Oltre 2000 persone oggi a L'Aquila hanno animato un corteo partito dalla periferia est del capoluogo, nell'area di Colle Sapone, diretto verso la Villa comunale. Lungo il percorso il corteo ha fatto tappa davanti alla Questura, alla Fontana Luminosa e davanti la prefettura. Nel corteo, indetto da CGIL e UDU, la voce più combattiva è venuta dai giovani che anche ieri si sono radunati spontaneamente in un presidio a Piazza Regina Margherita per denuciare la complicità del governo e delle istituzioni accademiche nel genocidio.
Come ieri, anche oggi abbiamo portato la nostra solidarietà agli attivisti della flottilla arrestati dallo stato sionista, ma soprattutto abbiamo espresso piena solidarietà alla resistenza del popolo palestinese. Quella resistenza che tante
anime belle della falsa opposizione a L'Aquila oggi in corteo, vorrebbero cancellare e invisibilizzare. A questa resistenza, alla resistenza del partigiano palestinese Anan Yaeesh, arrestato e processato a L'Aquila senza che lor signori si degnassero di partecipare a una sola delle udienze che per oltre 19 mesi si sono tenute in città, abbiamo dato voce. Lo abbiamo fatto con slogans, canti, ma anche con interventi finali critici, prendendoci la piazza dopo aver appurato che il microfono non era aperto. Abbiamo parlato del ruolo di prima linea delle donne nella resistenza palestinese, e ribadito che per fermare sionismo e imperialismo è necessario, per noi che siamo in Italia, liberarci noi per primi dal fascismo e dal sistema capitalista.Al termine del corteo abbiamo rilanciato la partecipazione alla grande manifestazione unitaria del 4 ottobre a Roma e ne abbiamo sintetizzato la piattaforma, ribadendo che "blocchiamo tutto" deve tradursi in pratica quotidiana e che quella parola d'ordine non ce la siamo inventata noi in occidente, ma l'hanno affidata a noi i lavoratori di Gaza.


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