Il 5 aprile la Fiom Cgil della Basilicata ha diffuso il volantino, di cui sotto riportiamo il testo integrale.
Per cominciare, c'è da dire che questo rilancio su che significa per gli operai il modello WCM e la metodologia ERGO UAS, dopo mesi di silenzio, da parte della Fiom regionale, sembra più che altro una contromossa alla denuncia dell'attacco fatto dalla Fiom nazionale nelle scorse settimane verso quegli operai, operaie, delegati che proprio contro alcune di queste pesantissime condizioni si erano mobilitati.
Ma entriamo nel merito.
A fronte di una produzione che "va al massimo", come gli utili Fca, la condizioni di supersfruttamento degli operai della Sata va, purtroppo, anch'essa al massimo, con il sistema Marchionne che per aumentare i profitti, unisce sia l'allungamento della giornata lavorativa, sia l'intensificazione del lavoro. Gli operai "non ce la fanno più!", per non parlare delle operaie.
Nel volantino la Fiom dice che "I delegati Fiom hanno ricevuto innumerevoli segnalazioni sull'impossibilità a sostenere questi ritmi", e segnala, ad esempio, alcune postazioni.
Si scrive anche che "Tantissimi (operai) lamentano dolori articolari, infiammazioni...", che fanno "continuo uso di farmaci dolorifici...".
Ma a tutto questo, e molto di più - che denuncia una situazione sempre più insopportabile, portata avanti scientificamente dalla direzione aziendale, che per questo ha pagato fior di tecnici, scienziati, medici al servizio del capitale, perchè affinassero un'organizzazione dello sfruttamento degli operai "scientifica", volta a spremere da ogni "pezzo" del corpo degli operai il massimo sforzo lavorativo - COME RISPONDE LA FIOM?
"...riaprire il confronto con la direzione aziendale... individuare (insieme) soluzioni concrete...". E "... chiederanno la consegna del DVR... al fine di verificare la correttezza delle analisi svolte dagli ergonomi".
Vale a dire, la Fiom chiede al "carnefice" della salute degli operai di "confrontare, trovare soluzioni". IMPOSSIBILE SENZA LA LOTTA! SENZA IMPORRE LE "SOLUZIONI" DEGLI OPERAI E OPERAIE.
Non ci sono soluzioni o "analisi corrette" in astratto: in una società capitalista, vi sono soluzioni e analisi dei padroni e soluzioni e analisi degli operai.
MA LA FIOM CON QUESTO VOLANTINO SEMBRA TANTO VOLERSI METTERE SOLO LA COSCIENZA A POSTO.
*****
E’ ormai noto a tutti che le condizioni di lavoro in fabbrica sono diventate insopportabili!
I continui
cambiamenti di quanto è programmato in termini di produzione
(impostato), associati a spazi spesso ristretti che costringono i
lavoratori ad operare uno addosso a l’altro, comportano un accentuato
disagio che si incrementa per l’ormai vizio antico dei capi di aumentare
la velocità della linea. Tutto ciò rende insopportabile la condizione
lavorativa e, come se non bastasse, si sta implementando velocemente
l’organizzazione secondo il modello WCM e la metodologia Ergo UAS.
Con la proposta di
questa nuova organizzazione e di questa metrica l’azienda ha sempre
dichiarato che, a fronte dell’azzeramento di tutti i tempi morti durante
le 8 ore di lavoro e dunque di un innalzamento della produttività, agli
operai veniva riconosciuto una maggiore facilità nello svolgimento del
proprio lavoro attraverso una organizzazione del medesimo più attenta
all’ergonomia delle postazioni. In altre parole, quelle postazioni che
di più si sarebbero potute migliorare dal punto di vista delle posture
sarebbero diventate più sature, invece quelle scomode e a maggior
rischio per gli arti superiori e per la colonna vertebrale avrebbero
dovuto avere un indice di fattore riposo maggiore perché più difficili.
Oggi la situazione in fabbrica non è proprio così, anzi è davvero allarmante per la condizione di salute dei lavoratori.
I delegati della
Fiom, che ricevono innumerevoli segnalazioni sull’impossibilità a
sostenere questi ritmi, pur con la poca disponibilità di permessi
sindacali di cui hanno diritto, stanno girando in tutte le UTE per
verificare dettagliatamente qual è la reale condizione che i lavoratori
devono sostenere.
In questi ultimi
giorni hanno visionato da vicino alcune postazioni. Ed hanno
riscontrato, a titolo di esempio: alla Trim 1, fissaggio id-bag, ci sono
4 postazioni in cui i lavoratori entrano in ogni vettura sedendosi su
cuscini di fortuna aggiustati da loro stessi, a fronte degli Sky-walker
(sediolini) previsti nel rispetto delle normative in materia di tutele
della salute, che non sono mai stati utilizzati e recentemente
addirittura smontati.
Oppure, sempre alla
trim 1, alla postazione stesura cavo id-bag destra e sinistra, o alla
trim 2, alla postazione soffietto cavo posteriore, così come alla
postazione tubi abs in vano motore o, ancora, in sigillatura alla
postazione cofano e portellone, le operazioni vengono svolte con posture
incongrue, con la schiena inarcata e il gomito sopra la spalla per un
tempo lunghissimo.
Tantissimi lamentano
dolori articolari, infiammazioni alle spalle e alle braccia, facendo
continuo uso di farmaci antidolorifici che, naturalmente, non
rappresentano la risposta giusta alla situazione che si vive alla FCA di
Melfi.
C’è la necessità di
riaprire il confronto con la direzione aziendale sull’organizzazione del
lavoro e sulla valutazione dei rischi presenti nelle singole
postazioni. Per questi motivi i delegati della Fiom inoltreranno una
richiesta di incontro al Direttore dello stabilimento, unitamente
all’RSPP e al coordinatore dei medici competenti, per individuare
soluzioni concrete ai tanti problemi che si stanno rivelando e
chiederanno la consegna dei DVR (Documento di Valutazione dei Rischi)
per ogni singola postazione, al fine di verificare la correttezza delle
analisi svolte dagli ergonomi.
La Fiom-Cgil della Basilicata