domenica 11 marzo 2018

pc 11 marzo - FCA Mirafiori - cassa integrazione e contratti di solidarietà oggi - licenziamenti e intensificazione dello sfruttamento domani

Circa 3500 gli operai coinvolti dalla cassa in solidarietà. 

I sindacati confederali parlano al vento - senza lotta autorganizzata passa solo il piano del padrone

Sale su una delle panchine di pietra di piazza Castello, imbraccia il megafono come nei documentari in bianco e nero del primo Novecento, e racconta: "Durante l'incontro qualche sindacato ha proposto soluzioni che prevedono i prepensionamenti. Noi vogliamo privilegiare la creazione di lavoro rispetto all'assistenzialismo".
Federico Bellono, segretario della Fiom torinese, ottiene l'applauso per questa frase ma è evidente che a battere le mani sono soprattutto i più giovani.
Sotto il porticato del palazzo regionale Gianni Cortese, numero uno della Uil, osserva: "Lavorare fino a 67 anni in linea non ha senso". Così tra un passo avanti, uno indietro e una mezza affermazione, comincia a delinearsi il piano per arrivare a fine 2019 alla piena occupazione dei dipendenti del polo

torinese di Fca. Se ne è parlato al tavolo di ieri mattina come ipotesi che ha bisogno dell'intervento della politica e che nei prossimi giorni dovrebbe atterrare sui tavoli romani, chiunque ne sia il titolare
... il responsabile della Uilm, Dario Basso ha detto di "confidare di poter utilizzare ancora gli ammortizzatori sociali in Fca ancora per un anno e mezzo". In teoria la cassa integrazione alle carrozzerie scade a settembre di quest'anno.In questo modo dei 1.200 esuberi virtuali delle Carrozzerie di Mirafiori (quelli che oggi non si vedono perché coperti con la cassa integrazione in solidarietà e a rotazione) ne andrebbero in pensione circa 300. Per gli altri 900 i sindacati proporrebbero a Fca l'estensione della cassa in solidarietà a tutti i 5.500 dipendenti del polo torinese (Mirafiori e Grugliasco) in modo da ridurre l'impatto sui salari. 
Dunque il piano degli ambienti sindacali per ridurre gli esuberi e spalmare la cassa dovrebbe essere deciso entro l'estate.

in campagna elettorale per far votare gli operai si fanno promesse che nè il governo nè i sindacati confederali possono mantenere.I lavori usuranti scorciatoia per ridurre gli esuberi, per permettere comunque in FCA per chi resta più più mavvhine con menio lavoratori

L'obiettivo è arrivare al 2019 quando molti immaginano che Mirafiori inizi la produzione di una versione ibrida del Levante.
I contatti tra sindacati, enti locali e politici nazionali sono proseguiti anche in queste settimane di campagna elettorale per fare in modo, dicono alcuni sindacalisti, "che anche il lavoro in linea di montaggio venga inserito tra le attività usuranti".
 Perché effettivamente immaginare che una persona di 67 anni debba ancora inseguire la cadenza della linea non sembra saggio, per quanto, come sostengono le aziende del settore metalmeccanico, le condizioni di lavoro sulle catene di montaggio siano significativamente migliorate. La legge sul prepensionamento dei lavoratori di linea sarebbe in questo caso un provvedimento generale che toglierebbe ad azienda e ai sindacati più titubanti l'imbarazzo di essere stati promotori dell'iniziativa. Quelle che prevederanno il pensionamento anticipato. In questo modo dei 1.200 esuberi virtuali delle Carrozzerie di Mirafiori (quelli che oggi non si vedono perché coperti con la cassa integrazione in solidarietà e a rotazione) ne andrebbero in pensione circa 300. Per gli altri 900 i sindacati proporrebbero a Fca l'estensione della cassa in solidarietà a tutti i 5.500 dipendenti del polo torinese (Mirafiori e Grugliasco) in modo da ridurre l'impatto sui salari. 
 il responsabile della Uilm, Dario Basso ha detto di "confidare di poter utilizzare ancora gli ammortizzatori sociali in Fca ancora per un anno e mezzo". In teoria la cassa integrazione alle carrozzerie scade a settembre di quest'anno.
Dunque il piano degli ambienti sindacali per ridurre gli esuberi e spalmare la cassa dovrebbe essere deciso entro l'estate.
Probabilmente si entrerà nel vivo dopo il 1 giugno quando Sergio Marchionne svelerà a Balocco i contenuti del nuovo piano industriale aziendale 2018-2022. Ma è probabile che al Lingotto si speri di uscire dall'imbuto senza leggi ad hoc che spianino la strada ai prepensionamenti tra gli addetti alle linee.

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