giovedì 6 settembre 2018

pc 6 settembre - Corrispondenza - Repressione controrivoluzionaria in Nepal

Sin dalla sua nascita il nuovo governo UML-Prachanda ha sviluppato la repressione contro i maoisti e i rivoluzionari, in particolare là dove hanno dato vita a manifestazione di protesta e ad azioni di attacco al governo e allo Stato nepalese. In questo senso è stata scatenata la repressione in particolare contro il Partito Comunista del Nepal guidato da Netra Bikram Chand, frazione comunista nata da una scissione più recente del PCN maoista divenuto oggi PCN (maoista - rivoluzionario).
Vi sono stati arresti generalizzati e di massa, e in particolare l'arresto del portavoce Bishwokarma, arresto che è stato una clamorosa montatura, tanto che la stessa Corte suprema di giustizia ne ha ordinato la scarcerazione.

Ma alla repressione lo stile del nuovo governo, sedicente "comunista" è quello di coniugare repressione e ricerca di dialogo, e quindi è stato formato un team per il dialogo ad alto livello politico con l'obiettivo di avviare colloqui con i gruppi che "agitano" le masse, con lo scopo di prevenire la loro "fomentazione di disordini".
Questo team ministeriale, naturalmente in stretto legame con i capi della polizia, dell'esercito e l'ufficio di investigazione criminale, ha chiesto di tenere colloqui anche col PCN-Chand.
Il PCN, secondo quanto afferma il giornale The Himalayan, avrebbe espresso la sua disponibilità, ma ponendo una precondizione, il rilascio dei 12 membri del Comitato centrale e i 100 quadri arrestati dal governo.
E' evidente l'intenzione del governo di cancellare l'opposizione rivoluzionaria e maoista, usando i metodi che nel passato sono serviti per sconfiggere la guerra popolare. E chi è al governo adesso sa bene come fare.

Dai maoisti italiani del PCm va la massima solidarietà a tutti i compagni arrestati nelle prigioni, anch'essi espressione del fatto che nulla e nessuno potrà fermare la ripresa rivoluzionaria della lotta del popolo nepalese e la rinascita del movimento comunista mlm.

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