mercoledì 28 ottobre 2020

pc 28 ottobre - PALERMO - CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI! SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!

Il 30 ottobre inizia il processo a Palermo contro i precari Coop Sociali Assistenti igienico-personale


30 ottobre ore 10,00
Tribunale di Palermo Via G.B. Pagano
Dal 30 ottobre saremo processati a Palermo perché abbiamo difeso il nostro diritto al lavoro, perché dinnanzi all’arroganza della Città Metropolitana che nel 2017 aveva indetto una gara d’appalto irregolare e truffaldina con cui di fatto licenziava più della metà dei precari, a maggioranza donne, abbiamo risposto con la lotta tempestiva e necessaria, “assediando” i palazzi del potere, contestando apertamente la gara e ottenendo alla fine la modifica del bando e il blocco dei tagli ai posti di lavoro.
Da oltre 25 anni nelle scuole facciamo assistenza igienico-personale agli studenti disabili e in una città del sud come Palermo con sempre più precarietà e rischio di licenziamento per migliaia di

pc 28 ottobre - MANIFESTARE SOTTO IL TALLONE DEL DECRETO SALVINI 2BIS

Conte e Zingaretti hanno dichiarato di aver abolito il decreto sicurezza di Salvini. Una menzogna, è rimasta intatta tutta la parte che reprime  le proteste degli operai più sfruttati, dei poveri. I tribunali sono già al lavoro

Conte e Zingaretti hanno dichiarato di aver abolito il decreto sicurezza di Salvini. Una menzogna, è rimasta intatta tutta la parte che reprime le proteste degli operai più sfruttati, dei poveri. I tribunali sono già al lavoro

da Operai Contro

...l’abolizione dei famigerati decreti Salvini, emanati dal 1° governo Conte, contro gli operai e contro gli immigrati, era stata sbandierata dal Pd nella formazione del governo Conte bis.
Alla prova dei fatti dopo più di un anno dal suo insediamento, il 5 ottobre 2020 il governo Conte bis ha

pc 28 ottobre - MAOIST ROAD - blog /rivista internazionale marxista-leninista-maoista - in lingua originale da tutte le parti del mondo

▼  October (82)

pc 28 ottobre - Brasile - la lotta per la terra non si ferma davanti alla violenza di Stato

BRASIL: Liga de Campesinos Pobres retoma las tierras luego de violento desalojo. 



Cientos de familias rurales que hace unas semanas fueron desalojadas con violencia por parte de la Policía Militar del fascista Bolsonaro, han recuperado exitosamente las tierras para reinstalar el Campamento Tiago dos Santos.

Esta experiencia de toma de tierras, resistencia contra los desalojos y recuperación de las tierras por parte del campesinado pobre y las masas populares, forma parte de las formas de lucha esenciales que recorren Latinoamérica bajo una misma consigna: ¡tomar todas las tierras del latifundio!

y la reinstalación del Campamento Tiago dos Santos.

¡Campesinos del Campamento Tiago dos Santos retoman la tierra!

26/10/20 AND.


 

Según información enviada por campesinos a la redacción del periódico A Nova Democracia (Nueva Democracia), en la última semana, más de 300 familias regresaron al área del Campamento Tiago dos Santos, ubicado en Nova-Mutum Paraná, en el estado de Rondônia, donde hace unos días se hizo un intento de masacre y un desalojo violento combinado con torturas, desapariciones y arrestos de trabajadores rurales que vivían allí.

Además de estas familias, según los informes, están llegando muchas más y la Liga de Campesinos Pobres (LCP) anuncia que reorganizará el campamento.

El hecho ocurre luego de una campaña reaccionaria impulsada por el latifundio en connivencia con el viejo Estado, de criminalización y persecución contra los campesinos acampados y contra la LCP, que concluyó en un cobarde desalojo ocurrido en la mañana del 10/10.

En ese momento, los campesinos denunciaron que los militares se llevaron dinero, bienes y documentos, destruyeron chabolas, jardines y creaciones. También denunciaron agresiones físicas y morales, con personas desaparecidas. Obligaron a la gente a salir del campamento con solo una bolsa de pertenencias y comenzaron a destruir las chozas de las familias.

Durante el desalojo, las masas enarbolaron vigorosamente las banderas del LCP y proclamaron consignas contra el latifundio. Según una nota emitida por la LCP, el 15/10, varios campesinos del Campamento Tiago dos Santos fueron ejecutados en medio de la selva o desaparecieron; varios otros simpatizantes fueron arrestados. Sin embargo, la masacre que pretendían los reaccionarios sanguinarios, como Corumbiara, fue frenada por las familias y por la solidaridad en todo el mundo de las masas populares que se movilizaron.

 Tomado, traducido y adaptado al español de (A Nova Democracia)

pc 28 ottobre - Notizie info da Soccorso Rosso Proletario

Coronavirus, è allarme nelle carceri: positivi 145 detenuti e 199 tra poliziotti e funzionari.

Posted on 27/10/2020

Netto aumento di casi di Coronavirus nelle carceri italiane. Gli ultimi dati forniti dall’Amministrazione Penitenziaria parlano di 145 detenuti/e e 173 tra poliziotti penitenziari, funzionari e operatori. Particolarmente allarmante la situazione al carcere di Terni, …. i contagiati sarebbero 22 e dove, dal 19 ottobre, è stato annunciato lo “sciopero del carrello” da parte dei compagni anarchici prigionieri.

Roma, detenuta trascinata nuda e nell’acqua fredda: due agenti sospesi dal servizio a Rebibbia

Posted on 27/10/2020

Sono accusati di falso e abuso di autorità due agenti della polizia penitenziaria ai quali ieri è stata notificata un’ordinanza che li sospende per un anno dal servizio. E’ una storia di omissioni, falsi e violenza quella che si è consumata a luglio dello scorso anno nella casa circondariale femminile di Rebibbia. Due agenti, una sovrintendente e un assistente capo coordinatore in servizio nell’istituto, sono accusati di falso ideologico e di abuso di autorità contro arrestati o detenuti. Secondo l’accusa i due, come documentato anche dal sistema delle telecamere per la sorveglianza interna, hanno fatto uso della forza nei confronti di una detenuta, E poi, per coprire l’accaduto hanno fatto una relazione di servizio in cui attestavano che la detenuta aveva aggredita la poliziotta, cosa che, però, non è mai avvenuta. “Non risulta che la detenuta stesse tenendo un comportamento aggressivo che abbia reso necessario l’intervento di un agente di sesso maschile, né dai filmati risultano situazioni che rendessero necessario l’uso della forza per lo spostamento della detenuta, come sostenuto dagli indagati nell’interrogatorio” si legge nell’ordinanza firmata dal gip Mara Mattioli.

Scritto di Natascia, dal carcere di Piacenza, in sciopero della fame dal 24 ottobre

Un anno, due mesi e 24 giorni. E’ il tempo che è trascorso dal mio arrivo a Piacenza, tempo pieno di

martedì 27 ottobre 2020

pc 27 ottobre - Il fascismo padronale all'ArcelorMittal di Taranto: “Vietato denunciare problemi sicurezza” - sospeso delegato Fiom

Lo Slai cobas per il sindacato di classe Taranto, nell'esprimere la sua solidarietà al delegato sospeso, fa appello ad estendere e rafforzare lo sciopero del 5 novembre - immettiamo nello sciopero la piattaforma operaia, sottoscritta finora da circa 300 operai, e la lotta contro la repressione padronale 

Il delegato della Fiom Cgil Giuseppe D’ambrosio “è colpevole, secondo una artefatta ricostruzione aziendale, semplicemente perché ha svolto il suo ruolo di rappresentante dei lavoratori denunciando molte criticità di sicurezza presenti a tutt’oggi sugli impianti gestiti da ArcelorMittal“. E’ quanto denuncia la segreteria provinciale Fiom Cgil Taranto tramite Giuseppe Romano e Francesco Brigati.

“Purtroppo, la gestione della fabbrica del tandem Morselli-Ferrucci sta producendo un clima di terrore tra i lavoratori del siderurgico e il messaggio lanciato con la sospensione del delegato della Fiom Cgil è chiaro: chi denuncia gravi condizioni di sicurezza sugli impianti rischia il licenziamento” dichiarano Romano e Brigati.

“Già in un incontro con i coordinatori di fabbrica dei Rsu, il “top” manager Ferrucci aveva utilizzato toni alquanto minacciosi dichiarando: “State attenti quando denunciate agli enti ispettivi!”. Un avvertimento che poi si è rivelato essere il preludio di un fatto piuttosto grave come la sospensione del nostro RSU, motivata da una ricostruzione manipolata dell’accaduto che, inevitabilmente, sarà oggetto di una attenta valutazione da parte della Fiom affinché si possa fare chiarezza e soprattutto possa essere perseguito penalmente il responsabile delle accuse rivolte al nostro delegato” proseguono dalla Fiom.

Inoltre, “è del tutto evidente che lo stato degli impianti del siderurgico è ormai al collasso e la mancanza di programmazione di interventi di manutenzione ordinaria sta determinando un serio rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori e le rappresentanze dei lavoratori hanno il compito di segnalarle per garantire la sicurezza dei lavoratori” si legge nella nota della Fiom.

“La sospensione del delegato della Fiom non è un caso isolato, altri lavoratori sono stati sospesi dall’azienda evidenziando, di fatto, il disprezzo dell’azienda nei confronti di chi ogni giorno in quella fabbrica garantisce la continuità produttiva in condizioni non proprio ottimali. È giunto il momento – annunciano dalla Fiom – che il governo dia una svolta a questa infinita vertenza, accelerando e definendo quanto prima la prospettiva occupazionale e ambientale della fabbrica più grande d’Europa che deve necessariamente passare da un intervento pubblico“.

pc 27 ottobre - Mobilitazione del popolo saharawui contro l’occupazione marocchina e le forze di interposizione ONU - Reportage - 1

prima parte

PRIMA PARTE

Ormai da una settimana il Fronte Polisario, organizzazione per la liberazione nazionale del Sahara Occidentale e unico partito della RASD Repubblica Araba Democratica del Saharawi, ha lanciato una campagna di protesta nelle zone liberate (la piccola stricia di territorio che l’organizzazione controlla, il 20% del paese) a ridosso del muro che delimita la zona occupata dal Marocco. In particolare nella località di El Guergueratnel città saharawi al confine con la Mauritania, dove il Polisario controlla una striscia di terra tra i posti frontalieri di Mauritania e Marocco, e proprio lì stanno organizzndo un blocco stradale contro quello che definiscono un “posto transfrontaliero illegale”.

Donne in protesta a Laayoune

Alcune di queste proteste hanno avuto luogo anche al di là del muro come un sit-in di donne nella città di Laayoune dispersa in pochi minuti dalla polizia marocchina, invece in un sit-in di fronte al Muro il Polisario ha dispiegato simbolicamente a supporto dei veicoli militari leggeri. Tali proteste oltre ai blocchi stradali, ha preso la forma di sit-in di fronte le postazioni militari marocchine e infine nella città di Aguenit di fronte agli uffici della MINURSO (United Nation Mission for the Referendum in Western Sahara), la forza internazionale dell’Onu incaricata nel 1991 di organizzare un referendum per decidere se il Sahara Occidentale dovesse essere uno Stato indipendente o una regione autonoma del Marocco.

Intanto il Marocco sta ammassando mezzi e uomini a ridosso di El Guergueratnel minacciando un attacco ai manifestanti per sgomberare il blocco stradale e riaprire così l’unico collegamento terrestre con la Mauritania.

La nascita della questione Saharawi

Il Sahara Occidentale è un ex colonia spagnola, un territorio principalmente desertico confinante a nord con il Marocco a Est con l’Algeria e con la Mauritania con cui condivide anche il confine meridionale e a ovest si affaccia sull’Oceano Atlantico.

Nel 1975 lo Stato spagnolo decise unilateralmente di ritirarsi senza alcun accordo con i rappresentanti

pc 27 ottobre - Roma - Fascisti/commercianti e bottegai leghisti in piazza per chiedere soldi per se e campo libero alla pandemia

Culmine di un pomeriggio di tensione, in piazza del Popolo a Roma un parte del corteo indetto da Forza Nuova (200-300 persone la partecipazione stimata) 

Proprio in piazza del Popolo era da poco terminato un altro corteo, questo partito da piazza Cavour, al quale avevano partecipato numerosi commercianti capeggiati da esponenti locali della Lega.

pc 27 ottobre - La polizia del fascio-imperialista Trump uccide ancora

Un altro ragazzo afroamericano ammazzato dai criminali in divisa con 10 colpi di pistola a Philadelphia 

Walter Wallace 

I manifestanti hanno marciato verso una stazione di polizia della città, un veicolo della polizia è stato dato alle fiamme e cassonetti incendiati. 




pc 27 ottobre - NESSUN CONFUSIONE TRA INTERESSI PROLETARI E INTERESSI BORGHESI DI PADRONI E PADRONCINI

Abbiamo detto: Anche nella pandemia i comunisti rivoluzionari non assumono la logica: siamo tutti nella stessa barca. "La classe non è acqua" neanche in questa occasione. Serve, anche su questo importante terreno della difesa della salute e della vita, una chiara lotta di classe e obiettivi di classe, una divisione/scontro tra interessi proletari e interessi borghesi. Se si fa questo, se dei passi avanti nella difesa della nostra classe si faranno, questi serviranno a tutte le masse popolari, a tutti i settori popolari impoveriti dalla pandemia/crisi.

I comunisti si devono concentrare sulle condizioni ed effetti nel proletariato e sulle soluzioni necessarie alla classe.

Oggi di fronte all'azione del governo Conte e dei provvedimenti presi con l'ultimo Dpcm - che nella loro maggioranza sono per una parte inutili per fermare i contagi, e inutilmente vessatori, con divieti immotivati ad una socialità soprattutto per i giovani, ad una quotidianità non ridotta solo a lavoro e casa (vedi le assurde chiusure di cinema, teatro); per altra parte sono ispirati da una concezione di scaricare tutta la responsabilità del nuovo propagarsi della pandemia sui comportamenti dei singoli e hanno per scopo una azione di controllo, di repressione sia delle persone, ma soprattutto del diritto a riunirsi, alle manifestazioni, agli scioperi;
di fronte al fatto che ancora una volta - nonostante pareri e indicazioni, oseremmo dire di "naturale buon senso pratico", logici, fatte anche da tecnici, medici, scienziati, esperti - non si vuole intervenire sui nodi di fondo: trasporti, sanità, misure sanitarie nelle fabbriche, scuole; nè si adottano provvedimenti e impiego di fondi per la difesa del salario, dei posti di lavoro, per contrastare le condizioni di immiserimento crescente dei lavoratori, dei disoccupati, delle donne, delle masse popolari; 
di fronte all'emergere di proteste "confuse" di ristoratori, commercianti, bottegai, in generale

pc 27 ottobre - Un commento e alcuni dati - i ristoratori chiudono mezza giornata e vogliono la pace fiscale per un anno mentre un lavoratore dipendente continua a pagare tutto per tutti

Milioni di lavoratori pagati dai 3 agli 8€ l’ora (in call center, turismo, ristorazione, braccianti, fattorini, lavoratori della cultura, assistenza sociale e sanità); dai 9 agli 11€ come operai e addetti alla GDO.

In migliaia attendono ancora l'assegno della cassaintegrazione Covid, mentre si va verso una proroga. Per il blocco dei licenziamenti, invece, pare confermata la scadenza a fine anno

E i padroni chiedono aiuti...


Nessun provvedimento di governo/Regioni sui Trasporti, 

Scuole: nè aumento delle aule, nè assunzioni di personale 

Sanità al collasso: fra il 2009 e il 2017 la sanità pubblica ha perso ben 46.500 addetti fra medici e infermieri, costringendo i rimanenti a turni massacranti, come ad esempio accade oggi nelle aree più critiche colpite dove si sconta la penuria di personale.

Oltre che posti letto (con i tagli, in 10 anni, se ne sono persi 70.000), mancano medici e infermieri

Da marzo a maggio sono saltati 12 milioni e mezzo di esami diagnostici, quasi 14 milioni di visite specialistiche, oltre un milione di ricoveri.

Mentre i contagi sui luoghi di lavoro sono oltre 54mila

Alla data del 30 settembre registrate 1.919 denunce in più rispetto al monitoraggio del 31 agosto. I decessi sono 319 (+16)

Casa: nel 2019 ci sono state 100mila richieste di esecuzione di sfratto e 26mila quelle eseguite. Le nuove richieste sono state 48mila, oltre 41mila per morosità.













Gli operai, i lavoratori devono intensificare la lotta per un vero sciopero generale, rilanciare gli obiettivi della piattaforma delle manifestazioni del 24 ottobre:
    • Per il rinnovo immediato di tutti i CCNL scaduti, con forti aumenti salariali e forti disincentivi ai contratti precari e a termine;
    • No ai licenziamenti di massa; riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, salario medio garantito a disoccupati e precari e integrazione della Cig al 100%;
    • I costi della crisi sanitaria siano pagati da chi non ha mai pagato: patrimoniale sulle grandi ricchezze per finanziare il rilancio della sanità, della scuola pubblica e dei servizi sociali;
    • Documenti, diritto d’asilo, regolarizzazione contrattuale e pieni diritti di cittadinanza per tutti i lavoratori immigrati- Abolizione dei decreti sicurezza
    • No alle spese militari
    • Tutela piena della sicurezza sui luoghi di lavoro con applicazione e miglioramento dei protocolli per la prevenzione del contagio da Covid 19.

pc 27 ottobre - Controinformazione - Roma: Sceneggiata dei fascisti, in solitudine

 

Per cercare di cavalcare il crescente disagio sociale e inseguire la mobilitazione popolare in corso a Napoli, meno di duecento persone hanno risposto all’appello dei fascisti di Forza Nuova e del caporione Castellino. Un capo che sembra ancora godere di un trattamento privilegiato da parte della polizia e della procura di Roma. In piazza c’era anche il capo dei capi di Fn, Roberto Fiore, ma la annunciata presenza del leader non ha aumentato l’appeal della chiamata neofascista “contro la dittatura sanitaria”.

La polizia schierata all’imbocco di via del Corso ha quasi accompagnato i fascisti verso piazzale Flaminio dove c’è stata una sceneggiata a uso e consumo dei mass media. Una sceneggiata preannunciata in Piazza del Popolo con il lancio di alcuni fuochi d’artificio. Praticamente fascisti e polizia non sono mai arrivati a contatto.

Dopo la sceneggiata i fascisti si  sono dispersi vergo Lungotevere.

Ancora da chiarire invece cosa è accaduto in un’altra zona della movida - piazza Trilussa – dove sono stati accesi alcuni fumogeni – e un gruppo di persone si è diretto verso lungotevere.

Non si segnala nulla invece nella zona della movida risparmiata dalle chiusure decise dal Comune e location preferita dei neofascisti romani: Ponte Milvio. Chissà perché?

da contropiano

pc 27 ottobre - Verso una nuova presentazione nazionale telematica de 'L'impero Mittal' per guardare da un punto di vista di classe e internazionalista la battaglia in corso

info pcro.red @gmail.com

lunedì 26 ottobre 2020

pc 26 ottobre - Il Covid-19 non è una pandemia, è una sindemia... un articolo da discutere

Pubblichiamo qui sotto il contributo dei compagni della “Il Covid-19 non è una pandemia, è una sindemia, di R. Horton (“The Lancet”)”


Il Covid-19 non è una pandemia, è una sindemia, di R. Horton (“The Lancet”)

Due tipologie di malattie stanno interagendo all’interno di popolazioni specifiche – una infezione con grave, acuta sindrome respiratoria coronavirus 2 (Sars-CoV-2) e una serie di malattie non trasmissibili (NCD). La combinazione di queste malattie su uno sfondo di disuguaglianza sociale ed economica accentua gli effetti negativi di ogni singola malattia. Covid-19 non è una pandemia. È una sindemia.

Riprendiamo da “The Lancet” di fine settembre un interessante editoriale di Richard Horton che mette in discussione l’attuale approccio “scientifico” e statuale al Covid-19 come se si trattasse di una semplice pandemia, e punta il dito sull’importanza delle malattie non trasmissibili nella sua diffusione, e sulla matrice sociale di queste ultime. E’ un tema che abbiamo più volte toccato nei nostri interventi sui “lavoratori necessari” e sugli Stati Uniti, che qui viene affrontato nei termini di una medicina dallo sguardo un po’ meno gretto e servile verso il capitale. Peccato che questo pezzo precipiti alla fine sulla necessità di un “risveglio della nazione” (britannica, in questo caso): non potrebbe esserci una conclusione più ristretta di mente e desolante per un articolo comunque degno di attenzione. Resta tuttavia fondamentale integrare l’individuazione delle cause genetiche della famiglia dei coronavirus con quella degli effetti quanto mai differenziati della sua diffusione, a seconda che si tratti di individui appartenenti alle classi sfruttate o dei parassiti di alto bordo (i Trump, i Berlusconi, i Johnson, etc. rapidamente riportati dalla terapia intensiva alla vita abituale, senza bisogno di alcun vaccino). E in entrambi i casi spunta fuori ciò che neppure Horton osa nominare: il sistema sociale capitalistico, con la sua sregolata aggressione alla natura e con il suo disprezzo per la vita dell’umanità lavoratrice. E’ quello il virus dei virus da debellare.

***

Mentre il mondo si avvicina a 1 milione di morti per Covid-19, dobbiamo renderci conto che stiamo adottando un approccio quanto mai ristretto alla gestione della espansione di un nuovo coronavirus. Abbiamo inquadrato la causa di questa crisi come una malattia infettiva. Tutti i nostri interventi si sono focalizzati sulla interruzione delle linee di trasmissione del virus, per mettere sotto controllo la diffusione di questo agente patogeno.

La “scienza” che ha guidato i governi è stata trainata principalmente da esperti costruttori di modelli di epidemie e da specialisti in malattie infettive, i quali comprensibilmente inquadrano l’attuale emergenza

pc 26 ottobre - Il 24 ottobre e dopo

Il 24 ha portato in piazza una rappresentanza della protesta operaia e popolare con una piattaforma che risponde alle esigenze immediate e future.

Si tratta di insistere e trovare le forme di lotta e rivolta necessarie a ottenere risultati concreti.

La protesta di commercianti e bottegai è altra cosa.
Corteggiarla, lisciarla assumerne le parole d'ordine "tu mi paghi/tu mi chiudi" è una posizione sbagliata e controproducente 

proletari comunisti/PCm Italia

26 ottobre 2020


info sulle manifestazioni reazionarie

A Milano si preparano a scendere in piazza i commercianti. Cortei di baristi, ristoratori, gestori di palestre e altre categorie colpite dal Dpcm hanno sfilato a Siracusa, Pescara, Terni. Domani sarà la volta dei titolari di palestre e piscine della Capitale. Mercoledì la mobilitazione nazionale indetta dalla Fipe (Federazione pubblici esercizi) in 17 città italiane.

Manifestazioni che non sempre sono pacifiche. La rabbia sociale sta soffiando sempre più forte, come previsto già in estate dal ministero dell’Interno: il timore è che ad alimentare le tensioni siano le frange più estremiste, come è già accaduto probabilmente a Napoli, sicuramente a Roma, con la protesta di Forza Nuova contro il coprifuoco. A Cagliari verrà denunciato un gruppo di ultrà per manifestazione non autorizzata: hanno acceso fumogeni davanti allo stadio. Bombe carta a Catania sono state fatte esplodere nei pressi della Prefettura.

Militanti di estrema destra si sono raccolti in centro a Verona e hanno marciato per le strade della città, insultando il premier Giuseppe Conte. Scene più o meno analoghe a Ostia, dove si è svolto un corteo non autorizzato cui ha partecipato CasaPound.

Preoccupazione soprattutto per la manifestazione di stasera, ore 20,30, a Torino, in piazza Castello: sarà la «protesta del popolo», per dire no a «dittatura, coprifuoco e lockdown». «Il tempo delle richieste è finito – recita uno degli appelli a partecipare, diffusi via social -, sappiamo che chi ci governa non ci ascolta, popolo italiano e piemontese ci dobbiamo unire contro questa dittatura».

Alle 21 un’altra manifestazione inizierà in piazza Vittorio Veneto, sempre a Torino, organizzata da «un gruppo di cittadini», che specificano si tratterà di una protesta pacifica contro il coprifuoco.


pc 26 ottobre - Napoli - dopo il 24 la lotta continua... e alcuni commenti

Movimento di Lotta - Disoccupati "7 Novembre"

Oggi siamo stati nuovamente in piazza.
Lavoro o non lavoro: dobbiamo campare!

Ed oggi saremo a Piazza Plebiscito h 18.00.
La crisi la paghino i padroni!

Noi vogliamo risposte concrete!

"...Beh io, lavoratore sfruttato, ci penserei due volte a manifestare accanto al datore sfruttatore che chiede ancora soldi pur non avendone bisogno..."

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Salvatore Prinzi Potere al popolo - stralcio di un intervento ambiguo.
Ne pubblichiamo parti condivisibili

...4. HANNO RAGIONE A PROTESTARE?

Certamente sì, chi porta la responsabilità di questa situazione è De Luca. Ovviamente bisogna precisare che quando parliamo di piccola borghesia, dentro c'è di tutto. C'è il commerciante onesto che ha pagato la qualsiasi e non ce la fa a mandare avanti la sua famiglia, e c'è l'imprenditore che incassa 15.000 euro a serata senza fare mezzo contratto ai suoi lavoratori - che piange miseria in tv ma continua a incassare (lo so per  certo). C'erano in piazza a fare i capipopolo dei noti evasori fiscali e dei veri sfruttatori. E c'erano però anche i loro lavoratori a nero che si aggrappano a quello che hanno, attività a conduzione familiare, amici del quartiere che fanno una vita di merda... 

La maggior parte di loro ha ragione a protestare: De Luca e il Governo in questi otto mesi non hanno fatto nulla per evitare la seconda ondata che si sapeva sarebbe arrivata. Ora arrivano a chiudere - e questo, per i dati che ci forniscono i nostri compagni che lavorano negli ospedali, è ormai scritto - senza però immaginare misure di reddito e assistenza. Condannano così la gente alla fame - e ad essere arruolata dalla camorra... 

...5. SÌ, I MOTIVI CI SONO, MA LA VIOLENZA?

In realtà da giorni c'è uno scontro sotterraneo in questa mobilitazione. Chi ha qualcosa da perdere, come

pc 26 ottobre - Dopo la giornata di lotta del 24 ora bisogna investire le fabbriche a partire dallo sciopero del 5 novembre contro i padroni sostenuti dal governo

All'ArcelorMittal Taranto nelle scorse settimane qualcosa ha cominciato a muoversi 


pc 26 ottobre - Cile: Cade la Costituzione di Pinochet. ma proletariato e masse cilene devono continuare la lotta fino a una vera vittoria!

"Abbandonare le illusioni costituzionali e prepararsi ad una lotta di lunga durata" - indicano i compagni maoisti di El Pueblo

ll 78,2% dei cileni, attraverso il referendum di domenica, si è espresso per una nuova Costituzione e per abrogare quella imposta dalla dittatura militare di Pinochet
Il risultato di questo plebiscito è sicuramente un voto contro la casta politica spaventata dalla rivolta sociale e sorda ai bisogni delle masse popolari. Ma, ancora e sempre, senza il potere per i proletari e le masse tutto è illusione!
L'articolo che riportiamo (la traduzione è ufficiosa) è quello dei compagni maoisti cileni che pubblicano il giornale El Pueblo, un articolo uscito qualche settimana fa sulla questione centrale della sopravvivenza del vecchio Stato, espressione della dittatura delle classi dominanti, che le elezioni e le riforme non potranno mai cambiare in profondità, e che l'unica alternativa alle illusioni è la Rivoluzione proletaria.


ABBANDONARE LE ILLUSIONI COSTITUZIONALI E PREPARARSI A UNA LOTTA DI LUNGA DURATA

dal Giornale El Pueblo -14 ottobre 2020

Il plebiscito per una nuova costituzione ha riaperto un problema molte volte nella storia dei movimenti rivoluzionari a livello internazionale:  Riforma o rivoluzione?

Quando quelli dall'alto non possono più continuare a governare come hanno fatto fino ad ora, e quelli in basso non vogliono più continuare ad essere governati come lo sono stati fino ad ora - nelle parole del grande Lenin - ci troviamo di fronte a una situazione rivoluzionaria in sviluppo. Questo è esattamente ciò che devono affrontare il Cile e molti altri paesi nel mondo. Il mondo sta attraversando una nuova

pc 26 ottobre - La giornata di lotta a Bergamo - la voce dei lavoratori in video


pc 26 ottobre - La giornata di lotta a Taranto il 24 alla fabbrica e sotto la prefettura - alcuni interventi di lavoratori e studenti

In audio perchè per problemi tecnici non sono disponibili video
Introduzione

Studente

Potere al Popolo

FGC1

FGC2

200 operai seguono e sostengono l'iniziativa alla portineria delle ditte dell'appalto ArcelorMittal

- cassintegrazione al 100% del salario
- riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga
- contratto unico metalmeccanico con clausola sociale
- SI prepensionamenti - NO esuberi e licenziamenti
- Postazione Ispettiva permanente su sicurezza e salute in fabbrica