Il 30 ottobre inizia il processo a Palermo contro i precari Coop Sociali Assistenti igienico-personale
Il delegato della Fiom Cgil Giuseppe D’ambrosio “è colpevole, secondo una artefatta ricostruzione aziendale, semplicemente perché ha svolto il suo ruolo di rappresentante dei lavoratori denunciando molte criticità di sicurezza presenti a tutt’oggi sugli impianti gestiti da ArcelorMittal“. E’ quanto denuncia la segreteria provinciale Fiom Cgil Taranto tramite Giuseppe Romano e Francesco Brigati.
“Purtroppo, la gestione della fabbrica del tandem Morselli-Ferrucci sta producendo un clima di terrore tra i lavoratori del siderurgico e il messaggio lanciato con la sospensione del delegato della Fiom Cgil è chiaro: chi denuncia gravi condizioni di sicurezza sugli impianti rischia il licenziamento” dichiarano Romano e Brigati.
“Già in un incontro con i coordinatori di fabbrica dei Rsu, il “top” manager Ferrucci aveva utilizzato toni alquanto minacciosi dichiarando: “State attenti quando denunciate agli enti ispettivi!”. Un avvertimento che poi si è rivelato essere il preludio di un fatto piuttosto grave come la sospensione del nostro RSU, motivata da una ricostruzione manipolata dell’accaduto che, inevitabilmente, sarà oggetto di una attenta valutazione da parte della Fiom affinché si possa fare chiarezza e soprattutto possa essere perseguito penalmente il responsabile delle accuse rivolte al nostro delegato” proseguono dalla Fiom.
Inoltre, “è del tutto evidente che lo stato degli impianti del siderurgico è ormai al collasso e la mancanza di programmazione di interventi di manutenzione ordinaria sta determinando un serio rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori e le rappresentanze dei lavoratori hanno il compito di segnalarle per garantire la sicurezza dei lavoratori” si legge nella nota della Fiom.
“La sospensione del delegato della Fiom non è un caso isolato, altri lavoratori sono stati sospesi dall’azienda evidenziando, di fatto, il disprezzo dell’azienda nei confronti di chi ogni giorno in quella fabbrica garantisce la continuità produttiva in condizioni non proprio ottimali. È giunto il momento – annunciano dalla Fiom – che il governo dia una svolta a questa infinita vertenza, accelerando e definendo quanto prima la prospettiva occupazionale e ambientale della fabbrica più grande d’Europa che deve necessariamente passare da un intervento pubblico“.