venerdì 7 gennaio 2011

pc quotidiano 8 gennaio - Il governo nelle mani della Lega, del Pd, dei finiani?, ovvero dietro la battaglia sul federalismo...

Mentre il presidente della Repubblica Napolitano insiste sulle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Lega minaccia di far cadere il governo se non passa la legge sul federalismo fiscale e cioè, nella sostanza, il contrario dell’unità d’Italia…

Ma il Presidente fa finta di non capire, è già pronto a firmare, dopo la legge “Gelmini”, anche quella sul federalismo, “tenendo conto che non si perda di vista la solidarietà” e via chiacchierando a vanvera

Sembra che la crisi del governo sia quindi nelle mani della Lega che ha minacciato apertamente che se non dovesse essere approvata entro il 28 gennaio si andrebbe alle elezioni prima possibile e cioè intorno alla fine di marzo; ma la Lega ha rigirato la responsabilità ai deputati dell’opposizione (PD e FLI) che nella Commissione parlamentare che deve dare parere positivo sono determinanti con il loro voto.

Quindi se i deputati della cosiddetta opposizione parlamentare votassero contro in commissione il governo potrebbe cadere…

Ma che dice questa legge? Cosa cambia in generale e per le masse popolari?

In breve, senza entrare qui nel merito dei giochi politici, rimanendo alla sostanza e rinviando ad una analisi più dettagliata:

- attualmente lo Stato ogni anno dà soldi, secondo certi criteri, alle Regioni, alle Province e ai Comuni per le spese per i servizi sociali di competenza locale: sanità, assistenza, trasporti ecc.;

- con la legge sul federalismo lo Stato dovrà dare sempre meno soldi a questi enti locali che si dovranno dare da fare per trovare i soldi per continuare a fornire i servizi sociali, ecc.

- E come possono trovare altri soldi? Tagliando le spese che verranno considerate inutili, e mettendo tasse locali, che si aggiungerebbero a quelle statali, scaricando sulle spalle di chi soldi già non ne ha, il peso di pagarsi anche questi servizi…

A questo punto, in un modo o in un altro, comunque ci sarebbero sempre meno soldi a disposizione per le spese sociali essenziali e le infrastrutture locali.

Questa legge sul federalismo, l’ha voluta fortemente la Lega, ma è stata approvata da quasi tutto il parlamento, dal cosiddetto centrodestra e dal cosiddetto centrosinistra, come ricorda oggi il giornale dei padroni, il sole24ore.

La Lega quindi riuscirebbe alla fine a spostare soldi pubblici dal centro-sud al nord a favore dei suoi finanziatori, le piccole e medie imprese; e siccome ha investito molto in termini di immagine sul federalismo, se questo passa ci guadagna la conferma delle adesioni elettorali al suo partito da parte delle piccole e medie industrie del nord, e potrebbe infine “giustificare” il perché in tutti questi anni un partito che si diceva ribelle a “Roma ladrona” è stato al fianco di Berlusconi, uno che con i soldi dello Stato è diventato miliardario…

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