Siamo alle ultime battute della campagna elettorale più strana della storia repubblicana – nata dall’autoaffossamento di un Governo che aveva appena ottenuto la fiducia del Parlamento – ed i giornali borghesi danno la parola ai peggiori personaggi che si dedicano a perorare cause impresentabili.
E’ il caso dell’edizione di venerdì sedici settembre del Quotidiano Nazionale e dell’ampio spazio regalato alle opinioni di quella disgrazia dell’umanità che risponde al nome di Achille Occhetto, colui che di autoaffondamenti se ne intende, avendo provveduto in tal senso con il partito revisionista.
Come era ampiamente prevedibile, l’ottuagenario torinese rilancia la storiella del voto utile per fermare l’avanzata delle destre: «il tema fondamentale è spingere a votare gli incerti, gli astensionisti, la sinistra critica. A loro dico una cosa sola: votate per la coalizione. Qualsiasi partito della coalizione va bene».
L’importante, per l’ex politicante, è votare per la destra moderata, e dal suo punto di vista – quello dello svenditore di valori in cambio del nulla – è persino una scelta comprensibile: intanto l’unico soggetto che davvero conta qualcosa è il Partito Democratico, mentre gli ammenicoli servono solo per dare una parvenza di “sinistra” ad una coalizione di tutt’altro colore.
In queste condizioni, al contrario, chi intende realmente contrastare il dilagare elettorale della destra radicale e fascista non può e non deve affidarsi a chi da anni predica le stesse politiche dei suoi dirimpettai, oltre a legittimarli dando vita, in questi ultimi mesi, a frequenti iniziative comuni.
Bosio (Al), 22 settembre 2022
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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