Visita di Stato di La Russa e Tajani in Tunisia: non solo riabilitazione del ladrone Craxi ma nuovi accordi di spoliazione delle risorse e unità nazione dei due regimi contro i migranti
Il governo moderno fascista della Meloni attraversato da divisioni interne che corrono tra le sue tre principali componenti (Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia) e tra gli scandali di corruzione che periodicamente investono alcuni dei suoi ministri (adesso è toccato alla Santanchè), sembra essere intenzionato a riabilitare politicamente Bettino Craxi.
L'ex primo ministro italiano del Partito Socialista Italiano com'è noto, in seguito alla condanna per corruzione e finanziamento illecito al suo partito, si rifugio' ad Hammamet in Tunisia accolto a braccia aperte dal dittatore Ben Ali (sua volta salito al potere nel 1987 grazie al ruolo determinante del governo
e dei servizi segreti italiani) che gli mise a disposizione una lussuosa residenza con spiaggia ad uso esclusivo.Con il suo esilio e con gli scandali che investirono il PSI, molti deputati "socialisti" confluirono nel nuovo partito politico di Forza Italia, di Silvio Berlusconi con cui Craxi intratteneva rapporti d'amicizia e "d'affari".
Craxi morirà in questo esilio d'orato 5 anni dopo nel 2000.
Il 18 gennaio scorso in occasione del 25esimo anniversario della sua morte, la seconda più alta carico dello Stato italiano, il fascista La Russa insieme al ministro degli esteri Tajani, hanno partecipato ad una cerimonia accanto a Stefania Craxi, attorniati da una folta schiera di italiani residenti in Tunisia (perlopiù pensionati e piccoli imprenditori) nostalgici del leader politico.
Tale riabilitazione politica potrebbe servire a rafforzare l'asse Fratelli d'Italia/Forza Italia per indebolire il peso specifico della Lega all'interno del governo e potrebbe essere un sintomo della debolezza politica crescente autopercepita da Fratelli d'Italia.
Ma tornando in Tunisia, il giorno precedente, La Russa ha incontrato il presidente della repubblica tunisina Kais Saied con cui è stato ribadito l'impegno comune a contrastare l'immigrazione "clandestina" in Italia e l'implementazione del cosiddetto "Piano Mattei" ovvero la facilitazione di investimenti esteri italiani nei paesi del Nord Africa).
La visita in Tunisia di La Russa avviene all'indomani di quella del ministro degli esteri tunisino a Roma, dove incontrando Tajani, erano stati firmati tre accordi tra cui un memorandum di intesa per intensificare la cooperazione nel periodo 2025-2027 nei campi di istruzione, sanità, infrastrutture e creazione d'impiego (leggi domanda di manodopera a basso costo tunisina in Italia e per gli imprenditori italiani in Tunisia) e sui progetti di produzione di energia rinnovabile.
Quest'ultimo, insieme a Transmed, è volto all'estrazione da parte italiana di maggiore energia dal teritorio tunisino, a discapito della retorica green, la costruzione di tali impianti come quelli fotovoltaici, avrà un impatto negativo sull'ambiente (in Tunisia) oltre a rinnovare la politica di spoliazione delle risorse da parte dell'imperialismo italiano in Tunisia.
Nelle ultime settimane giornalisti d'inchiesta tunisini hanno pubblicato studi ed articoli sulla natura neocoloniale e sull'impatto negativo di tali progetti sull'ambiente e sull'economia del paese.
Queste tre giornate italo-tunisine mostrano come sin dai tempi di Craxi e Ben Ali, i rapporti tra imperialismo italiano e borghesia compradora e burocratica tunisina si siano sempre più avvicinati ed intensificati a discapito dei diritti e della sovranità del popolo tunisino e della classe operaia tunisina ma anche italiana in cui sempre più operai vengono licenziati perchè i padroni possono fare profitti più facili in paesi come la Tunisia in seguito a tali accordi.
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