sabato 25 maggio 2024

pc 25 maggio - 3° udienza del processo Ilva "Ambiente svenduto" - Altri segnali...

L'udienza si è aperta, insieme ad alcune informazioni, con la lettura e risposta ad una istanza fatta nei giorni precedenti dallo Slai cobas (parte civile del processo Ilva e organizzatore di più di 100 parti civili di operai Ilva/Appalto, lavoratori e operatori cimiteriali e abitanti dei quartieri inquinati) che conteneva due richieste: la prima, principale: "atteso che il processo "Ambiente svenduto", anche in questa fase d'appello, è pubblico, si chiede che esso sia effettivamente pubblico; che, pertanto, anche persone non parti civili, possano entrare nell'aula delle udienze - come peraltro è avvenuto nel processo di 1° grado, sia pur con limitazioni numeriche..."; la seconda: "si chiede, inoltre, di elevare il volume audio, atteso che le parti civili presenti ascoltano con molta difficoltà gli interventi per il basso volume dei microfoni". 
Alla prima richiesta, il presidente della CdA, Del Coco, premettendo che lui non capiva cosa si intendesse per "pubblico" (? - ma più chiaro di così!) e che lui non poteva sapere se chi entrava era parte civile o no, ha rimandato la decisione al Procuratore generale presente in aula; sulla seconda, ha fatto appello ai tecnici e agli stessi avvocati di migliorare l'audio (qualcosa è migliorato).
 
Il presidente ha poi voluto ribattere alle critiche e polemiche - tra cui fortemente quella dello Slai cobas

pc 25 maggio - Elezioni europee: per il boicottaggio attivo dell'opposizione proletaria e popolare

 (da ORE12 Controinformazione rossoperaia del 23/05)

L'8 e il 9 giugno, fra meno di due settimane, ci saranno le elezioni europee.

La domanda immediata che si deve fare è perché i proletari e le masse di lavoratrici e lavoratori, disoccupati, precari e giovani, a cui viene detto addirittura che non hanno un futuro, dovrebbero votare? E per chi poi?

Già adesso l'astensione è altissima ed è anche secondo le previsioni dei sondaggi che sarà anche questa volta almeno al 50% degli aventi diritto, così si dice.

Su chi non va a votare c'è uno studio recente fatto nei comuni con un'astensione che è stata di oltre il 70% che dice che non vanno a votare i più anziani, i poveri e i meno istruiti, cioè appunto quelli che da queste elezioni non ricavano niente, capiscono che non possono avere niente, come non hanno avuto niente in questi anni. Infatti lo studio è relativo agli anni 2019/2022.

E per quale Europa poi? C'è un articolo di oggi che parla di un'Europa spaccata in due, secondo uno studio, schiacciata da due allarmi: la guerra e la salute. Questo studio è stato fatto dalla Commissione europea e non è stato reso pubblico, dice questo articolo. Ma quello che viene fuori è proprio questo: guerra e salute. Poi più avanti aggiunge che la paura riguarda anche il potere d'acquisto che in questi

pc 25 maggio - UN G7 DI GUERRA - guerre imperialiste in corso, ma soprattutto estensione delle guerre per le contese inter imperialiste: Usa/Europa e Cina e Russia


Di che cosa si occuperà questo G7 e a cosa punta, non saranno i tre giorni del 13-15 giugno a deciderlo, ma solo confermare quello a cui stanno già lavorando i veri G7: guerra per i profitti delle potenze imperialiste, guerre per difendere e/o accaparrarsi nuovi mercati, delle materie prime, guerre inter imperialiste per una spartizione del mondo, che porterà a potenziare gli armamenti, all'economia di guerra in tutti i paesi imperialisti occidentali, e soprattutto a guerre contro i popoli, i proletari che si oppongono, resistono e lottano.

E tutto al G7 verrà finalizzato a questo. Non c'è contraddizione tra le problematiche all'OdG del G7, cambiano i temi, ma il titolo è sempre lo stesso: attrezzarsi, unirsi o dividersi verso una guerra imperialista a livello mondiale. Agli illusi che temi come l'Intelligenza Artificiale servano per il progresso della scienza, dell'umanità, diciamo che è bene che si ricredano subito, nel sistema imperialista, in questa fase di crisi/guerra tutto è in funzione e usato dai "potenti del mondo", contro i popoli e l'umanità.

Esemplare in questo senso è stato il G7 dei ministri delle Finanze e delle Banche centrali. I messaggi, i toni perentori, in particolare dell'imperialismo Usa, non possono lasciare dubbi.

A G7 dei ministri delle finanze e dei governatori delle Banche centrali tenutosi a Stresa, i temi centrali sono stati: priorità Usa sviluppo, conflitti e Cina

La segretaria al Tesoro Usa, Yellen ha fatto un'appello allarmato: la sovraccapacità della Cina

pc 25 maggio - Il trattamento disumano dei prigionieri palestinesi - Testimonianze

 

Ostaggi della vendetta israeliana nella Striscia di Gaza: le testimonianze di 100 detenuti palestinesi rilasciati rivelano Crimini di Tortura e Trattamento Disumano

In un rapporto di oltre 50 pagine intitolato: “Ostaggi Della Vendetta Israeliana Nella Striscia Di Gaza”, l’Osservatorio Euro-Mediterraneo mette in luce la pratica diffusa di arresti collettivi e individuali arbitrari da parte delle forze israeliane contro i civili nella Striscia. Tra gli arrestati durante le incursioni militari israeliane e i suoi attacchi di terra contro città, campi e quartieri residenziali in tutta la Striscia figurano donne, bambini, anziani e sfollati.

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 21 maggio 2024

Territori palestinesi – In un nuovo rapporto pubblicato martedì, l’Osservatorio Euro-Mediterraneo documenta le testimonianze di circa 100 detenuti palestinesi rilasciati. Queste testimonianze confermano che le autorità e l’esercito israeliani hanno commesso Crimini orribili di Detenzione Arbitraria, Sparizione Forzata, Tortura e Trattamenti Disumani e Crudeli contro migliaia di civili palestinesi arrestati come parte del Genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, in corso dal 7 ottobre 2023.

In un rapporto di oltre 50 pagine intitolato: “Ostaggi Della Vendetta Israeliana Nella Striscia Di Gaza”, l’Osservatorio Euro-Mediterraneo mette in luce la pratica diffusa di arresti collettivi e individuali arbitrari da parte delle forze israeliane contro i civili nella Striscia. Tra gli arrestati durante le incursioni militari israeliane e i suoi attacchi di terra contro città, campi e quartieri residenziali in tutta la Striscia figurano donne, bambini, anziani e sfollati.

Il rapporto si basa su dichiarazioni, testimonianze e interviste di persone che la squadra dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha raccolto e condotto con 100 detenuti che erano stati rilasciati dalla custodia dell’esercito israeliano a seguito di operazioni di terra in diverse parti della Striscia di Gaza.

Circa la metà dei detenuti recentemente rilasciati sono uomini sotto i 50 anni, mentre i restanti 17 sono uomini anziani; 22 sono donne e quattro sono bambini. Ulteriori informazioni sono state raccolte anche

pc 25 maggio - Morte e feriti operai al cantiere della metropolitana di Napoli

 da ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 24 maggio

Cosa bisogna fare per impedire e contrastare lo stillicidio quotidiano di lavoratori che partono da casa per lavorare per vivere e invece muoiono sui posti di lavoro?

Vogliamo continuare ad indignarci solo quando succedono questi incidenti? Oppure a delegare questa battaglia ai sindacati confederali o ai partiti parlamentari, battaglia che, come dimostrano i fatti, non intendono portare avanti?

La rabbia aumenta quando da tutto questo sangue operaio versato nei luoghi di lavoro per il profitto dei padroni si capisce che quelle morti si sarebbero potute evitare e il governo dimostra completo disinteresse perché tra interessi operai e interessi dei padroni il governo Meloni in maniera più spudorata, classista, intende rappresentare solo quello dei padroni che vanno lasciati in pace perché “creano ricchezza”, sì, ricchezza per i propri bilanci sul sangue dei lavoratori! Il governo Meloni, lo

pc 25 maggio - Sull'intervista dell'ambasciatore italiano in Tunisia a RTCI: neocolonialismo e riabilitazione dei "morti per la patria" (fascisti)

Editoriale /Corrispondenza

L'intervista che l'ambasciatore italiano in Tunisia, Alessandro Prunas, ha concesso il 15 maggio a Radio Tunisi Canale Internazionale (RTCI) ed in particolare al programma in lingua italiana é per certi versi interessante perché, se analizzata con la dovuta attenzione, mostra non solo quali siano gli interessi strategici dell'Italia in Tunisia, ma che questi interessi sono in contrapposizione con gli interessi del popolo tunisino.

Nella lunga intervista di 45 minuti Prunas sciorina dati e si fa interprete della propaganda del governo italiano, e non potrebbe essere altrimenti (anche se Prunas si é spinto oggettivamente oltre affermando servilmente e anche in maniera ridicola che la Tunisia ha avuto "la fortuna" di essere stata visitata dalla Meloni per ben quattro volte in un anno), con l'obiettivo di convincere gli ascoltatori che l'Italia è un paese amico della Tunisia e che i due paesi abbiano interessi comuni.

In particolare il messaggio veicolato é che gli ultimi accordi siano stati stipulati seguendo un approccio "win-win" come si usa dire, ovvero vantaggioso per entrambe le parti.

In realtà sviscerando, analizzando e decriptando le affermazioni dell'ambasciatore in merito a tali accordi, vedremo che non é cosi...

E' l'Italia che sostiene lo "sviluppo" tunisino o è la Tunisia che sostiene l'economia italiana?

A detta di Prunas con il primo dei tre accordi siglato durante l'ultimo incontro bilaterale, il governo italiano "sostiene" il bilancio tunisino con 50 milioni di euro, ma aggiunge subito dopo che tale somma é vincolata ad "alcune riforme del settore energetico" ovvero il principale settore di interesse da parte dell'Italia nell'attuale congiuntura internazionale venutasi a determinare dopo l'invasione russa dell'Ucraina e la conseguente frizione interimperialistica e la formazione di due blocchi contrapposti che vedono da un lato la Russia supportata dalla Cina e dall'altro gli USA e Inghilterra in primis seguiti da Francia, Germania, Italia e altri Stati dell'Unione Europea. Tale crisi politico-militare si è tradotta com'é noto anche in una crisi energetica, l'Italia in particolare che fino al 2021 si riforniva di gas

pc 25 maggio - Dai giornali ungheresi il clima fascista-isterico creato attorno ad Ilaria Salis, di cui vogliono la condanna - Per questo Ilaria ora deve tornare in Italia



venerdì 24 maggio 2024

pc 24 maggio - Dal processo di Ilaria Salis - info e commento in diretta dal Tribunale in Ungheria

pc 24 maggio - Palermo: La Polizia vieta la solidarietà dei precari in lotta con il popolo palestinese... respinta!

Le lavoratrici e i lavoratori precari delle Coop Sociali oggi in manifestazione in difesa del posto di  lavoro al palazzo della Città Metropolitana denunciano l'agire repressivo e intimidatorio della polizia che ha tentato invano di far togliere durante il sit in la bandiera palestinese che lavoratrici e lavoratori tenevano insieme alle bandiere sindacali. La polizia ha detto "non potete fare manifestazioni parallele politiche...". La reazione dei lavoratori è stata immediatamente di protesta "non ci potete impedire di manifestare la nostra solidarietà di classe ai lavoratori, alle donne, ai giovani, al popolo Palestinese, questa bandiera che portiamo nelle iniziative sindacali noi non la togliamo" non facendosi intimidire dalla polizia che ha identificato…

pc 24 maggio - La lotta delle donne a difesa del diritto d'aborto è pericolosa per la borghesia, per il governo fascio-sessista Meloni, per la Chiesa

 da ORE12 Controinformazione rossoperaia del 23/05

Il 22 maggio è ricorso il 46° anno dalla approvazione della legge 194, una legge che da un lato è stata sicuramente il frutto di una straordinaria mobilitazione e lotta delle donne fatta negli anni '70, ma che comunque dall'altra è stata anche una vittoria parziale. Alla vigilia e anche in seguito all'approvazione di questa legge, il movimento delle donne denunciò fortemente il compromesso che fu fatto sul corpo delle donne, consentendo in primis l'obiezione di coscienza ai medici ma anche altre condizioni limitative al percorso a cui le donne si devono sottoporre per accedere all'interruzione di gravidanza. Rispetto a quelle che erano le parole d'ordine chiare del movimento delle donne, del movimento femminista, contraccettivi per non abortire/aborto libero per non morire”, il movimento delle donne denunciò con forza l'ipocrisia e l'odiosa oppressione di questo Stato borghese, dei governi, della Chiesa cattolica che attaccavano e punivano le donne costrette a ricorrere all'aborto clandestino.

In questo senso fu anche una battaglia che ebbe un aspetto di classe, perché erano soprattutto le donne proletarie costrette a ricorrere all'aborto clandestino con metodi, anche in situazioni terribili, che procuravano immani sofferenze fino anche alla morte.

Ora, negli anni a seguire, sia nel nostro paese che in Europa e a livello internazionale, insieme al peggioramento della possibilità di abortire è via via emerso anche un nuovo attacco al diritto di aborto, con nuove leggi restrittive che ancora una volta hanno colpito la maggioranza delle donne e, in essa,  il

pc 24 maggio - commenti alla posizione e azione reazionaria del gruppo Lotta Comunista - info per il dibattito

 

Su imitazione delle università americane, anche in diverse università italiane come in numerosi altri paesi, centinaia di studenti si sono accampati con tende per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, e a sostegno della resistenza palestinese. Una nuova generazione di studenti sta arrivando all’impegno politico di solidarietà e lotta internazionalista per questa via. Come negli Stati Uniti, essi chiedono che le università rescindano gli accordi di collaborazione con le università israeliane complici del genocidio in corso e della colonizzazione armata della Cisgiordania. E protestano contro il sostegno militare e politico del governo italiano allo stato oppressore sionista di Israele. Negli USA molti sono stati gli interventi della polizia per sgomberare gli accampamenti, con migliaia di arresti. In alcuni campus i filo-palestinesi sono stati attaccati fisicamente da squadre sioniste – come alla UCLA di Los Angeles, dove la polizia ha lasciato fare.

In Italia la polizia non è finora intervenuta, per evitare che la repressione provocasse come risultato non voluto un’ondata di solidarietà con il movimento degli studenti pro-Palestina. I gruppi sionisti italiani non hanno i numeri per compiere delle incursioni squadristiche contro assembramenti di massa, anche se non si sono fatte mancare brutali aggressioni contro singoli (vedi Karem Rohana e Chef Rubio). E allora ecco Lotta Comunista proporsi per una supplenza di fatto mandando i suoi squadristi alla Statale di Milano – è accaduto sia giovedì 16 che martedì 21 maggio – ad aggredire gli studenti accampati nell’androne dell’Università. Con pugni e calci a sangue freddo, senza neppure cercare una provocazione. Cosa sta succedendo? Parlano i fatti: almeno a Milano il ruolo dello squadrismo sionista in Italia se lo stanno assumendo loro, questi sedicenti “leninisti”, per i quali la resistenza palestinese al colonialismo israeliano e occidentale sarebbe “terrorismo reazionario”, e che in questo modo rinnegano in una sola volta due capisaldi della politica di Lenin: il sostegno alle lotte di liberazione nazionale contro l’imperialismo, e quello della lotta contro il “proprio” imperialismo.

Dopo aver acquisito benemerenze dentro gli apparati della CGIL collaborazionisti con il padronato, che vogliano addirittura acquisire benemerenze anche presso gli apparati dello Stato quale “partito dell’ordine” andando a malmenare studenti che giustamente protestano contro gli accordi della propria università con quelle israeliane? Il dubbio sorge spontaneo, se è vero che la Digos, presente durante entrambe le aggressioni, ha lasciato fare, e da quanto ci è stato riferito, se è intervenuta, lo ha fatto per bloccare la reazione degli studenti che, colti inizialmente di sorpresa con alcuni di loro che sanguinavano al capo, si sono poi validamente difesi mettendo in fuga gli aggressori. E non ci si venga a raccontare che questi bodyguard sono operai o lavoratori, che a metà mattina hanno il tempo di fare una spedizione squadristica…

Nel luglio 2023 e poi nel febbraio di quest’anno Lotta Comunista ha organizzato degli “incontri internazionali” su posizioni di internazionalismo totalmente platonico e verbale, dove ciò che è assolutamente assente è la lotta concreta contro la politica imperialista del governo italiano, dello stato italiano, delle imprese italiane. A questi incontri hanno partecipato due dozzine di gruppi delle varie tendenze di sinistra extra-istituzionale, soprattutto trotzkisti e anarchici, spesso su posizioni opposte per quanto riguarda la guerra in Ucraina (sostenitori dell’Ucraina come della Russia), ma in gran maggioranza sostenitori della causa palestinese contro l’oppressione sionista. È bene che queste organizzazioni conoscano i FATTI che stanno sopra e sotto la bolsa fraseologia falsamente internazionalista, in realtà euro-centrica e – al fondo – sciovinista, di Lotta Comunista. Non abbiamo notizia che il servizio d’ordine di L.C. sia mai intervenuto negli ultimi decenni a fianco di un picchetto operaio (che sia uno di numero!) contro la violenza poliziesca e padronale. Hanno invece ritenuto necessario mandare i loro picchiatori contro gli studenti che manifestano contro la politica del governo Meloni.

Come per gli individui, anche per le organizzazioni ciò che conta non è quel che dicono di sé, ma quel che realmente fanno. Perché hanno individuato negli studenti delle tende e non nel governo Meloni, nella Leonardo o nell’ENI il nemico da combattere? Oltre a mirare a obiettivi di bassa bottega, come l’estromissione di gruppi concorrenti dalla “piazza” della Statale, è chiaro che si propongono come servizio d’ordine filo-governativo, che svolge quel lavoro sporco che le forze dell’ordine hanno difficoltà a fare, sia
contrastando chi combatte realmente l’imperialismo di casa nostra sia fornendo pretesti per le prossime repressioni (è già partita la campagna mediatica per chiedere lo sgombero delle università col pretesto degli scontri interni). Per chi li ha conosciuti anche da vicino, è indimenticabile la decisione di Lotta comunista, nei famosi giorni del G-8 del luglio 2001, una decisione opportunamente comunicata alla questura, di andare a diffondere il loro giornale nei paesi dietro Genova – a significare, anche fisicamente, che “noi con queste dimostrazioni anti-capitaliste non abbiamo nulla a che vedere”. Ma questa volta sono andati oltre, parecchio oltre. Non si sono limitati a disertare, a Milano e ovunque, tutte le manifestazioni a sostegno del popolo e della resistenza palestinese; hanno voluto mettersi in mostra come parte in causa attiva nell’aggressione agli studenti solidali con la Palestina (e Libero, il Corriere della sera e altri giornali padronali hanno subito colto e valorizzato il segnale). Chi è in grado di screditare il comunismo più efficacemente di loro? Forse neppure un Marco Rizzo, ed è quanto dire.

È bene che chi li frequenta, più o meno incautamente, li conosca per le loro azioni.

23 maggio

Tendenza internazionalista rivoluzionaria

 

Prima a Milano poi a Roma. Gli studenti alle prese con il settarismo, quello vero

Prima all’università statale di Milano, poi ieri ai cancelli della Sapienza di Roma, i militanti del gruppo Lotta Comunista hanno scelto di menare le mani contro gli studenti impegnati nelle mobilitazioni sulla Palestina e contro la collaborazione degli atenei con Israele.

Circostanze e metodi hanno fatto pensare all’ipotesi peggiore: quella di attacchi di gruppi di destra o di ultrà sionisti contro le accampate solidali con il popolo palestinese. Ma la realtà, pur confermando la gravità degli assalti “muscolari”, ha rivelato ben poca cosa.

Si è trattato infatti di un caso di settarismo esponenziale, quello praticato dai gruppi extraparlamentari negli anni Settanta che spesso ha portato a risse che raramente ha lasciato un buon ricordo di se.

Lotta Comunista in questo ha poi ha una tradizione tutta sua. Ha sempre schifato i rapporti con tutti gli altri gruppi o movimenti – liquidandoli sistematicamente come piccolo borghesi – e attuato un modello di intervento più simile a quello della divulgazione settarista – nel senso letterale – del proprio giornale e dello stalkeraggio fino alla sfinimento verso chi decide di acquistarlo. Ma non è questa la sede e il momento per approfondire tale aspetto.

In questa linea grigia di relazioni con il resto del mondo, è probabile che alla Statale di Milano sia volata prima qualche parola, poi qualche spinta infine l’invito a non andare a catechizzare gli studenti dell’accampata.

Ma una setta in quanto tale ritiene sempre di doversi far rispettare, da qui la spedizione punitiva contro le tende degli studenti milanesi finita su un video diventato virale.

Inutile dire che la notizia è circolata rapidamente in tutte le accampate universitarie, ragione per cui ai cancelli della Sapienza ieri mattina c’era un cordone di dissuasione verso i diffusori di Lotta Comunista. Ma anche in questo caso, invece di prendere atto di una situazione e cercare una via d’uscita politica, Lotta Comunista ha scelto di menare le mani con gli studenti, ritenendo così di “salvare l’onore” ma peggiorando decisamente le cose.

Tenendo conto che gli studenti delle accampate universitarie sono già nel mirino del governo, della polizia, dei gruppi sionisti, aggiungere problemi di “ordine pubblico” nelle università significa fare un servizio a chi vuole smantellare – con le buone o con le cattive – queste esperienze di mobilitazione. Non rendersene conto significa rendersene complici.


pc 24 maggio - gli scioperi alla stellantis Cassino - info

 


Allora, la scorsa settimana io non ero in fabbrica perché mi stanno facendo lavorare solo 10 giorni al mese. Mi hanno raccontato, ma già lo sapevo, che la scorsa settimana la UILM ha fatto sciopero. Che avevano partecipato si e no 35 persone, i motivi sempre quelli, sui carichi di lavoro. Ma, per la UILM, doveva essere un flop intenzionale. Ieri quando l’hanno rifatta questa manfrina, secondo me era troppo evidente che volevano fosse un altro flop, mi sono comunque unito anche io. Come il corteo è iniziato, qualcuno della FIOM e del CUB mi ha visto e si è unito. Sapevo che l’altra volta la FIOM non aveva fatto sciopero. In tanti hanno visto volti diversi oltre a quelli della UILM e credimi è diventato un corteo che ricordava quello del 2002. Ce lo siamo detti l’un l’altro che dal 2002 non è accaduto in Fiat una cosa simile, almeno a Cassino.
Un corteo, credimi stupendo e abbastanza emozionante, è stato molto bello!! Disorganizzato perché ha sorpreso tutti, a dire la verità perché era proprio inatteso il numero di operai presenti. L’azienda è andata in panico, la UILM imbarazzata, le volpi anziane e i giovani gasati. Tanto è vero che le giovani RSA UILM sono state subito messe in cassa, in CDS.
Infatti oggi non c’erano.
I giovani operai RSA ingenuamente hanno chiesto un comunicato unitario (UILM, Fiom e FLMU CUB) e il segretario della UILM non si è potuto rimangiare quello che prima avevamo concordato dentro in piena assemblea .
Questo in sintesi quello che è accaduto ieri: un corteo operaio compatto per 3 ore ha attraversato l’interno della fabbrica, dal reparto plastica è ritornato al montaggio. E’ stato veramente un bellissimo corteo e si è deciso in seguito che oggi le rappresentanze riconosciute, quindi FIOM e UILM si rincontrassero per decidere come comportarsi.
Questo l’accordo con cui si sono lasciati ieri, cioè che si sarebbe dovuto rifare un ulteriore sciopero. Ieri sicuramente avranno avuto una “sciampata” non indifferente da parte dell’azienda.
Infatti hanno messo in CDS gli esaltati giovani RSA UILM. Ovviamente l’azienda ha mobilitato il mondo, lì dentro, per cercare di evitare un ulteriore blocco della produzione. Nonostante questo, posso dirti che è andata bene anche oggi; per quanto fossero, gli operai in sciopero, una minoranza a confronto di ieri.
Oggi eravamo circa 100, 150 lavoratori. Tutto il reparto motori ha incrociato le braccia, fermandosi. Ieri invece eravamo veramente tutti, cioè la forza lavoro ha partecipato tutta, erano completamente vuote tutte le linee di tutto il montaggio!! Tutta la preparazione quindi ieri è andata proprio bene, solo la logistica non ha aderito, probabilmente perché neanche lo sapevano. Te lo ripeto, l’azione è stata disorganizzata proprio perché doveva essere un flop e invece gli è sfuggita di mano. Tanto è vero che mi aspettavo che la Fiat gli avesse preventivamente, a causa delle clausole di raffreddamento, tolti permessi, sanzionati. Invece niente, proprio perché doveva essere una manfrina.
Per il resto ti dico che anche oggi è andata bene perché da un impostato che doveva essere fatto alle ore 11 a 200 da 186 aumentarlo a 200 senza metterci una persona. Beh, io ti dico che hanno dovuto abbassare a 140. Per quanto mi riguarda, lo sciopero, è andato molto bene, qualcheduno, confrontandolo con quello di ieri potrebbe dire di no, che non è andata bene. Io credo che, al contrario, si è ottenuto un ottimo risultato. C’è stata una riduzione dei carichi di lavoro. Non è poca cosa.
Domani ovviamente sono convinto che si rialzerà 200. Non credo che ci sarà un nuovo sciopero domani. Perché dopo quello che è avvenuto oggi, secondo me è opportuno che il lavoratore arrivi a un tipo di saturazione di stanchezza, in modo tale che sarà egli stesso a dire “ADESSO BASTA”, “ESCO DALLA LINEA”. Non ha senso fare un altro sciopero se non se ne sente impellente necessità. L’abbiamo fatto di un’ora perché non ha senso caricare sempre sugli stessi lavoratori, che da anni non facevano sciopero e stanno in cassa, di ulteriori ore. Oggi si è trattato più di uno sciopero simbolico anche se di fatto si è avuto un abbassamento della produzione nell’ultima ore e mezza. Che sarebbe dovuto essere da 200, ma è risultata molto inferiore.
Ti aggiorno domani e dopodomani su cosa avviene. Ma io la sto vedendo positiva. Comunque qualcosa si è mosso ed era da vent’anni che un corteo di quella portata non si vedeva, cioè io mi ricordo quello del 2002. Da allora non ricordo più niente del genere. Dentro la fabbrica così numeroso così compatto e così duraturo, tre ore di corteo!

info da operaicontro

pc 24 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Gli scioperi alla Stellantis - La situazione ad Acciaierie d'Italia di Taranto - Ancora morte sul lavoro a Napoli!

 

pc 24 maggio - Contro il G7 dei padroni del mondo, portiamo la voce degli sfruttati che si ribellano

 Fissato uno degli incontri locali per costruire una mobilitazione nazionale

pc 24 maggio - Uniamoci nell'appello dei comunisti maoisti in India per fermare la guerra di Modi contro il suo stesso popolo!

 da ORE12 Controinformazione rossoperaia del 22/05

La repressione, i piani genocidi dei paesi imperialisti e dei loro regimi non hanno limiti. La Palestina è la madre di tutti i genocidi e in questa fase storica rappresenta tutti i popoli sottoposti a genocidi, massacri, con l'intenzione dei governi e dei regimi di servire gli interessi dell'imperialismo, dei ricchi, delle multinazionali. Per questo raccogliamo e va raccolto l'appello dei compagni indiani.

In India, il paese attualmente più grande nel mondo, è governato da un regime fascista indù capeggiato da Modi che sarà anche lui al G7 in Puglia (tanto per capire che noi in Puglia non ci faremo mancare niente). Il regime di Modi sta conducendo ripetute operazioni per cancellare la lotta di liberazione dei proletari e delle masse indiane che ha una lunga storia, molto più lunga di questo fanatico fascista indù come Modi, la storia della ribellione di Naxaliti in India, la prima ribellione che raccolse nel mondo la voce forte e chiara della Cina rivoluzionaria e infiammò le campagne innanzitutto, ma non solo le campagne, in India. Quest'eroica battaglia storica del movimento di liberazione indiano è guidato dal proletariato e dal suo partito, il Partito comunista dell'India maoista, che attualmente per numeri e composizioni è il partito comunista più grande del mondo, un Partito comunista di quelli veri, perché tutto il resto è feccia revisionista e riformista, traditori del proletariato.

Modi ha un compito specifico per servire le classi dominanti del suo paese tra i quali vi è Mittal, tanto per capire, l'infame padrone indiano dell’ex Acciaierie Ilva fino a poche settimane fa. Lo Stato fascista

pc 24 maggio - La campagna internazionale per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah è anche lotta per la liberazione del popolo palestinese. La settimana di mobilitazione in Italia

 da ORE12 Controinformazione rossoperaia del 22/05

I lavoratori e le masse popolari devono prestare la massima attenzione alla repressione che viene svolta dagli Stati imperialisti e capitalisti così come degli Stati asserviti all'imperialismo contro le masse popolari e il proletariato perché tutti gli Stati, i governi, che stanno dall'altra parte vogliono impedire la mobilitazione proletaria e popolare contro le loro politiche e soprattutto contro il loro sistema che produce in ogni angolo del mondo, guerra, fascismo, distruzioni territoriali e ambientali.

La repressione quindi è connaturata alla trasformazione reazionaria degli Stati che in tempi di guerra assume le caratteristiche dittatoriali, fasciste, naziste, sioniste, suprematiste, a seconda della storia specifica dei paesi.

In questo bisogna solidarizzare contro la repressione che si svolge in ogni parte del mondo e lottare duramente contro la repressione che si svolge nel nostro paese.

La questione palestinese infiamma le piazze e le realtà di tutto il mondo, in tutto il mondo si protesta contro il piano genocida dello Stato sionista di Israele, appoggiato dal imperialismo americano e da tutti i paesi imperialisti con un posto in prima fila dell'Italia, anche se cerca di nasconderlo, di mascherarlo.

In Francia il prigioniero politico libanese rivoluzionario Georges Abdallah è in prigione da quarant'anni

pc 24 maggio - Solo la guerra popolare può spazzare via l'orrore imperialista che è guerra, repressione, razzismo, fascismo, fame, miseria e oppressione

 da ORE12 Controinformazione rossoperaia del 22/05

I governi imperialisti sono tutti impegnati a “togliere le castagne dal fuoco”, come si dice, ai padroni e al loro sistema, e quando parliamo di “sistema” parliamo di quell’intreccio politico-economico-finanziario tra padroni, finanza, governi e Stato, interessi che vengono portati avanti con l’uso della repressione, con la manipolazione delle masse tramite i mass media e con la complicità politica della falsa opposizione parlamentare e, come succede in Italia, anche da parte dei sindacati confederali. 

Un sistema che sviluppandosi dal capitalismo oggi è giusto chiamarlo imperialista come è stato analizzato dal grande Lenin e che da quell’analisi marxista, di parte proletaria, con la Rivoluzione proletaria e socialista ha portato le masse povere, i lavoratori e le masse stanche di guerra, al potere.

L’imperialismo lo vediamo ogni giorno di quanto sia non solo un ostacolo al progresso dei lavoratori e delle masse oppresse ma non è più in grado di dare risposte ai problemi sociali, lo abbiamo visto in tempi recenti con la pandemia, peraltro prodotta proprio da questo sistema che per fare soldi, profitti, distrugge l’ambiente, favorisce l’allevamento intensivo che libera virus e ci fa mangiare veleno, lo abbiamo visto con la crisi economica per cui tutte le politiche sono finalizzate ad aiuti ai padroni e alle

pc 24 maggio - Intimidazione e repressione anti ambientalisti e giornalisti a Roma

L’ambientalismo diventa “reato”, e anche informare...

Ricordate i tempi in cui  gli ambientalisti venivano lodati e incensati da parte del potere? Beh, acqua passata… Due notizie in poche ore spazzano via qualsiasi dubbio, anche perché riguardano due paesi decisamente rilevanti all’interno dell’Unione Europea.

Quella italiana, oltre che l’ambientalismo, riguarda anche la “libera informazione”, sventolata come massimo vanto della “liberalità” del sistema capitalistico occidentale. Un gruppetto di giornalisti che stavano seguendo una protesta di ‘Ultima generazione’ è stato fermato e portato in questura, trattenuto per ore, senza alcuna spiegazione accettabile.

In Germania, invece, si comincia a far ricorso alla legislazione “antimafia” per perseguire quanti si rendono conto che questo sistema economico, oltre ad essere profondamente ingiusto per gli esseri umani, sta anche portando il pianeta al disastro totale. E dire che a Berlino c’è un governo in cui siedono addirittura i “Verdi”, ma quelli convertiti alla Nato…

Ma noi viviamo nel “giardino”, no? E quindi zitti….

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I giornalisti, come sempre accade quando ci sono azioni del gruppo, erano stati invitati ad incontrarsi davanti a un luogo prestabilito – in questo caso un bar della zona – senza sapere quale sarebbe stata la

pc 24 maggio - Da Padova una denuncia: Attacco repressivo contro un lavoratore della scuola impegnato nella solidarietà con la resistenza palestinese

Denunciamo l'ennesimo attacco repressivo ai danni di un lavoratore della scuola, un nostro compagno, avvenuto lunedì mattina. Il dirigente scolastico lo ha convocato per comunicargli che, a causadella sua militanza politica, non era più persona gradita all'interno dell'istituto. Questo ha portato al mancato rinnovo del contratto e, di conseguenza, alla perdita del posto di lavoro. 

Va sottolineato il comportamento del dirigente scolastico che non ha mai tempo per rispondere degli  allagamenti della scuola, degli spazi inadatti per gli studenti e non si preoccupa di interrogare il ministero per la continua mancanza di fondi. Riesce per a trovare subito il modo per rispondere alla Digos e convocare il compagno; evidentemente ha ben altre priorità.

E’ stata proprio la Digos di Padova a informare il dirigente della militanza del compagno. Inoltre, la stessa, si è presentata sul posto di lavoro per notificare decreti relativi all'inchiesta del 14 maggio

giovedì 23 maggio 2024

pc 23 maggio - Giovedi protesta sotto la Conferenza dei Rettori. Basta accordi tra università e industrie belliche


L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università organizza per il giorno 23 maggio 2024 un presidio a Roma in occasione della riunione della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) per chiedere il cessate il fuoco, l’interruzione dei rapporti tra università e Israele e tra università e filiera bellica, per chiedere le dimissioni dalla fondazione Medor (Leonardo) dei rettori ivi presenti, e una presa di posizione contro la repressione sugli studenti/esse. ,

Questa mobilitazione è lanciata insieme a diverse realtà studentesche e dei lavoratori dell’università, compresi i docenti aderenti all’appello contro il bando MAECI che prevede collaborazioni di ricerca con Università israeliane.

Il presidio comincerà dalle ore 9:00 in piazza S. Apostoli, da cui partirà una delegazione con l’obiettivo di incontrare gli esponenti della CRUI ( a cui è stata inviata una richiesta di incontro) e presentare le nostre istanze. Per aderire all’appello elaborato dalle realtà che hanno convocato il presidio, si può scrivere alla mail osservatorionomili@gmail.com.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

pc 23 maggio - 25 maggio in piazza contro il genocidio del popolo palestinese 32° Corteo a Milano

25 maggio in piazza contro il genocidio del popolo Palestinese

32° Corteo a Milano appuntamento ore 15 piazzale Loreto

con termine al Parco Trotter. 

CONTRO IL MASSACRO A GAZA, PER UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E PERMANENTE, 

PER L'INVIO DI AIUTI UMANITARI PER TUTTA LA POPOLAZIONE RIDOTTA IN CONDIZIONI DISUMANE DALL'ASSEDIO SIONISTA, 

PER IL RILASCIO DELLE MIGLIAIA DI OSTAGGI PALESTINESI RASTRELLATI E CHIUSI NEI CAMPI DI DETENZIONE.

PER IL DIRITTO ALLA LIBERA AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE CON IL RITORNO DEI PROFUGHI DALLA NAKBA AD OGGI.

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 Un comunicato


SOLIDARIETÀ ALLE/AGLI STUDENT@ DELL'INTIFADA STUDENTESCA DI

 MILANO

il 21 maggio un gruppo di provocatori filo-sionisti ha aggredito con modalità squadristiche le studentesse e gli studenti che presidiano con le tende l'Università Statale con attività di denuncia e controinformazione sul genocidio a Gaza e per richiedere l'annullamento di ogni rapporto con le università israeliane.

Un gruppo organizzato della setta ideologica sedicente "Lotta Comunista" (!!!), non nuova negli anni a simili e anche peggiori provocazioni, è entrato nell'università gettando all'aria le tende e aggredendo con pugni e calci i presenti. 

Questa aggressione squadrista evidenzia con chiarezza la parte della barricata per cui militano.

Dimostra come, soggettivamente e oggettivamente, siano schierati con il sionismo e per il genocidio Palestinese e, come i fascisti, quanto siano servi idioti utili per un possibile intervento repressivo nell'università contro il presidio stabile di tende solidali con il popolo Palestinese.

Solidarietà con chi sta dalla parte del popolo Palestinese e contro l'imperialismo.

Con la Palestina che resiste.

CSA VITTORIA

www.csavittoria.org - info@csavittoria.org

pc 23 maggio - Intervento del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - 10 maggio Tunisi

FPLP sulla "inevitabile, imminente e decisiva vittoria"

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina | iacenter.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/05/2024

Il vice segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), Jamil Mezher, ha pronunciato il seguente discorso il 10 maggio, in occasione dell'apertura della sessione palestinese del Forum sociale del Maghreb-Mashreq a Tunisi (Tunisia). L'evento è stato organizzato da organizzazioni tunisine, con la partecipazione di leader di Hamas, FPLP e Jihad islamica palestinese. (Grassetto nell'originale)



La resistenza palestinese a Gaza, con le sue diverse ali militari, è impegnata nella più grande epopea dell'era moderna. Nonostante i mezzi modesti, le sue operazioni congiunte sul campo e le sue tattiche di sorpresa sono riuscite a sconfiggere la più potente forza militare della regione, pesantemente armata con tutti i tipi di armi di fabbricazione americana, e a minarne in modo permanente la deterrenza e superiorità militare.

L'entità sionista ha fallito nel commercializzare il suo progetto coloniale e la pretesa di essere l'unico Stato democratico in Oriente, rivelando la sua identità razzista e il suo brutto volto al mondo intero durante gli otto mesi di battaglia contro l'Alluvione di Al-Aqsa. Siamo stati testimoni della vittoria dei diritti dei palestinesi, della narrazione storica e della legittimità della nostra resistenza.

Gli eventi della battaglia dell'Alluvione di Al-Aqsa hanno allargato la cerchia dei sostenitori della causa palestinese a livello globale. Chi si sarebbe aspettato che il mondo si sollevasse, anche dall'interno delle

pc 23 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - La 194 e l’attacco al diritto d’aborto - Sulle elezioni europee

 

mercoledì 22 maggio 2024

pc 22 maggio - Si all'arresto di Netanyahu e Gallant - ma la Cpi per "bilanciare" emette mandato di arresto anche per capi di Hamas, arrivando ad accusarli di reati più gravi

Tutti coloro che nel mondo stanno lottando per la Palestina, contro l'azione genocida di Israele non possono non essere contenti, sostenitori della decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto contro Netanyahu e il primo ministro della difesa israeliano, Gallant. 

Questi, lo stato sionista di Israele stanno portando avanti uno sterminio di un intero popolo, la sua definitiva cacciata dalle loro terre, un genocidio che non può non ricordare quello nazista, e pertanto come i nazisti all'epoca, anche i principali responsabili, i capi di Israele devono essere arrestati e processati.

Però la Cpi ha voluto accusare contemporaneamente Hamas. In questo modo sta accusando la resistenza del popolo palestinese. Hamas, quale rappresentante riconosciuto del popolo palestinese, il 7 ottobre e in tutti questi lunghi mesi, ha portato avanti un legittimo attacco allo stato di Israele, elevando la voce e azione della lotta che da 75 anni il popolo palestinese sta portando avanti contro i massacri, le distruzioni, l'occupazione delle proprie terre, gli arresti, torture  dello stato sionista di Israele. Una azione appoggiata via via da tutti i movimenti di liberazione del popolo palestinese.

Ma la Cpi ha fatto anche di più. Ha da un lato formulato le stesse accuse a Netanyahu e capi di Hamas per azioni totalmente differenti, dall'altro alla fine ha, come si vede dalle schede riportate di seguito, accusato maggiormente Hamas dei crimini peggiori.

Questo è un falso storico, e di fatto un favore agli imperialismi.

Israele non viene accusata di "genocidio"; l'accusa di "sterminio" mentre viene posta al primo punto per Hamas, per Israele viene retrocessa dopo altre accuse; mentre per Hamas si parla di "assassinio contro l'umanità", per Israele si parla di "aver causato gravi sofferenze e lesioni"o di "aver attaccato la popolazione civile" - quasi 40mila persone, quasi la metà bambini, donne, massacrate, uccise dovunque anche negli ospedali, anche quando andavano a prendere il cibo, l'acqua, sono quindi considerate semplicemente "attaccate"; Hamas viene accusata di "tortura su prigionieri", "altri atti disumani su prigionieri", "stupro e violenza sessuale" - tutti fatti non provati, a volte smentiti dagli stessi ostaggi, o dimostratisi falsi, per Israele invece non compare nessuna di queste accuse, quando tutto il mondo ha visto le torture inflitte verso i detenuti palestinesi, tenuti nudi, incatenati per giorni, i trattamenti disumani verso anche prigionieri medici...


Schede da Sole 24 Ore del 22.5.24

pc 22 maggio - Mattarella si schiera con Israele

Nella riunione del Consiglio supremo della Difesa, presieduta da Mattarella, sulla questione palestinese la condanna è verso Hamas che così viene indicato come unico responsabile delle "pericolose spirali di violenza". Un regalo allo stato sionista di Israele e alla sua azione genocida, che viene indicata nel comunicato ufficiale semplicemente come "impatto sulla popolazione civile", "condizioni molto critiche" per la cacciata della popolazione... e niente di più; cos' come nello stesso comunicato si pone come prioritario "l'immediato rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas" per la cessazione delle "ostilità"; mentre nessuna condanna viene fatta dell'azione anche di queste ore di Israele a Rafah, nella distruzione di ospedali, del nuovo blocco degli aiuti umanitari, dei bombardamenti e uccisioni di civili, donne e bambini. 

A questo Mattarella unisce la denuncia dell'antisemitismo, chiamando antisemitismo in realtà tutte le denunce, le proteste contro il sionismo di Israele che sfocia in un neo nazismo.

Mattarella da "super partes" diventa così da una parte sola.

Dal comunicato finale della riunione:

"Il Consiglio ha condannato nuovamente l’aggressione del movimento terroristico Hamas a Israele, che ha innescato pericolose spirali di violenza, rischiando di compromettere ogni tentativo di dialogo tra i

pc 22 maggio - Sgombero poliziesco dell'Università ad Atene - info


Martedì 200 poliziotti hanno sgomberato violentemente la facoltà di giurisprudenza di Atene, dove erano state piazzate le tende dell’intifada studentesca, e hanno effettuato 28 arresti. Tra questi, vi sono 9 solidali internazionalisti, tra cui 2 studentesse italiane.

Sono stati tutti portati al centro di detenzione amministrativa di Amygdaleza, struttura alle porte di Atene in genere utilizzata per l’infame detenzione dei migranti, in attesa di essere espulsi dal paese ellenico.

pc 22 maggio - Irlanda, Norvegia e Spagna riconoscono lo stato di Palestina - info

Hamas ha affermato che la “coraggiosa resistenza palestinese” ha spinto Irlanda, Spagna e Norvegia a riconoscere lo Stato palestinese. “Questi riconoscimenti sono il risultato diretto di questa coraggiosa resistenza e della leggendaria fermezza del popolo palestinese. Crediamo che questo sarà un punto di svolta nella posizione internazionale sulla questione palestinese”, ha detto all’Afp Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas.

“Oggi, l’Irlanda, la Norvegia e la Spagna annunciano che riconosciamo lo Stato della Palestina”, ha detto il primo ministro irlandese Simon Harris in una conferenza stampa. Harris ha aggiunto che altri paesi dovrebbero unirsi al trio nelle prossime settimane. “Ognuno di noi ora intraprenderà tutti i passi nazionali necessari per dare effetto a tale decisione”.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato tra gli applausi del parlamento che il suo paese riconoscerà uno stato palestinese indipendente.

Anche il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide ha confermato il riconoscimento ufficiale della Palestina da parte del suo paese.

Da indiscrezioni sembra che anche Slovenia e Malta procederanno nella stessa direzione nei prossimi giorni.

La Presidenza dell’Autorità Palestinese plaude al sostegno dato dai tre paesi negli ultimi anni ai diritti del popolo palestinese e ai loro voti a favore dell'”autodeterminazione palestinese sulla loro terra”.

La Presidenza dell’Autorità Palestinese invita inoltre gli altri paesi europei a seguire il loro esempio e a riconoscere uno Stato palestinese “al fine di raggiungere una soluzione a due Stati basata sulle risoluzioni internazionali e sui confini del 1967”.



pc 22 maggio - La contestazione al G7 in Puglia: le giornate del 13, 14 e 15 giugno e le iniziative che le prepareranno

 da ORE 12-Controinformazione rossoperaia del 21/05


Diamo ai compagni un'informativa sulla situazione del G7 in preparazione in Puglia.

Sui motivi del G7, sui contenuti, non sprechiamo parole, si tratta di un G7 di guerra il cui centro è sostanzialmente l'approvazione di un gigantesco piano di riarmo in funzione della nuova guerra, con tutti gli effetti che potrà avere all'interno dei singoli paesi che comprendono anche l’eventuale introduzione daccapo della leva obbligatoria, la militarizzazione dei territori e infine l'effetto trascinamento dell'economia di guerra scaricata sul proletari e masse. Altri temi importanti sono il controllo delle fonti di energia e la cosiddetta intelligenza artificiale che oggi come oggi è fondamentale dentro la ristrutturazione del Capitale e in particolare sul fronte della guerra.

Il problema è come contrastare il G7, come far sì che la Puglia sia altro che vetrina per il turismo mentre intanto diventa vetrina della guerra, ma sia invece teatro di una forte contestazione militante sul territorio, sostenuta da tutte le realtà proletarie, antiimperialiste, antagoniste che intendono essere presenti. È chiaro che prevedono gigantesche zone rosse, 5000 militari alloggiati peraltro nella maggior parte delle strutture alberghiere, piccole, medie, grandi della Puglia e naturalmente contigue al luogo del G7, a Borgo Egnazia, un resort di lusso su cui ci vorrebbe tutto un discorso a parte, dove i cosiddetti “7 Grandi” e quelli che saranno ulteriormente invitati potranno condurre la tre giorni prevista.

Oltre ai 7 Grandi è quasi certa la presenza di Modi, il capo del regime fascista indù in India e oggi paese

pc 22 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - La guerra imperialista si può fermare solo se avanza la lotta rivoluzionaria - Contro la repressione nel mondo - Libertà per Georges Ibrahim Abdallah - Fermare i massacri in India

 

pc 22 maggio - Oggi anniversario della Legge 194, frutto parziale della grande mobilitazione delle donne a metà degli anni '70 - Non permettiamo alcun attacco al diritto d'aborto!

dal blog femminismorivoluzionario 

scritte a Taranto


pc 22 maggio - Università Statale: COMUNICATO- massimo sostegno e partecipazione

 .

Oggi martedì 21 maggio, all’università Statale si è verificata un’aggressione squadrista e sionista contro l’Acampada per la Palestina.

L’intifada studentesca si oppone al sionismo e all’Imperialismo e al colonialismo italiano e non, complice del genocidio; Questi attacchi sono la manifestazione concreta del Sionismo in Italia e in Occidente, nonché del carattere oppressivo del sionismo globale che mira a reprimere la legittima resistenza Palestinese in ogni sua forma.

Non ci lasceremo intimidire, l’intifada studentesca manterrà la sua coesione e la sua integrità, sappiamo di essere parte di movimento globale e di essere in una posizione di forza.

Chiamiamo tutte le forze e le realtà solidali ad un presidio alla Statale di Milano in via Festa del Perdono, oggi alle 19:00!


 

proletari comunisti ha solidarizzato da subito denunciando la natura e matrice politica di questa aggressione provocazione

pc  21 maggio - Lotta Comunista - un gruppo 'marxista' a parole - socialfascista nei fatti - attacca la tenda degli studenti alla statale di Milano - massima denuncia, solidarietà e mobilitazione e mobilitazione

pc 4 maggio - L'internazionalismo reazionario di Lotta Comunista/l'aristocrazia operaia fatta di dirigenti e burocrati sindacali dei paesi imperialisti contro la lotta dei popoli oppressi - oggi contro il popolo palestinese

 

pc 22 maggio - Sulla manifestazione e assemblea per la Palestina all'Università di Milano di sabto scorso



Info sulla mobilitazione per la Palestina, in particolare a Milano, con il trentaduesimo sabato a fianco della resistenza palestinese,

A Milanovi è stata una manifestazione molto partecipata, circa 1000/1500 persone, che è stata declinata soprattutto verso il sostegno alle mobilitazioni studentesche dell'università italiane e di tutto il mondo. E’ stata una manifestazione che voleva concludersi con l'occupazione in Statale ma che è stata “dirottata” in Piazza Fontana perché si voleva impedire l'unità, la convergenza tra le mobilitazioni studentesche e la resistenza della comunità palestinese, le realtà solidali ...

Evidentemente questo fa paura al governo Meloni e allo Stato dei padroni. Che questo fosse il senso del divieto al corteo di concludersi in largo Richini nel piazzale davanti la Statale lo si è visto nel folto gruppo di fotografi reporter di Stato che hanno minuziosamente monitorato tutto il corteo e l'entrata dell'università. Ma questo non ha impedito una folta partecipazione, in particolare di arabi e palestinesi e non solo...cosa confermata anche dal titolo di Repubblica delle pagine milanesi che titolava: “Unità tra manifestazioni per la Palestina e l'occupazione degli studenti”.

Le manovre sono state rimandate al mittente con un corteo che ha gridato e rivendicato in tutti gli interventi sia durante tutto il corteo che in Piazza Fontana, prima di entrare alla Statale, questa unità come arma per rafforzare le mobilitazioni e diffondere e allargare in tutti gli ambiti sociali le iniziative a sostegno alla resistenza del popolo palestinese e di tutti i popoli che si ribellano contro l'imperialismo fino alla vittoria.

Un altro dei passaggi degli interventi che ci sono stati ha trattato della repressione contro chiunque si schieri con la Palestina e denunci il genocidio in corso, come il caso del rifugiato politico algerino e insegnante in una scuola francese, Seif, licenziato, a cui è stato tolto lo stato di rifugiato politico e rinchiuso nel Cpr di ponte Galeria. Per la cronaca, è stato rilasciato ma rischia ancora di essere mandato via dall'Italia. O l'ennesimo caso contro il docente ebreo Illian Pappe fermato negli USA dove doveva fare una presentazione del suo lavoro sul colonialismo, occupazione, genocidio del sionismo del suo paese. Forte è stata anche la solidarietà e denuncia del governo Meloni nel vigliacco agguato a chef Rubio, di cui riportiamo alcuni stralci del comunicato delle organizzazioni palestinesi.

Chef Rubio è uno storico sostenitore della giusta causa del popolo palestinese e ieri, con tecniche di squadroni della morte e modalità da gruppi paramilitari che godono di protezione, è stato eseguito un agguato premeditato e organizzato da chi non teme di essere scoperto o visto. Per chi non conosce lo chef, Rubio ha scelto di sostenere il popolo palestinese, ha scelto di stare dalla parte degli oppressi. E come tanti si è espresso contro il genocidio in corso in Palestina e ha subito ripetute minacce per la sua posizione. Questa aggressione è un atto di terrorismo organizzato, un terrorismo di Stato, lo Stato sionista dell'apartheid”. Le organizzazioni palestinesi, la comunità palestinese in Lombardia, le associazioni palestinesi in Italia e l'Unione democratica arabo-palestinesi e anche i giovani palestinesi concludono dicendo: “chiediamo al governo italiano di assumersi le responsabilità politiche del caso, in quanto queste bande sioniste si sentono libere di aggredire anche un cittadino italiano, sapendo di godere di un'impunità che vige da anni”.

Il tema della repressione è stato toccato anche nell'Assemblea cittadina che poi si è svolta alla Statale che ha visto la partecipazione delle varie realtà che hanno dato vita all'occupazione, variegate tra loro e con posizioni diverse. Nei loro interventi hanno ribadito che proprio l'aspetto delle diversità non ha rappresentato un ostacolo all'azione unitaria e alla diffusione e coinvolgimento dell'intera comunità.

Studenti e lavoratori che vivono all'università hanno lanciato una sorta di assemblea nazionale per itra tutte le accampade e hanno invitato la cittadinanza al presidio davanti alla Statale in occasione dell'incontro col Senato accademico che ha discusso delle richieste degli studenti di interrompere gli accordi con le università israeliane per sostenere e vigilare sulla delegazione che si incontrerà coi vertici della Statale.

Sull'incontro che c'è stato lunedì un comunicato della delegazione dell' accampada alla Statale che afferma è riuscita ad ottenere un Senato accademico straordinario per il 27 maggio, e una dichiarazione della Statale di Milano di condanna delle azioni di Israele ai danni della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

Nella mobilitazioni sono entrati come temi di discussione anche il G7, il profitto, la guerra imperialista. ... un intervento di un compagno palestinese dell'Udap, Unione democratica arabo palestinese ha rilanciato la lotta dentro e oltre le università, si è collegato al G7 e alle iniziative che ci saranno a giugno, dal 13 al 15 giugno in Puglia contro i padroni del mondo; un compagno di proletari comunisti ha poi detto che Milano - che è il cuore delle mobilitazioni per la Palestina che da 32 settimane incessantemente manifesta contro il genocidio al fianco della resistenza del popolo palestinese - ha il compito di raccogliere l'appello del compagno dell'Udap e cercare, attraverso un'Assemblea cittadina, di organizzare una delegazione che rappresenti questi 7 mesi di resistenza palestinese al G7 dei padroni del mondo.

Un compagno dello Slai cobas per il sindacato di classe ha parlato della questione della repressione che gli studenti conoscono bene, da Pisa a Roma e non solo, e di quella del 25 Aprile,a Milano, dove giustamente sono partite le contestazioni contro le istituzioni che dal palco del giorno della Resistenza, della Liberazione, hanno impedito che parlasse un rappresentante palestinese e hanno chiamato i fascisti in divisa a manganellarecui sono seguiti degli odiosi fogli di via…. una denuncia che è stata condivisa dagli studenti e dalle realtà presenti in questa Assemblea.


pc 22 maggio - info solidale: MIGRANTI: NUOVA RIVOLTA (E REPRESSIONE) DENTRO IL CPR DI VIA CORELLI A MILANO

Invece che la chiusura di questo, come di tutti i CPR, lager di Stato più volte indagato per i trattamenti disumani e vessatori nei confronti dei migranti - commissariato, continua ad esercitare la repressione e i soprusi dettate dalle politiche razziste del governo Meloni


da radio onda d'urtro

Rivolta all’interno del Cpr, il lager per migranti di via Corelli 28 a Milano.

Dopo settimane di proteste, atti autolesionistici e scioperi della fame contro le condizioni inumane di detenzione, dalla tarda serata di lunedì 20 maggio 2024 un folto gruppo di migranti ha rotto vetri, letti, suppellettili e il poco che c’è all’interno di uno dei due settori del Cpr di Milano, chiedendo risposte immediate sul proprio presente e futuro.

L’unica risposta è stata quella della repressione: una cinquantina di agenti antisommossa sono entrati dentro il Cpr.

Il punto con Teresa Florio, rete Mai più Lager – No Cpr di Milano. Ascolta o scarica