L’Emilia Romagna rompe le relazioni commerciali con Israele. Dopo la Puglia, un’altra regione governata dal centrosinistra decide di tagliare i ponti con il governo Netanyahu, responsabile del genocidio a Gaza e della deportazione in Cisgiordania e Gerusalemme est.

A Parigi, Stoccolma, Atene, Roma, Manchester, Rabat, Sanaa, Nouakchott migliaia di manifestanti si sono radunati per protestare contro la politica del governo israeliano, deciso ad annientare la popolazione di Gaza e a deportare i sopravvissuti.

I dimostranti hanno condannato la brutalità delle forze d’occupazione e denunciato le posizioni dei Paesi occidentali, definite tardive e limitate. Hanno lanciato lo slogan “Fermate i campi di concentramento”, riferendosi ai crimini commessi dai nazisti contro gli ebrei e che ora vengono ripetuti dagli israeliani contro i palestinesi.

A Monaco di Baviera, durante la finale di calcio della Champion League, Inter-Pais S.G., i tifosi della squadra francese si sono distinti in manifestazioni per le strade della città a favore della causa palestinese e nello stadio hanno esposto un grande striscione con scritto stop al genocidio.

Revocare il memorandum militare Italia-Israele

PeaceLink invita cittadine e cittadini a firmare e diffondere la richiesta di revoca dell’accordo militare con Israele, chiedendo ai parlamentari di agire prima della scadenza dell’8 giugno. Un gesto concreto per non essere complici di genocidio e crimini contro l’umanità. PeaceLink lancia un appello urgente: “E’ il momento di alzare la voce e chiedere con forza al Parlamento italiano di revocare questo accordo”.