Napoli. L’11 marzo c’eravamo tutti! No alla repressione del dissenso
Il 22 dicembre 2021 è stata notificata ad una trentina
di militanti e manifestanti una richiesta di risarcimento di più 33000
euro per i danni alle camionette e i danni fisici agli agenti che si
sono procurati un referto medico.
Il tutto è relativo alla grande manifestazione dell’11
marzo 2017 che vide un imponente corteo scendere in piazza nel quartiere
Fuorigrotta di Napoli contro la provocazione messa in scena da Salvini,
il quale si appropriò, per la sua iniziativa, dei locali della Mostra
d’Oltremare, grazie alle imposizioni e alle forzature compiute
dall’allora Ministro dell’Interno Minniti, anche contro la volontà
dell’Amministrazione Comunale dell’epoca, la quale aveva negato le
autorizzazioni.
Nell’esprimere solidarietà ai compagni e ai manifestanti
fatti oggetti di questa draconiana richiesta di risarcimento, ribadiamo
che l’11 marzo 2017 c’eravamo e che non c’è spazio per provocazioni
razziste nella città di Napoli, specie da parte di chi, come Salvini,
deve la propria ascesa politica al razzismo anti meridionale.
Vogliamo rilanciare, inoltre, la nostra rivendicazione
di un’amnistia per tutti i reati ascrivibili al conflitto sociale.
Aumentano sempre di più, infatti, i tentativi di soffocare sul nascere
le lotte e il dissenso politico anche tramite mezzi insidiosi come le
multe e le richieste di risarcimento di diverse migliaia di euro,
destinate a pendere sulle teste di chi le riceve come una mannaia anche
per lunghissimi periodi.
La lotta non si processa! Solidarietà a tutti gli attivisti!
- © Riproduzion
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