lunedì 20 maggio 2019

pc 20 maggio - Azioni antisindacali contro lo Slai cobas e i diritti dei lavoratori nel magazzino logistico del gruppo Marr a Opera







pc 20 maggio - In memoria di Nanni Balestrini compagno, poeta, scrittore, artista












pc 20 maggio - Firenze - solito scenario Salvini parla- la polizia carica migliaia di manifestanti antifascisti

  




In piazza Repubblica circa 2mila persone per protestare contro il vicepremier che tiene un comizio in piazza Strozzi. Circa un centinaio hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine. Il sindaco Nardella invita alla calma            





 a Firenze dove si sono radunate oltre 2000 persone per protestare contro la presenza del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha tenuto un comizio in piazza Strozzi. . Già molto prima che Salvini arrivasse sul palco circa trecento giovani hanno cercato di sfondare il cordone della polizia sotto l'arco che da piazza della Repubblica porta in via Strozzi, a un centinaio di metri dal palco della Lega, dove insieme al vicepremier c'era il candidato a sindaco per il centrodestra Ubaldo Bocci. I primi due tentativi sono stati respinti con cariche di alleggerimento, poi quando i manifestanti si sono fatti più minacciosi, gli agenti hanno iniziato a caricare con più decisione per respingerli. Alla fine sono state sei/sette le cariche con qualche poliziotto contuso così come qualche contuso si è registrato tra i manifestanti. . In realtà la stragrande maggioranza dei manifestanti, portavano cartelli e striscioni anche ironici, mentre in testa ai manifestanti uno striscione esplicativo: 'Dopo il Matteo di Rignano, cacciamo il Matteo Padano. Firenze non si Lega', e qualche foto di Salvini a testa in giù. Non pochi anche coloro che sono arrivati in piazza con la maschera di Zorro sul volto. I più agitati, mentre piazza della Repubblica si stava svuotando, alla fine del comizio del vicepremier e leader della Lega, sono partiti in corteo, cercando poi di tornare verso piazza Strozzi, dove Salvini è rimasto a lungo per fare i selfie con i militanti per poi tornare in piazza della Repubblica dove hanno organizzato un presidio.

Firenze, proteste contro il comizio di Salvini: cariche della polizia
Sempre alta la tensione a Firenze per la manifestazione organizzata in piazza della Repubblica, nel centro storico della città, contro la presenza di Matteo Salvini che sta tenendo un comizio nella vicinissima piazza Strozzi. C'è stata una sesta carica della polizia per impedire che un gruppo di alcune decine di manifestanti riuscisse a raggiungere il luogo dove stava parlando il leader della Lega.



C'è stato anche un lancio di bottiglie e lattine. La manifestazione di protesta era stata annunciata nei giorni scorsi da alcune sigle della sinistra e dei collettivi: 'Firenze non si Lega!' lo slogan scelto. «Saremo in piazza per respingere Salvini e la sua propaganda fascista», era scritto in una nota degli organizzatori firmata Iam - Iniziativa antagonista metropolitana, Cua, Collettivo universitario autonomo e Cas, Collettivo antagonista studentesco e e Collettivo femministe Spine nel fianco. Stasera, tra le bandiere in piazza Repubblica, anche quella europea sventola da cinque-sei manifestanti. Tanti gli slogan, anche ironici e più di una manifestante ha la maschera di Zorro.

pc 20 maggio - Bologna. I fascisti No pasaran! Tutti in piazza oggi

Dal 13 maggio 2000 al 16 febbraio 2018, ogni volta che Roberto Fiore e i fascisti di Forza Nuova hanno provato di mettere piede a Bologna migliaia di antifasciste e antifascisti sono scesi in piazza, non sottraendosi, quando è stato necessario, alla battaglia di strada.
Quelli di Forza Nuova sono fascisti della peggior specie, seminatori di odio razziale, di sessismo, omofobia e catto-integralismo. Promuovono orgoglio nazionalista e mantenimento della “purezza etnica”, fanno campagne per il blocco dell’immigrazione, la costruzione di muri e reticolati per impedire la libera circolazione delle persone. Si battono per distruggere i diritti di cittadinanza universali, il divorzio e l’aborto. Sono contrarissimi alle “teorie del gender” e allo ius soli che, secondo loro, avvierà la “sostituzione etnica”.
Predicano e praticano un’ideologia violenta che si fonda sulla repressione e sulla sottomissione delle donne, degli omosessuali, delle persone che seguono religioni diverse da quella cristiana, di quanti non hanno il “bianco” come colore della pelle.
Il loro “matrimonio indissolubile” si basa sul lavoro delle donne tra le mure domestiche e una specie di cottimo per chi sforna figli, chiamato “reddito di maternità”, erogato a “tutte le madri che dimostreranno di essere impegnate esclusivamente nell’ambito familiare”.
Come i fascio/leghisti e come Casa Pound fabbricano a ciclo continuo false paure, producendo bufale diversive, nemici fittizi e capri espiatori. Quando intercettano pulsioni e malcontenti sociali, li incanalano in una squallida guerra tra poveri, in un conflitto basato sull’egoismo sociale dove la miseria di persone in difficoltà verrebbe intaccata dalla povertà di altri esseri umani.
Il loro luogo ideale sarebbe l’Alabama della segregazione razziale e dell’aborto considerato come delitto da carcere a vita, ma si accontentano dello sdoganamento ricevuto dagli editti salviniani e dalle politiche antimigratorie del governo “lega/stellato”.
Nelle porcate che hanno messo in campo in questi mesi si sentono politicamente coperti dal “fascismo istituzionale” che li spalleggia. Se non fosse così non ci sarebbero state le false barricate contro l’arrivo dei profughi (spesso bambini) in qualche quartiere di periferia. Non ci sarebbe stata la vergognosa vicenda del pane calpestato a Torre Maura o l’assedio alla famiglia rom di Casal Bruciato per l’assegnazione di un alloggio popolare. Non si sentirebbero legittimati a negare il diritto all’esistenza per migranti e rom e a minacciare persone, come Mimmo Lucano o volontari di associazioni che lavorano sull’accoglienza e sulla solidarietà.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI
LUNEDI’ 20 MAGGIO ALLE ORE 17.00
SAREMO IN PIAZZA MAGGIORE,
PER NON LASCIARE NEANCHE UN CENTIMETRO DI SUOLO PUBBLICO ALLE “TESTE DI FASCIO” DI FORZA NUOVA!

pc 20 maggio - LA POSIZIONE DI PROLETARI COMUNISTI SULLE ELEZIONI EUROPEE - Dal n. 4 del giornale proletari comunisti

Elezioni europee
NO ai partiti dei governi imperialisti! NO ai fascio-populisti!

Le elezioni europee per i governi imperialisti arrivano nel momento sbagliato.
Tutti i governi dei paesi imperialisti principali riceveranno dal voto un ulteriore segno del loro discredito, causato dalle loro politiche, di tutti insieme e in ogni paese, al servizio dei padroni e delle banche. Politiche che hanno prodotto attacchi al salario, disoccupazione e precarietà, tagli dei servizi sociali con peggioramento delle condizioni della scuola, della sanità, dell’ambiente.
Questa situazione, tranne che in Francia attualmente col movimento dei Gilet gialli, non ha trovato una risposta forte dalle lotte proletarie e popolari. E’ naturale, quindi, che la protesta si riversi nell’astensionismo, sempre più ampio in quasi tutti i paesi, o nelle urne, in un generico voto di dissenso che oggi è raccolto prevalentemente dalle forze fascio-populiste.
E’ quindi importante affermare in queste elezioni un “doppio boicottaggio”: quello dei governi alla testa di ciascun paese e dei gestori di questa Europa per conto dei governi al servizio del capitale e quello delle forze fascio-populiste che avanzano e sfruttano il malcontento popolare per andare al governo, usare il potere per consolidarsi e servire in altre forme gli stessi interessi delle borghesie dominanti.
Il boicottaggio di queste forze è essenziale, ma più importante ancora è alzare la bandiera della lotta proletaria e popolare e rappresentare l’alternativa politica alle masse della ricostruzione del

pc 20 maggio - Sulla parola d'ordine degli Stati Uniti d'Europa - Lenin (1915)

Lenin (1915)

Scritto nel 1915.
Pubblicato per la prima volta nel Sotsial-Demokrat, n. 44, 23 agosto 1915.
Il seguente articolo è stato fortemente utilizzato dallo stalinismo, il quale vi ha trovato un appiglio per difendere la teoria (nella sua essenza anti-internazionalista e quindi antimarxista) del "socialismo in un paese solo". Per un'analisi di Trotsky sul suddetto articolo, si veda La Terza Internazionale dopo Lenin.
Trascritto da mishu, settembre 2001

Abbiamo scritto nel n. 40 del Sotsial-Demokat che la conferenza delle sezioni del nostro partito all'estero aveva deliberato di soprassedere alla questione della parola d'ordine: "Stati Uniti d'Europa", finché non se ne fosse discusso sulla stampa il lato economico.
La discussione di tale problema aveva preso, nella nostra conferenza, un carattere politico unilaterale. In parte, ciò è forse dovuto al fatto che, nel manifesto del Comitato Centrale, questa parola d'ordine era stata espressamente formulata come parola d'ordine politica ("la prossima parola d'ordine politica..." è detto nel manifesto), e non solo si preconizzavano gli Stati Uniti repubblicani d'Europa, ma si sottolineava specialmente che questa parola d'ordine è assurda e bugiarda "senza l'abbattimento rivoluzionario delle monarchie tedesca, austriaca e russa".
Opporsi, entro i limiti degli apprezzamenti politici di questa parola d'ordine, a tale impostazione della questione mettendosi, per esempio, dal punto di vista che essa offusca o indebolisce, ecc. la parola d'ordine della rivoluzione socialista, sarebbe assolutamente errato. Le trasformazioni politiche con

pc 20 maggio - INIZIATIVA A MILANO CON LA MAESTRA LAVINIA LICENZIATA PERCHE' ANTIFASCISTA

domenica 19 maggio 2019

pc 19 maggio - Per Salvini prima delle masse popolari vengono i padroni delle armi, la Nato e gli F35 da sostenere con più spesa militare per gli interessi dell'imperialismo italiano

Ora l'amico di Putin, in vista delle elezioni, cerca di accreditarsi negli ambienti della Difesa e della Nato.

da proletari comunisti n°4
"I governi imperialisti europei ... in realtà trattano di acquisti di armi e di tentativi mal riusciti di ritagliarsi uno spazio autonomo all’interno della Nato per evitare di accettare, ora divisi ora tutti insieme, i suoi diktat imposti dall’imperialismo americano"


formiche
Il viceministro: "Il disarmo sarebbe un suicidio economico, e poi il settore difesa è strategico per i prossimi cinquant'anni. Un Paese disarmato è un Paese occupato e occupabile; noi abbiamo una diversa posizione su questo rispetto al Movimento 5 Stelle"
Se fino ad ora la Lega era rimasta in silenzio di fronte alle indecisioni del Movimento 5 Stelle nell’ambito della Difesa e della nostra posizione all’interno della Nato, ora il vice premier Matteo Salvini (complice il rush finale in vista del voto) si è espresso a difesa del programma di caccia di quinta generazione F-35, sull’Alleanza Atlantica e sulla necessità di investire nel comparto. “Siamo lealmente fedeli all’Alleanza atlantica, che qualcuno mette in discussione ma noi no – ha spiegato il leader della Lega, riferendosi senza citarli agli alleati di governo – qualcuno mette

pc 19 maggio - Il boicottaggio delle elezioni borghesi dei comunisti e degli anarchici - per il dibattito nazionale e internazionale

Traduciamo e pubblichiamo un contributo del compagno Miguel Alonso, Galizia, Stato Spagnolo

Nello Stato spagnolo - o Regno di Spagna - le elezioni alle Cortes ( il Parlamento) si sono svolte con ampia partecipazione. Con riduzione dell'astensione di oltre 6 punti.
La vittoria, a maggioranza, è stata per i socialdemocratici del PSOE, vecchio e solerte servitore della borghesia dello Stato Spagnolo.
La fiction della democrazia ancora persiste tra le masse, anche tra quanti vogliono una società diversa. Sono anni di egemonia ideologica della borghesia e del revisionismo, che non scompare grazie a un appello al boicottaggio.
Gli appelli al boicottaggio, fatti da diversi partiti e organizzazioni, compresi i maoisti, sono stati ignorati dalle masse. È cosi, che piaccia o no. Riuscire a trasformarlo significa partire dai fatti oggettivi, altrimenti cadiamo nell'idealismo di Berkeley (*) e abbandoneremo il marxismo-leninismo-maoismo.
Due forze, fondamentalmente, hanno fatto appello al boicottaggio, i vari nuclei anarchici e i comunisti rivoluzionari, compresi i maoisti, ma non per questo si sono uniti.
Gli anarchici, che considerano il boicottaggio come un principio della loro azione politica, hanno condotto la campagna per loro conto e noi comunisti per il nostro.
I comunisti non considerano il boicottaggio delle elezioni come una questione di principio, esso dipende dal rapporto di forze tra proletariato e borghesia, dalla "analisi concreta della situazione

pc 19 maggio - Grandioso movimento di lotta della scuola in Brasile

Immagini video e cronache si possono leggere sul giornale dei compagni brasiliani 'A nova democracia'

pc 19 maggio - Salutiamo e apprezziamo tutte le iniziative antifasciste che si sviluppano nel paese

IL SECOLO XIX LA SPEZIA

Altaforte (Casapound) presenta il libro, e un prete spezzino decide di suonare le campane a morto

Genova - Anche il compagno Peppone sarebbe stato contento se don Camillo avesse suonato le campane `a morto´ mentre un manipolo di persone partecipava alla presentazione del libro di un candidato alle Europee di CasaPound. Altri tempi, e La Spezia non è Brescello: ma don Francesco - parroco di una chiesa fin troppo vicina al luogo dove è stato presentato il libro edito da Altaforte (già esclusa dal salone del Libro di Torino, ndr) - ha aspettato il momento giusto e ha protestato così, con alcuni lugubri rintocchi.
«Un gesto di protesta - ha detto il prete - perché è morto quello spirito che ha pervaso questa città per moltissimi anni. In questa chiesa c'è uno spazio che durante la guerra serviva per salvare le persone in difficoltà: soldati inglesi, partigiani e famiglie, ma anche i fascisti che rischiavano il linciaggio dopo la Liberazione. Qui nel dopoguerra c'era anche un ciclostile che usavano tutti i partiti costituzionali a turno, dalla Dc al Pci».
Messaggio arrivato dritto al cuore dei 500 che protestavano fuori dalla sala multimediale al cui interno una ventina di persone assistevano alla presentazione del libro del candidato di CasaPound Marco Mori. Non è dato sapere se i venti presenti, e tra questi alcuni dichiarati nostalgici del duce, abbiano avuto qualche scrupolo visto che la sala ospitante è intitolata a un antifascista spezzino.
Insomma, `quando ci vuole ci vuole´ ha pensato il parroco. E c'è da scommetterci che al suo fianco c'era, in spiritu ovviamente, l'ex parroco don Antonio Mori che nel '44 venne catturato e torturato dai fascisti: «In questa chiesa - ha detto don Francesco - vive la sua memoria». Chissà se i venti chiusi nella sala multimediale hanno sentito, mentre discutevano de `La morte della Repubblica´, gli slogan dei 500 in piazza. Ma più di tutto hanno sentito quelle campane a morto.

pc 19 maggio - Siracusa: gli operai danno una prima risposta al prefetto, moderno fascista, che vuole impedire le manifestazioni...

e che tira in ballo in suo aiuto il fasciorazzista Salvini:

"Il prefetto però difende la sua ordinanza: «Non comprime in linea generale il diritto o la libertà di manifestazione mira esclusivamente a tutelare la sicurezza pubblica, degli impianti industriali e della circolazione veicolare e solo in quell’area della provincia». E richiama il decreto Salvini: «Anche in passato, come più di recente quel tipo di manifestazione ha dato luogo a consistenti rallentamenti, determinando veri e propri blocchi stradali, sanzionati dal decreto sicurezza»." (dal Manifesto)
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IN PIAZZA ARCHIMEDE
Siracusa, "Signor Prefetto si metta la tuta blu e passi da questo lato": il No dei lavoratori allo stop blocchi nella zona industriale

Inviato da desk5 il Sab, 18/05/2019 - 18:28
Ad organizzare il sit-in il movimento aretuseo "Per il lavoro, la sicurezza e le bonifiche", insieme al Comitato stop veleni. Ad aderire anche la Cgil.

"Signor Prefetto, per un attimo si metta la tuta blu e passi da questo lato, quello del popolo bistrattato, che giornalmente viene buttato fuori dai cancelli, in mezzo ad una strada, dopo

pc 19 maggio - Francia I gilets gialli in piazza anche ieri contro la repressione - info

Une vitrine cassée dans le centre-ville de Reims, sur la manifestation des gilets jaunes le 18 mai / © Laurence Laborie / France 3 Grand Est


Las manifestaciones fueron atacadas por la policía con gases lacrimógenos y disparos de pelotas de goma. Se informa de una docena de detenciones en Nancy, así como, destrozos en algunos comercios y entidades bancarias. También fue quemada una bandera de la UE.
En Reims mas de tres mil manifestantes han participado en la marcha. Según medios de prensa atacaron las oficinas de France Bleu. Se afirma que hay numerosos detenidos. Agentes de la CRS golpearon sin motivo a una mujer, de 50 años, que tuvo que ser hospitalizada, el brutal acto, fue grabado por las cámaras de la TV.
Las fuerzas represivas han atacado los diversos eventos en localidades como Strasbourg o Dijon. En Marsella varios miles de manifestantes recorrieron las calles coreando consignas contra Macron y sus medidas propuestas esta semana.

FRANCIA: El 27 sabado de lucha de los chalecos amarillos, esta en marcha.



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pc 19 maggio - Verso il sindacato unico di regime: Cgil-cisl-uil invitano i lavoratori a VOTARE, A DIFESA DELL'EUROPA DEL CAPITALE - Lo Slai cobas per il sindacato di classe sostiene la campagna BOICOTTIAMOLI - LA LOTTA E NON IL VOTO, E PROPONE UN'ALTRA STRADA: IL POTERE DEVE ESSERE OPERAIO

Sulla strada del 1 maggio proletario rosso internazionalista

i padroni italiani, europei, mondiali continuano a scaricarci la crisi che produce più sfruttamento e più morti sul lavoro, più disoccupazione e precarietà per milioni di proletari e in primis giovani e donne, miseria per tanti poveri italiani e per i tanti migranti che arrivano nel nostro paese per sfuggire a fame e guerra, e oppressione per le masse popolari in tutti i campi della vita
Dobbiamo riprendere a lottare seriamente per aumenti salariali, per la difesa e l’estensione dei posti di lavoro, per il rientro di tutti i cassintegrati nelle fabbriche che li hanno espulsi, per condizioni di lavoro meno penose, per una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di paga, contro la mancanza di case, il caro sanità e il caroscuola
Per un lavoro vero, stabile e sicuro e il salario garantito a precari e disoccupati
Per la sicurezza e la difesa della salute sui posti di lavoro e sul territorio
mettendo fine nelle fabbriche e sul territorio alle fonti inquinanti, bonificando le zone inquinate e affrontando l’emergenza ambientale e sanitaria
Per l'unità operai italiani-operai immigrati contro schiavismo e razzismo
per la accoglienza, la solidarietà, il diritto di asilo e cittadinanza
Per l'unità internazionale dei lavoratori contro i padroni del mondo
contro imperialismo, guerra imperialista, oppressione dei popoli
Lottiamo contro il governo fascio populista attuale respingendo ogni forma di fascismo, nelle istituzioni, nei quartieri, negli stadi, nelle strade lottiamo per rovesciare ogni governo dei padroni 
Contro la repressione poliziesca verso le lotte proletarie, giovanili e popolari, per la libertà di manifestazione, di sciopero e di organizzazione
Contro i sindacati confederali collusi con i padroni e il governo
per costruire un sindacato di classe basato sui cobas e nelle mani dei lavoratori, per i consigli di fabbrica e i diritti come quelli conquistati nell’autunno caldo 69

Il potere deve essere operaio!
slai cobas per il sindacato di classe – coordinamento nazionale 
redazione proletari comunisti pcro.red@gmail.com

allegata – dichiarazione internazionale sottoscritta da partiti e organizzazioni comuniste nel mondo – leggi sul blog proletaricomunisti.blogspot.it e 
sul N°4 – maggio2019 - del giornale

pc 19 maggio - Il capitalismo nello stadio dell'imperialismo è sempre più fusione tra capitale bancario e capitale industriale. Aumenta l’oppressione che pochi monopolisti esercitano sul resto della popolazione e che viene resa cento volte peggiore, più gravosa, insopportabile.»


  1. Marx 3 libro capitale:
    [Esso] riproduce una nuova aristocrazia finanziaria (neue Finanzaristokratie), una nuova categoria di parassiti nella forma di escogitatori di progetti, di fondatori e di direttori semplicemente nominali; tutto un sistema di frodi e di imbrogli relativi alle fondazioni, alle emissioni di azioni e al commercio di azioni.

    Lenin «La concorrenza si trasforma in monopolio Ne risulta un immenso grado di socializzazione della produzione» 

     «Rimane intatto il quadro generale della libera concorrenza formalmente riconosciuta, ma l’oppressione che i pochi monopolisti esercitano sul resto della popolazione viene resa cento volte peggiore, più gravosa, insopportabile.»

    Il vecchio capitalismo, il capitalismo della libera concorrenza, con la borsa suo regolatore indispensabile, se ne va a gambe all’aria, soppiantato da un nuovo capitalismo, nel suo stadio imperialistico, che presenta tutti i segni di un fenomeno di transizione, una miscela di libera concorrenza e di monopolio. L’ultima parola dello sviluppo del sistema bancario è sempre il monopolio. Nell’intimo nesso tra le banche e l’industria appare, nel modo più evidente, la nuova funzione delle banche. Allo stesso tempo si sviluppa, per così dire, un’unione personale della banca con le maggiori imprese industriali e commerciali, una loro fusione mediante il possesso di azioni o l’entrata dei direttori di banche nei consigli d’amministrazione delle imprese e viceversa. Pertanto si giunge a una sempre maggior fusione, a una simbiosi (Bukharin), del capitale bancario col capitale industriale. L’imperialismo è l’epoca del capitale finanziario e dei monopoli, che sviluppano dappertutto la tendenza al dominio, anziché alla libertà.
    Lenin



    Nella ricerca pubblicata a ottobre 2018 Equita Affiliata alla Chamber of Commerce of the United States of America, un network di 117 camere di commercio americane in 103 paesi con oltre 3 milioni di aziende affiliate,
    aveva infatti identificato, sulla base delle performance di mercato, le 10 migliori emittenti con capitalizzazione superiore a 1 miliardo di euro ("Italian Champions"), le quali avevano registrato un ritorno annualizzato tra il 20% e il 30% medio su un periodo di 10 anni.
“L’attrazione di capitali esteri è fondamentalper la competitività del nostro paese” ha dichiarato Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham Italy. “Il “sistema Italia” ha ancora bisogno di guadagnare terreno nei confronti dei principali competitors europei ma oggi più che mai stiamo facendo grandi passi in avanti in questo senso.


Luigi De Bellis, Co-Responsabile del Team di Ricerca di Equita, ha commentato: Oggi abbiamo ancora un approccio prudente sui mercati azionari ma, se guardiamo all’Italia, c’è un relativo ottimismo sul potenziale di lungo periodo.Nonostante il paese stia sperimentando un rallentamento generale dell’economia e un livello di debito importante, vediamo numerose opportunità di investimento, sia sul mercato dell’equity italiano che continua ad offrire interessanti valutazioni rispetto agli indici europei e americani, sia su quello del credito.

Equita è l’investment bank indipendente italiana,
Affiliata alla Chamber of Commerce of the United States of America, un network di 117 camere di commercio americane in 103 paesi con oltre 3 milionidi aziende affiliate, l’American Chamber of Commerce in Italy nasce nel 1915. Le relazioni istituzionali e di business sviluppate nel corso di oltre 100 anni di attività fra Italia e USA sono un valore messo a disposizione dei soci così come i contatti governativi a livello locale e federale su entrambi i latidell’Atlantico. Presidente di AmCham Italy è Giuliano Tomassi Marinangeli; Consigliere delegato è Simone Crolla.

pc 19 maggio - QUANTO E' ATTUALE GRAMSCI...

"Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri"

pc 19 maggio - ELEZIONI EUROPEE - 3 - SUGLI "STATI UNITI D'EUROPA"...

“Dal punto di vista delle condizioni economiche dell’imperialismo, gli Stati uniti d’Europa sarebbero impossibili o reazionari” 

“In regime capitalistico gli Stati uniti d’Europa equivalgono ad un accordo per la spartizione delle colonie”

LENIN
Articolo su elezioni europee in questo numero

pc 19 maggio - PORTI: CONTRO LA GUERRA, SENZA IPOCRISIE

del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali – Genova
Una nave carica di armi, la Bahri Yambu, è in arrivo nel porto di Genova.
Grazie all’impegno e all’impulso di alcuni lavoratori del porto che hanno sollevato la gravità dei fatti, è in corso una mobilitazione contro l’arrivo della nave saudita e il suo carico. Una mobilitazione giusta e doverosa che dovrà porsi fino in fondo, e non solo a parole o a mezzo stampa, con quali mezzi raggiungere il proprio obiettivo: non far attraccare quella nave a Genova, bloccare il suo carico di morte!
Alcune precisazioni però, mentre prendono parola in molti e persino illustri deputate PD come Raffaella Paita e Lia Quartapelle, vanno fatte.
I traffici di armi a Genova non sono una novità: la compagnia Bahri fa toccate costanti al Genoa Metal Terminal – Steinweg e in questi anni ha già imbarcato armi e mezzi militari – non ultimi una quindicina di carri armati italiani quest’autunno e altri mezzi d’assalto diretti in Pakistan.
Le bombe della Rwm (Rheinmetall) prodotte tra Ghedi (Brescia) e Domus Novas (Sulcis) passano

pc 19 maggio - India al voto: intervista ad Arundhaty Roy contro il fascismo di Modi

Finiscono oggi le lunghissime operazioni di voto durate oltre un mese, dall'11 aprile al 18 maggio e che coinvolgono circa 900 milioni di aventi diritto al voto. La Repubblica riporta questa interessante e importante intervista della scrittrice e attivista antifascista Arundhaty Roy contro il regime reazionario che definisce apertamente fascista…

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NEW DELHI - Incontriamo Arundhati Roy nei giorni di un voto importante. Le urne indiane potrebbero riconfermare al potere i suoi nemici dichiarati, più volte definiti dalla celebre scrittrice col termine di fascisti. «Non succederà - dice sicura a la Repubblica l'autrice divenuta il simbolo di una resistenza intellettuale alla destra religiosa indiana - inizierà un periodo di caos per me benvenuto...».

Prevede che il Congresso, il partito dei Gandhi, tornerà a fare da fulcro di una coalizione alternativa, formata da leader di vari Stati?
«Non penso che i Gandhi si aspettino di tornare con un forte maggioranza, ma prima di tutto devo dire che ammiro il ritorno personale di Rahul Gandhi. Dopo essere stato umiliato così a lungo e preso in giro dai fascisti... Ecco, ho trovato il suo coraggio encomiabile. E anche sua sorella Priyanka ha grande carisma e un rapporto diretto con la gente».

Il Bjp, il partito del premier Narendra Modi, sta puntando molto sulla sua capacità di garantire sicurezza al Paese mostrando il pugno duro al Pakistan.
«Ma andiamo... hanno fallito su tutti i fronti, fin dalla prevenzione della strage di nostri soldati in Kashmira a febbraio. Penso che le elezioni saranno ancora combattute soprattutto su base di casta, specialmente fuori dai centri metropolitani. La maggioranza della gente non pensa al problema del

pc 18 maggio - Boicottiamoli - la lotta non il voto, continua la campagna alle fabbriche, quartieri e oggi anche alla manifestazione del Pride