lunedì 13 giugno 2022

pc 13 giugno - La guerra interimperialista spinge la corsa al riarmo anche del Giappone


La guerra interimperialista scatenata in Ucraina con l'invasione russa sta accelerando la corsa al riarmo dei paesi imperialisti, con i governi borghesi che peggiorano le condizioni dei lavoratori e delle masse per favorire i pescecani capitalisti, dalle industrie alle banche e finanza. La corsa agli armamenti è propria di questo sistema mondiale capitalista/imperialista che non è in grado di uscire dalla sua crisi e ogni passo che fa è in direzione dello scontro per un nuovo ordine mondiale per una nuova spartizione del mondo. Venti di guerra soffiano sempre più minacciosi, la NATO è in azione contro la Russia e richiede maggiori finanziamenti dai governi imperialisti UE. Il governo Italiano, con Draghi ed il ministro Guerini, e il Parlamento  hanno deciso di aumentare le spese militari, così come l'espansionismo economico tedesco viene accompagnato dalla corsa al riarmo decisa dal governo del cancelliere Olaf Scholz in linea con le decisioni degli altri governi dell'UE sulla spesa per la difesa almeno il 2% del Pil entro il 2024. Inoltre, il governo tedesco istituirà un fondo una tantum da 100 miliardi di euro per le forze armate. La Francia si adeguerà e anche la Svezia intende raggiungere i livelli suggeriti dalla Nato. 

Ma anche sul fronte asiatico i preparativi di guerra fanno passi da gigante. Nel corso dello Shangri-La Dialogue (una conferenza intergovernativa sulla sicurezza che si tiene ogni anno a Singapore dove partecipano  i ministri della Difesa e i capi militari della maggior parte degli stati dell'Asia-Pacifico), il Giappone ha lanciato l’allarme sul rischio di conflitto simile a quello ucraino nell’area dell’Indo-Pacifico. Il primo ministro Fumio Kishida ha in programma di partecipare a un vertice NATO dal 29 al 30 giugno a Madrid, il che lo renderebbe il primo leader giapponese a prendere parte a un raduno dell'alleanza occidentale. Kishida prevede di recarsi nella capitale spagnola dopo aver partecipato a un vertice di tre giorni del Gruppo dei Sette nazioni industrializzate dal 26 giugno in Germania


da ilsole24ore di oggi: «Quello che sta succedendo in Ucraina, domani potrebbe accadere nell’Asia orientale»: il premier giapponese Fumio Kishida lo ripete come un mantra, da quando la Russia ha lanciato la sua campagna di conquista. Lo ha fatto anche allo Shagri-La Dialogue, davanti alle delegazioni di 42 Paesi, riuniti a Singapore nel forum sulla sicurezza nella regione. Lo farà ancora a Madrid a fine giugno, quando sarà il primo leader giapponese a partecipare a un vertice Nato. Dietro il mantra, c’è una profonda revisione della dottrina di difesa del Giappone.

Spesa militare allineata alla Nato

Il punto di partenza è la spesa militare. Il Partito liberaldemocratico (Ldp) di Kishida punta a raddoppiare il budget della difesa, portandolo al 2% del Pil, il valore raccomandato dalla Nato. Fino al 2021, Tokyo ha sempre osservato un tetto dell’1%. L’anno scorso, però, la spesa è aumentata al tasso più alto dal 1972, arrivando all’1,24% del Pil, con stanziamenti per quasi 60 miliardi.

In valore assoluto, il budget per la difesa giapponese è ancora poco più di un quinto di quello cinese e lontanissimo dagli 800 miliardi degli Usa. Il Giappone ha tuttavia il terzo Pil del mondo e se ne spendesse il 2% per la difesa, potrebbe nel tempo diventare una delle maggiori potenze militari del pianeta.

Deterrenza principale forma di difesa

Kishida, in carica da soli otto mesi, sta imponendo al Giappone una nuova dottrina di politica estera, improntata sul «realismo», piuttosto che sull’idealismo pacifista. Cosa significa? Il realismo vede nell’equilibrio di forza tra le potenze, anziché nel diritto e nelle organizzazioni internazionali, il fattore che determina i rapporti tra gli Stati. L’invasione russa ha dato nuova linfa a questa scuola di pensiero, che di fatto teorizza la corsa agli armamenti, dato che considera la deterrenza la principale forma di difesa.

Il Giappone resta sotto l’ombrello nucleare americano, ospita basi Usa, ma è sempre più convinto di dover fare da sé. Come del resto Washington chiede di fare a tutti gli alleati. C’è infine la minaccia rappresentata dalla Corea del Nord, una potenza atomica.

Un crescente attivismo

È da anni ormai che il Giappone sta procedendo a un progressivo riarmo rendendo sempre più sottile la linea che separa armi difensive da armi offensive. La spesa militare è in continuo aumento e l’attivismo diplomatico del Giappone nella regione è reso evidente dall’investimento fatto nell’alleanza del Quad. 

Il Giappone è tuttora la terza economia del mondo e sebben il suo Pil sia sensibilmente inferiore a quello cinese, quello pro capite è invece di gran lunga superiore. 

Il Giappone riprenderà le esercitazioni militari congiunte con Stati Uniti e Corea del Sud: Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud hanno concordato di riprendere le esercitazioni militari congiunte tenutesi l'ultima volta alla fine del 2017 in risposta all'ultima serie di test missilistici balistici della Corea del Nord e alle preoccupazioni che Pyongyang si sta preparando per un altro test nucleare.

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