sabato 18 marzo 2017

pc 18 marzo - La polizia al servizio dei padroni assalta con manganelli e gas lacrimogeni i lavoratori dell'Alcar Uno

Solidarietà ai lavoratori| Uniamo tutte le lotte in un unico grande fiume contro padroni e repressione
***
il Comunicato del  SiCobas

     
Questa mattina importante giornata di lotta del SiCobas fuori dai cancelli della AlcarUno di CastelRangone (MO), dove i licenziati  dall'azienda di macellazione carni hanno scioperato e picchettato le entrate dell'azienda, sostenuti dai propri colleghi e solidali accorsi da Modena e da Bologna, venuti per dar manforte ai 20 lavoratori che da tre settimane sono in presidio permanente davanti ai cancelli della Alcar Uno. In queste settimane di presidio e scioperi a singhiozzo ed improvvisi da parte dei licenziati, oggi in decine di operai della logistica e solidali hanno dato vita ad una iniziativa di lotta che ha paralizzato l'azienda fin dalle 4:30 del mattino.
Di fronte alla richiesta esplicita che come SI Cobas facciamo dal momento

pc 18 marzo - Morti per amianto alla Breda: "Sapevano di mettere a rischio la salute dei lavoratori ma se ne sono infischiati" chieste "condanne" da 2 a 4 anni e 8 mesi. Che giustizia è questa? L'UNICA GIUSTIZIA E' PROLETARIA

Milano, operai morti per amianto alla Breda: chiesta la condanna di otto ex manager

L'area della Breda Ansaldo in viale Sarca 
Durissime la parole del pm: "Sapevano di mettere a rischio la salute dei lavoratori ma se ne sono infischiati". L'accusa chiede pene fino a quattro anni e undici mesi

17 marzo 2017
Il pm di Milano Nicola Balice ha chiesto che vengano condannati, con pene da due anni a quattro anni e undici mesi di reclusione, gli otto ex amministratori della Breda Termomeccanica-Ansaldo, accusati di omicidio colposo per la morte di una decina di operai causata, secondo l'accusa, dall' esposizione all'amianto nello stabilimento milanese di viale Sarca tra gli anni '70 e il 1985.
Nella sua lunga requisitoria, che ha richiesto tre udienze, il pm ha parlato di condotte "gravemente colpose" da parte degli imputati, che "sapevano di mettere a rischio i lavoratori" e che "se ne sono infischiati fino al 1985" delle norme sull'amianto. "La Corte che dovrà riflettere molto prima di emettere una sentenza di condanna, pensi attentamente anche alle vittime dell' amianto", ha detto rivolgendosi al collegio della nona sezione penale, Laura Mara, avvocato di Medicina Democratica, Aiea e del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, associazioni parti civili nel processo. 

comunicato:

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio  

Morti per amianto alla BredaTermomeccanica /Ansaldo
Il PM chiede condanne dai 2 ai 4 anni e 11mesi per 8 manager
  Al termine della sua requisitoria durata tre udienze, il PM Nicola Balice - davanti al giudice dott. Simone Luerti della 9° Sezione Penale del Tribunale di Milano ha formulato la richiesta di condanna contro 8 dirigenti della BredaTermomeccanica/Ansaldo/Finmeccanica di

pc 18 marzo - ..."che idea morire di marzo": Noi non archivieremo mai -18/1978-18/3/2017 LE IDEE, I SOGNI DI FAUSTO E IAIO NON MORIRANNO MAI

pc 18 marzo - Libertà per Saibaba e tutti i prigionieri prigionieri politici - Appello alla mobilitazione

 A tutte le forze antimperialiste
Alle organizzazioni contro la repressione e di solidarietà con i prigionieri politici
Ai docenti, intellettuali, studenti democratici

Protestiamo contro la condanna all’ergastolo del Prof. GN Saibaba e 5 suoi compagni!
Fermiamo il soffocamento del dissenso con leggi liberticide e processi farsa!
Libertà per tutti i prigionieri politici in India!

Dopo quasi quattro anni, il 7 marzo 2017, la persecuzione contro il Professor G N Saibaba della Delhi University si è conclusa con la condanna all’ergastolo sua e di altri 5 imputati.
Nel 2013 la polizia del Maharashtra perquisì illegalmente per due volte l’abitazione del dottor Saibaba con la falsa motivazione di “ricettazione di oggetti rubati”, sequestrò supporti informatici senza registrarli e sigillarli come impone la procedura legale.
Nell’aprile 2014 lo stesso professore, disabile al 90% e costretto su sedia a rotelle, fu sequestrato e incarcerato, accusato secondo la legge di “prevenzione delle attività illegali” (UAPA) insieme ad altri 5, il giornalista e attivista Prashant Rahi,

pc 18 marzo - La classe operaia conquista il potere – 18 marzo 1871! Gloria eterna alla Comune di Parigi

“Il suo vero segreto fu questo; che essa fu essenzialmente un governo della classe operaia, il prodotto della lotta della classe dei produttori contro la classe degli appropriatori, la forma politica finalmente scoperta che consentiva di realizzare l’emancipazione economica del lavoro.”

Così dice Marx nell’Indirizzo del consiglio generale dell’Associazione Internazionale dei lavoratori di cui riportiamo il 3º e il 4º capitolo tracciato alla luce dell’esperienza della Comune di Parigi, che segna una tappa nell’elaborazione del pensiero politico marxista e della concezione dello stato.


Indirizzo del consiglio generale dell’Associazione Internazionale dei lavoratori

  CAP. III

All’alba del 18 marzo, Parigi fu svegliata da un fragore di tuono: " Vive le Commune! ". Che cos’è dunque la Comune, questa sfinge che tormenta così seriamente lo spirito dei borghesi?
" I proletari di Parigi - diceva il Comitato centrale nel suo manifesto del 18 marzo - in mezzo alle disfatte e ai tradimenti delle classi dominanti hanno compreso che è suonata l’ora per essi di salvare la situazione prendendo nelle loro mani la direzione degli affari pubblici... Il proletariato... ha capito che era suo dovere imperioso e suo diritto assoluto prendere nelle sue mani il proprio destino, e di assicurarsene il trionfo impadronendosi del potere ".
Ma la classe operaia non può accontentarsi semplicemente di prendere nelle proprie mani la macchina statale bella e pronta, e di farla funzionare per i propri fini.
Il potere centralizzato dello Stato, con i suoi organi dappertutto presenti: esercito permanente, polizia, burocrazia, clero e magistratura - organi prodotti secondo un piano di divisione sistematica e gerarchica, del lavoro - trae la sua origine dall’epoca della monarchia assoluta, quando servì alla nascente società borghese come un’arma formidabile nelle sue lotte contro il feudalismo. Il suo sviluppo fu però intralciato da ogni sorta di residui medievali: prerogative di nobili e signori, privilegi locali, monopoli municipali e corporativi, Costituzioni provinciali. Il gigantesco colpo di scena della Rivoluzione francese del XVIII secolo spazzò via

pc 18 marzo - Il Movimento 5 Stelle in Sicilia confessa di essere un partito che fa carte false pur di avere una poltrona!

Continua la storia dello scandalo (scandalo solo per quelli che credevano o credono che il M5S di Grillo sia qualcosa di diverso dagli altri partiti della media e piccola borghesia) delle firme false per permettere a Riccardo Nuti nel 2012 di candidarsi a sindaco di Palermo, viene confermato dalle confessioni dei suoi due deputati regionali Ciaccio e La Rocca più altri attivisti.

Gli indagati attualmente sono oltre a Ciaccio e La Rocca “i deputati nazionali Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, gli attivisti Samantha Busalacchi, Riccardo Ricciardi e Pietro Salvino” come riporta il GdS del 15 marzo scorso che riproduciamo per intero perché dalla sua lettura si capisce ancora meglio che tipo di spregiudicati personaggi fanno parte di questo partito. “Eravamo tutti d’accordo”, “Mi consigliai con tutti”… sono alcune delle frasi dette; commentiamo con alcune sottolineature e tra parentesi quadre.


****
“Ciaccio e La Rocca: ecco chi ricopiò le firme per la candidatura
“Ero sicuramente presenta alla ricopiatura delle firme”, dice Giorgio Ciaccio. “Ho partecipato alla dettatura dei dati e anche alla ricopiatura”, sostiene Giuseppe Ippolito. “Non ho condiviso la

venerdì 17 marzo 2017

pc 17 marzo - Fincantieri Palermo: i padroni tagliano la pausa mensa e vogliono ancora più “produttività” per liberarsi degli ultimi operai… che continuano gli scioperi della mezz’ora

Dopo l’”approvazione” del Contratto nazionale i padroni (pubblici) di Fincantieri pensano di poter fare quello che vogliono. E con l’aiuto di Fim e Uilm sicuro e diretto: “A fronte di un impegno di nuove commesse nella lavorazione, trasformazione e riparazione dei tronconi di navi da parte dell’azienda, riteniamo che siglare un verbale sull’efficientamento del cantiere navale di Palermo, che segue del resto l’accordo integrativo approvato anche dai lavoratori, non sia altro che un ulteriore passo di un percorso per il rilancio dello stabilimento, che non può più essere rinviato”. Si legge sul Giornale di Sicilia del 15 marzo, insieme al resto: “Lo scrivono, a seguito della riunione di lunedì sera con Fincantieri, Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani; e Nino Clemente, della Rsu Fim Cisl. “Con il verbale l’azienda chiede di rendere più competitivo il cantiere, aumentare i livelli produttivi, impegnandosi a sua volta a indirizzare nel capoluogo nuove commesse… serve l’impegno di tutti. È chiaro però – concludono guercio e Clemente – che per un vero rilancio attendiamo ancora la realizzazione del bacino da 80 mila tonnellate”.
A parte il solito ricatto dello “scambio” produttività-nuove commesse, che, tra l’altro, vale solo per lo stabilimento di Palermo, nell’attesa del “vero rilancio” gli operai, secondo Fim e Uilm, devono subire di tutto e rinunciare pure alla pausa!
Ma gli operai non possono nemmeno sperare nell’“azione” della Fiom che prima firma il contratto nazionale e poi pretende che l’azienda non lo applichi nelle forme più pesanti richiedendo il massimo di “produttività”.
E infatti, in un altro incontro, come riportato dalla Fiom in un comunicato, la Fincantieri ha presentato dei dati “che, a loro dire, dimostrano che lo stabilimento di Palermo non è in grado di competere sul mercato a causa della mancata produttività, che attribuiscono unicamente ai lavoratori”.
È chiaro che a forza di cedere su ogni punto (gli operai si ricordano ancora con rabbia quando qualche anno fa non è stato più dato il latte che storicamente ricevevano per “disintossicarsi” dalla tossicità dell’ambiente di lavoro) poi diventa difficile mantenere i diritti. E questo fanno oramai da decenni Fim, Fiom, Uilm!

È per questo che gli operai possono solo sperare di cominciare a cambiare le cose se prendono nelle loro mani la lotta!

pc 16 marzo - DAI GHETTI ALLE CITTA' CONTINUA LA STRETTA DI MINNITI CONTRO I LAVORATORI MIGRANTI

Dai ghetti alle città, continua la stretta reazionaria e repressiva di Minniti
A poco più di una settimana dallo sgombero del Ghetto di Rignano la situazione in provincia di Foggia continua ad essere molto grave. Come è stato già raccontato nei giorni scorsi, sono centinaia le persone che vivono nelle campagne attorno all’ex Ghetto e per le quali le istituzioni non hanno trovato alcuna soluzione. Tra queste, tantissime donne, che al momento si trovano senza alcun reddito e senza niente che possa assomigliare ad una casa. Si dorme ammassati nelle roulotte, nei casolari o spesso in macchina. Ma per la Regione Puglia e la Prefettura, che continuano a confermare il buon esito dello sgombero, sono dei fantasmi.
Allo stesso tempo, sono molto carenti le condizioni abitative di chi è stato deportato nei due stabili gestiti dalla Regione (Casa Sankara e l’Arena). Qui infatti si vive praticamente imprigionati, stipati in dieci in una stanza o nelle tende, senza acqua calda, lontani da tutto. Si esce quasi esclusivamente per andare a lavorare, quando si riesce a intercettare la domanda di lavoro, altrimenti si presta “lavoro gratuito” all’interno degli stessi stabili. Non è un caso che chi può va altrove o ad ingrossare le fila degli altri ghetti sparsi nella provincia. Su di essi, perdipiù, pende la minaccia di altri sgomberi. Ieri, 14 marzo, le persone presenti nell’ex fabbrica Daunialat di Foggia sono state identificate e denunciate per occupazione abusiva.  
Un’aria simile si respira nella Piana di Gioia Tauro, un territorio per molti aspetti diverso, ma attraversato da dinamiche dello stesso tipo rispetto all’organizzazione del lavoro agricolo e la presenza di persone immigrate. Qui, nel comune di San Ferdinando, sorge una famosa tendopoli abitata da circa 2000 persone. Nei giorni scorsi le forze dell’ordine hanno più volte circondato il ghetto di Stato bloccando l’ingresso per ore, per fare controlli a tappeto. Ne sono seguiti arresti, fermi in questura e multe salate per chi ha esercizi commerciali informali, unitamente ad un forte sentimento di rabbia e paura. Infatti tra gli/le abitanti della tendopoli il timore di un imminente sgombero è molto forte, mentre finora sono rimaste inascoltate le loro rivendicazioni sulle vere necessità e priorità – rivendicazioni più volte reiterate, portate avanti qui come a Foggia con grande determinazione.
Queste azioni da parte dello Stato sono parte dello stesso disegno, che punta allo sgombero di tutti gli insediamenti e propone l’eliminazione “fisica” di questi luoghi in nome del decoro pubblico. Lo ha dichiarato apertamente il Ministro dell’Interno Minniti negli scorsi giorni, legando in maniera fuorviante il problema dei ghetti a quello dell’immigrazione “illegale”. E’ chiaro che rinchiudere le persone in strutture totalmente inadeguate, o comminare loro decreti di espulsione e lasciarle in mezzo ad una strada non è la soluzione, ma solo un modo di nascondere la questione sottraendola alla vista e ai commenti del “buon senso comune”.

In realtà, gli apparati di governo in tutte le loro articolazioni hanno ascoltato e capito molto bene le rivendicazioni delle lotte di chi vive nei ghetti della Puglia e della Calabria. Il violento sgombero, le uccisioni, le deportazioni, le ripetute retate e gli arresti sono le risposte alle richieste di regolarizzare la propria posizione giuridica (permesso di soggiorno, residenza, ecc.) e lavorativa (applicazione dei contratti nazionali e provinciali). Così come è una risposta la veloce approvazione del decreto Minniti-Orlando, che sancisce chiaramente la criminalizzazione degli immigrati e di tutti gli sfruttati e promuove la creazione di nuovi centri per il rimpatrio.
Con questo decreto, approvato durante il Consiglio dei Ministri dello scorso 10 febbraio, i due dicasteri (Interni e Giustizia) intendono predisporre “interventi urgenti in materia di immigrazione e di sicurezza urbana. E’ “curioso” notare come queste disposizione vengano predisposte congiuntamente, accomunando di fatto la repressione della libertà di movimento, con la repressione del dissenso.

In questa stretta repressiva si inserisce infatti anche l’ulteriore grave provocazione del Ministero dell’Interno nei confronti di Napoli e delle persone che qui lottano ogni giorno. Scavalcare la volontà di una città intera per permettere la sfilata al razzista e xenofobo Salvini si confà perfettamente al ruolo che questo personaggio ha assunto nel panorama politico. Per questo come collettività e soggetto in lotta esprimiamo la nostra più totale complicità e solidarietà a Carmine e Luigi, arrestati durante la manifestazione, e con tutti/e quelli/e che lottano ogni giorno contro questa ondata reazionaria.
E come sempre, portiamo avanti anche noi, con sempre maggiore convinzione, una battaglia contro le logiche securitarie, divisive e repressive che ogni giorno si abbattono in maniera più brutale su tutte e tutti coloro che il sistema considera come una minaccia – siano essi criminalizzati perché “stranieri” o semplicemente perché ritenuti pericolosi.
Ci cacciate dalle case, ci ritroverete nelle strade! Giustizia per i morti, documenti, casa e trasporto per tutt*!
Comitato lavoratori delle campagne
 Rete Campagne in lotta

pc 17 marzo - La repressione nelle Logistiche assume sempre più un carattere politico. I PM mettono sotto accusa la solidarietà del movimento NoTav. Segnale di debolezza: "UNO SPETTRO SI AGGIRA..LA SOLIDARIETA' DI CLASSE



Da 4 licenziati politici a 30 indagati: la lotta alla Safim fa paura!
La lotta che vede contrapposti 4 lavoratori (oggi saliti a 30!) contro la SAFIM srl di None entra nel vivo: dopo le denunce, gli scioperi, i blocchi e una partecipata assemblea cittadina, i soliti Pm d'assalto passano alle intimidazioni penali.


Un po' di Storia Il sito dell'azienda protagonista di questa ordinaria vicenda di sfruttamento e prevaricazione (http://safim-srl.it/group/storia/) ci racconta la storia di una virtuosa azienda familiare  in anticipo sui tempi: nel 1934 nasce la “Società Anonima Franco-Italiana Merluzzi” (S.A.F.I.M.), specializzata nella lavorazione ed essiccatura del baccalà, in quel di Avigliana. Negli anni 1950 il primo salto tecnologico con l'introduzione della surgelazione industriale, agli albori del boom e della neonata industria del cibo a lunga conservazione. Negli anni '80 un altro salto: seguendo le trasformazioni del lavoro innescate dalla globalizzazione, la premiata ditta inizia a spostarsi anche sul terreno del trasporto e gestione delle merci immagazzinate (logistica). Dal 2008 l'azienda si trasferisce a None, dove ha sede tuttora in località Palmero con "oltre 10.000 mq. di magazzini frigoriferi".

pc 17 marzo - 14 anni sono passati ma il la Memoria Viva di DAX è ancora viva e Solidale e la Militanza Antifascista-Antisessista-Antirazzista-Internazionalista-Diritti dei lavoratori

Anche quest'anno in tanti giovani studenti, "piccoli" nel 2003; amici e compagni di Dax; migranti; movimento per il diritto all'abitare; il Punto Libreria Metropolis; delegazioni da Roma a portare il saluto/testimonianza di R. Biagetti-V. Verbano; la moglie e i familiari di Abdel alSalam -ucciso a Piacenza; Rosa Piro -la mamma di Dax-; D. Biacchessi, giornalista/scrittore, a ricordare il legame tra l'assassinio di Fausto e Iaio e quello di Dax, ma non solo.
Con interventi al microfono, con video, si è fatta contro/informazione sull'omicidio di Dax e la "notte nera del S. Paolo", che svelò il connubio tra manovalanza fascista, forze del dis/ordine e mass media, scatenati nel reprimere-denigrare gli antifascisti e mistificare i fatti.
Molto applaudito il corteo studentesco che è arrivato al concentramento
toccante intervento della moglie di Abdel alSalham, che ha portato le condoglianze a mamma Rosa a Dax e a tutti i compagni
a cui è seguito il commosso intervento di ROSA, che ha detto "siamo noi ringraziamo voi, non sarete non siete soli, questi giovani sono la vostra famiglia". Concetti ribaditi nei messaggi delle mamme romane venute a
portare anche il ricordo di Renato-Valerio, ma anche dei tanti uccisi anche dentro le caserme.


La testimonianza di Biacchessi, oltre a ripercorrere la storia di Fausto e Iaio e il legame con Dax, ha sottolineato la necessità "di un antifascismo tutti i giorni e non solo il 25 Aprile" ma ha voluto sottolineare la necessità "di studiare e approfondire, per trasmettere alle nuove generazioni la Memoria Storica, necessari al cambiamento". In piccolo questa necessità è stata riconosciuta al banchetto, del Punto Libreria Metropolis, dai tanti giovani e non a cui si sono illuminati gli sguardi nel condividere il contributo portato alla manifestazione
compagne/i del Punto Libreria "Militante" Metropolis




pc 17 marzo - Contro Saibaba e compagni una sentenza scandalosa - Mobilitazione internazionale per la sua liberazione







La sentenza del tribunale di Gadchiroli contro Mahesh Tirki, Pandu Narote, Hem Mishra, Prashant Rahi, Vijay Tirki and GN Saibaba imputati per gli articoli 13, 18, 20, 38 e 39 del draconiano Unlawful Activities Prevention Act (UAPA) applicate per la sez. 120-B del codice penale indiano, spinge ancora oltre il trinceramento di uno stato securitario, pronto a criminalizzare tutto ciò che appare come una minaccia per i poteri costituiti. Le 827 pagine della sentenza testimoniano quanto i giudici di merito in India siano facilmente malleabili dalle spinte e pressioni dello stato di polizia, disinteressati al merito e circostanze del caso per stabilire la sottile linea che separa ciò che è principalmente e legalmente al là di ogni sospetto nella commissione del suddetto reato e ciò non supera né può superare il vaglio del giudizio legale.

Dal comunicato del Comitato per la Liberazione dei Prigionieri Politici (CRPP, India) 

pc 17 marzo - Sarebbe questa la Sicilia "CAPITALE DELL'ASSISTENZA AI DISABILI??" Ieri esposto alla Procura della Repubblica, oggi In piazza allo SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO LE LE LEGGI DELEGA DEL GOVERNO Gentiloni/Fedeli

La vergogna delle vergogne degli studenti disabili delle scuole superiori a Palermo ancora senza trasporto e con l'igienico personale ancora a meta'... la quarta coop ancora non e' stata sostituita, una commissione di esperti esterni pagata con gettoni d'oro giornalieri che ancora si prende tempo....

Questo è uno dei gravissimi aspetti dell'emergenza disabilità che sta emergendo in toto in Sicilia in questi giorni.

Il presidente Crocetta continua a fare proclami nelle tv, dice che deve denunciare i "veri responsabili", ma nella realta' quotidiana vengono denunciati dalla questura i precari e le precarie che lottano incessantemente con i genitori dei ragazzi disabili per avere garantiti diritti definiti dalla legge "essenziali e obbligatori",mentre i fondi per l'assistenza integrata sanitaria e sociale ci sono ma sono fermi, come il piano da 260 milioni di euro, da 8 mesi bloccato perchè manca il parere dell'ARS! e poi nei palazzi si riempiono in modo ipocrita e vomitevole fino ad oggi la bocca di "diritti da tutelare!!!
Le "promesse" del sindaco Orlando pubbliche ai genitori sui "voucher" per il trasporto sono solo miraggi elettorali mentre i ragazzi come Ivan non vanno ancora a scuola e le famiglie vengono chiamate dagli assistenti sociali e mentre altre coop minacciano di ritirarsi dal servizio igienico-personale, perche' i padroncini non fanno piu' profitto!

Ma le precarie con le mamme lo hanno gridato l'8 marzo scorso contro i palazzi del potere "siamo in doppia guerra!" noi non ci fermiamo!


GIOVEDI' 16 MARZO CONFERENZA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO ORE 10,00: GLI ASSISTENTI IGIENICO-PERSONALE, LE MAMME DEGLI STUDENTI E GLI AVVOCATI HANNO PRESENTATO DENUNCIA PER GRAVISSIMA INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO CONTRO CHI E' RESPONSABILE E FINO AD OGGI NON HA POSTO ALCUN RIMEDIO A QUESTO SCEMPIO SOCIALE


VENERDI' 17 MAGGIO PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA - CONTRO LE LEGGI DELEGA DEL GOVERNO GENTILONI-FEDELI, ALTRO PESANTE ATTACCO ALLA SCUOLA PUBBLICA CHE SIGNIFICA ANCHE SVUOTAMENTO DELLA LEGGE 104, ATTACCO AI DOCENTI DI SOSTEGNO E ALLE FIGURE COME GLI ASSISTENTI IGIENICO PERSONALE CHE IL GOVERNO,  PER RISPARMIARE SOLO E UNICAMENTE SULLA PELLE DEGLI STUDENTI E DEI LAVORATORI, VUOLE CANCELLARE SCARICANDO LE MANSIONI AI COLLABORATORI SCOLASTICI

LA LOTTA CONTINUA...

SLAI COBAS S.C. PALERMO

http://www.tribunapoliticaweb.it/adn-kronos/cronaca/palermo-da-tre-mesi-non-va-scuola-la-storia-di-ivan-e-dellassistenza-negata-50326.html

pc 17 marzo - I VOUCHER-LAVORO VERRANNO ABOLITI? L'idea fa arrabbiare assai i padroni e soddisfa la Cgil della Camusso

“Insomma, che succede? Paolo Gentiloni è diventato improvvisamente Che Guevara? – così sfotte il governo il quotidiano borghese online Huffington Post - La maggioranza di governo che ha approvato il Jobs Act ha improvvisamene cambiato colore, trasformandosi in avanguardia comunista? Niente di tutto ciò. Dietro la scelta di abolire i voucher c’è solo un calcolo politico: meglio battere in ritirata che rischiare un altro 4 dicembre.”
E anche lo scontro interno al Pd viene preso in considerazione.
“…Insomma il rischio di contraccolpo c’era anche sulla corsa per le primarie Pd. Da qui la scelta netta che fa infuriare gli alleati di governo. “E’ schizofrenia legislativa”, tuona Maurizio

pc 16 marzo - Tenaris Dalmine: segnali di ripresa per padron Rocca... ma per i lavoratori un nuovo accordo per avere forza lavoro efficiente e flessibile


giovedì 16 marzo 2017

pc 16 marzo - Il Senato italiano salva Minzolini e si conferma cloaca di delinquenti

Con la scelta di salvare ieri Lotti e oggi Minzolini il Senato italiano conferma tutta l’arroganza di un potere tra i più illegali dal punto di vista delle stesse leggi borghesi e tra i più corrotti del mondo. Ogni loro mossa, ogni loro legge, in nome dei loro interessi e di quelli dei padroni imperialisti, serve a garantire la loro esistenza come classe, parassita, assassina e putrefatta.

Può la classe delle lavoratrici e dei lavoratori, delle masse popolari che si impoveriscono ogni giorno di più, può il proletariato nel suo complesso continuare a sopportare questo stato di cose?

dall'Ansa online

L'ex direttore del Tg1 è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per peculato continuato nel novembre del 2015 a causa dell'utilizzo della carta di credito Rai

L'Aula del Senato salva Augusto Minzolini che resta in carica come senatore di Forza Italia. I senatori hanno infatti approvato con 137 sì, 94 no e 20 astenuti l'ordine del giorno di FI che respingeva la deliberazione della Giunta per le Immunità che nel luglio scorso aveva dichiarato decaduto l'ex giornalista dal mandato di parlamentare perché condannato con sentenza passata in giudicato.
Il voto dell'odg è stato accolto da un lungo applauso. Al Pd era stata lasciata libertà di coscienza sul voto.

pc 16 marzo - FORMAZIONE OPERAIA - LA CLASSE OPERAIA DECIDE TUTTO NELLE FABBRICHE - 1° parte - L'ASSALTO AL CIELO DEGLI OPERAI NELLA RIVOLUZIONE CULTURALE IN CINA

Traiamo questo scritto dal libro di Maria Antonietta Macciocchi: "DALLA CINA dopo la rivoluzione culturale", che negli anni della Rivoluzione culturale proletaria in Cina fece un lungo viaggio, visitando le fabbriche cinesi e parlando con gli operai. 
Non si tratta, quindi di "idee", ma di una dimostrazione attraverso i fatti come sia possibile in una società socialista, portando avanti la rivoluzione in tutti i campi, che gli operai trasformino radicalmente il modo di produzione capitalista, i suoi valori e le concezioni a base dello sfruttamento, della divisione del lavoro e del lavoro salariato.
QUESTO E' AVVENUTO IN CINA, MA PUO' AVVENIRE DOVUNQUE, ANCHE NEL NOSTRO PAESE, se la classe operaia prende il potere attraverso una rivoluzione proletaria


La filosofia in fabbrica

L'ipotesi cinese

Nelle fabbriche la rivoluzione culturale costituisce l'attacco durissimo a tutta la scala dei valori insiti nella divisione tradizionale del lavoro, allo schema organizzativo della vita produttiva, ereditato dall'industrializzazione capitalistica.
La lotta tra Mao e Liu Shao-chi si è svolta, forse piú aspramente di tutto, sul fronte dello sviluppo industriale, come una lotta che investiva il futuro stesso della Cina.
Liu Shao-chi sosteneva lo schema classico dell'accumulazione capitalistica. Egli reputava assurdo sottrarsi alle leggi della rivoluzione industriale, che comportano un certo tipo di divisione del
lavoro, la separazione delle qualifiche e dei compiti, la specializzazione come molla del progresso, la scala delle responsabilità direzionali e della gerarchia nella vita produttiva e in quella sociale. Al

pc 16 marzo - 16/03/2003 - 16/03/2017: DAX E' VIVO E LOTTA INSIEME A NOI! LE NOSTRE IDEE NON MORIRANNO MAI!



Sono passati 14 anni dalla scomparsa di Dax, compagno ucciso durante un agguato fascista, e dagli scontri all’ospedale San Paolo di Milano.
In una fase storica in cui assistiamo a un progressivo diffondersi di politiche di esclusione a danno di profughi ed immigrati, e il proliferare di rigurgiti razzisti che ne giustificano l’applicazione, questo anniversario lo dedichiamo a due migranti uccisi dal servilismo fascista e dall’arroganza del capitalismo. Si tratta di Abd El Salam, ucciso nel settembre scorso a Piacenza davanti ai cancelli del suo posto di lavoro, mentre lottava per i propri diritti, e di Emmanuel Chidi Nnamdi, ammazzato nel luglio 2016 a Fermo per aver risposto agli insulti di un esponente di Casa Pound. Entrambi hanno versato il loro sangue perché non hanno accettato il sopruso e il razzismo, reagendo con fierezza e determinazione alle ingiustizie. Storie che ci appartengono come quella di Dax, che entrano a far parte delle nostre lotte e della nostra memoria, esempi importanti per chi non abbassa la testa e non si arrende. L’assemblea allargata delle compagne e compagni di Dax ha voluto dare, come ogni anno, questo significato antifascista e anticapitalista alla giornata del 16 marzo. Nel presidio in via Brioschi e durante il corteo nel quartiere Ticinese, porteremo tematiche alle quali Dax ha dedicato la propria esistenza: la lotta per il diritto alla casa, l’antifascismo e l’antirazzismo, l’internazionalismo, la lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla donna e sulla natura.
CONTRO FASCISMO E RAZZISMO DAX VIVE NELLE LOTTE!
Dalle ore 18:30 concentramento
Rappresentazione teatrale a cura di Daniele Biacchessi su Fausto e Iaio, per presentare il film-documentario da poco uscito.
Seguiranno gli interventi dei compagni di Fermo sull'uccisione per mano fascista di Emmanuel Chidi Nnamdi e dei compagni e parenti di Abd El Salam anche lui morto durante un picchetto, ucciso dall'arroganza del capitalismo.
Antifascismo è anticapitalismo, anticapitalismo è antifascismo!
Alle ore 21:00 Partenza del corteo!