...L’invasione ucraina da parte dell’imperialismo russo è senz’altro parte delle politica neo zarista della borghesia imperialista russa. Ma non siamo ai tempi dello zar. Siamo ai tempi della post restaurazione capitalista in Russia che ha portato al potere prima un regime socialimperialista e socialfascista all’interno, poi un regime capitalista dominato dai grandi capitalisti e dall’oligarchia finanziaria con una dittatura all’interno espressione di queste classi dominanti, ora rappresentate in forma maggioritaria da Putin.
Chi lo nega nel campo dei comunisti assume, che lo voglia o no, un carattere simile ai partiti falso socialisti, falso comunisti che al tempo di guerra sono il bersaglio di Lenin...
...Quindi, la nostra tattica non è l'unita', che non potrebbe essere altro che 'unita' con l'opportunismo e la divisione della classe; ma, appunto, la separazione della classe e delle masse dall'opportunismo e dai settori, sia pur minoritari di classe e masse organizzati e diretti dall'opportunismo e uniti alla borghesia nazionale... necessita' della lotta anche nelle nostre fila, nelle fila del movimento operaio non solo contro l'opportunismo dichiarato e gia' identificato, ma contro quelle posizioni, forze, anche piccole, che formalmente sono nel campo del marxismo ma conciliano con l'opportunismo...
Dobbiamo combattere risolutamente nelle fila del movimento comunista e nelle fila degli operai d'avanguardia sia posizioni di attendismo e adeguamento codista allo stato delle cose, sia attitudini estremiste, finaliste; entrambi questi atteggiamenti aiutano e servono gli interessi della borghesia e delle forze sociali riformiste ad essa alleate o accodate...
I comunisti non possono fare discorsi a meta'. La tattica deve misurare parole e metodi di lotta e di
organizzazione per restare legati allo stadio, alla coscienza ancora esistente, ma per i comunisti è impossibile guidare correttamente questa tattica se non c'è solidita' di pensiero e di azione incarnata dalla forma partito, dai quadri del partito principalmente e dalla base per quanto piccola o grande che sia di esso...Come preoccuparsi del dominio nelle fila degli operai, anche in forma maggioritaria oggi, di ideologie nazionali e influenze piccolo borghesi? Esse non possono essere considerate condizioni che rendono impossibile la tattica rivoluzionaria contro la guerra, la strategia della trasformazione, l'obiettivo de potere operaio. L'azione dei comunisti consiste, usando tattica e strategia, nel trattare appunto queste contraddizioni e nel rendere possibile ciò che sembra impossibile. In un contesto che è quello da 'stadio finale della contraddizione', del precipitare di essa, costituita storicamente oggi dalla guerra imperialista...
...Lenin insiste nell’analisi della guerra sull’importanza della fraternizzazione tra i soldati degli eserciti in campo nella guerra imperialista.
Come non vedere anche nello scenario attuale della guerra in Ucraina quale svolta e quale crisi della guerra e dei loro governi imperialisti e reazionari sarebbe se i soldati ucraini e i soldati russi fraternizzassero, interrompendo così la carneficina per conto dei loro padroni e loro governi?
Ma giustamente Lenin rileva che l’aspetto determinante in questo non è la spontaneità ma il ruolo che svolgono i comunisti, i rivoluzionari internazionalisti attraverso un lavoro sistematico in questa direzione compiuto in tutti i paesi in guerra per trasformare questa spontaneità in una lotta effettiva contro la guerra, i propri governi, realizzando un avamposto determinante per quello che chiama Lenin “un movimento rivoluzionario internazionale”.
Per noi comunisti nello studio attuale dei preparativi e sviluppi della guerra imperialista è quindi determinante la lotta contro l’opportunismo, il socialsciovinismo fondato sull’anali errata del carattere di questa guerra con le conseguenti parole d’ordini errate e devianti che impediscono lo sviluppo proletario e rivoluzionario della lotta contro la guerra e della fraternizzazione sui campi di battaglia.
Chi dice che l’attuale guerra dell’Ucraina, guidata da Zelensky e i suoi battaglioni nazisti in prima fila, super armati dagli imperialisti Usa/Nato ed Europa, sarebbe una guerra di liberazione, è evidente che istiga e alimenta la guerra interimperialista e a tutto pensa fuorchè alla linea della fraternizzazione.
Non parliamo poi nella Russia imperialista, dove la negazione del carattere reazionario e imperialista dell’invasione alimenta il socialsciovinismo russo e approfondisce il solco tra i soldati anche in aree del Donbass, dove sarebbe possibile...

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