Strage
Viareggio, no di Mattarella no al corteo: “Non posso, processo in corso”
Il capo dello Stato risponde all'invito
dell'associazione dei familiari delle vittime: "Rispetto dei principi
costituzionali". Intanto il dibattimento in cui sono imputati Mauro
Moretti e altre 32 persone rischia la prescrizione per alcuni reati
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
non sarà a Viareggio per ricordare la strage ferroviaria del 29
giugno 2009: 32 vittime causate dalla fuoriuscita di gpl da una
delle cisterne di un treno merci che stava attraversando la stazione della
città della Versilia. Non ci sarà perché “nel doveroso rispetto dei
principi costituzionali, non gli è consentita alcuna valutazione o intervento
durante lo svolgimento del processo” ha fatto sapere un portavoce
in una lettera indirizzata a Daniela Rombi, presidente dell’associazione
dei familiari delle vittime Il Mondo che Vorrei. Il rapporto “difficile”
tra i vertici dello Stato e le famiglie delle vittime della tragedia di 6 anni
fa non nasce oggi. Grande polemica provocò, dopo la strage, la decisione
dell’allora presidente Giorgio Napolitano di dare il cavalierato
all’allora amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti, ora a
processo con altre 32 persone e 9 società per reati che vanno dalla violazione
delle norme sulla sicurezza sul lavoro all’omicidio colposo plurimo.
Moretti è accusato di “inosservanza di leggi, ordini, regolamenti e discipline”
e di “omissioni progettuali, tecniche, valutative, propositive e dispositive”.
Il suo mandato è stato riconfermato – quando era indagato – dal governo
Berlusconi e una seconda volta quando è diventato imputato, con l’esecutivo
di Enrico Letta. Il governo Renzi lo ha “promosso” infine
amministratore delegato di Finmeccanica, nominando al suo posto Michele
Mario Elia, anche lui imputato nel processo come a.d. di Rete Ferroviaria
Italiana all’epoca dei fatti.
Alla notizia della promozione di Elia, i viareggini occuparono i binari, ma la
protesta rimase inascoltata.
Il processo e il rischio prescrizione
Proprio
come quella fatta per scongiurare la prescrizione del reato di incendio
colposo, che cade per l’appunto dopo 6 anni. I familiari chiesero un confronto
con il presidente del Consiglio Matteo Renzi per cambiare la legge, ma
l’incontro non c’è mai stato. “E allora di cosa stiamo parlando? Chi ha ucciso
mia figlia e le altre 31 persone?” è la domanda di Daniela Rombi, che nella
strage ha perso Emanuela, 21 anni. Marco Piagentini, 45 anni, che
quella notte perse 2 figli, Luca e Lorenzo, rispettivamente 4 anni e 17
mesi, e la moglie Stefania, 40 anni, i segni del fuoco se li porta
ancora addosso: sul volto e sul corpo, che dovrà stare al riparo dalla luce del
sole per sempre. All’ultima udienza del processo, mercoledì scorso, Alberto
Chiovelli, ingegnere, ex direttore dell’Agenzia nazionale per la
sicurezza ferroviaria, ha
ribadito che “sicuramente ci fu una falla nel sistema dei controlli, e una
carenza nella procedura di manutenzione nella verifica a ultrasuoni” e che società come Trenitalia, pur
non essendo tenute a fare direttamente la manutenzione, devono poterla
tracciare.
Le commemorazioni in città
Bandiere a mezz’asta in piazza Mazzini e in tutti gli stabilimenti
balneari di Viareggio, nel giorno di lutto cittadino, che, come ogni anno,
prevede un corteo che in serata da via Ponchielli, luogo simbolo della
strage, e che sfilerà in silenzio per tutta la città, fino a tornare laddove è
partito, a ridosso dei binari. Prima delle 23,58, ora in cui esplose la
cisterna carica di gpl, sarà proiettato il corto Ovunque proteggi di
Luigi Martella e Massimo Bondielli, prodotto da Caravanserraglio
Film Factory, che ha per protagonisti Daniela Rombi e Marco
Piagentini, da sei anni in prima fila per chiedere giustizia e sicurezza. A
seguire, saranno letti i nomi delle 32 vittime. Ilfattoquotidiano.it
vuole ricordarle una a una: Iman Ayad, 3 anni, Hamza Ayad, 17
anni, Mohammed Ayad, 51 anni, Aziza Aboutalib, 46 anni, Nadia
Bernacchi e Claudio Bonuccelli, 59 e 60 anni, Abdellatif e
Nouredine Boumalhaf, 34 e 29 anni, Rosario Campo, 42 anni, Maria
Luisa Carmazzi e Andrea Falorni, 49 e 50 anni, Alessandro
Farnocchia, 45 anni, Antonio Farnocchia, 51 anni, Marina Galano, 45
anni, Ana Habic e Mario Pucci, 42 e 90 anni, Elena Iacopini,
32 anni, Federico Battistini, 32 anni, Emanuela Milazzo, 63
anni, Mauro Iacopini, 60 anni, Magdalena Cruz Ruiz Oliva, 40
anni, Ilaria e Michela Mazzoni, 36 e 33 anni, Emanuela Menichetti,
21 anni, Stefania Maccioni, 40 anni, Luca e Lorenzo Piagentini, 4
anni e 17 mesi, Rachid Moussafar, 25 anni, Sara Orsi e Roberta
Calzoni, 24 e 54 anni, Angela Monelli, 69 anni.
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