sabato 17 luglio 2021

pc 17 luglio - G8 Genova: respinti i ricorsi che i poliziotti massacratori e torturatori della scuola Diaz avevano avuto la sfacciataggine di presentare alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo!

Questi poliziotti massacratori e torturatori, esseri viscidi e indegni al servizio di uno stato moderno fascista (che allora aveva la faccia di Berlusconi come presidente del consiglio e il fascista Fini come vicepresidente) sempre contro le masse, avevano presentato ricorso presso Corte europea dei Diritti dell'Uomo, una sfacciataggine che sa di ulteriore oltraggio!

Queste bestie rimaste impunite come tutta la “catena di comando” di quei giorni a Genova, non solo non hanno fatto un giorno di galera per la “macelleria messicana” di cui sono stati giudicati colpevoli, molto benevolmente, dai tribunali, ma molti di loro sono stati pure promossi, aggiungendo ingiustizia alla già insopportabile ingiustizia.

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G8 Genova, blitz alla scuola Diaz: per Corte europea 'inammissibili' ricorsi poliziotti

17 luglio 2021 | 11.42

Lo ha stabilito la Corte europea dei Diritti dell'Uomo a 20 anni esatti dal G8 di Genova del luglio 2001. Cedu: "Da Tribunali decisioni né arbitrarie né manifestamente irragionevoli"

A 20 anni esatti dal G8 di Genova del luglio 2001, la Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha dichiarato ‘inammissibili’ i ricorsi presentati da alcuni poliziotti condannati per l’irruzione alla scuola Diaz. La

pc 17 luglio - Il lavoro sul centenario del PCd'I - chiave della formazione e organizzazione dei quadri necessari alla ricostruzione del Partito Comunista - usciti due quaderni - prossima l'uscita del terzo Quaderno

pc 17 luglio - Formazione Operaia ed Engels - l'arma del marxismo-leninismo-maoismo nelle mani delle avanguardie operaie chiave per la costruzione del partito comunista

pc 17 luglio - La lotta dei braccianti migranti a Saluzzo - ultime notizie

Aggiornamento dal presidio di Saluzzo: Confagricoltura e Coldiretti si sono impegnate a programmare un altro incontro per affrontare concretamente le istanze portate dei lavoratori. In questo video i partecipanti al presidio lo spiegano benissimo: noi non molliamo! Continuiamo uniti e unite a lottare perché queste non siano solo parole, ma per vedere davvero un miglioramento nelle condizioni di lavoro, nelle buste paga e nei salari ma anche per case e documenti!

 Lavoratori della Campagne

Oggi i lavoratori delle campagne a Saluzzo scioperano! Siamo davanti a Confagricoltura, assieme Coldiretti le organizzazioni padronali che hanno in mano la ricchezza di questo territorio, mentre chi lo lavora è spesso costretto a vivere per strada o in abitazioni precarie e ad accettare buste paghe vuote e un salario misero per rinnovare il permesso di soggiorno; senza tutele, senza possibilità di accedere ai sussidi e alla disoccupazione. Oggi, nel pieno della stagione di raccolta della frutta, siamo qui per denunciare una situazione che si ripete uguale ogni anno da troppo tempo!  

Vogliamo un incontro immediato con coinvolgimento della prefettura e delle istituzioni locali   e chiediamo:

Contratti regolari, tutte le giornate in busta paga e miglioramento salariale
Apertura immediata delle strutture di accoglienza
indennizzi in busta paga per i lavoratori in affitto
Risposta per le domande di sanatoria e di rinnovo dei permessi di soggiorno

pc 17 luglio - Solidarietà a Jorit arrestato in Israele - massima informazione e solidarietà

Jorit arrestato in Israele per un murales, Napoli si mobilita per lo streetartist

Il Mattino

Lo street artist italiano Jorit Agoch è sospettato - assieme ad un altro cittadino italiano e ad un palestinese - di aver «danneggiato ed imbrattato la Barriera di difesa nella zona di Betlemme». Lo ha reso noto un portavoce della polizia israeliana. I tre sono stati arrestati ieri, ha aggiunto, «mentre avevano il volto coperto e disegnavano illegalmente sul muro. Quando agenti della Guardia di frontiera hanno agito per fermarli, hanno tentato la fuga con un veicolo che è stato bloccato dai militari».

I tre, ha aggiunto il portavoce, saranno adesso sottoposti ad un'inchiesta della Guardia di frontiera. «Riteniamo molto grave - ha precisato - ogni tentativo di danneggiare e di deturpare la Barriera, sia che si tratti di disegni sia che si tratti di danni fisici concreti. Agiremo per quanto sarà necessario per l'arresto dei trasgressori e per la piena applicazione della legge nei loro confronti». In termini generali il portavoce ha aggiunto che la Barriera è un ostacolo fisico importante «per impedire l'ingresso in Israele

venerdì 16 luglio 2021

pc 16 luglio - G8 di Genova 20 anni dopo: “Non ‘mele marce’ ma un problema strutturale”. La giustizia o è proletaria o non è. Fuori i compagni dalle galere!

Sono passati esattamente 20 anni dai gravi episodi del G8 di Genova, con la violenza brutale e assassina delle forze dell’ordine sia nelle strade, sia alla scuola Diaz, sia alla caserma di Bolzaneto.

Di quella violenza di Stato, di quelle torture impunite si è alimentata da un lato l’ideologia della “polizia buona, ingannata dalle mele marce”, dall’altro l’introiezione di gran parte del movimento di  quell’ideologia più subdola, della “divisione in buoni e cattivi”. Entrambe figlie di una morale ipocrita borghese hanno spalancato le porte delle carceri a chi contestava il modo di produzione capitalistico e garantito a chi lo imponeva libertà di azione e impunità.  Quella stessa impunità e libertà di azione di continuare a delinquere in nome e per conto dello Stato invocata ora dai vari Salvini e Meloni sulla pelle dei detenuti, degli immigrati, delle donne, degli operai ribelli.

Non possiamo però dimenticare che gli esecutori di quella mattanza a Genova, i Gom (Gruppo Operativo Mobile), che rispondono direttamente al Capo del Dipartimento della Polizia Penitenziaria, furono voluti nel 1999 da Oliviero Diliberto, allora Ministro di Grazia e Giustizia del governo di centrosinistra D’Alema

pc 16 luglio - Marcegaglia Ravenna: sciopero e presidio per la morte dell'operaio Bujar Hysa


Gli scioperi e i presidii che sono andati avanti per due giorni alla Marcegaglia di Ravenna, sono stati la risposta immediata dei lavoratori dopo la morte sul lavoro di Bujar Hysa, operaio in appalto.

Stamattina alle 5 si è cominciato a formare il presidio davanti alla Marcegaglia, con i lavoratori dell'appalto, Sgb in maggioranza che aveva proclamato da ieri lo sciopero e il presidio, assieme agli operai dell'Usb ai cancelli di entrata delle ditte e a quelle dei dipendenti i soli delegati uilm, fiom e fim (in ordine di "peso" nelle rsu), mentre la flmu-cub ha scelto di starsene per conto proprio, a distanza, senza interagire con gli altri lavoratori. Ha partecipato una delegazione di operai Usb di Marcegaglia Forlì.

Lo Slai Cobas psc ha aderito allo sciopero e ha partecipato al presidio. Ha parlato con lavoratori e delegati su come continuare la lotta per evitare che questa morte cada nel dimenticatoio, sul fatto che rsu e rls confederali non hanno nessuna legittimità a rappresentare gli operai per la questione sicurezza, che dobbiamo lavorare per l'elezione dal basso degli rls -non nominate dalle segreterie rsu/rsa ma eletti da tutti i lavoratori, non collusi con i capi delle ditte ma con poteri effettivi e libertà di movimento-, che 4 operai morti al giorno sul lavoro, a livello nazionale, richiedono una battaglia nazionale e la necessità di rilanciare la Rete nazionale per la sicurezza.

Una fila di camion era ferma lungo la strada, anche se il presidio non era davanti all'ingresso degli autisti. Un incontro in Prefettura è stato chiesto da Sgb ma gli è stato negato.

SLAI COBAS per il sindacato di classe Ravenna

https://www.ravennaedintorni.it/economia/2021/07/16/morte-alla-marcegaglia-adesione-totale-allo-sciopero-porto-si-ferma

Morte alla Marcegaglia, «adesione totale» allo sciopero. Il porto si ferma

La protesta anche con le sirene. I sindacati lamentano turni di lavoro senza riposo. «L’azienda ha

pc 16 luglio - HOTEL GALLIA MILANO: RIASSUNTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DOPO UNA LUNGA LOTTA - dal blog femminismo rivoluzionario

 


Dopo una lunghissima lotta si è chiusa la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Hotel Gallia di Milano con la loro riassunzione a cui, in piena crisi pandemica, la HoGgroup che aveva l’appalto delle pulizie e facchinaggio all’interno dell’Hotel, aveva chiesto di sottoscrivere una conciliazione per autolicenziarsi.
Non possiamo che essere contente di questo risultato positivo e orgogliose di aver sostenuto in particolare le lavoratrici facendo conoscere la loro lotta anche a livello nazionale dandone visibilità  nell’assemblea nazionale donne/lavoratrici, incoraggiandole ad intervenire per estendere il sostegno e solidarietà alla loro lotta in diverse mobilitazioni, ma anche per creare legami con altre lavoratrici in lotta.
La solidarietà è un’arma: abbiamo cercato di rendere concreta questa parola d’ordine, per rompere l’isolamento delle singole lotte.

Le compagne del mfpr - Milano
Assemblea donne/lavoratrici - Milano

Ringraziamenti alle compagne del Mfpr dalla compagna del Si.cobas che ha organizzato la lotta dell'Hotel Gallia

Grazie per aver partecipato attivamente alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori degli alberghi!
Grazie per aver dato alle "invisibili" una voce con interviste, articoli e con i vostri interventi in piazza. All'ultimo presidio in piazza Duomo, mentre eravamo in delegazione a parlare con un funzionario del Comune di Milano, Antonella ha tenuto vivo il presidio, ha fatto intervenire le lavoratrici che per timidezza e insicurezza non avevano mai parlato. 
Grazie a tutte le compagne di MFPR che, durante le assemblee nazionali, hanno sempre dato la possibilità di condividere questa lotta con tutte.
Un abbraccio fortissimo

pc 16 luglio - I deputati italiani alla Camera approvano le criminali missioni internazionali, continuando a finanziari gli eccidi in Libia

La cosiddetta Guardia Costiera libica può dormire sonni tranquilli perché continuerà a ricevere, tra una mitragliata e l’altra ai barconi dei migranti, i soldi dall’imperialismo italiano, innanzi tutto, decisione presa dalla Camera dei deputati con 438 voti a favore, due contrari e due astenuti; a favore hanno votato anche i fascisti di Fratelli d’Italia.

Letta, segretario del Pd, si era agitato nei giorni scorsi, soprattutto a favore di stampa e opinione pubblica, facendo credere di avere una posizione diversa rispetto al rifinanziamento della missione in Libia (sulle altre missioni imperialiste italiane in giro per il mondo Letta non ha invece alcun “tentennamento”).

Il suo scopo, dice, è quello di coinvolgere l’Europa, con un invito al governo «a verificare dalla prossima programmazione le condizioni per il superamento della suddetta missione, trasferendone le funzioni ad altre missioni per consolidare il ruolo dell'Italia in Libia e razionalizzare la struttura di comando e potenziare il ruolo europeo».

Consolidamento, quindi, messo nero su bianco, dell’imperialismo italiano ed europeo in Libia! È questa la principale (ed unica) preoccupazione di Letta!

pc 16 luglio - Le Banche centrali con migliaia di miliardi continuano a finanziare l’economia imperialista in crisi “nonostante l’aumento dei prezzi” a cominciare dalla Fed americana


Breaking news: Fed Chair Jerome Powell: Temporary inflation doesn't need a monetary response - The Global Herald

L’ha detto chiaramente “Il chairman della Federal Reserve Jerome Powell, parlando al Congresso americano in occasione della testimonianza semestrale di politica monetaria” offrendo “ai mercati una ‘dottrina’ rassicurante: la Federal Reserve non ha oggi fretta di ritirare il suo ampio sostegno all’economia e continua a considerare le pur innegabili impennate dell’inflazione esacerbate da fattori transitori.”

L’“ampio sostegno” della Banca centrale americana, rassicurante per chi “gioca” sui mercati finanziari facendo profitti a palate, consiste “negli acquisti di bond per 120 miliardi di dollari al mese” che fa oltre 1000 miliardi all’anno da aggiungere alle migliaia di miliardi che il governo americano “inietta nell’economia” per favorire la “ripresa” che non arriva!

E lo ripete nel caso qualcuno non l’avesse capito “la Fed non intende ritirare i propri stimoli finché non ci sarà stato un pieno risanamento del mercato del lavoro … I ceti più colpiti hanno ancora molto terreno da recuperare”.

Negli Stati Uniti si sa, la “ripresa” viene misurata anche sul numero delle buste paga, sul numero di posti di lavoro “creati” ogni mese (anche se si tratta quasi sempre solo di ultra precari di ogni tipo) e le affermazioni di Powell confermano che nemmeno con la “ripresa post pandemia” crescono davvero i posti di lavoro! Tanto che “i ceti più colpiti”, in particolare milioni di lavoratrici e lavoratori, “hanno ancora molto terreno da recuperare”, e nel sistema capitalista imperialista quasi tutti quelli che vengono “espulsi dal mondo del lavoro” non vi rientrano più, altro che recupero!

Esattamente sulla stessa scia la Banca centrale europea: “un ritmo medio di 75 miliardi al mese” così “la Bce ha intanto ripreso in pieno il ritmo per quanto riguarda il programma pandemico Pepp [Pandemic emergency purchase programme – Programma di acquisto per l’emergenza pandemica, ndr]. La settimana scorsa sono stati acquistati titoli netti per 22,1 miliardi di euro, di nuovo in accelerazione rispetto ai 15,7 miliardi del periodo precedente

Insomma, tra le quotidiane notizie contrastanti e altalenanti sull’economia mondiale, una cosa resta ferma: la volontà dei capi di stato e dei responsabili delle banche centrali più importanti, Federal Reserve americana, Banca centrale europea, Banca centrale del Giappone, Cina…  di continuare a sostenere l’economia imperialista che è (ed era già prima) in profondissima crisi stampando denaro “fresco” da immettere sul mercato per oliarne i meccanismi oramai più che arrugginiti.

E tutto questo nonostante l’aumento dell’inflazione, cioè l’aumento dei prezzi (che viene scaricato sulle spalle delle masse popolari), che per la politica economica borghese doveva aggirarsi intorno al 2%, che adesso negli Stati Uniti si aggira intorno al 5% ma che Powell afferma dovuta a fattori transitori. Uno dei tanti “tabù”, questo, che è caduto insieme ad altri.

Tra milioni di milioni di lavoratrici e lavoratori di tutto il mondo che “perdono il lavoro” e questi miliardi di miliardi fatti piovere a pioggia dall’elicottero sui padroni della finanza e delle multinazionali, come le “banche Usa, con Citigroup, Wells Fargo e Bank of America, oltre ad American Airlines” e le banche di altri paesi imperialisti, che “colgono l’opportunità” di arricchirsi anche nelle situazioni più terribili, come questa della pandemia, l’unico vero tabù da far cadere è quello della forza di un sistema che è invece debole fin nelle sue più profonde fondamenta, è quello dell’immutabilità dello stato di cose esistente.

notizia tratta dal Sole24Ore del 9 luglio

pc 16 giugno - VIAGGIO DI DRAGHI/CARTABIA AL CARCERE DELLE TORTURE - A COSA E' SERVITO?

Le dichiarazioni più ipocrite ad uso propagandistico sono proprio nelle misure annunciate di "riforma" carceraria, che dovevano essere attuate indipendentemente dalle violenze/torture contro i detenuti in Santa Maria Capua Vetere; altrimenti si ammette che solo le mattanze hanno posto l'inderogabilità di questi provvedimenti. 

Presentate invece come risposta alla mattanza del carcere di Santa Maria Capua Vetere - come di altri carceri, non lo dimentichiamo - servono solo a derubricare la mattanza come uno dei tanti problemi esistenti nelle carceri; non vengono date risposte alle violenze e torture (gli agenti solo sospesi e non arrestati, nessun  provvedimento ancora verso dirigenti dell'amministrazione penitenziaria, nessun Ministro che si è dimesso...) come alle richieste dei detenuti (indulto, amnistia subito...), declassificano le violenze a responsabilità individuali, fino a mettere sulla stessa bilancia "i fatti documentati dalle indagini" e gli agenti penitenziari, verso cui Draghi "manifesta un sentimento di rispetto e fiducia verso il corpo della penitenziaria...", aggiungendo che i fatti accaduti hanno "scosso nel profondo la coscienza degli agenti della polizia penitenziaria  che lavorano con fedeltà in questo carcere...", lanciando così un amo a Salvini e alla Lega.

Ma tornando alle proposte di riforma (in sè necessarie e urgenti da tempo), che c'entra la mancanza di agenti con la mattanza? Lì ad aprile c'erano fin troppi agenti e altri corpi repressivi; che c'entrano gli spazi e nuove strutture? I detenuti a Santa Maria Capua Vetere non sono certo stati massacrati perchè stavano in spazi angusti...

Un viaggio, quindi, che per il governo è servito soprattutto a riprendere il controllo politico, a normalizzare, a far rientrare, a rimettere il coperchio, piuttosto che a scoperchiare...

Riportiamo stralci dall'articolo di Domani, condivisibili nella denuncia/smascheramento di questo tour

pc 16 luglio - 20° del G8/Genova 2001 - utilità di tutte le testimonianze di quei giorni e del ruolo criminale di Governo/stato del capitale

G8 di Genova vent'anni dopo, la docuserie di Primocanale - prima puntata: "Mi intimarono di sospendere la diretta"

A vent'anni esatti dal G8 di Genova dell'estate del 2001 Primocanale ha deciso di raccontare la sua storia, come quei fatti hanno cambiato la storia della televisione. Una docuserie in 8 puntate realizzata da Primocanale Production in onda dal 13 luglio riporta la cronaca di quei giorni che hanno sconvolto la quotidianità della vita della città. Le interviste ai protagonisti dell'epoca istituzionali dell'epoca, a chi lavorava nei media per raccontare quanto stava accadendo, ai cittadini. Un'attenta alternanza tra interviste, nuove verità e le immagini di allora. Il lavoro curato per quanto riguarda la parte giornalistica da Elisabetta Biancalani, Lorenzo Vigo regista della docuserie ed Edoardo Rossi direttore della fotografia.

GENOVA - “Mi intimarono di sospendere la diretta”. Maurizio Rossi editore di Primocanale racconta così nella prima puntata della docuserie di Primocanale cosa accadde vent’anni fa durante il G8 di Genova. Era l’estate del 2001 quando i grandi del pianeta si riunirono in città.

Genova venne blindata per quei giorni ad alta tensione. Primocanale grazie all’intuizione del suo

pc 16 luglio - Francia - dopo la manifestazione nazionale del 19 giugno - ora piano di iniziative verso la manifestazione al Carcere di Lannemezan del 23 ottobre

Plusieurs centaines de personnes se sont mobilisés, ce samedi 19 juin, à l'occasion de la journée internationale des prisonniers révolutionnaires pour scander l'exigence de la libération de Georges Abdallah.

Après la lecture de la déclaration de Georges Abdallah, de celle de la Campagne Unitaire pour la libération de Georges Abdallah et les prises de parole, le cortège dense, dynamique, rouge et combatif a

pc 16 luglio - Marcegaglia Padroni assassini!

MARCEGAGLIA: QUELLA DI BUJAR HYSA E’ UNA MORTE ANNUNCIATA!

PADRONI ASSASSINI!

ORA PORTIAMO FINO IN FONDO LA LOTTA PER LA SICUREZZA IN FABBRICA

Questa mattina un’operaio dell’appalto alla Marcegaglia di Ravenna, Bujar Hysa, dipendente della Cofari, è morto sul lavoro schiacciato da un coil. Una morte annunciata già dai troppi incidenti avvenuti in questa fabbrica, di cui uno mortale nel 2014. Evidentemente le sole denunce non sono bastate. Finalmente si è organizzata la lotta: uno sciopero di 4 ore per la sicurezza è stato indetto il 27 maggio dall’Usb dopo l’ennesimo incidente che solo per caso non ha fatto vittime e oggi, dopo l’omicidio sul lavoro di Bujar Hysa, gli scioperi immediati di tutti i sindacati di base che hanno costretto anche i confederali a proclamarlo e presidio dei lavoratori Sgb davanti ai cancelli.

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe si stringe al dolore della sua famiglia.

Domani saremo davanti ai cancelli per dire che questa lotta deve andare avanti, deve portare a

giovedì 15 luglio 2021

pc 15 luglio - MILIONI E MILIONI ALLE AZIENDE, PROVVEDIMENTI A LORO FAVORE... MENTRE LICENZIANO, CHIUDONO

Istituito al ministero dello Sviluppo economico un Fondo da 400 milioni di euro per il sostegno delle grandi imprese che si trovano in situazione di temporanea difficoltà a causa dell'emergenza Covid. Lo prevede il decreto attuativo del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che è stato firmato di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di una norma, l’art.37 del decreto Sostegni, che ha l’obiettivo di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività di imprese che operano sul territorio nazionale e che si trovano anche in amministrazione straordinaria.

Concessione di finanziamenti agevolati rimborsabili in 5 anni, al fine di garantire continuità alle imprese con un numero pari o superiore a 250 dipendenti e che abbiano un fatturato superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio superiore ai 43 milioni. La concessione del finanziamento agevolato è vincolata alla presentazione di un piano di rilancio dell’impresa, anche al fine di tutelare l'occupazione.

Insieme a nuovi contributi a fondo perduto, facendo salire la soglia di fatturato per accedervi dai 10 ai 15 milioni di euro

Queste sono alcuni dei tanti regali dati in questi giorni dal governo alle grandi aziende - non cela si fa a stare dietro, ogni giorno inseriscono un "sostegno"... 

Questa è la risposta di Draghi agli operai e operaie della Whirpool - che hanno protestato questa

pc 15 luglio - 100 operai Maserati e 200 Mirafiori lasciano la fabbrica con “uscite incentivate”…

                                     
Le chiamano anche così, adesso, quelle che di fatto sono “uscite” che nel tempo sono diventate obbligate a causa delle condizioni di lavoro, dalle continue pressioni padronali su ritmi e necessità di “innovazioni”, del senso di precarietà quotidiana che abbraccia la classe operaia nelle fabbriche.

Cgil-Cisl-Uil con i loro accordi accompagnano di fatto i progetti dei padroni, con “senso di responsabilità” tale però che anche loro devono ammettere che così c’è “meno occupazione” e si “svuotano gli stabilimenti”!

Ma oramai tutti presi dalla loro funzione di sostegno generale al capitalismo, prima si rivolgono a Draghi(!) “per risolvere il cronico arretramento della nostra economia”, e poi danno un altro aiuto vero e concretissimo ai padroni chiedendo di sostituire i “vecchi” operai che se ne vanno con “giovani per inserire in azienda nuove risorse e nuove professionalità”!

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“Stellantis: accordo per 300 uscite volontarie a Maserati e Mirafiori

Fiom Torino, non è un buon segnale, meno occupazione

(ANSA) - TORINO, 14 LUG - Stellantis e i sindacati hanno raggiunto un accordo che prevede l'uscita

pc 15 luglio - Operai Whirlpool Napoli, i padroni mandano lettere di licenziamento, gli operai in protesta bloccano accesso partenze aeroporto Capodichino

E' in questa situazione che va rivista e cambiata la linea e la prassi di lotta degli operai soprattutto delle fabbriche, per rispondere alla guerra di padroni, governo con la guerra di "classe" dei lavoratori.

Napoli, Whirlpool: operai bloccano accesso partenze aeroporto Capodichino

Ieri l'azienda ha comunicato il via al licenziamento collettivo per i 340 operai dello stabilimento campano

15 Luglio 2021

(LaPresse) Una trentina di operai della Whirlpool dello stabilimento di Napoli di via Argine ha bloccato pochi minuti fa la strada di accesso alle partenze all’aeroporto di Capodichino. I lavoratori hanno apposto uno striscione all’interno della struttura e hanno cominciato a intonare il coro: “Noi vogliamo lavorare”. Ieri l’azienda ha comunicato il via al licenziamento collettivo per i 340 operai dello stabilimento di Napoli. “Tutte le attività sono ferme da 8 mesi”, ha spiegato l’amministratore delegato La Morgia. I sindacati hanno annunciato battaglia.

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Nei giorni scorsi una delegazione di operai aveva incontrato Draghi che aveva "promesso soluzione di alto livello”... gli operai non possono e non devono continuare ad illudersi su possibili soluzioni dall'alto se non dall'alto della loro rinnovata capacità organizzativa indipendente!

pc 15 luglio - MIGRANTI BRACCIANTI - ANCHE IN PUGLIA/BASILICATA BASTA CHE LAVORANO SUPERSFRUTTATI...

 

(dal blog tarantocontro) 
Migliaia di migranti, come gli altri anni, vengono messi a lavorare come schiavi nelle campagne, nel Metapontino, Palazzo San Gervasio, in altre zone della Basilicata, del tarantino, braccia  e corpi da sfruttare per tante ore e a pochissimi soldi.

La sanatoria, come denunciammo subito, è stata una presa in giro. Tanti uomini e donne lavorano senza contratto, non hanno diritto a permessi di soggiorno, documenti.

Anche quest'anno da un lato non c'è per questi lavoratori una minima organizzazione di alloggi dignitosi con tutti i servizi necessari, di case, dall'altro Questure, polizia, forze dell'ordine si preparano a fare nuovi sgomberi in massa, provocando loro baraccopoli di fortuna disumani.

Basta che lavorino! Governo, prefetture, Regioni negano ai migranti anche la vaccinazione, come se è colpa dei migranti non avere tessera sanitaria, residenza; neanche questa emergenza ha portato ad un provvedimento di vaccinazione per tutti al di là se sono regolarizzati o meno. 
Stanno loro, governo, Regioni, Istituzioni locali, creando tanti focolai! L'importante è che le aziende

pc 15 luglio - Presidio dei lavoratori delle campagne a Saluzzo

Venerdì 16 luglio, davanti a Confagricoltura, a Saluzzo (CN).

SIAM MICA L'ALABAMA....DICIAMO BASTA ALLO SFRUTTAMENTO!
Venerdì scenderemo in piazza per portare a prefetto e padroni queste richieste:
📍 Contratti regolari, tutte le giornate in busta paga e miglioramento salariale
📍 Apertura immediata delle strutture di accoglienza, indennizzi in busta paga per i lavoratori in affitto
📍 Risposta per le domande di sanatoria e di rinnovo dei permessi di soggiorno
Scendiamo in piazza per il salario, la casa e i documenti!
Prosegue la raccolta della frutta nelle campagne saluzzesi: ci avviciniamo al momento il cui avremo il culmine di manodopera impiegata nella raccolta. Terminati mirtilli e piccoli frutti, recentemente impiantati sul territorio, è il momento delle mele e delle pesche.
La musica si ripete da anni: si lavora tutto l'anno, migrando da sud a nord e poi se non si riesce a trovar di meglio di nuovo a sud, dai ghetti ad altri alloggi di fortuna, senza sussidi o protezioni, continuamente ricattati. Il contratto nazionale e quello provinciale vengono continuamente disattesi, le paghe arrivano anche ad un paio di euro in meno l'ora rispetto ai già risicati minimi. Le giornate segnate in busta paga, così come la durata dei contratti, sono molto inferiori di quanto lavorato. Senza le giornate in buste paga non si può accedere alla disoccupazione agricola, nè si può richiedere il bonus per gli operai agricoli, previsto dall'ultimo decreto Sostegni. Magari, quando le giornate in busta coincidono con quelle lavorate, il lavoratore è costretto a ridare indietro parte del salario.
Senza giornate in busta paga è spesso anche più difficile rinnovare il proprio permesso di soggiorno. Perdipiù, i lavoratori delle campagne sono ancora in attesa di una risposta alle domande di Sanatoria del 2020, e vista l'emergenza sanitaria, anche di un vaccino. Non esistono in Italia protocolli uniformi per garantire a chi è sprovvisto di tessera sanitaria (e magari anche di permesso di soggiorno) la copertura vaccinale, e anche laddove si approntano campagne di immunizzzione per i lavoratori agricole, queste sono demandate al "buon cuore" delle aziende presso cui sono regolarmente ingaggiati, con le ovvie conseguenze del caso.
Il territorio agricolo che ha Saluzzo come suo centro principale si riconosce, come altri in Italia, per la diffusa emergenza abitativa che si ripete ogni anno nel periodo di raccolta.
Le gelate di marzo hanno ridotto l'arrivo di manodopera ma non lo hanno impedito. Proprio nel comune di Saluzzo si concentrano gli stagionali senza dimora. I posti li conosciamo: il parco di villa Aliberti, uno dei pochi luoghi di dimora e socialità concesso ai lavoratori stagionali, assieme allo spiazzo antistante il cimitero e il retro del Penny Market.
Lo scorso anno, in risposta alla manifestazione dei braccianti del parco, fu firmato un protocollo tra i governi locali, le associazioni datoriali e le forze dell'ordine per un progetto di accoglienza diffusa tra tutti i Comuni.
Il 28 di Giugno di quest'anno il protocollo è stato rinnovato. Il progetto è finanziato dal Ministero dell’Interno con 498.000 euro e prevede l’apertura e la realizzazione di strutture per l’accoglienza degli stagionali senza dimora, in un’azione coordinata anche con Prefetto, Forze di Polizia e dell’Esercito per il “controllo del territorio”.
Al momento sappiamo che l’Associazione Papa Giovanni XXIII accoglierà a Saluzzo 9 lavoratori, e 4 a Verzuolo. Altre strutture sono in corso di ristrutturazione a Verzuolo, ma non si conosce nè la data di apertura nè il numero di persone ospitabili. Una struttura a Lagnasco, gestita dalla cooperativa Armonia, ha dalla settimana scorsa 36 posti operativi. Un po’ di persone in meno per strada, ma basta fare un giro a Saluzzo dopo le 18 per capire quanto poco sia.
Nessun protocollo, dal 2011 ad oggi, ha mai garantito una copertura completa per tutti i lavoratori senza casa. Rispetto agli anni passati però, questo protocollo è anche un ulteriore passo indietro. Basti pensare che il PAS, chiuso nel 2020 (a detta delle autorità a causa del COVID), garantiva circa 400 soluzioni. La proposta del protocollo di quest'anno ne promette 180.
Il problema non è solo quantitativo ma qualitativo, e riguarda il modello di gestione dell'intero sistema di alloggiamento dei lavoratori. Le imprese usufruiscono dei finanziamenti pubblici, contribuendo in minima parte alla risoluzione del problema. Coloro che generano la domanda di manodopera, e che assumono quella straniera per comprimere il costo del lavoro e aumentare i profitti, dovrebbero avere l'onere di garantire l'intera copertura economica del sistema alloggiativo. I protocolli coinvolgono le autorità locali o le associazioni del terzo settore, con piani in continuità con le esigenze padronali. Ne è un esempio la distinzione tra stagionali con contratto e quant'altri senza, questi ultimi non considerati meritevoli di accedere alle strutture di accoglienza. O magari idealmente accolti nel breve periodo, prima di essere “invitati ad andarsene” con le buone o le cattive. Come se vivere in campi container, o tende che si voglia, fosse un lusso o un privilegio, in un sistema in cui l'incontro tra domanda e offerta di lavoro non avviene attraverso il collocamento pubblico obbligatorio, ma per passaparola, obbligando le persone a rischiare la disoccupazione e la strada per sperare di trovare un lavoro stagionale.
Il diritto ad abitare un territorio non può essere legato alla presenza o meno di un contratto di lavoro, e sembra incredibile doverlo sottolineare.
L'immagine di Saluzzo come una nuova Alabama, che ha avuto una grossa risonanza mediatica in questi giorni, ha il merito di essere di forte impatto. Tuttavia, vogliamo provare a fare uno sforzo ulteriore, e superare l'immaginario passatista dello schiavismo per ricollocare il problema all'interno delle contraddizioni dei giorni nostri. Perchè Saluzzo non è un caso isolato in Italia e nel mondo, è lo specchio del presente, del governo delle migrazioni e della forza lavoro, della segregazione razziale di matrice 'democratica', della securitarizzazione degli spazi, del capitalismo agricolo post-fordista.
Questo i lavoratori lo sanno bene, vivendolo quotidianamente sulla loro pelle. Per questo hanno deciso, anche quest'anno, di organizzarsi per reagire a questo sistema. Questo venerdì, 16 di Luglio, saremo con loro in sostegno a questa giornata di mobilitazione.
Le motivazioni per le quali scenderanno in piazza sono quelle riassunte dalle frasi precedenti: vogliamo dei contratti di lavoro in regola, un salario migliore, vogliamo un piano di accoglienza che possa coinvolgere tutte le persone senza dimora, a prescindere dalle tipologie dei contratti, vogliamo un collocamento pubblico obbligatorio e vogliamo delle risposte per i nostri documenti, per la sanatoria e per chi aspetta ancora un rinnovo.
Scendiamo in piazza a sostenere la lotta auto organizzata dei lavoratori.
BASTA OPPRESSIONE, BASTA SFRUTTAMENTO. VOGLIAMO CASA, SALARIO E DOCUMENTO!

pc 15 luglio - VIA LIBERA AI LICENZIAMENTI... MINISTRO DEL LAVORO, GOVERNO, CGIL, CISL, UIL FANNO I FINTI TONTI

Sono l'anticamera di licenziamenti di massa che stanno colpendo soprattutto le fabbriche e che aumenteranno di giorno in giorno, per la legge del capitale: meno operai, meno costi, più sfruttamento, meno salari, più profitti.
I padroni, a partire da quelli delle multinazionali, fanno i loro conti e delocalizzano.
Utilizzano lo sblocco dei licenziamenti, come altre leggi a loro favore già esistenti.
L'osceno Ministro del Lavoro, Orlando, si lamenta solo e soprattutto delle modalità dei licenziamenti (benchè lui stesso ammette che non sono tanto anomali ma previste dal jobs act), e coglie l'occasione, sulla pelle di centinaia (per ora) di lavoratori e lavoratrici che da un giorno all'altro perdono tutto, per confermare la giustezza dello sblocco dei licenziamenti.
Intanto il governo Draghi continua a dare soldi, tanti soldi, in varie forme, ai padroni
Cgil, Cisl, Uil, in testa Landini, fanno da controcanto del governo, rivendicando, alla faccia della dura realtà, l'accordo che ha dato l'ok ai licenziamenti, con la copertura ipocrita di una cassaintegrazione per altre 13 settimane gratis per le aziende, che se la utilizzano non potrebbero licenziare, e l'"avviso comune" con la Confindustria per "governare" caso per caso (che si traduce in "giustificare" caso per caso le "scelte inevitabili" dell'azienda).
I Padroni, Bonomi loro principale rappresentante, vanno a tappe forzate per la loro strada, facendo carta straccia dei richiami del governo come di inutili "accordi", e sapendo di poterlo benissimo fare.

E' in questa situazione che va rivista e cambiata la linea e la prassi di lotta degli operai soprattutto delle fabbriche, per rispondere alla guerra di padroni, governo con la guerra di "classe" dei lavoratori.

 
Da Internazionale

Tutti i posti di lavoro persi dopo lo sblocco dei licenziamenti

Angelo Mastrandrea, giornalista - 14.7.21

Campi Bisenzio, stabilimento della Gkn Driveline, 9 luglio 2021. Il presidio dei lavoratori contro i licenziamenti di tutti i 422 dipendenti. - Aleandro Biagianti, Agf
Presidio dei lavoratori della Gkn contro i licenziamenti 

Tredici chilometri e un solo giorno separano i licenziati della Henkel a Lomazzo da quelli della Gianetti Ruote a Ceriano Laghetto. In questo lembo di pianura brianzola l’accordo tra sindacati

mercoledì 14 luglio 2021

pc 14 luglio - Libia: l'Italia imperialista si prepara ad aprire il consolato onorario nel Sud. Il governo Draghi molto attivo per il petrolio ENI e per gli appalti della ricostruzione


sicurezzainternazionale

14 LUGLIO 2021

Dopo l’insediamento del console italiano, Carlo Batori, a Bengasi, l’Italia ha ribadito la sua intenzione di aprire un consolato onorario nel Sud della Libia, a Sebha. L’obiettivo è sostenere le attività economiche libiche anche nella regione meridionale.

Ad affermarlo è stato il Libyan Businessmen Council (LBC), sulla propria pagina Facebook, a margine di un incontro svoltosi a Tripoli il 13 luglio, che ha visto la partecipazione dell’ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, e di altri membri del personale italiano della rappresentanza diplomatica. Nel corso dei colloqui, il presidente del LBC, Abdullah al-Falah, ha ringraziato l’Italia per il sostegno prestato alla Libia, evidenziando come Roma non abbia mai smesso di fornire servizi consolari dall’interno del Paese Nord-africano e come ora svolga un ruolo rilevante nelle operazioni di ricostruzione e nella stabilità di tutte le regioni libiche.

L’incontro del 13 luglio è stata occasione per il Libyan Businessman Council per presentare una serie di

pc 14 luglio - I taser del governo contro il contagio dell'opposizione sociale: con Salvini e Gabrielli i poliziotti saranno dotati di pistole a impulsi elettrici

Il governo ha comprato 4.482 pistole a impulsi elettrici Taser, che nei prossimi mesi saranno distribuiti a Polizia, Carabinieri e agenti della Guardia di Finanza. 

Oggi, con il ruolo in esso di Salvini e del capo della polizia, Gabrielli, il governo ha comprato 4.482 pistole elettriche Taser contro le lotte dei lavoratori, dell'opposizione sociale e popolare, contro le proteste nelle carceri e nei lager antimmigrati in Italia. Lo ha comunicato Axon, una multinazionale che si occupa di sicurezza, che ha vinto il bando e ha firmato il contratto di fornitura. 

Le leggi repressive, anticostituzionali e liberticide, le hanno messe in campo -i decreti sicurezza su tutti- la polizia e la magistratura attaccano e criminalizzano le lotte dei lavoratori, il compagno sindacalista Adil è stato ammazzato da un crumiro durante uno sciopero senza che la polizia intervenisse, i lavoratori vengono aggrediti ai picchetti dalla violenza fascista dei padroni e dalla polizia, fogli di via ai sindacalisti.... e il governo che fa? come risposta acquista nuove armi in funzione antisommossa! 

I governi di questa borghesia sempre più reazionaria e fascista avevano già pensato di introdurle ai tempi della preparazione del G8 del 2001 ma forse erano risultati inutili rispetto ai piani repressivi del governo Berlusconi con torture e violenze, con la "macelleria messicana", con l'uccisione per mano di un carabiniere di Carlo Giuliani. D'allora il moderno fascismo è il programma in formazione dei governi dei padroni e il potenziamento della repressione delle lotte dei lavoratori, delle lotte sociali, è sempre più il cuore della volontà del padronato e delle politiche dei governi a cui bisogna rispondere. 

Di recente i Taser sono già stati usati nella notte tra il 23 e il 24 luglio, quando i padroni della Fedex hanno utilizzato il loro piccolo esercito privato di guardioni armati di taser, coordinandosi con i carabinieri per aggredire violentemente i lavoratori.

Dicono di averle sperimentate negli anni scorsi ma l'esperimento dello scorso anno non era andato bene e le armi erano state ritirate ma il governo Draghi, con Salvini e Gabrielli, ha scelto comunque di avallare la richiesta della polizia. 

il post 

VENERDÌ 24 LUGLIO 2020

La sperimentazione dei taser non è andata bene

Il ministero dell'Interno con una circolare ha ordinato l'immediato ritiro delle armi che dopo le prove balistiche si sono dimostrate non sicure

Secondo quanto scrive La Stampa, il 21 luglio il ministero dell’Interno con una circolare avrebbe comunicato che si può considerare terminata la sperimentazione delle pistole elettriche conosciute come taser date in dotazione alle forze dell’ordine. La sperimentazione era stata avviata dal primo governo Conte nel 2018 per Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato in 6 città: Milano, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Catania e Brindisi. Il decreto che ne aveva introdotto la sperimentazione prevedeva che al termine del periodo di prova l’arma fosse fornita a tutte le pattuglie delle forze dell’ordine, comprese quelle locali di alcune città.

Ora però il ministero avrebbe deciso la «non aggiudicazione» delle pistole elettriche dell’azienda Axon Public Safety Germany, ex Taser International, che lo scorso anno aveva vinto la gara per la fornitura delle stesse pistole, modello TX2. L’ordinanza inoltre ha disposto il ritiro delle armi, in totale 32, fornite gratuitamente dall’azienda, che erano state date in via sperimentale alle forze dell’ordine.

Le pistole elettriche, considerate in Italia armi proprie, ma non armi da fuoco, anche se possono essere vendute esclusivamente a chi possiede un porto d’armi e non possono essere portate in giro, secondo la circolare riportata dalla Stampa non avrebbero superato le prove balistiche, ultimo passaggio della sperimentazione prima dell’autorizzazione alla dotazione alle forze dell’ordine. Il ministero ha quindi imposto ai questori delle città in cui era in corso la sperimentazione di «dar corso all’immediato ritiro e alla custodia, presso le rispettive armerie, dei dispositivi».

Secondo La Stampa le prove balistiche effettuate al centro di tiro della Polizia di Nettuno, in provincia di Roma, dove solitamente si fanno i collaudi per le armi in dotazione alle forze dell’ordine, hanno rivelato alcuni malfunzionamenti delle stesse armi, che sarebbero potute diventare pericolose sia per i cittadini che per gli agenti a causa della mancanza di precisione dei “dardi”, che in alcune occasioni si sarebbero anche staccati dal cavo elettrico. Secondo una nota diffusa dall’Ufficio coordinamento e pianificazione delle forze di polizia, sarebbe stato certificato che «in merito alla prova di sparo fuori bersaglio, sono state riscontrate delle criticità relative alla fuoriuscita dei dardi, che hanno dato risultanze non conformi alle previsioni del Capitolato tecnico».

L’azienda fornitrice dei taser con una nota si è opposta alla decisione del ministero di fermare la sperimentazione, spiegando che le prove balistiche effettuate prima della fornitura «avevano dimostrato piena aderenza alle specifiche tecniche previste dal Bando di gara in oggetto». Axon quindi ha chiesto che i test balistici vengano ripetuti. La gara d’appalto potrebbe essere annullata, anche se a giorni le prove balistiche dovrebbero essere ripetute. Comunque il Capo della Polizia Franco Gabrielli, scrive La Stampa, avrebbe fatto sapere che «resta l’intendimento di dotare le forze di polizia di un’arma a impulsi elettrici».

Il taser – il cui nome deriva da quello del marchio più famoso di pistole che usano impulsi elettrici, e che è poi diventato il nome comune per indicare questo tipo di arma – è un’arma non letale che utilizza una scarica a intensità di corrente variabile per paralizzare i movimenti di chi viene colpito, facendogli contrarre i muscoli. È stato inventato alla fine degli anni Sessanta, ma i modelli che permettono l’immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dalla fine degli anni Novanta. Dall’ONU, nel 2007, l’arma è stata giudicata uno strumento di tortura: secondo Amnesty International ha causato centinaia di morti negli Stati Uniti (più di 800 dal 2001) dove infatti l’azienda Taser International – che ha associato le morti anche ai problemi cardiaci dei soggetti colpiti – ha deciso di cambiare nome, per modificare la propria immagine associata sempre più spesso alle morti delle persone su cui era stato usato un taser.

pc 14 luglio - La discussione sullo sciopero generale - l'orientamento dello Slai Cobas per il sindacato di classe

Lo Slai cobas sc ritiene che oggi occorre lavorare per l'estensione delle lotte, contagio delle lotte combattive esistenti, a partire dalla logistica, collegamento delle realtà in lotta, guardando ai tanti settori sotto attacco, alle vertenze in campo, dalla Gkn, alla Stellantis, ad Acciaierie d'Italia, alla Whirpool, ecc,, vertenze che il più delle volte sono in mano ai confederali.
Questa è una pre condizione per costruire lo "sciopero generale".
Non possiamo parlare di date o fare "accordi" con Usb e altri sindacati di base sulla data dello sciopero generale, a prescindere.
Lo sciopero generale non deve frenare altri necessari scioperi e lotte, in rapporto con le realtà, in particolare, di fabbriche toccate dallo sblocco dei licenziamenti e da altri processi di attacco alle condizioni di lavoro, da gravi processi di ristrutturazione per salvare e aumentare i profitti capitalisti; anzi, lo sciopero generale va preparato con il lavoro, iniziative di lotta, con l'estensione e unità delle realtà e lotte esistenti, con l'intervento politico e pratico verso le realtà dei lavoratori sotto attacco.
Questa, ripetiamo, è precondizione per lo sciopero generale, insieme all'unità sugli obiettivi principali oggi per l'opposizione ai piani dei padroni e del governo (contenuti nella piattaforma dell'ALC). Questo percorso riguarda anche la presenza attuale delle varie sigle del sindacalismo di base nelle riunioni e nell'Assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi dell'11 luglio.
Ciò che è importante è estendere il fronte dei lavoratori in lotta e allargare il fronte unito anticapitalista con i movimenti di lotta sociali effettivi.

Noi non condividiamo per lo sciopero generale la data del 29 ottobre, vicino al G20. 
Al G20 i lavoratori, i proletari, il fronte unito dei movimenti deve scendere in lotta contro le politiche generali del G20, elevando la coscienza e lo scontro con i governi, gli Stati, gli imperialismi; non dobbiamo ridurre la partecipazione dei lavoratori alle manifestazioni contro il G20 ad una battaglia essenzialmente sindacale. Nel G20 i lavoratori combattivi devono essere in campo, per porre al centro contro i governi, gli Stati imperialisti, i loro rappresentanti, il problema della necessità del rovesciamento del loro sistema e del potere operaio, in uno spirito internazionalista.
Slai cobas per il sindacato di classe - CN
14 luglio 2021

PUBBLICHIAMO L'INTERVENTO DELLO SLAI COBAS SC DEL COMPAGNO DELLA TENARIS DALMINE DI BERGAMO all'assemblea nazionale dell' 11 luglio a bologna

...Parto da un dato che è stato citato anche all'inizio dell'introduzione: la morte di Adil. Nessuno dice che questo operaio è morto mentre stava lottando contro gli accordi dei sindacati confederali, cgil in testa, perchè questa è una cosa molto importante, perchè noi dobbiamo costruire uno sciopero a partire dalla chiarezza e dalla piattaforma generale, come è stato detto nell'introduzione. Questo sarebbe il sindacalismo concertativo? Non è che i sindacati confederali sono l'ala destra del movimento operaio, i sindacati confederali, CGIL in testa, sono l'ala sinistra del Capitale e lavorano per questo. Se si vogliono contrastare i licenziamenti i compagni della GKN dovevano contestare Landini questa mattina! Perchè è da lì che dobbiamo partire (applausi). Non dobbiamo fare parole ma dobbiamo fare dei fatti, questo è il rispetto per chi è caduto e chi ancora è colpito da centinaia di provvedimenti della repressione. 

La repressione è anche quello che c'è tutti i giorni in fabbrica. Alla Tenaris Dalmine tutto crolla, ci sono 2 padroni in fabbrica: i padroni e i sindacati confederali, la Fiom; e vogliono, come alla GKN, licenziare

pc 14 luglio - Il movimento non è tutto - serve teoria rivoluzionaria marxista/leninista/maoista studiata interpretata e applicata - Uno studio dell'imperialismo di Lenin

pc 14 luglio - Stellantis: la Gigafactory di Termoli, 30 miliardi nell’elettrico… un altro Gigantesco Aiuto di Stato alla famiglia Agnelli

Questa è la sostanza dell’“accordo tanto atteso con il governo italiano” come ha detto Carlos Tavares, ceo di Stellantis, in occasione dell’Electrification Day (v. articolo sotto).

Per il ministro leghista Giorgetti questa è “La bella e attesa notizia … la Gigafactory in Italia.” E grazie, verrebbe da dire, a questo prezzo!

Il piano sarebbe questo: Stellantis dovrebbe “investire” 1,5 miliardi per la super-fabbrica a Termoli, il

pc 14 luglio – Il ministro Orlando rincorre i padroni che licenziano, ma non sa che fare perché dice di non avere gli “strumenti”

"Chi opera in Italia deve rispettare le regole del nostro Paese” dice indignato (pensiamo che abbia fatto la faccia arrabbiata) Orlando, riferendosi ai padroni della GKN (e a quelli della Gianetti Ruote) che hanno licenziato 422 operai a Campi Bisenzio con una mail.

E quali “regole del nostro Paese” non avrebbero rispettato questi padroni?

Qualcuno penserà che Orlando si riferisca ai licenziamenti, e cioè che non si può chiudere una fabbrica perché non fa tutti quei profitti che i padroni si aspettano (e quindi pensano di “delocalizzare”, cioè di spostare la fabbrica laddove i salari degli operai sono più bassi e i profitti più alti), ma qui Orlando si “sbaglia”, perché le attuali “regole” (aggravate dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori) dicono che nel nostro Paese si può licenziare eccome, proprio il suo governo, insieme ai padroni e a Cgil-Cisl-Uil hanno ora sbloccato i licenziamenti e hanno pure fatto un accordo!

Ma questo in fondo in fondo Orlando lo sa perché aggiunge subito: “Noi abbiamo richiamato queste imprese a rispettare le procedure e ad un confronto con le parti sociali. Quindi non si licenzia per mail o per Whatsapp.”

In questo Paese oramai da anni, ma anche questo Orlando conosce, i padroni non rispettano alcuna procedura, e si licenzia quando si vuole per mail e anche senza mail!

Il ministro del lavoro Orlando si sta sempre più facendo conoscere per le sue battute che potremmo considerare umoristiche se non ci fossero di mezzo i posti di lavoro di migliaia di operai, lavoratrici… ma soprattutto conferma le sue abilità di mistificazione della realtà.

D’altronde lo aveva già detto in un’occasione precedente “la richiesta non è stata accolta” disse agli operai ex Ilva di Genova, dopo aver incontrato i padroni di ArcelorMittal.

Dobbiamo dire che in questa occasione Orlando aggiunge qualcosa di più rispetto a questo andazzo: "…c'è il tema su come si riesce a condizionare soggetti sovrannazionali spesso di natura finanziaria.” Dunque, siamo davanti a dei padroni internazionali e nientemeno Orlando vorrebbe condizionare i loro investimenti di capitale; cioè proprio i padroni del sistema sociale capitalista imperialista di cui Orlando è garante! Sarebbe una bella impresa, ma è un problema impossibile da risolvere per Orlando e compagnia borghese.

E, infatti, Orlando qua dice di non avere gli strumenti: “Un tema quindi che riguarda gli strumenti che abbiamo e che non abbiamo per condizionare i processi di delocalizzazione. Serve una risposta che va costruita in Italia ma anche in Ue".

E per chiudere, sempre con quella faccia un po’ funerea, aggiunge pure che in particolare i licenziamenti ci saranno nel settore auto: “Sarà uno dei settori che sarà colpito dall'impatto legato alla transizione ecologica. Dobbiamo darci degli strumenti per anticipare i processi".

La risposta a questi “temi” che cerca Orlando non c’è né in Italia, né nella Ue, né da nessuna parte, perché si tratta di cambiare il sistema stesso che così funziona… e gli “strumenti” di cui parla, e che possono risolvere una volta per tutte i problemi della classe operaia, e di tutta la società, sono quelli in mano ai “becchini” del capitale, appunto.

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Lavoro, Orlando: "Chi opera in Italia deve rispettare nostre regole"

pc 14 luglio - Nicola D'amore - un saluto ad un operaio rivoluzionario che ci ha lasciato, ma che riempie la nostra memoria storica

Era nativo di Portici.

Figlio di ferroviere, Nicola, emigrato con la sua famiglia al Nord.

A 16 anni già in Fiat. Tempi di lotte e di conflitto. Tempi in cui gli ultimi, i dannati, gli sfruttati si organizzavano e portavano l’attacco fino al cuore del padronato e dello stato. Armi in pugno se necessario.

E allora il boom, ai capitani d’industria e ai loro tirapiedi in fabbrica, a metà dei anni ’70, lo fecero sentire loro. Brigate Rosse, Nuclei Armati Proletari, Prima Linea.

Insieme a tante altre formazioni comuniste armate.

pc 14 luglio - Carcere assassino/carcere tortura - non solo S. Maria Capua Vetere

Violenze in carcere, la denuncia di un detenuto a Barcellona Pozzo di Gotto.

Violenze in carcere, la denuncia di un detenuto a Barcellona Pozzo di Gotto. La polizia penitenziaria: “Noi vittime”

Quello in provincia di Messina è un ex Ospedale psichiatrico giudiziario che mantiene tutt’ora un reparto di salute mentale e sul quale qualche giorno fa ha puntato il dito la garante dei detenuti di Caserta, Emanuela Belcuore. Padre Pippo Insana, da anni volontario all'interno del carcere, racconta: "Persone che hanno diritto a cure che non ricevono e gli episodi si susseguono"

dopo gli episodi di violenza sui detenuti a Santa Maria Capua Vetere, l’attenzione si sposta sul carcere

pc 14 luglio - Salvini/Lega la corruzione politica fatta persona e partito

Il ruolo centrale del tesoriere Centemero

Fatture false pagate dalla Lega, nei verbali l’accusa al partito

LaPresse
  • Matteo Salvini ha sempre difeso i due commercialisti della Lega condannati in primo grado nel processo Lombardia film commission. Nel difenderli ha escluso che quella storia potesse sfiorare il partito. Ora però dai nuovi documenti ottenuti da Domani la difesa del leader scricchiola.
  • Nei verbali emerge il ruolo di Giulio Centemero, il deputato e tesoriere della Lega, centrale nel costruire l’arcipelago societario intorno al nuovo partito di Matteo Salvini. E tutta una serie di fatture dall’importo molto elevato, con intestazioni o causali false, o senza movimentazione di denaro.
  • Nei verbali si parla anche del sistema di retrocessione di una percentuale fissa, tra il 5 e il 15 per cento delle commesse ottenute grazie alla Lega, da far tornare al partito.

pc 14 luglio - Solidarietà ai 99 posse coerenti antifascisti e antirazzisti

ma quali insulti...
In un video diffuso sui social i 99Posse invitavano i cittadini a scendere in piazza per manifestare contro Salvini, definendolo «razzista» e «come si dice a Napoli una lota e deve essere preso a calci nel deretano ogni volta che mette piede nelle strade della città», aveva detto Marco Messina, membro della band. Lota in napoletano è l'essere immondo, che fa scelte amorali e meschine, in senso letterale con il termine lota in genere si indica la melma, il fango.

 i 99Posse condannati per diffamazione

LaPresse

Luca Persico detto ‘O Zulù e Marco Messina, del gruppo musicale napoletano, dovranno pagare una multa di 8mila euro. Le frasi sono state pronunciate in un video nel 2015. Sui social i 99Posse invitavano i cittadini a scendere in piazza per manifestare contro Salvini, definendolo «razzista» e «come si dice a Napoli una lota», un essere immondo

Sono stati condannati a pagare una multa di 8mila euro, oltre al risarcimento delle spese legali, per delle frasi offensive e minacciose rivolte a Matteo Salvini nel 2015.

Per Luca Persico detto ‘O Zulù e Marco Messina, del gruppo musicale dei 99Posse, è arrivata una condanna per diffamazione nei confronti del leader della Lega, alla vigilia di un comizio a Napoli. Lo hanno stabilito i giudici del capoluogo campano.

pc 14 luglio - Chi è Letta e quali interessi particolari rappresenta nel quadro degli interessi generali della borghesia imperialista italiana ed europea

L’altra carriera di Letta nel business degli ex premier

LaPresse
  • L’ultima avventura è quella di «fondatore» della società di mediazione Equanim che coinvolge personaggi di alto livello dell’economia e della vita pubblica nelle controversie di affari e che ha portato all’accordo Veolia Suez.
  • Ma Enrico Letta per due anni è stato in Publicis colosso pubblicitario francese criticato per i rapporti con i sauditi, è stato anche vicepresidente per l’Europa occidentale del veicolo di investimento cinese ToJoy.
  • L’ufficio stampa del Pd ci conferma le date delle dimissioni dagli incarichi aggiungendo che si è dimesso anche da Equanim e risponde sul ruolo in ToJoy.

pc 14 luglio - India: La morte di Stan Swamy è un omicidio istituzionale da parte del governo Modi - La dichiarazione del PCI(Maoista)

                                

La morte di Stan Swamy è un omicidio istituzionale da parte del governo Modi


PARTITO COMUNISTA DELL’INDIANO (MAOISTA)

Comitato centrale

Comunicato stampa

lunedì 10 luglio 2021

I Dalit, le comunità tribali e dei popoli oppressi del paese hanno perso il loro sostenitore e vero democratico. Il sacerdote gesuita Padre Stan Slas Lurd Swamy è stato ucciso a causa dell'atteggiamento burocratico delle forze brahmaniche hindutwa del paese. Aveva 84 anni. Era in cura all'ospedale Holy Family di Bandra, Mumbai, dal 28 maggio di quest'anno ed è morto alle 13.30 del 5 luglio per infarto. Il Comitato Centrale del nostro Partito trasmette un umile omaggio rivoluzionario a Padre Stan Swamy.

La sua scomparsa è una perdita incolmabile per i membri della sua famiglia, i suoi parenti, i suoi colleghi del ʹBagaichaʹ che gestiva. Era molto affezionato alle popolazioni tribali. Il nostro partito porge le più sentite condoglianze ad ognuno e tutti coloro che gli erano vicini. Spera anche che i membri del Bagaicha si dedichino ancora alla realizzazione dei suoi ideali.

Stan Slas Lurd Swamy era nato il 26 aprile 1937 a Tiruchirapalli nel Tamilnadu. Ha conseguito il suo dottorato post-laurea in Sociologia all'Università di Manila. Si avvicinò ai leader religiosi cristiani mentre studiava a Bruxelles e attraverso ciò sviluppò la volontà di servire i poveri. Ha lavorato come direttore dell'Indian Social Institute a Bangalore dal 1975 al 1986. Nel 1991 si recò nello Jharkhand dove ha fondato il Bagaicha (centro di formazione per piantagioni e ricerca sociale) e ha lavorato per la popolazione tribale negli ultimi tre decenni.

Il padre, non sposato, lavorava alla luce degli ideali degli eroi tribali del popolo Birsa Munda, Tilak Majhi, Siddho-Kanho che rappresentavano i diritti del popolo tribale nella foresta. Ha costruito le loro colonne commemorative. Si unì alla Provincia di Jamshedpur del Gesù come sacerdote. Si oppose all’accaparramento delle terre del popolo tribale da parte dei governi centrale e statali per la costruzione di mega dighe, miniere e città in nome dello sviluppo e combatté per la loro causa. Perciò il popolo tribale lo ama molto, lo rispetta e lo segue. Le classi oppresse e le comunità sociali speciali del paese hanno perso un attivista altruista.

Sappiamo che la polizia sta costruendo casi falsi su migliaia di persone di dalit oppressi, comunità tribali. La Ppsc è un'organizzazione che lavora per il rilascio su cauzione e un processo rapido in tali casi. Il padre ha lavorato come coordinatore di questa organizzazione negli ultimi anni. Incontrò circa 3.000 persone tribali in varie prigioni dello Jharkhand e scrisse un libro in cui menzionava che il 97% di loro gli disse che erano stati messi in prigione con false accuse.

martedì 13 luglio 2021

pc 13 luglio - Napoli: i disoccupati assediano e costringono Renzi alla fuga. Contestato pure il suo compare, Gennaro Migliore

12 Luglio 2021

Il senatore toscano ha lasciato il teatro Augusteo usando un’uscita secondaria. Assaltata l’auto di servizio

Momenti di tensione nel centro di  Napoli. Disoccupati e precari hanno duramente contestato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, oggi al Teatro Augusteo per presentare il suo libro “Controcorrente”. Duramente contestato anche l’ex deputato di Rifondazione Comunista, Gennaro Migliore ora fedelissimo del senatore toscano.

Alcuni militanti del ‘Movimento di lotta disoccupati 7 novembre’, che già all’arrivo avevano contestato il senatore, lo hanno atteso all’uscita sul retro continuando a inveire al suo indirizzo, con slogan (“I disoccupati a lavorare“) e cantando “la rovina dell’Italia siete voi”.

Al suo ingresso in auto, alcuni senza lavoro hanno tirato calci e pugni contro la sua vettura. I manifestanti hanno protestato all’esterno della struttura per l’intera durata dell’iniziativa.

I disoccupati chiedevano di poter parlare con l’ex presidente del Consiglio che ha però ha lasciato il teatro usando un’uscita secondaria. Anche qui un gruppo di contestatori è riuscito a intercettare l’auto di Renzi, provando a colpirla con dei calci. Fuori all’Augusteo, presidiato dalle forze dell’ordine con scudi antisommossa, diversi i cori contro Renzi, chiamato “mariuolo”.

"Ma quale campagna elettorale? I disoccupati a lavorare". I manifestanti espongono dei cartelli con la scritta "Volete estendere il reddito di cittadinanza e allontanare dalla politica il senatore Matteo Renzi?". "Chiunque viene qua - spiegano - per la campagna elettorale deve parlare con i disoccupati che non sono criminali ma padri e madri di famiglia".


pc 13 luglio - DDL ZAN - CONTRO ATTACCHI E STRAVOLGIMENTI

Oggi si discute al Senato il Ddl Zan. E' in atto una lotta sporca aperta e sotterranea per bloccare il Ddl o rinviarlo sine die per modifiche sostanziali che di fatto stravolgano o annullino proprio gli articoli discriminanti del testo in difesa dei diritti delle persone, delle lgbtq+, dei principi democratici, in un sistema sia pur borghese, coerenti con le norme costituzionali. 

Questa lotta di bassa intensità è stata aperta dal Vaticano, per reimporre la propria pesante "autorità" politica, "morale", ricattatoria sullo Stato italiano; poi - ma non è una novità - ammorbidita, ma sempre incombente; una lotta che va oltre la questione concreta, e che risponde ad una lotta interna, spinta dalle aree integraliste.
Questa lotta è stata immediatamente seguita e rafforzata da Salvini/Lega e centro destra che da un lato la sta sfruttando - come si dice: "giunta a fagiolo" - per tornare a pesare fortemente (vista la concorrenza della Meloni/FdI) nel gioco politico, mass mediatico, in funzione sempre di una lunga campagna

pc 13 luglio - Venti di guerra: sempre più miliardi per la corsa agli armamenti, anche nucleari, e sempre più veloce…

                                

dal Manifesto di oggi

Accelera la corsa nucleare

Nella base di Redzikowo in Polonia sono iniziati i lavori per l’installazione del sistema Aegis Ashore, con una spesa di oltre 180 milioni di dollari. Sarà la seconda base missilistica Usa in Europa, dopo quella di Deveselu in Romania divenuta operativa nel 2015.

La funzione ufficiale di queste basi è proteggere, con lo «scudo» dei missili intercettori SM-3, le forze Usa in Europa e quelle degli alleati europei della Nato dalle «attuali ed emergenti minacce di missili balistici provenienti dall’esterno dell’area Euro-Atlantica».

Alle due installazioni terrestri si aggiungono quattro navi dotate dello stesso sistema Aegis, che, dislocate dalla U.S. Navy nella base spagnola di Rota, incrociano nel Mediterraneo, Mar Nero e Mar Baltico. La US Navy ha circa 120 cacciatorpediniere e incrociatori armati di questo sistema missilistico.

Sia le navi che le installazioni terrestri Aegis sono dotate di lanciatori verticali Mk 41 della Lockheed Martin: tubi verticali (nel corpo della nave o in un bunker sotterraneo) da cui vengono lanciati i missili.

La stessa Lockheed Martin, illustrandone le caratteristiche tecniche, documenta che esso può lanciare missili per tutte le missioni: anti-missile, anti-aereo, anti-nave, anti-sottomarino e di attacco contro obiettivi terrestri. Ogni tubo di lancio è adattabile a qualsiasi missile, tra cui «quelli per l’attacco a lungo raggio», compreso il missile da crociera Tomahawk. Esso può essere armato anche di testata nucleare.

Non si può quindi sapere quali missili vi siano realmente nei lanciatori verticali della base Aegis Ashore in Romania e quali saranno installati in quella in Polonia. Né quali missili vi siano a bordo delle navi che incrociano ai limiti delle acque territoriali russe. Non potendo controllare, Mosca dà per scontato che vi siano anche missili da attacco nucleare.

Stesso scenario in Asia Orientale, dove navi da guerra Aegis della Settima Flotta incrociano nel Mar Cinese Meridionale. Anche i principali alleati Usa nella regione – Giappone, Corea del Sud, Australia – hanno navi dotate del sistema Usa Aegis.

Questo non è l’unico sistema missilistico che gli Usa stanno schierando in Europa e in Asia. Nel suo intervento alla George Washington School of Media and Public Affairs, il generale McConville, capo di stato maggiore dell’Esercito degli Stati uniti, ha dichiarato lo scorso marzo che lo US Army sta preparando una «task force» dotata di «capacità di fuoco di precisione a lungo raggio che può arrivare ovunque, composta da missili ipersonici, missili a medio raggio, missili per attacchi di precisione» e che «questi sistemi sono in grado di penetrare lo spazio dello sbarramento anti-aereo». Il generale ha precisato che «prevediamo di schierare una di queste task force in Europa e probabilmente due nel Pacifico».

In tale situazione, non c’è da stupirsi che la Russia stia accelerando lo schieramento di nuovi missili intercontinentali, con testate nucleari che, dopo la traiettoria balistica, planano per migliaia di km a velocità ipersonica.

Né c’è da stupirsi della notizia, pubblicata dal Washington Post, che ha Cina sta costruendo oltre cento nuovi silos per missili balistici intercontinentali a testata nucleare. La corsa agli armamenti si svolge non tanto sul piano quantitativo (numero e potenza delle testate nucleari) quanto su quello qualitativo (velocità, capacità penetrante e dislocazione geografica dei vettori nucleari). La risposta, in caso di attacco o presunto tale, viene sempre più affidata all’intelligenza artificiale, che deve decidere il lancio dei missili nucleari in pochi secondi. Aumenta la possibilità di una guerra nucleare per errore, rischiata più volte durante la guerra fredda.

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato dalle Nazioni Unite nel 2017 ed entrato in vigore nel 2021, è stato finora firmato da 86 Stati e ratificato da 54.

Nessuno dei 30 paesi della Nato e dei 27 della Ue l’ha ratificato e neppure firmato. In Europa vi hanno aderito solo Irlanda, Malta, San Marino e Santa Sede. Nessuno dei nove paesi nucleari – Stati uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, Israele, Cina, Pakistan, India, Nord Corea – l’ha ratificato e neppure firmato.

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