sabato 21 luglio 2012

pc 21 luglio - OPERAI INNOVA: PRESIDIO E BLOCCO CAMION ALL'ALFA DI ARESE


Arese, 20 luglio 2012 - Lo avevano annunciato, «fino a quando non sarà convocato l’incontro con le proprietà dell’area e non saranno individuate soluzioni occupazionali faremo iniziative di protesta tutti i giorni». E così anche ieri mattina, dopo il blocco della portineria sud-ovest di mercoledì, i sessanta lavoratori licenziati il 12 febbraio 2011 dall’Innova Service di Arese, l’azienda che gestiva le portinerie e la manutenzione dell’area ex Alfa Romeo, hanno bloccato dalle 10 alle 11 i cancelli di Automotive.
Armati di bandiere del sindacato e sedie hanno fatto un presidio di protesta davanti all’ingresso dell’ex silos della automobili prodotte nelle catene di montaggio dell’Alfa Romeo di Arese che da alcuni mesi è diventato un centro di vendita e assistenza di auto di tutte le marche.
In fila, seduti, arrabbiati, per un’ora i licenziati hanno bloccato i camion carichi di macchine diretti al deposito, creando qualche disagio al traffico. «Se non alziamo la voce si dimenticano di noi», spiega una delle ex operaie.
«Andremo avanti anche nei prossimi giorni, fino a quando il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, non ci comunicherà la data dell’incontro con le proprietà dell’area - spiega Corrado Delle Donne, coordinatore nazionale dello Slai Cobas - i tempi dovrebbero essere brevi, auspichiamo che i padroni dell’area vogliano sedersi ad un tavolo per discutere sul futuro occupazionale dei sessanta lavoratori che sono da 17 mesi in mezzo alla strada».
Ai toni polemici si aggiunge anche la nostalgia, «qui vengono portate le macchine prodotte dalla Fiat in altri stabilimenti, anche all’estero, è una vergogna. Hanno chiuso le attività produttive ad Arese, licenziato migliaia di operai e ora come beffa portano qui le auto fatte da altri», conclude Delle Donne. Secondo il sindacato di base nell’area ex Alfa Romeo il lavoro c’è dunque aziende, proprietà dell’area e le istituzioni che hanno sottoscritto gli Accordi per la reindustrializzazione devono impegnarsi per trovare un posto di lavoro alle sessanta persone licenziate da Innova Service. Per loro il nuovo Accordo di Programma in discussione in Regione è un miraggio troppo lontano, non possono aspettare così a lungo anche se discussione sulla Valutazione Ambientale Strategica è ripartita e l’approvazione dell’Adp potrebbe arrivare per la fine del 2012.
Il calvario di questi lavoratori è iniziato nel 2004 quando sono stai assunti dalla società Rina per la gestione della portineria, pulizie e piccole manutenzioni. Nel 2009 alla Rina è subentrata Innova Service, «ma - ricorda un’operaia - fin dal primo giorno abbiamo capito che voleva sbarazzarsi di noi. Prima con i provvedimenti disciplinari, poi ci hanno negato i diritti sindacali fondamentali, poi la cassa integrazione annullata dall’Inps, infine il 2 febbraio dello scorso anno il licenziamento».
di Roberta Rampini

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