Il 14
agosto, per molti lavoratori e proletari primo giorno di vacanza dopo
un’estate di fatica, si trasforma in tragedia!
Il
crollo del “ponte Morandi” sull’A10 ha provocato mentre
scriviamo 32 morti ed il bilancio è ancora provvisorio, non si
tratta di fatalità men che meno causata da un fulmine (!) come
provano a diffondere i media di regime cercando di deviare le
responsabilità e già smentito immediatamente dagli accademici. Il
vero responsabile è unicamente questo sistema economico-politico del
capitale, che taglia le spese di manutenzione, di messa in sicurezza, spende miliardi per opere inutili e dannose mentre fa
crollare quelle necessarie, permette ai grandi e medi padroni di sfruttare al massimo i territori, le infrastrutture, per i loro utili.
Questi
morti si aggiungono a quelli degli altri viadotti e ponti crollati
negli ultimi anni nonchè a quelli dei terremoti, inondazioni (di cui
la Liguria paga sempre un alto tributo) e della strage ferroviaria di
Viareggio, senza contare le altre “minori”.
Per i governi, le istituzioni al servizio del capitale, sicurezza significa “costi”, maggiori sono i costi per mettere in sicurezza e minori sono i profitti per i capitalisti a cui non interessa nulla delle vite umane.
L'attuale governo, presentatosi come il "governo del cambiamento" agisce nella stessa maniera dei precedenti.
La
strage si consumava mentre il fascista Salvini si apprestava a
scorrazzare in Sicilia in uno dei suoi giri
di propaganda d’odio dal marchio de “prima gli italiani”; ma oltre
la propaganda resta la realtà dei fatti: i lavoratori, le persone, siano italiani o stranieri, muoiono uguali nel mare, nei crolli dei ponti, nei disastri territoriali.
Il
cosiddetto ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Toninelli, è
principalmente impegnato a chiudere i porti (facendo morire altra
gente in mare) invece di occuparsi delle infrastrutture pericolanti,
come appunto il ponte sull’A10, presenti su tutto il territorio nazionale; nello stesso tempo il partito del ministro, il M5S, dopo aver ingannato
il popolo in lotta contro la TAV in Val di Susa e la TAP in Puglia,
una volta al governo “rivaluta” queste opere inutili e
speculative e addirittura il governo nel suo complesso riprende
l’idea di costruire il ponte sullo Stretto di Messina, quando ben
altre sarebbero le priorità, come ci ricorda ancora una volta la
strage annunciata di oggi: potenziare, migliorare, mettere in sicurezza, le linee
viarie, stradali e ferroviarie, in particolare nel Meridione dove
pendolari e abitanti di quelle regioni ne subiscono quotidianamente
l’inadeguatezza e l’insicurezza.
Sicuramente
dopo che passerà la sbornia mediatica, di dichiarazioni dei primi giorni post-strage, si
ricomincerà con il bombardamento mediatico populista delle supposte
“invasioni” del “pericolo rom” e così via, continuando a
mettere uno contro l’altro proletari italiani e proletari stranieri
per innescare una guerra tra poveri e ingannare il popolo per
distoglierlo dalle malefatte del governo fasciopopulista M5S-Lega.
Noi
non daremo tregua a questo governo e ai suoi sostenitori a partire
dai subumani iscritti alla Lega e al M5S e ai sostenitori de facto
ovvero “l’uomo qualunque” che si incontra per strada, al
panificio, sui mezzi pubblici pronto a ripetere la propaganda di odio
razzista governativa.
14/08/18
P.S.
L’indecenza
di questo governo supera ogni immaginazione: l’infame ministro degli interni, mentre
ancora si scava tra le maceria, esulta per il respingimento
dell’Aquarius (la nave che ha appena salvato quasi 200 persone)
presentandola come una buona notizia, contraltare della strage di
Genova!
Nessun commento:
Posta un commento