martedì 4 marzo 2025

pc 4 marzo - Si estende all'Università di Torino il boicottaggio di Israele - info

L'Università di Torino e il boicottaggio di Israele, ora si aggiunge anche Psicologia. La direttrice Converso: «Ci sono cose che scuotono le coscienze»

Psicologia si aggiunge a «Cultura, Politica e Società» e non rinnova i contatti con Tel Aviv. Fisica sceglie una strada diversa

Dopo Cultura, Politica e Società (Cps) anche Psicologia sceglie la via del boicottaggio accademico nei confronti di Israele e dell’Università Ben Gurion, è il secondo caso in pochi giorni. La notizia è trapelata in queste ore ma, in realtà, la scelta del dipartimento guidato dalla professoressa Daniela Converso è di alcuni mesi fa: l’accordo di mobilità internazionale tra Psicologia e l’ateneo israeliano non è mai stato rinnovato dopo la scadenza. La rottura dell’intesa non è una dimenticanza, ma una decisione piuttosto chiara. D’altronde il nome della direttrice del dipartimento figura ancora oggi nei

numerosi appelli pubblici, presenti online, che chiedono di fermare qualsiasi tipo di collaborazione con gli istituti di Tel Aviv.

«Su quanto ho firmato - spiega Converso - non ho nulla da aggiungere, è tutto pubblico. Per il resto io sono per mantenere aperto il dialogo ma a volte succedono cose che scuotono le coscienze e servono azioni che producano lo stesso effetto». La decisione degli psicologi si inserisce nel solco tracciato dal consiglio del Cps, che mercoledì scorso ha scelto di annullare l’accordo con l’Università Ben Gurion. Non si tratta, però, di qualcosa di inaspettato. 

Il 19 giugno 2024, infatti, i collettivi pro Palestina festeggiavano l’approvazione, proprio a Psicologia, di una mozione che prevedeva il boicottaggio nei confronti di Israele e chiedeva la «rescissione di qualsiasi collaborazione con le università israeliane in ambiti direttamente o indirettamente collegati al comparto bellico-militare». Non solo, il documento, passato a maggioranza, prevedeva anche «l’impegno a non stringerne di nuovi». Pochi mesi dopo il dipartimento ha scelto di non rinnovare l’unico progetto che aveva in corso.

L’Università di Torino approva il boicottaggio verso Israele

«Il boicottaggio è una scelta sbagliatissima, l’università include e non esclude». La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, critica la decisione del dipartimento Cultura, Politica e Società di Unito di interrompere ogni collaborazione con l’ateneo israeliano Ben Gurion. Votata dal consiglio di Cps a larga maggioranza, questa presa di posizione, la prima nel suo genere dell’ateneo, potrebbe essere replicata da altri dipartimenti. Come a Psicologia e a Fisica, dove i collettivi Pro Palestina hanno, nei mesi scorsi, già conquistato un primo e parziale impegno «al boicottaggio».

. Nei prossimi mesi, infatti, altri dipartimenti sarebbero pronti a seguire la strada tracciata da Cps e tagliare i ponti con gli istituti o enti di ricerca israeliani. Parliamo di pezzi di università che già durante la scorsa primavera avevano registrato fortissime prese di posizione in merito. 

Il 19 giugno 2024 i collettivi Pro Palestina festeggiavano l’approvazione, nel consiglio di Psicologia, di una mozione per il boicottaggio di Israele e la «rescissione di qualsiasi collaborazione e accordo con le università israeliane in ambiti direttamente o indirettamente collegati al comparto bellico-militare».

Non solo, il documento, passato a maggioranza, prevedeva anche «l’impegno a non stringerne di nuovi». Qualcosa del genere è accaduto anche a Fisica dove è passata una richiesta per la «trasparenza su accordi che riguardano enti o aziende coinvolte a vario titolo nella produzione di armamenti». In quel periodo, parliamo della primavera scorsa segnata dalle proteste, le mozioni di questo tenore sono state presentate in quasi tutti i 27 dipartimenti, spinte dai collettivi legati a Studenti Indipendenti.

Dibattito arrivato poi in Senato Accademico, dove le proposte di boicottaggio sono state respinte nonostante le pressioni. Rendendo così ancora più importanti le «vittorie» a Psicologia, Fisica e Cultura, Politica e Società. Primo passo di una mobilitazione pronta a ripartire.

Gli studenti: «Non ci fermeremo»

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