domenica 2 gennaio 2011

pc quotidiano 2 gennaio - FIAT: LA CAMUSSO PRONTA A FIRMARE L'ACCORDO MIRAFIORI, ma deve risolvere l'"anomalia" Fiom.

Oggi il Corriere della sera intervista la Camusso, segretaria della Cgil, il tema apparente è l'accordo Mirafiori e il referendum ma quello effettivo è l'anomalia Fiom.
La Camusso dichiara di essere pronta a scavalcare la Fiom e a firmare al suo posto l'accordo di Mirafiori:
(in caso di vittoria del referendum) “...si può accettare il risultato per quanto riguarda tutte le materie contrattuali dell'accordo, ma non per quelle che sono appunto indisponibili... la soluzione tecnica si vedrà al momento opportuno...”.
Si tratta di fatto di un pesante 'colpo di mano', con cui la Camusso si pone oggettivamente in tandem con Marchionne: la Fiat mette fuori la Fiom dalla contrattazione aziendale e la Camusso la mette fuori di fatto dalle decisioni sull'accordo.
Ma le richieste – di cui si fa portavoce l'intervistatore del CdS - che sono più che sollecitazioni ma vere e proprie condizioni indicate per conto Fiat/Confindustria, è che la Cgil riprenda nettamente il controllo della Fiom, butti fuori Landini, Cremaschi, e riallinei la linea e l'azione Fiom a quella della Cgil: “Ma perchè, – domanda alla Camusso il giornalista - si chiedono in molti, la Cgil non ha il coraggio di andare fino in fondo con i ribelli della Fiom?... una scissione non farebbe chiarezza, lasciando la Cgil libera dai pesanti condizionamento di Cremaschi e compagni?... nel '98 la Cgil per normalizzare la Fiom, mandò alla sua guida un riformista come Fausto Vigevani”.
Non è che la Camusso non lo vorrebbe fare, ma sa bene che il problema non sono i Landini, i Cremaschi ma i delegati, gli operai iscritti Fiom: “...oggi – risponde la Camusso - il problema non è il gruppo dirigente della Fiom, ma trovare una risposta per non lasciare soli gli iscritti e i delegati del nostro sindacato e i lavoratori che simpatizzano con noi”.
E aggiunge: “...Bisogna sempre usare le parole giuste. Io che sono molto preoccupata della vera schiavitù del lavoro, quella che abbiamo visto a Rosarno, non uso questo termine per la Fiat. Così come se definisco illiberali le norme che tengono fuori dall'azienda la Fiom, non accuso di fascismo Marchionne. La Fiom a volte esagera nell'interpretare sé stessa come avanguardia...”
“...Io propongo una strada diversa da quella che per ora ha scelto la maggioranza della Fiom e mi auguro che alla fine cambino idea”.

Lo scontro nei prossimi giorni è evidente che sarà sul referendum e soprattutto sullo sciopero generale del 28 gennaio.
La Cgil della Camusso non solo chiaramente non è d'accordo con la proclamazione dello sciopero, ma farà di tutto per remare contro, per boicottarlo.
Scontrarsi apertamente e far fallire nei fatti subito questa linea e azione della Cgil, che già ha consegnato gli operai Mirafiori alle forche caudine di Marchionne e sindacati padronali, è ciò che gli operai e le operaie devono fare per non consegnarsi 'mani e piedi' al fascismo padronale e per uno sciopero generale che sia grande, determinato, combattivo.

Gli operaie e le operaie di Mirarfiori hanno già in passato “cacciato” la Camusso dalla Fiat.
Ora è il momento di cacciarla di nuovo!

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