martedì 28 ottobre 2014

pc 27 ottobre - Nessuno parla più dell'alluvione a Genova - noi invece... una corrispondenza

VIAGGIO NEI LUOGHI DELL'ALLUVIONE. L'ENTROTERRA GENOVESE

Per concludere l’inchiesta sui luoghi interessati dall’alluvione di poche settimane fa, dopo le due puntate su Basso Piemonte e Genova città, rivolgo la mia attenzione all’entroterra del capoluogo ligure.
In questo caso il diluvio del nove ottobre scorso ha creato maggiori problemi inerenti l’orografia, piuttosto che l’idrografia; sono centinaia le frane segnalate nelle diverse valli coinvolte: Scrivia, Trebbia, e Stura.
In val Trebbia il territorio maggiormente colpito è il Comune di Torriglia, che da quel giorno ha avuto, per oltre dieci giorni, sei sue frazioni - tra le quali Pentema, famosa per il suo presepe che invade le strade della località - completamente isolate dal resto del mondo, a causa sia degli smottamenti dalle montagne, sia del crollo di strade e ponti.
In questo caso è assolutamente evidente il nefasto intervento dell’uomo che, pur di conquistare spazio utile all’urbanizzazione forzata di larghe parti del territorio, non esita a violentare l’ecosistema.
Detto dal fatto che il versante ligure della valle Stura ha sì subito danni dall’evento, ma pare essere riuscito a contenerne gli effetti - tanto che, nell’abitato di Rossiglione Inferiore, uno dei punti maggiormente a rischio del territorio, se non fosse per il persistente odore di fango, e la presenza (sino a pochi giorni fa) di sacchi di ghiaia ammucchiati davanti alla chiesa in attesa di essere rimossi, essendo ormai passata l’emergenza - resta da occuparsi di quel Comune che ha subito i maggiori danni da questa catastrofe in-naturale: Montoggio, talmente devastato - si vedano le foto ed i video su http://www.alluvionemontoggio.it - che l’amministrazione, con le mani legate dall’infame patto di stabilità, ha aperto una sottoscrizione bancaria “per far ripartire il paese”.
Salendo da Genova, prima di arrivare al comune della valle Scrivia, occorre attraversare alcune località, dallo stato del cui territorio ci si rende conto facilmente che si sta andando incontro ad un luogo pesantemente coinvolto nella catastrofe in-naturale.
Già ad Aggio, estrema propaggine della città di Genova sulle alture del quartiere di Molassana, si cominciano a vedere fronti franosi, tra cui uno importante - in prossimità dell’uscita dalla località - che risulta contenuto in qualche modo attraverso alcuni sacchi di ghiaia che impediscono allo smottamento di interessare la strada sottostante.
Man mano che ci si avvicina alla meta, la situazione peggiora sempre più: a Creto, frazione del Comune di Montoggio, sono presenti alcuni smottamenti che riducono pericolosamente la già di per sé poco agevole carreggiata, mentre più avanti - in frazione Colletta - si incontra un nuovo importante fronte franoso.
Tutto questo, però, non è neanche lontanamente paragonabile con quanto si incontra addentrandosi nel, quasi totalmente invaso dal fango, capoluogo: qui piazza Balilla, lo spiazzo principale, è letteralmente esplosa, in conseguenza dell’esondazione di un piccolissimo affluente del torrente Scrivia che scorre tombinato proprio lì sotto.
A causa di questo evento, gli esercizi commerciali ubicati sulla piazza - il bar Centrale, la contigua macelleria, ed il vicino frutta e verdura - ed i box del condominio, sono stati spazzati via.
Tutt’ora, sono passati venti giorni dall’evento, fervono i lavori di messa in sicurezza di muri pericolanti e di risistemazione della pavimentazione della piazza: l’edicola, posizionata nell’angolo opposto dello spiazzo rispetto al bar, ha ancora i sacchi di ghiaia posti a protezione dell’attività.
La signora Anna mi racconta che la furia dell’acqua è stata tale che non solo ha cancellato le attività commerciali, ma ha anche abbattuto muri e cancellato scale utilizzate dai cittadini per rientrare nelle proprie abitazioni ai piani superiori.
Per concludere: dopo venti giorni di alacre lavoro da parte della popolazione, la situazione sta tornando lentamente alla normalità; ci vorranno mesi per ripristinare al meglio la situazione antecedente l’evento, ma sono certo che - nonostante l’ignavia delle istituzioni preposte - anche questa volta, così come era successo nel 2011, tutto tornerà come prima.
Genova, 28 ottobre 2014

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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