...e come il Bue dà del cornuto all'Asino. Ma altro non sono che due facce della stessa medaglia.
Basta
stangate Pisapia come Dracula»
La Lega scende in piazza contro le tasse
Polemica sui manifesti che ritraggono il sindaco come
un vampiro e come uno scippatore che ruba i portafogli
«Un miliardo
di euro in più di tasse dal 2010 al 2013 è una sciagura che sarà difficile per
noi della Lega risistemare quando torneremo a governare Milano tra due anni»:
lo ha detto il vice segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, nel
corso della presentazione delle iniziative che, da qui ai prossimi mesi, il
gruppo consiliare della Lega a Palazzo Marino organizzerà per protestare contro
i provvedimenti della giunta arancione. Nelle prossime settimane Milano sarà
tappezzata con 2 mila manifesti (foto) che ritraggono il sindaco
Giuliano Pisapia in veste di Dracula. Pronti anche 50 mila adesivi con un
fotomontaggio che mostra il primo cittadino mentre sfila il portafogli dalla
tasca di un cittadino.
PROTESTA IN
PIAZZA - Secondo
Salvini l’amministrazione attuale «è una sventura che i milanesi hanno votato,
ma se tornassero domani alle urne farebbero un’altra scelta». In Consiglio
comunale «il Pdl non fa opposizione - ha aggiunto il vice segretario federale -
perché è impegnato nelle sue beghe interne tra falchi, colombe e passerotti».
Lunedì alle 17.30 il gruppo consiliare della Lega Nord a Palazzo Marino sarà in
piazza della Scala per protestare contro il bilancio comunale.
LA REAZIONE - «Un consiglio all’onorevole
Salvini: rifletta prima di mettere in giro manifesti diffamatori, tipo quello
che annuncia con il Sindaco che prende il portafoglio dalla tasca di un
cittadino; non lo metta, si eviti rogne giudiziarie, che mi pare nel suo
partito non manchino», ha detto Mirko Mazzali, consigliere comunale di Sel.
08 novembre
2013
©
RIPRODUZIONE RISERVATA
Adro arrestato il sindaco
leghista Lancini: “Truccava gli appalti per gli amici”
Oscar Lancini, famoso per aver tappezzato la scuola
del paese con il sole delle Alpi, è stato arrestato dai carabinieri ed è ai
domiciliari. E' stato un pioniere della linea dura contro i genitori dei
bambini che non pagavano la mensa negando agli alunni il pranzo. Il primo
cittadino condannato dalla Corte dei Conti. Il gip: "Delibere fabbricate
del cantiere"
Fu tra i
primi sindaci sceriffi a negare il pranzo ai piccoli stranieri i cui genitori
non potevano pagare la mensa e finì
nella bufera per aver tappezzato la scuola di simboli leghisti. Oscar Lancini, sindaco di
Adro (Brescia), è stato arrestato dai carabinieri ed è ai
domiciliari. Il leghista è accusato di “turbata libertà degli incanti e
turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e “falso in atto
pubblico”. Avrebbe favorito alcune aziende nella gara d’appalto per la
realizzazione di alcune opere in paese; in particolare la turbativa d’asta
riguarderebbe la realizzazione dell’area feste della cittadina.
In totale
sono 23 gli indagati. L’indagine è nata grazie alla segnalazione dei
consiglieri di minoranza dell’agosto scorso. I preliminari accertamenti
avevano subito messo in luce che gli indagati avevano individuato come
esecutore dei lavori, a titolo gratuito, la onlus Smeraldo, ma la maggior parte
dei lavori stessi erano stati eseguiti da un gruppo di imprese ”a
scomputo” degli oneri di urbanizzazione dalle stesse dovuti.
Ai
domiciliari anche Carmelo Bagalà, segretario comunale, l’assessore ai Lavori
pubblici Giovanna Frusca, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune
Leonardo Rossi e due imprenditori edili, Alessandro Cadei e Emanuele Casali.
Secondo gli inquirenti gli indagati avrebbero utilizzato crediti che il Comune
di Adro vantava nei confronti di imprenditori locali per finanziare l’area
feste di via Indipendenza. L’esecuzione dell’opera, oltre un milione di euro
il valore, sarebbe stata affidata, evitando i bandi di gara, direttamente a
imprese vicine al primo cittadino. Tra questi anche la ditta costituitasi
proprio per per la costruzione del polo scolastico “G. Miglio”, poi finito
nell’occhio del ciclone per i simboli leghisti.
Per fare
questo a verbale gli indagati aveva dichiarato falsamente la gratuità ed
urgenza della realizzazione dell’opera che è costata oltre un milione di
euro. Tra le contestazioni anche l’aggiudicazione di un’area comunale, nel
frattempo inserita nel patrimonio alienabile dell’Amministrazione, in favore di
un imprenditore locale. Il sindaco è stato sospeso dal prefetto di Brescia
e le deleghe sono passate al vice sindaco, anche lui indagato.
Il gip di Brescia: “Fabbricate le delibere del cantiere”. Il sindaco avrebbe ‘fabbricato’ in
fretta e furia le delibere riguardanti il cantiere dell’area feste
comunale dopo una prima richiesta di esibizione dei carabinieri, ma le delibere
non erano state ancora fatte. Il giorno stesso il gip Cesare Bonamartini,
che ha emesso l’ordine di custodia cautelare su richiesta del pm Silvia
Bonardi, spiega che “gli atti venivano redatti nel pomeriggio di quello stesso
giorno e, l’indomani mattina, sottoposti alla firma del Bagalà (segretario
comunale)”. “Nella mattina dell’11 aprile 2013 – annota il gip – all’arrivo
della polizia giudiziaria operante presso gli uffici comunali, Bagalà
Carmelo presentava le delibere mancanti, sostenendo di averle dimenticate,
ormai da giorni, nel portabagagli della sua autovettura”.
La scuola tappezzata con il “Sole della Alpi”. Nel 2010 il caso Adro scosse
l’Italia perché il simbolo della Lega era stato piazzato ovunque in un
polo scolastico: dal cestino della raccolta differenziata allo zerbino
d’ingresso, dai cartelli messi nel giardino al tetto e impresso anche sui
banchi della scuola materna. L’inaugurazione della prima scuola padana aveva
fatto notizia e destato sdegno. Soldi pubblici sprecati per cui poi la
giustizia amministrativa gli ha chiesto conto.
Negò mensa ai bimbi stranieri con genitori che non pagavano la retta. Lancini, candidato non eletto alle
ultime elezioni al Senato, è stato un pioniere della linea dura, come
hanno fatto poi in seguito anche altri primi cittadini per lo più del
Carroccio, contro i genitori morosi che non pagano la retta
scolastica. Ancora pochi mesi fa ad alcuni ragazzini stranieri erano stati
negati i pasti ed era stata la Croce Rossa di Adro ad adottarli. Dieci
insegnanti, tra cui il dirigente scolastico, si erano autotassati per pagare
mensa e scuolabus, servizi che il sindaco aveva deciso di non erogare ai bambini
le cui famiglie appunto erano rimaste indietro con i pagamenti.
Gli insulti (archiviati) contro il presidente della Repubblica. La prima volta la questione del pranzo negato ai
bambini trovò una soluzione grazie alla generosità di un imprenditore, pochi
mesi fa sono intervenuti i docenti. L’imprenditore, poi nominato Cavaliere,
venne premiato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E
così anche il capo dello Stato finì nel mirino del primo cittadino che inviò
al Quirinale una lettera velenosa che fece aprire
(e poi chiudere con una archiviazione) una indagine per vilipendio al capo dello
Stato.
Condannato dalla Corte dei conti e indagato per peculato. Lo scorso 24 ottobre la Corte dei conti aveva condannato
lui e i sei componenti della sua giunta al pagamento al Comune bresciano di
circa 10.600 euro in tutto per il ”danno indiretto” legato alla vicenda delle
centinaia di ‘soli delle Alpi‘. I giudici amministrativi lo hanno a
pagare 7 mila e 398 euro, mentre i sei assessori dovranno versare 528 euro a
testa per il ”danno patrimoniale, economicamente valutabile, arrecato alla
pubblica amministrazione, in una condotta connotata da colpa grave o dolo”. Lo
scorso giugno i carabinieri di Brescia gli avevano notificato anche un avviso
di garanzia per peculato. Nell’aprile 2011 la Cgil di Brescia lo aveva
denunciato perché nel marzo di due anni fa Lancini aveva inviato alle famiglie
del piccolo paese delle lettere su carta intestata del Comune per
replicare ad alcune prese di posizione della stessa Camera del Lavoro di
Brescia.
Maroni: “E’ onesto dimostrerà la sua estraneità”. ”Sono veramente sorpreso –
dice il leader della Lega, Roberto Maroni - Conosco da tanto tempo
Oscar Lancini. E’ un bravo sindaco, una persona onesta, sono certo che
dimostrerà la totale estraneità dalle accuse mosse”. “A Oscar Lancini tutta la mia
solidarietà, nella convinzione che uscirà pulito da questa faccenda” dice
all’Ansa Matteo Salvini. Sul suo profilo Facebook intanto Salvini
scrive, a proposito dell’arresto “puzza di attacco alla Lega che cresce e fa
paura. Oscar Lancini è uno dei migliori sindaci che ci siano in giro, amato e
super-votato dai suoi cittadini, che hanno ottimi servizi senza essere
massacrati da nuove tasse. Lancini, da buon leghista, ha sempre lavorato per favorire
la nostra gente e le nostre imprese ovviamente nel rispetto della Legge. A
qualcuno questo non piace. A me sì!”.
PER TUTTI VOI NON ABBIAMO CHE UNA SOLUZIONE!