Trump, Macron e May, tre rappresentanti dell’imperialismo
mondiale in crisi, (nella sostanza sostenuti dagli altri paesi imperialisti che
fanno parte della NATO) provano, da un lato, a “risolvere” la crisi con una
guerra sempre più estesa, e dall’altro lato spostano sul piano internazionale la
profonda crisi politica che ognuno di loro sta attraversando e che li attanaglia
all’interno dei propri paesi…
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dall'Ansa
Siria: Trump attacca insieme a Londra e Parigi
In corso in coordinamento con Francia e Regno Unito
di Ugo Caltagirone
ISTANBUL
14 aprile 2018
Donald Trump ha sciolto le riserve e, a una settimana
dall'attacco chimico alla città siriana di Duma, ha ordinato la rappresaglia in
stretto coordinamento con Londra e Parigi. Lo ha fatto in diretta tv in un
drammatico discorso alla nazione, in cui ha insistito sulla necessità di agire
contro i crimini e la barbarie perpetrati dal regime di Bashar al Assad,
definito "un mostro" che massacra il proprio popolo. E, come
raccontano alcuni testimoni, i primi missili Tomahawk cadevano su Damasco e
Homs proprio mentre il presidente americano stava ancora parlando, intorno alle
22 ora di Washington, le tre del mattino in Italia.
(mappa degli attacchi da Corriere della Sera)
Per ora si è trattato di una 'one night operation',
un'operazione unica durata poco più di un'ora, nel corso della quale sono stati
colpiti principalmente tre obiettivi, come ha spiegato il Pentagono: un centro
di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio per armi chimiche a
ovest della città di Homs e un importante posto di comando situato nei pressi
del secondo obiettivo. I missili sono partiti sia da alcuni bombardieri sia da
almeno una delle navi militari americane posizionate nelle acque del Mar Rosso.
"Questo è un chiaro messaggio per Assad", ha spiegato il segretario
americano alla Difesa, l'ex generale James Mattis, assicurando come al momento
non si registrino perdite tra le forze Usa e come sia stato compiuto ogni
sforzo per evitare vittime civili.