“Armiamoci e partite” è stata la parola d'ordine che ha caratterizzato il Vertice dei paesi Europei, a Londra, dopo che Zelensky aveva ricevuto sostanzialmente il ben servito da Trump, deciso ormai a trattare con Putin la spartizione di fatto dell'Ucraina, che è una spartizione non solo al servizio degli interessi dei due imperialismi in Ucraina, ma è parte di un disegno innanzi tutto dell'imperialismo americano che lavora alla divisione tra Russia e Cina, in maniera che sia possibile concentrare la guerra vera, la guerra interimperialista che si prepara nei confronti dell'antagonista imperialista su scala mondiale che è la Cina e, nello stesso tempo, allineare l'Europa imperialista e i suoi governi secondo gli interessi principali ed esclusivi dell'imperialismo americano.
E’ il senso della vittoria di Trump che è fascismo e dittatura, oligarchica, mediatica, militar poliziesca all'interno e preparazione delle condizioni per la nuova guerra interimperialista mondiale a cui l'imperialismo americano affida il compito di ricostruire la sua forza egemone del mondo.
Gli europei in tutto questo si sono trovati di fronte al diktat dell'imperialismo americano e quando parliamo di “europei” parliamo dei padroni, delle classi dominanti nei paesi imperialisti europei che vedono sempre più minacciato il loro status di potenza economica, in primis la Germania, ma
naturalmente tutti i paesi imperialisti vedono con preoccupazione la proposta di nuovo egemonismo che viene dall'imperialismo americano.La risposta dei paesi imperialisti europei che viene dal Vertice di Londra è una sola: accettiamo lo stadio dello scontro che ha imposto gli Stati Uniti d'America e cerchiamo una conciliazione con l'imperialismo americano sul terreno dell'imperialismo americano che permette di compartecipare sia alla spartizione dell'Ucraina, sia ai nuovi piani volti alla ripartizione del mondo su tutti gli scacchieri e nella grande contesa con la Cina imperialista.
L'Europa sceglie di accentuare il riarmo, e non stiamo a contare i miliardi che i vari giornali scrivono e pubblicano, ma si tratta di cifre astronomiche all'altezza del livello della contesa che la guerra imperialista nella sua evoluzione militare richiede e nell’economia di guerra che ne corrisponde sia per produrre queste armi, sia per sintonizzare l'intero sviluppo dell'economia capitalistica secondo questa visione.
L’Europa sceglie di inseguire Trump sul suo terreno, accettarne sostanzialmente l'indicazione, che dice: se volete partecipare non potete pensare di farlo con le nostre armi, ma dovete farlo con le vostre.
Questa scelta è stata accettata da tutti i governi imperialisti europei, ma dire che sia stata accettata non vuol dire che tutti dietro questa scelta hanno le stesse intenzioni e lo fanno con lo stesso disegno.
Gli Stati Uniti d'Europa sono una finzione da sempre. L’Europa imperialista è una definizione superficiale che caratterizza tutti i paesi che fanno parte dell'Europa, ma in realtà i paesi imperialisti non sono uniti ma sono divisi e in contrasto tra di loro e ognuno, secondo la potenza della sua economia, del suo apparato militare e dei suoi interessi imperialisti nel mondo, tira l'acqua al proprio mulino.
La Germania aspira a diventare la terza superpotenza e l'Europa per essa non è se non l'habitat naturale della sua egemonia parziale all'interno dei blocchi imperialisti. Francia e Inghilterra da un lato soffrono l'egemonia tedesca e quindi pensano ai propri interessi imperiali. L’Inghilterra si muove come sempre nell'orbita di alleato principale degli Stati Uniti, la Francia ha assunto il ruolo corrispondente all'estero come seconda potenza, soprattutto militare, per il possesso del nucleare all'interno dell'Europa imperialista.
In questo quadro è evidente che dietro la facciata unitaria delle decisioni del Vertice Ue vi è una guerra sotterranea. Francia e Inghilterra si sono presentati uniti nella proposta di inviare truppe in Ucraina direttamente. L'Italia, che la Meloni aspira a far diventare il “ponte”, in realtà, anche in questo Vertice è emersa come socio minore, da un lato perché il suo governo è strettamente legato e ha scelto di essere a fianco non solo per motivi economici ma anche ideologici e politici, la comune matrice fascio-imperialista, con la nuova amministrazione Trump/Musk, ed è chiaro che con questa impostazione gli altri governi e Stati imperialisti non la vogliono come quinta colonna di Trump nelle file della loro alleanza.
Comunque tutti sono stati chiari in questo Vertice che è stato un vertice di guerra nonostante sempre all'insegna della “pace” perché è per la “pace” che Trump e Putin si alleano per spartirsi l'Ucraina, è per la “pace” che l'Europa pretende di avere un ruolo in questa spartizione, mettendo in campo le sue truppe e dietro la questione della guerra Ucraina c'è la guerra interimperialista mondiale in tutti gli scacchieri del mondo.
Tutti i governi sono stati assolutamente d'accordo a Londra che questo debba passare per un massiccio riarmo. La crescita delle spese militari e il riarmo sono ormai la politica vera che li unisce nel voler fare tutti la stessa cosa ma nel volerla fare per i propri interessi differenti.
In questo quadro non esitano ormai a dire esplicitamente che il riarmo deve essere ai danni della spesa sociale, di tutte le altre spese, perfino per l'economia green, delle spese per raggiungere livelli soddisfacenti di Sanità, Scuola, Istruzione, cultura, delle spese per fronteggiare la crisi climatica e ambientale, adatti a fronteggiare la competizione mondiale e l'utilizzo delle nuove tecnologie. I paesi imperialisti Ue dicono: “queste spese non ce le possiamo permettere perché oggi è tempo di guerra e tutto deve essere indirizzato a riarmo, e la stessa economia deve essere compatibilizzata come economia di guerra con i piani di riarmo imperialista”, armi che se si producono poi sono destinate inevitabilmente a essere usate.
Questo riguarda tutto lo schieramento parlamentare l'estrema destra, nazista, fascista sfida ad andare al governo per poter fare negli interessi esclusivi del proprio paese, della propria nazione, per di più di razza bianca, la stessa politica che tutti i governi oggi vogliono fare. Le forze di opposizione di carattere di centro sinistra - perché di sinistra non c'è quasi niente ormai nei partiti parlamentari che si fregiano di questa dicitura - capiscono e scelgono di entrare in questo gioco sulle parole d'ordine della propria borghesia e degli interessi della propria borghesia.
L'oscena campagna in Italia dei partiti dell'opposizione per diventare i paladini dell'Europa nei confronti di Trump, per fronteggiare Trump e per difendere la guerra in corso in Ucraina allo stato delle cose in cui è, fa sì che queste forze non siano forze che difendono i proletari e gli interessi popolari ma sono forze che contendono a quelle attuali iI governo della stessa economia di riarmo, l’economia di guerra scaricata sui proletari e le masse popolari.
Le masse popolari, quindi, non possono avere nessuna fiducia nelle forze dell'opposizione e meno che mai cadere nella trappola della demagogia fascio-nazista e reazionaria.
Bisogna opporsi, ribellarsi, a partire dalle condizioni esistenti oggi. E l'arma principale che si può tutt'ora usare è quella della lotta generale, della lotta nella forma dello sciopero generale come è avvenuto nei giorni scorsi in Grecia.
Un grande sciopero generale non è il massimo ma il minimo da fare a fronte dei piani di padroni, governi, Stati che vanno verso la guerra, la reazione e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei proletari e delle masse popolari.
A partire dallo sciopero generale quindi è evidente che nelle file degli operai, dei lavoratori è di questo che occorre parlare, su questo occorre concentrare le energie, perché se non immediatamente - nel tempo necessario - si costruiscano queste condizioni, senza queste condizioni è evidente che la denuncia di ciò che sta avvenendo – seppur importante e decisiva - non è in grado di fermare niente dei piani che governi, padroni, i loro Stati, dagli Stati Uniti ai vertici europei all'Italia, stanno conducendo.
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