giovedì 11 marzo 2010

Da tragedia in farsa, o viceversa ?

Il cavaliere nero - come era naturale che facesse, per chi conosce la natura del personaggio, il ruolo storico che svolge, la natura del regime e del blocco storico in formazione da moderno fascismo - ha rilanciato a reti unificate e bonificate e ricostruito in termini falsificati gli eventi della farsa delle firme - a cui ha creduto finora solo Napolitano - e ha scatenato la montatura mediatica che lo porti con le buone o con le cattive a vincere le elezioni che, comunque, se perse saranno un imbroglio da rifare con la controfirma di Napolitano. Intanto incassa il legittimo impedimento a botta di fiducia, con il parlamento già di suo bivacco di ladri e corrotti, che si comporta molto bene, ognuno al suo posto.
Per molto meno in altri tempi e in altri paesi una cosa così non sarebbe passata in Parlamento senza una vera prova di forza tra scioglimento o dimissioni del premier.
Ma è inutile lamentarsi.
Ormai li abbiamo conosciuti.
La risposta a tutto questo non è nelle aule del parlamento e diremmo neanche nelle piazze - se le piazze sono quelle di sabato prossimo della pseudo opposizione.
La risposta è comprendere realmente la natura della battaglia in corso, che richiede la costruzione di un'opposizione proletaria e popolare fuori e contro le aule parlamentari e i suoi partiti, che punti alla polarizzazione sociale e alla
polarizzazione politica - che accetti in questo contesto lo scontro e la sfida e in corso d'opera costruisca il suo partito, il suo sindacato, il suo fronte unito, il suo esercito, corrispondente alla forza che mette in campo il nemico.
Ma la sinistra di palazzo e quella extrapalazzo, che ragiona come se fosse nel palazzo - e parliamo qui dei gruppi e partiti che si presentano alle elezioni, che sostengono i partiti che si presentano alle elezioni e quelli del vorrei ma non posso, quelli che si uniscono alla base per premere al vertice, tra gli altri buona parte dei firmatari dell'appello di 'comunisti uniti'- vanno tutti in altra direzione.
L'astensionismo di massa, attivo, ribelle, protestatario, deluso è il brodo di coltura, anche nelle elezioni, della via del boicottaggio attivo, forma della politica proletaria nella fase attuale, in direzione della polarizzazione.
E' il nuovo inizio necessario.

proletari comunisti
11-3-2010

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