' sceso in campo Ciampi, è attivissimo il PD che sta facendo di tutto per trasformare la manifestazione di sabato contro il decreto in una manifestazione che salvaguardi Napolitano.
Franceschini, PD, riscopre il disegno presidenzialista di Berlusconi - di cui finora non avevano più parlato - a salvaguardia di questa Presidenza della Repubblica, considerata ancora una diga.
Siamo alle solite.
Anche nell'ascesa del fascismo ci fu chi fino all'ultimo confidava nel re Vittorio
Emanuele III ... come è andata a finire lo abbiamo visto.
L'ultimo arrivato sgomitante alla corte del re travicello Napolitano è il segretario
di Rifondazione Ferrero, che il giorno prima aveva fatto appello a Napolitano perché almeno non firmi il decreto sull'art.18 ... il giorno dopo dice che Napolitano non lo firmerà ...

Ecco, questo tipo di personaggi e questa linea dell'opposizione è esattamente
l'opposizione che favorisce la marcia moderno fascista di Berlusconi

proletari comunisti
10-3-2010

Nessun commento:

Posta un commento