sabato 3 settembre 2016

pc 3 settembre - Padroni e sindacati confederali uniti nel dare via libera ai licenziamenti - Niente di nuovo - il problema resta come riorganizzare la lotta di classe e di massa in fabbrica e sui posti di lavoro oltre i limiti attuali del sindacalismo di base

La cancellazione della mobilità e la riduzione complessiva del sistema di protezione rappresentato dagli ammortizzatori, grazie alla legislazione degli ultimi governi, è parte di un disegno complessivo di progressiva demolizione del sistema sociale italiano che punta a addossare i costi delle ristrutturazioni aziendali a lavoratori e imprese sgravando così le casse dello Stato da ogni onere e responsabilità.....

Nel testo quella che viviamo viene definita come una semplice fase di transizione industriale fingendo così ipocritamente di non sapere che l'occupazione e interi settori industriali sono persi per sempre e che i percorsi di ricollocazione e formazione non hanno mai rappresentato una possibilità seria di un nuovo lavoro ma solo un grande business sulle spalle dei licenziati. Non una parola per fermare le delocalizzazioni, la cessione di rami d'impresa e le tante altre furbate padronali costruite per attaccare salari e occupazione.
Con la cosiddetta “Offerta conciliativa”, tecnicismo per indicare la proposta economica e formativa per indurre ad accettare il licenziamento e conseguente chiusura tombale del rapporto di lavoro, Cgil Cisl Uil consegnano i lavoratori considerati in esubero nelle mani dell'impresa. In questo modo si autorizzano e si incentivano i padroni a licenziare, infatti non solo potranno beneficiare di una certezza dei costi dell'operazione ma hanno cosi la garanzia di una condivisione sindacale definita centralmente e che non può essere messa in discussione azienda per azienda dalle categorie di Cgil Cisl Uil.

Bellavita USB

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