L’udienza del 10 giugno è stata annullata e riprenderà venerdì 19 e venerdì 26 settembre, al Tribunale dell’Aquila, il processo ad Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Mansour Doghmosh.
In aula è stato ascoltato l’unico consulente/testimone ammesso dalla Corte: Simone Sibilio, docente di Lingua e letteratura araba all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha fornito le chiavi interpretative per comprendere espressioni e termini presenti nei materiali processuali. Ma si tratta di un contributo essenzialmente tecnico, che pure il PM ha cercato di politicizzare e banalizzare con domande come: “perché parla di resistenza (e non di terrorismo)?”, “che cosa intende per territori occupati?”. D’altronde nulla di quanto accade nei territori occupati ha rilevanza per questo tribunale, tant'è che testimoni chiave, come Francesca Albanese, sono stati esclusi.
L’udienza del 10 giugno è stata annullata e riprenderà venerdì 19 e venerdì 26 settembre, quando saranno sentiti finalmente i palestinesi sotto processo.
Numerose le persone presenti, sia in aula che fuori del tribunale, per portare solidarietà ai palestinesi processati.
Ma questa solidarietà deve crescere, coinvolgere, come hanno detto i GPI al termine dell'udienza, anche i sindacati, i lavoratori. Deve diventare come quella per la liberazione di Georges Abdallah in Francia, dove per altro si stanno mobilitando, anche in questi giorni, per la liberazione sia di Anan che di Georges, in vista dell’udienza del 17 luglio, quando la Corte d’appello di Parigi dovrebbe emettere la sentenza sul rilascio di Abdallah.
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