domenica 21 febbraio 2010

l'Aquila si ribella

Da giorni gli aquilani hanno cominciato a lottare seriamente per riprendersi la città.
La zona rossa è stata violata e la denuncia è diventata visibili anche dagli schermi della tv di regime.
Le macerie sono tutte lì e non saranno mai tolte se si lascia fare al governo e al comitato d'affari della corruzione sistemica di Bertolaso.
La linea delle new towns dettata fin dal primo momento da Berlusconi, per farne l'affare del secolo, è quella che è andata avanti finora, con la connivenza della regione Abruzzo, parte del comitato d'affari economico-politico-mafioso, e con l'insipienza servile delle giunte provinciale e comunale, come si sono viste all'opera prima, durante e dopo il terremoto, specie nei giorni del terremoto.

Avevano ragione gli irriducibili, avevano ragione Luigia e il Soccorso Popolare.
Avevano ragione chi ha provato a contestare l'andazzo di connivenza.
Avevano torto anche quelle forze aquilane che, impegnate attivamente non, comprendevano la posta in gioco.
Il G8 è stata una grande opportunità per fermare questo gioco a livello nazionale e internazionale, ma è stata sprecata.
Il G8 è passato indenne non per la forza del governo e dell'apparato di polizia, ma per la mancanza di coscienza e di opposizione.
Ora si è ripartiti, speriamo non in forza ci sono le elezioni.

La rivolta è giusta e necessaria - la regione è la struttura del comitato di affari
del Bertolaso affair

proletari comunisti
ro.red@fastwebnet.it
21-2-2010

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