martedì 21 marzo 2017

pc 21 marzo - L'ennesima conferma: le cosidette grandi opere sono un concentrato della corruzione di questo sistema che devasta e saccheggia i territori e reprime chi resiste

La procura di Genova, «Terzo Valico, Cociv società corrotta»
Matteo Indice
Genova - Il consorzio che deve realizzare il Terzo valico ferroviario Genova-Milano, dice la Procura, è una società corrotta, che ha beneficiato del comportamento fuorilegge dei suoi (ex) manager, a loro volta accusati di corruzione o turbativa d’asta.
L’addebito è messo nero su bianco dai sostituti procuratori Paola Calleri e Francesco Cardona Albini, che hanno deciso d’iscrivere sul registro degli indagati non solo i singoli dirigenti nel mirino per aver preso mazzette e pilotato appalti; ma il consorzio in quanto tale (formato al 64% da Impregilo, 31% Società condotte d’acqua e 5% Civ) in base a una specifica legge sulla responsabilità amministrativa. Che cosa rappresenta, concretamente, l’ultima iniziativa dei pm? In primis certifica che secondo i magistrati il gruppo non è parte lesa, anzi. E, se la sua posizione dovesse peggiorare, potrebbero esserci ripercussioni per le aziende che lo compongono nell’accesso alle gare pubbliche. La svolta degli inquirenti arriva dopo che è stato riesaminato il comportamento di alcuni manager Cociv: da quello di Pietro Paolo Marcheselli passando per Ettore Pagani e Michele Longo, sotto indagine a vario titolo per turbativa d’asta o corruzione: secondo i pm hanno truccato una parte delle assegnazioni per realizzare il nuovo nodo che dovrebbe mettere in collegamento il porto con il Nord Italia.

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