mercoledì 14 settembre 2016

pc 14 settembre - Il ministro Delrio sul Terzo valico, ovvero gli sgherri del governo sempre in giro a provare a farsi propaganda



I SOGNI SON DESIDERI, CARO DELRIO... MA SPESSO SONO DESTINATI A RIMANERE TALI
L’edizione telematica del Piccolo di Alessandria di martedì tredici settembre riporta, in un articolo non firmato, alcune dichiarazioni che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – il reggiano Graziano Delrio – ha rilasciato il giorno prima a margine della sigla di un Protocollo di sviluppo dei Comuni piemontesi interessati dalla devastazione dovuta al passaggio dell’insensato Terzo Valico ferroviario dei Giovi.
Il punto centrale dello sproloquio del politicante democristiano – è cresciuto politicamente nelle file di Democrazia e Libertà, meglio conosciuta come la Margherita – è il seguente: “il Terzo valico si farà. E saremo pronti all’appuntamento del 2021 con gli svizzeri, che stanno andando avanti con i loro lavori”.
L’accolito del Diversamente Sincero mente spudoratamente: anche se fosse – ma, anche se scavassero ventiquattro ore al giorno, per trecentosessantacinque giorni all’anno, senza sosta e senza intoppi, è oggettivamente impossibile – che la linea ad alta capacità Genova Fegino-Rivalta Scrivia venisse completata in tempo, appare ridicolo affermare che gli svizzeri arrivino, alla stessa data, nella campagna alessandrina.

E’ molto probabile, anzi, che il Governo di Berna non sappia neppure che – oltre ad accollarsi i lavori sul proprio territorio – deve continuare a costruire la nuova linea fino alle porte di Tortona; perché questo è il senso delle parole del Delrio: l’appuntamento per l’anno indicato ha soltanto un modo, ancorché teorico, di avverarsi, ed è quello che ho testé espresso.

Se anche fosse vero ciò che sostiene il ministro emiliano – in questo coadiuvato dai media elvetici – cioé che in Svizzera i lavori stanno procedendo spediti, appare inverosimile che tra cinque anni siano terminati i lavori del versante italiano: tanto più che non risulta essere ancora stato presentato un progetto definitivo di tratta ferroviaria ad alta capacità tra Rivalta Scrivia ed il traforo del San Gottardo.
Inoltre, la sensazione è che gli extracomunitari confinanti siano convinti che il Terzo Valico ferroviario dei Giovi termini, come da sempre propagandano falsamente i governi italiani che si sono succeduti nel tempo, a Milano: chissà se scoprissero che in realtà è lungo solo cinquantatre chilometri – e si ferma nelle campagna alessandrina – se sarebbero intenzionati a continuare a collaborare a questa follia totalmente inutile.
Bosio (Al), 14 settembre 2016

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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