sabato 8 giugno 2019

pc 8 giugno - Il bene prezioso dei partigiani che ci lasciano Emma Fighetti

L’addio alla sarta della Resistenza che preparava la colla per i manifesti dei partigiani
Emma Fighetti aveva 106 anni: era nata a Premeno ed era rimasta legata all’Anpi di Verbania

A ottobre aveva festeggiato il 106° compleanno raccontando, con la consueta lucidità, gli episodi che avevano segnato la sua vita da partigiana. Martedì Emma Fighetti è morta nella sua casa milanese nel quartiere di Baggio. Una vita dedicata all’impegno politico, prima nella lotta di liberazione e poi per i diritti femminili e degli ultimi nell’Unione donne italiane e nelle file comuniste. Era nata a Premeno ma fin da piccola si era trasferita con i genitori a Torino e poi a Milano.
Durante la Resistenza il suo laboratorio da sarta, a Baggio, era diventato un luogo di copertura per le azioni contro il regime. Lei sempre in prima fila a preparare la colla e ad attaccare i manifesti a notte fonda, col rischio di essere scoperta e arrestata. Nella casa dove viveva col marito Lorenzo oltre a nascondere le armi, che poi finivano ai partigiani in prima linea, ha dato ospitalità a decine di ragazzi renitenti alla leva. Non aveva mai perso i contatti con la Resistenza verbanese e di tanto in tanto tornava sul Lago Maggiore.
Il 26 agosto del 1944 era Intra, nella casa vicino alla vecchia rimessa del tram che fungeva da quartier generale per i partigiani. Da lì aveva visto cadere sotto il fuoco nazifascista Mario Negroni, poco prima del ponte della strada che porta a Premeno. Il funerale è stato celebrato ieri a Milano; alla funzione era presente una delegazione dell’Anpi di Verbania, associazione con la quale Emma non aveva mai perso i contatti.          

pc 8 giugno - CONTRO LA REPRESSIONE DI QUESTO STATO BORGHESE LOTTARE IN OGNI FORMA E' GIUSTO E NECESSARIO

https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2019/06/07/centro-sociale-occupato-a-palermo-dieci-le-assoluzioni-a9d8e9ee-0660-4b81-8f2d-614993bd3791/


PALERMO.GDS.IT

Centro Sociale occupato a Palermo, dieci le assoluzioni

pc 8 giugno - IL 69/70 LO DIMOSTRA: LA CLASSE OPERAIA PUO' E DEVE STRAPPARE DELLE CONQUISTE

"Se la classe operaia cedesse per viltà nel suo conflitto quotidiano con il capitale, si priverebbe essa stessa della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande" (Marx - "Salario prezzo e profitto")
Ricordiamo ieri, per porre la necessità dell'oggi. Per contrastare quel luogo comune insinuatosi come un "cancro" nella coscienza di tanti lavoratori per cui non è possibile conquistare dei risultati effettivi con la lotta quotidiana. Una sfiducia frutto essenzialmente delle sconfitte generali e particolari, sul fronte del lavoro, del salario, dei diritti sindacali, ecc., e che a loro volta sono il frutto della mancanza di un sindacato di classe e del Partito della classe operaia. 
"I tempi sono diversi", dicono coloro che vogliono giustificare la propria linea di svendita, o lo ripetono come un 'mantra' ingenuamente i più che non hanno gli strumenti di conoscenza e di analisi di parte, di classe della situazione. 
Ma per il capitale i tempi dello sfruttamento, della repressione antisindacale, non "cambiano mai"...
ALLORA, RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA STORIA!

Le conquiste operaie del lungo'"autunno caldo" 69/primi anni 70

L'autunno caldo del '69 rimise in discussione e modificò profondamente in pratica ogni aspetto della vita nei luoghi di lavoro, dei trattamenti salariali e normativi, della vecchia organizzazione del lavoro pesantemente gerarchizzata dal padronato, dei diritti e delle libertà sindacali, del potere di intervenire nelle grandi questioni sociali – pensioni, casa, sanità, trasporti, scuola - e finanche della vita interna al sindacato e dei rapporti tra vertice e base di questo.
Ogni rivendicazione e conquista portava in sè ed era frutto di affermazione, pratica di principi fondamentali per la lotta di classe: l'unità dei lavoratori, l'uguaglianza delle condizioni di lavoro.

Aumenti salariali uguali per tutti
contro la divisione salariale messa in atto per decenni dal padronato per dividere i lavoratori e creare

pc 8 giugno - "SBLOCCA CANTIERI" - SI RICOSTRUISCE L'ALLEANZA FASCIO-POPULISTA SULLA PELLE DEI LAVORATORI E DELLE POPOLAZIONI

LA LOGICA CHE GUIDA TUTTO IL DECRETO E': CON I PADRONI E PADRONCINI CONTRO I LAVORATORI E LE LAVORATRICI.
I provvedimenti più pesanti e deleteri sono l'ampliamento del subappalto, che insieme ad una velocizzazione dei tempi e semplificazione delle procedure, significherà per i lavoratori, più sfruttamento, meno diritti, salari più bassi, più licenziamenti, scompare la clausola sociale nei passaggi di appalto, ma soprattutto meno sicurezza, più infortuni, più morti.
Viene rinviata la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici, che significa la criminale messa a rischio della vita di studenti, persone, ecc.
Mentre le telecamere negli asili risponde ad una logica di sicurezza fascista fatta di controlli pervasivi e repressivi, che non migliorerà di certo la vita dei bambini. 

pc 8 giugno - Libia - piovono bombe su Tripoli - mentre Haftar vola da Trump - Sempre più immersi nel pantano della guerra per interposta persona, con l'imperialismo italiano come socio minore



Libia: raid aerei di Haftar intorno a Tripoli, nuovamente colpito l’aeroporto di Mitiga


Tripoli, 07 giu 12:10 - (Agenzia Nova) - I caccia dell'Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar hanno compiuto questa mattina e ieri sera diversi raid aerei a sud e sud-ovest di Tripoli, colpendo nuovamente il perimetro dall’aeroporto di Mitiga, unico scalo aereo civile a servire la capitale della Libia. "Un drone turco è decollato giovedì notte dall'aeroporto di Mitiga e ha effettuato un volo di ricognizione sulle posizioni delle forze dell’Lna", ha detto il generale Mohamed al Manfour, comandante dalle forze aree dell’Lna. Parlando al sito web d’informazione “Al Marsad”, Al Manfour ha detto che gli aerei militari di Haftar “hanno seguito il drone turco fino all'aeroporto Mitiga, dove è stato distrutto in un’aerea fuori dalla zona civile dello scalo aereo". Il generale della Cirenaica ha sfidato le “milizie a dimostrare il contrario”, in riferimento alle forze fedeli al Governo di accordo nazionale (Gna) guidato dal premier Fayez al Sarraj. Un bombardamento simile aveva colpito l'aeroporto anche la notte precedente. Dopo l’episodio, comunque, i voli da e per l’aeroporto libico sono proseguiti ugualmente. Secondo “Flightradar24”, un volo della compagnia aerea Libyan Wings è partito per Istanbul come da programma, mentre un altro volo di Afriqiyah Airways è atterrato provenendo da Gedda, in Arabia Saudita.

pc 8 giugno - L'imperialismo Usa a guida Trump cerca l'incidente per alimentare il clima di tensione e guerra



Un incrociatore missilistico americano e un cacciatorpediniere russo hanno rischiato la collisione nel Mar Cinese Orientale, arrivando a una distanza tra i 15 e i 50 metri l’uno dall’altro. Lo riportano i media Usa. Le due parti si sono immediatamente accusate a vicenda di aver condotto azioni non sicure e di essere state costrette a compiere operazioni di emergenza per evitare la collisione.
La Settima Flotta Usa ha detto che il cacciatorpediniere russo ha messo a rischio la sicurezza della USS Chancellorsville e del suo equipaggio, costringendolo ad invertire tutti i motori a pieno regime per evitare una collisione. “Consideriamo le azioni della Russia non sicure, poco professionali e non in conformità con il Regolamento internazionale per prevenire le collisioni in mare”, ha spiegato. Le forze armate russe hanno invece accusato la USS Chancellorsville di aver fatto un manovra pericolosa attraversando la rotta del cacciatorpediniere di Mosca, dicendo che l’incrociatore americano ha “improvvisamente cambiato direzione.

pc 8 giugno - Alla Whirlpool di Napoli per vincere la lotta, bisogna liberarsi di sindacalisti mafiosi



CHI CONTESTA, QUASI AGGREDITO DAL SERVIZIO D’ORDINE DEI SERVI DEI SINDACATI FILOPADRONALI

Ecco la contestazione operaia alle burocrazie sindacali durante l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici Whirlpool del 3 giugno: clicca qui.

pc 8 giugno - ArcelorMittal - Taranto - da lunedì 10 la parola allo slai cobas per il sindacato di classe


Il bluff e l'attacco di ArcelorMIttal non devono passare!

Graduatorie farsa per gli operai in Ilva AS
Cassintegrazione per 1400 operai dopo pochi mesi di assunzione
l'Accordo del 6 settembre 
deve saltare! 

venerdì 7 giugno 2019

pc 7 giugno - Salvini riscuote la rendita elettorale e la mette al servizio dei suoi politicanti corrotti nel governo e nel paese

Salvini “assolve” i suoi indagati e condannati



Matteo Salvini in sostegno di Giambattista Fratus, il sindaco leghista di Legnano che ha ritirato le dimissioni nonostante sia agli arresti domiciliari. “Lo conosco come persona seria, corretta e perbene così come Siri, Rixi, Attilio Fontana e tanti altri”, ha detto mentre i soci di governo del M5s chiedevano una presa di distanza. “Se l’ha fatto, vuol dire che si sente assolutamente tranquillo. Fare il sindaco è un mestiere difficile, quindi ha il mio sostegno”. Fratus è accusato di corruzione, corruzione elettorale e turbativa d’asta.

pc 7 maggio - Gli idioti sovranisti del PCI vogliono fare il fronte popolare antiUE al servizio della politica economica del governo fascio populista

Golpismo della Ue e cedimenti del governo Conte. Costruire l’unità del fronte popolare

di Fosco Giannini*responsabile esteri del Pci

La Commissione europea, in relazione all’aumento del debito pubblico italiano, chiede violentemente al governo giallo-verde una nuova manovra economica di 4/5 miliardi (da attuare subito) che si basi essenzialmente sull’aumento dell’IVA ( e dunque sull’attacco alle condizioni di vita dei lavoratori e delle famiglie) e su ulteriori tagli allo stato sociale, tagli peraltro già anticipati dal governo Conte attraverso l’ennesima sforbiciata alle pensioni, non quelle d’oro, ma quelle percepite dagli ex operai e dagli ex lavoratori a 1.500 euro di stipendio. Ciò subito. Ma, naturalmente, la Commissione europea ha un disegno d’attacco strategico e, conseguentemente, chiede al governo italiano di cancellare

pc 7 giugno - Le incredibili stupidaggini interessate di Rizzo USB ArcelorMittal Taranto sul recente annuncio di cigo per 1400 lavoratori

Per difendere l'accordo infame firmato dalla USB con Mittal/Di Maio e sindacati confederali che origina lo scaricamento sui lavoratori della attuale crisi mondiale dell'acciaio,

per la USB di Rizzo i padroni hanno fatto 'errori' nelle liste di proscrizione che hanno cacciato dalla fabbrica 2600 lavoratori


"Ore di discussione sui lavoratori Ilva in Amministrazione straordinaria per terminare l’incontro con un “nulla di fatto” e senza trovare una soluzione condivisa. Abbiamo trovato un muro alzato dai gestori dello stabilimento, ArcelorMittal, che non hanno nessuna intenzione di dialogare in merito agli errori commessi e non sono disponibili ad intavolare nessun tipo di accordo. Inoltre ArcelorMittal ribadisce che questa loro posizione era già irremovibile prima della sentenza a loro sfavore emessa dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Taranto e che li obbligava alla pubblicazione delle graduatorie del lavoratori in base alla quale sono stati scelti i criteri di assunzione in fabbrica o di esclusione dei lavoratori quindi posti in Amministrazione straordinaria.
ArcelorMittal ha un atteggiamento ambiguo che prende in giro l’intera città di Taranto, non solo i lavoratori: da una parte dà l’impressione di essere aperta e presente negli eventi pubblici vissuti dalla comunità, dall’altra mostra segni di indifferenza e disprezzo rispetto al sacrosanto diritto alla salute e al lavoro dei lavoratori e dei cittadin"i.

La cassa integrazione di ArcelorMittal sarebbe originata, secondo Rizzo/USB, dal fatto che AM ha perso la causa - causa che non comporta alcun reintegro dei lavoratori in CIGS. 
Questo è totalmente falso! Andasse a studiare Rizzo un pò di economia capitalista a livello mondiale...

"La richiesta della cassa integrazione per ulteriori 1400 lavoratori, oltre ai 2700 in Amministrazione straordinaria a seguito dell’accordo sindacale, giunge a margine del tentativo che il sindacato USB ha fatto per chiudere in maniera conciliante la questione lavoratori in AS a seguito della sentenza del Giudice del Lavoro. Questa ulteriore cassa non è conseguente all’aspetto produttivo, che non è variato negli anni, ma è una reazione alla sentenza del tribunale e all’annuncio da parte del Ministero alla riapertura dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

“Quanto avviene – dichiara il coordinatore provinciale dell’USB, Francesco Rizzo” – è un “regolamento dei conti” ed ArcelorMittal sta mostrando i muscoli nei confronti del sindacato che lo ha portato in Tribunale, nei confronti del Governo e di una comunità intera e quindi fa passare un solo messaggio: “qui si fa come dico io”. A questo punto ci appelliamo al Governo che dovrebbe richiamare ArcelorMittal, che ricordiamo è gestore in affitto e non è il proprietario, che si è palesemente reso inaffidabile nella gestione dello stabilimento o, addirittura, annullare e revocare l’accordo e il conseguente contratto di affitto acquisendo lo stabilimento al fine di ripristinare il diritto alla salute e al lavoro”. 

pc 7 giugno - L'orizzonte della contesa economica mondiale e guerra interimperialista innescata da Trump si materializzano con l'accordo Russia/Cina


Mentre i leader occidentali si trastullavano con Trump tra Gran Bretagna e Francia per l’ anniversario dello sbarco in Normandia, i capi di Stato di Cina e Russia hanno utilizzato il contemporaneo Forum economico di San Pietroburgo per cementare alleanze e concretizzare accordi economici strategici.
Il Presidente cinese Xi Jinping ieri a Mosca ha incontrato Vladimir Putin ed oggi sarà ospite principale al Forum economico internazionale di San Pietroburgo,... Cina e Russia appaiono ormai allineati sulla maggior parte dei dossier più contrastanti con gli Usa – Iran, Corea del Nord, Venezuela, Siria – e condividono l’ostilità degli Stati Uniti. Tra

pc 7 giugno - Quasi-schiavi: l’Etiopia del tessile si ribella ai padroni del prêt-à-porter

di Andrea Barolini* da contropiano


Nel parco industriale di Hawassa, nell’Etiopia meridionale, lavorano più di 20mila persone. Il governo di Addis Abeba ha investito 250 milioni di dollari per edificare la struttura. Le tasse per le industrie straniere che vogliono aprire qui una fabbrica sono inoltre particolarmente basse. E gli affitti sono stati fissati a 25 dollari al metro quadrato. Obiettivo: fare della nazione africana il nuovo eldorado delle multinazionali del tessile.
Eppure, qualcosa non sta andando secondo i piani dell’esecutivo africano. Per comprendere cosa stia accadendo negli immensi hangar di Hawassa, occorre fare un passo

pc 7 giugno - Le elezioni in India - una farsa di quella che si suppone sia una democrazia - intervista a Arundhati Roy

in via di traduzione

 La escritora Arundhati Roy junto al poeta maoísta, actualmente encarcelado, Varavara Rao
Entrevista a Arundhati Roy
Las elecciones en India: “Una burla de lo que se supone que es la democracia”
31/05/2019 | Samuel Earle

“En India”, escribió Arundhati Roy en 2002, “si eres un carnicero o un genocida que se dedica a la política, tienes todos los motivos para ser optimista.” Roy se refería a Narendra Modi, el entonces primer ministro de Gujarat, quien se había visto implicado en los tumultos de 2002 contra los musulmanes en este Estado, en los que murieron asesinadas por lo menos mil personas. Modi siempre ha proclamado su inocencia –de forma poco plausible, según muchos–, pero la predicción de Roy sobre el futuro que le esperaba ha resultado certera. Tras las últimas elecciones en India, en las que su partido, el Bharatiya Janata Party

pc 7 giugno - No Tav in azione in Val Susa

Incursione notturna No Tav over 70 (tranne una) dentro al cantiere!


Da molti anni oramai lo affermiamo, lo abbiamo altresì dimostrato in centinaia di modi diversi e, nonostante questo, continua ad esserci chi cerca di fare affari sulle nostre vite e sulla nostra terra: noi ci siamo, non molleremo mai!
Questa sera alcuni No Tav dai capelli grigi insieme ad una giovane hanno approfittato di una delle numerose falle nella sicurezza del cantiere (fermo da oltre un anno ma trasformato in luogo di confino per polizia e carabinieri a monitorarne i recinti) per fare un giro dentro al cantiere.
Armati di striscione e di tutto il necessario per passare la notte in gattabuia hanno sfidato la sicurezza del sito strategico nazionale e raggiunto l’obiettivo sperato, il cuore del cantiere tanto amato da imprenditori senza scrupoli e politici di tutti i colori.
Ovviamente la loro presenza non ha gratificato i solerti difensori dell’ordine costituito che li hanno identificati e denunciati.
Nessuna pace per chi vuole distruggere la nostra terra.
L’estate è lunga da passare (per voi), noi non ci stancheremo mai!
Avanti No Tav

pc 7 giugno - La lotta contro carcere e repressione a Torino - solidarietà ad Anna e Silvia

Torino, doppio blitz degli anarchici: prima in Duomo e poi al Mercato Centrale

L'irruzione per distribuire volantini in difesa di due compagne detenute. In 25 denunciati

Sono entrati nel Duomo durante la messa del corpus Domini per distribuire volantini, poi si sono spostati al Mercato Centrale dove hanno gridato slogan a sostegno di due compagne detenute. Doppio blitz di una trentina di anarchici ieri sera nel centro di Torino. Sono stati identificati dalla Digos che sta procedendo con

pc 7 giugno - PER MARA CAGOL, SEMPRE ALTI I PUGNI! - dal blog femminismorivoluzionario nell'anniversario della sua uccisione da parte dello Stato

Ciao Mara

"Questa società, che violenta ogni minuto tutti noi, togliendoci ogni cosa che possa in qualche modo emanciparci o farci sentire veramente quello che siamo (ci toglie la possibilità di coltivare la famiglia, di coltivare noi stessi, le nostre esigenze, i nostri bisogni, ci reprime a livello psicologico, fisiologico, etico, ci manipola nei bisogni, nell’informazione, ecc. ecc.) ha estremo bisogno di essere trasformata da un profondo processo rivoluzionario...
Tutto ciò che è possibile fare per combattere questo sistema è dovere farlo, perché questo io credo sia il senso profondo della nostra vita. Non sono cose troppo grosse, sai mamma. Sono piuttosto cose serie e difficili che tuttavia vale la pena di fare. […]
La vita è una cosa troppo importante per spenderla male o buttarla via in inutili chiacchiere o battibecchi." 


(Lettera alla madre del 28 novembre 1969, Margherita Cagol, "#Mara", uccisa a sangue freddo da un carabiniere mentre si trovava a terra con le mani in alto, il 5 giugno 1975).



[dal volantino delle Br per la morte di Mara]
“Ai compagni dell’organizzazione, alle forze sinceramente rivoluzionarie, a tutti i proletari. È caduta combattendo Margherita Cagol, “Mara”, dirigente comunista e membro del Comitato esecutivo delle Brigate Rosse. La sua vita e la sua morte sono un esempio che nessun combattente per la libertà potrà dimenticare. Fondatrice della nostra organizzazione, “Mara” ha dato un inestimabile contributo di intelligenza, di abnegazione, di umanità, alla nascita dell’autonomia operaia e della lotta armata per il comunismo. Comandante politico-militare di colonna, “Mara” ha saputo guidare vittoriosamente alcune fra le più importanti operazioni dell’organizzazione. Valga per tutte la liberazione di un nostro compagno dal carcere di Casale Monferrato. Non possiamo permetterci di versare lacrime sui nostri caduti, ma dobbiamo impararne la lezione di lealtà, coerenza, coraggio ed eroismo! È la guerra che decide in ultima analisi della questione del potere: la guerra di classe rivoluzionaria. E questa guerra ha un prezzo: un prezzo alto certamente, ma non così alto da farci preferire la schiavitù del lavoro salariato, la dittatura della borghesia nelle sue varianti fasciste o socialdemocratiche. Non è il voto che decide la conquista del potere; non è con una scheda che si conquista la libertà. Che tutti i sinceri rivoluzionari onorino la memoria di “Mara” meditando l’insegnamento politico che ha saputo dare con la sua scelta, con il suo lavoro, con la sua vita.  Che mille braccia si protendano per raccogliere il suo fucile! Noi, come ultimo saluto, le diciamo: “Mara”, un fiore è sbocciato, e questo fiore di libertà le Brigate Rosse continueranno a coltivarlo fino alla vittoria! Lotta armata per il comunismo”.

giovedì 6 giugno 2019

pc 6 giugno - FORMAZIONE OPERAIA - PERCHE' STUDIARE "SALARIO PREZZO E PROFITTO" LO SPIEGA MARX NELL'ULTIMO CAPITOLO DEL LIBRO

Il nuovo ciclo della Formazione operaia on line è fondato sul libro di Marx “Salario prezzo e profitto”, perché oggi per la classe operaia e anche le loro avanguardie, che in generale conoscono poco i principi scientifici del marxismo, le leggi del capitale e le indicazioni strategiche e tattiche per la loro lotta tracciate da Marx, è necessaria un’alfabetizzazione perché si elevi la loro coscienza.

Marx segnala in conclusione del libro che “se la classe operaia cedesse per viltà nel suo conflitto quotidiano con il capitale – vedi lotta per il salario – si priverebbe essa stessa della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande”.
Questo è esattamente quello che è avvenuto negli ultimi anni, per effetto della subordinazione degli operai al capitale, per effetto della trasformazione dei sindacati in strumenti non a difesa del salario dei lavoratori ma a sostegno dei padroni e della difesa dei loro profitti.
Quindi, bisogna fare uscire la classe dall’attuale “viltà”, come fattore decisivo per ridare ad essa la

pc 6 giugno - TARANTO ILVA/CIG - ARCELORMITTAL CIG - UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE


Questa mattina, in risposta al grave annuncio di ArcelorMittal di mettere in cassintegrazione dal 1° luglio 1400 lavoratori per 13 settimane, che si aggiungerebbero ai 1661 già in cigs in Ilva AS, perchè messi fuori dalla fabbrica da AM, lo Slai cobas prima è andato alle portinerie della fabbrica per dare subito le prime indicazioni agli operai e annunciare il presidio di lunedì e martedì prossimo alle 6 alle portienerie D e A: "l'accordo del 6 settembre deve saltare!"

Poi lo Slai cobas si è unito al presidio degli operai Ilva AS alla Direzione già convocato dall'Usb, da novembre 18 in cassintegrazione, per rispondere alla graduatoria farsa che AM ha presentato e che ancora una volta non dice secondo quali criteri 2600 operai sono stati tenuti fuori.
Un presidio che è durato tutta la mattinata, mentre nella Direzione si teneva un inutile incontro con l'azienda che ha detto NO su tutta la linea.
Più di 200 operai hanno partecipato al presidio. Forte la denuncia della graduatoria "presa in giro", come del nuovo attacco della ArcelorMittal, che rischia anche di far saltare ogni, pur debole, impegno di assunzione verso questi operai; ma anche crescita della coscienza che occorre una vera lotta, e molta più partecipazione da parte dei lavoratori.

I compagni dello Slai cobas, il rappresentante operaio Ilva AS dello Slai cobas hanno durante il presidio fatto grandi e prolungati capannelli, mentre si distribuiva il volantino dato agli operai fin dal 21 maggio, in cui fin da allora si "preannunciava" che la AM, a fronte della crisi mondiale dell'acciaio, e della guerra commerciale, avrebbe scaricato gli effetti sui lavoratori, mettendo in cassintegrazione anche gli operai assunti. Di questo anche i sindacati firmatari dell'accordo lo sapevano, ma hanno taciuto finchè non è stato proprio Mittal ad annunciare la cassintegrazione per 1400 lavoratori; solo lo Slai cobas aveva già messo in guardia gli operai della necessitàdi attrezzarsi per rispondere.
Nelle discussioni con gli operai, alcuni hanno detto che è il governo/Di Maio, che si è posto come garante del rispetto dell'accordo del 6 settembre che ora deve mettere in discussione l'accordo.
Lo Slai cobas su questo, nel denunciare prima di tutto che è l'intero Accordo, all'origine, per le sue aperte violazioni di legge (da cui l'esposto presentato da Slai cobas alla Procura), che era ed è illegale e non solo la sua mancata applicazione, ha posto la questione che non bisogna avere alcuna fiducia nel governo che è sempre dalla parte dei padroni, e che invece occorre pretendere dai sindacati firmatari di ritirare la firma dell'accordo, per rimetterlo in discussione; non saranno certo i prossimi Tavoli - lunedì 10 giugno ve ne sarà uno a Roma - che faranno rientrare i lavoratori Ilva AS in cigs nè tantomeno che impediranno questa nuova cassintegrazione.  
Occorre ritirare la firma e sviluppare scioperi e iniziative di lotta, per fare di Taranto una questione nazionale, non solo per le morti e malattie, ma per la risposta necessaria e prolungata di lotta.
Tanti operai hanno condiviso questa posizione e indicazione. Ma sia i sindacati confederali e la stessa Usb, nelle dichiarazioni fatte dopo gli incontri di piena rivendicazione della giustezza della firma dell'accordo il 6 settembre (perchè "l'accordo era il migliore possibile, salvo che Mittal non lo rispetta..".), mostra che i sindacati nonostante questa spudorata azione di AM, non vogliono ritirare la firma e confidano che Di Maio e il governo gli risolva i problemi.


pc 6 giugno - Genova antifascista prepara la manifestazione del 30. Ancora letame davanti alla sede di Casapound

05 giugno 2019
Letame davanti alla sede di Casapound a Genova
Alcuni sacchi di letame sono stati rovesciati la scorsa notte a Genova davanti alla sede di Casapound in via Montevideo e davanti al portone dello stesso stabile. Sulle saracinesche dei locali che ospitano il partito di estrema destra è anche comparsa la scritta "antifa".
L'azione, l'ultima di una lunga serie, arriva a due settimane dal comizio di Casapound in piazza Marsala e della manifestazione antifascista che ha visto disordini con la polizia, due arresti e 26 antifascisti denunciati.
Sull'episodio indaga la Digos che è stata avvertita dalle volanti della polizia. Al vaglio alcune telecamere della zona. E per il tradizionale corteo del 30 giugno, in ricordo dei fatti del 1960, "Genova Antifascista" ha indetto il concentramento in piazza Alimonda, proprio a due passi dalla sede di Casapound.

pc 6 giugno - Libia: la sporca guerra imperialista per il petrolio, i respingimenti criminali e gli accordi con le milizie del governo fascio-razzista italiano hanno reso un inferno la condizione dei migranti nei lager libici

(ANSA) - ROMA, 6 MAG - "Nel 2019 una persona ogni 3 ha perso la vita nel tentativo di arrivare in Europa lungo la rotta dalla Libia". Lo scrive l'Unhcr Italia, sottolineando che "non esiste un porto sicuro in Libia, ma nessuna nave governativa o di Ong effettua operazioni di ricerca e soccorso". "E' chiaro - conclude l'Alto commissariato Onu per i rifugiati - che questa situazione non può continuare".

Di Marta Vigneri  05 Giu. 2019

CENTRI MIGRANTI LIBIA – Sono passati due mesi da quando, il 4 aprile scorso (2019), le forze del generale Khalifa Haftar hanno avviato l’offensiva contro le milizie fedeli al governo di Tripoli di Fayez al-Sarraj, in Libia, e da allora gli scontri non danno tregua alla popolazione civile e ai migranti rinchiusi nei centri di detenzione [a che punto è lo scontro tra Haftar e al-Serraj].
Centocinquanta civili rimasti uccisi, 100mila persone sfollate, tra cui 3 mila migranti, e in totale 3.800 vittime, tra morti e feriti. Lo riporta Medici Senza Frontiere (MSF), l’Organizzazione medico-umanitaria che da tre anni offre assistenza medica ai migranti detenuti arbitrariamente nei centri di Sanaa, Misurata, Zintan e Khoms.
Secondo Sam Turner, capo missione di MSF a Tripoli, e Julien Raickman, che coordina le attività di assistenza nei centri di Misurata e Khoms, chi sta subendo in modo più pesante e drammatico le

pc 6 giugno - SCIOPERO GENERALE METALMECCANICI - SU QUALI PAROLE D'ORDINI

pc 6 giugno - Palermo: assemblea sul nuovo numero di proletari comunisti per l'organizzazione e la lotta

Le elezioni europee hanno partorito un mostro. Gli operai metalmeccanici vanno in sciopero generale. Questi sono i due poli della lotta di classe su cui è fondamentale che gli operai, tutti i lavoratori, i militanti, comunisti rivoluzionari comprendano bene per orientarsi e agire al servizio dell’intensificazione della lotta di classe e sviluppo dell’organizzazione.

Assemblea
venerdì 7 giugno ore 16
Via G. del Duca, 4 Palermo
prolcompa@libero.it
338.7708110

pc 6 giugno - In crisi la proposta fusione FCA/Renault - su proletari comunisti - nuovo numero - una analisi della fusione tentata e degli effetti sugli operai

Le contraddizioni tra Stati e governi imperialisti in seno alla Unione Europea e la guerra dei mercati per i profitti dietro la proposta e il suo fallimento.. ma non è che la prima puntata della vicenda.

Renault-Fca, le nozze saltano. La Francia blocca tutto e Torino ritira la proposta


info da il fatto quotidiano
La seconda riunione fiume del consiglio d'amministrazione Renault, conclusasi nella notte, non ha portato risultati per l'intervento del rappresentante del governo francese, che ha chiesto più tempo in seguito al mancato appoggio di Nissan. Per tutta risposta, Fca ha rinunciato alla proposta di fusione.


“Il Cda non è stato in grado di prendere una decisione a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto ad un consiglio ulteriore”. Questa, in parte, la breve nota diffusa al termine del secondo consiglio di amministrazione di Renault, convocato per proseguire l’analisi della proposta di fusione avanzata da FCA la scorsa settimana.
Non si è fatta attendere la risposta di Torino, che ha ritirato l’offerta presentata al gruppo francese. Questo il comunicato diffuso al termine di una riunione dei vertici del sodalizio italo-americano: “Il

pc 6 giugno - Salvini e Ministero degli Interni scatenano la guerra contro magistrati e sentenze che mettono il luce il carattere fascista/razzista anticostituzione della sua azione e del decreto sicurezza

Viminale impugnerà sentenze Tar su ‘zone rosse’ e iscrizione anagrafica. Accuse ai giudici “pro-migranti”.


Il ministero dell’Interno impugnerà la sentenza del Tar di Firenze contro le cosiddette ‘zone rosse‘ e quelle dei tribunali di Bologna e Firenze a proposito dell’iscrizione anagrafica di alcuni cittadini stranieri. Fonti del Viminale fanno sapere che si sta valutando anche di rivolgersi all’Avvocatura dello Stato per chiedere se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi “per posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza“. Dal ministero guidato da Matteo Salvini accusano i magistrati per “idee espresse pubblicamente o attraverso rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri”, elencando tutta una serie di partecipazioni a convegni e pubblicazioni dei tre giudici che hanno emesso le sentenze contestate. L’Associazione nazionale magistrati in un documento esprime “sconcerto” in particolare per gli attacchi rivolti a Luciana Breggia e chiede “che il Consiglio superiore della magistratura effettui tutti i passi necessari a tutela della collega e a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della giurisdizione
  Il Viminale fa riferimento in particolare alla giudice Breggia, il magistrato del tribunale di Firenze che ha emesso la sentenza che ha escluso il Viminale dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un

pc 6 giugno - Le lunghe mani del gruppo Bilderberg - un contributo

Manlio Dinucci | ilmanifesto.it
04/06/2019

Tre italiani sono stati invitati quest'anno alla riunione del gruppo Bilderberg, svoltasi a Montreux in Svizzera dal 30 maggio al 2 giugno. Accanto a Lilli Gruber, la conduttrice televisiva de La7 ormai ospite fissa del Bildelberg, è stato invitato un altro giornalista: Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio.
Il «terzo uomo» scelto dal Bildenberg è Matteo Renzi, senatore del Partito Democratico, già presidente del Consiglio.

Il gruppo Bilderberg, costituitosi nel 1954 formalmente per iniziativa di «eminenti cittadini» statunitensi ed europei, fu in realtà creato dalla Cia e dal servizio segreto britannico MI6 per

pc 6 giugno - La rielezione di Modi rientra in uno spostamento a destra che sta avendo luogo a livello mondiale.

Lo spostamento globale a destra

Prabhat Patnaik
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/06/2019

È un aspetto che spesso non cogliamo nelle nostre discussioni, ma la rielezione di Modi rientra in uno spostamento a destra che sta avendo luogo a livello mondiale. In Israele è stato rieletto Netanyahu. In Turchia, Erdoğan è stato riconfermato con un enorme numero di voti. Il governo conservatore è tornato al potere in Australia, contro tutti i pronostici. In un Paese dell'America Latina dopo l'altro, dove sino a poco tempo fa governava la sinistra, alimentando le speranze di una ripresa della sinistra anche altrove, abbiamo ora governi di destra - il più importante e famigerato dei quali è quello del Brasile, dove il nuovo presidente Jair Bolsonaro è noto per aver difeso il precedente regime militare e perfino per aver dichiarato che esso avrebbe dovuto uccidere ancora più persone! E a coronamento di tutto ciò, le elezioni di domenica scorsa nell'Unione Europea, giunte subito dopo la conclusione dello spoglio dei voti in India il giovedì precedente, hanno segnato un rilevante spostamento a destra.
A quanto pare, dopo queste elezioni la formazione di estrema destra di Marine Le Pen sarà il maggior

mercoledì 5 giugno 2019

pc 5 giugno - Salvini contestato a Cesena e Forlì

Dove si è presentato nella giornata di ieri in alcune città della Romagna come Argenta, Cesena e Forlì, per il ballottaggio elettorale a sostegno dei candidati della Lega, ha ricevuto contestazioni dalle realtà antifasciste, antirazziste, da giovani studenti. I suoi comizi li ha potuti tenere solo grazie a quella che è ormai diventata la "sua" polizia personale che occupa militarmente i centri cittadini, dispone transenne, schiera le forze dell'ordine in tenuta antisommossa, digos che chiede documenti a chi intende passare da qualche piccolo varco come è successo a Cesena, alcuni documenti addirittura fotografati, perquisizioni nelle borse, persino dentro i zainetti dei bambini, caporioni legaioli in continuo contatto con le divise blu e chi le comandava....insomma violazione sistematica delle libertà civili! A Forlì anche i fascisti di fn a fargli da servizio d'ordine.
Ma la contestazione è stata un fiume instancabile che non gli ha dato tregua sommergendolo di slogan, cartelli e tanta rabbia autentica. E anche noi di proletari comunisti abbiamo fatto la nostra parte, denunciando lo stato d'assedio/stato di polizia

in città (me se ha così ampi consensi dal "popolo", come dice, perchè così tanta polizia?), facendo appello all'unità delle forze antifasciste/antirazziste, alla mobilitazione contro il decreto sicurezza bis a cui la Bestia piccolo borghese al ministero degli Interni sta di nuovo lavorando, alla ripresa dell'esperienza partigiana contro il moderno fascismo.


da TPI
Forlì, gli oppositori di Salvini a TPI: “Ci impediscono di manifestare, ci strappano gli striscioni”
Di Laura Melissari  05 Giu. 2019

Manifestanti bloccati comizio Salvini Forlì | A Forlì è in corso una manifestazione contro Matteo Salvini, in città per un comizio a sostegno del candidato sindaco Gianluca Zattini. Gli oppositori del leader leghista sono stati bloccati da una ventina di poliziotti in tenuta antisommossa a corso della Repubblica.
I poliziotti hanno strappato i cartelloni dei manifestanti che volevano entrare nella piazza dove si sta svolgendo il comizio. Alcuni oppositori sono stati schedati. “Non volevano farmi passare, pur non avendo cartelli, solo perché dopo aver attraversato la piazza mi sono avvicinata alla via della manifestazione. Mi hanno schedata”, spiega a TPI Anna, una delle manifestanti.
“Hanno messo la musica altissima per coprire la nostra voce. Ci sono persino fascisti in divisa  in piazza. Uno di loro è venuto a farci il saluto romano”, spiega ancora la manifestante.
“Qui cantiamo Bella ciao, nessuno di noi è armato, abbiamo solo striscioni. In piazza c’è di tutto, soprattutto stand della Lega che vengono gadget”, continua.
“Un poliziotto mi ha bloccata. Gli ho risposto che potevo andare dove volevo perché non ero armata e non avevo neanche striscioni. Poi gli ho detto che eravamo in democrazia e lui mi ha risposto: ‘No al momento no'”.
Anche due giornalisti che si trovavano tra i manifestanti e la linea dei poliziotti sono stati fermati.
I quattro ingressi di piazza Aurelio Saffi sono stati bloccati.

pc 5 giugno - Il sovranismo di Michele Franco USB su Whirlpool non è la soluzione ma parte del problema

Whirlpool: Di Maio, da azienda soluzione entro sette giorni o stop a fondi pubblici

Roma, 04 giu 19:30 - (Agenzia Nova) - "O entro sette giorni portano la soluzione per lasciare aperta quell'azienda e far lavorare 450 persone, oppure noi gli togliamo i soldi che hanno preso dallo Stato". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, durante un punto stampa al Mise, sulla vicenda della Whirlpool. Inoltre, Di Maio, ha spiegato: "gli blocco quelli che gli stavamo per dare e gli tolgo quelli che gli abbiamo dato con alcuni strumenti che dovevano servire a creare più lavoro in più occasioni per le imprese. La cifra, solo per iniziare, è di circa 15 milioni di euro. La cosa importante da dire è che non si può permettere che una multinazionale americana venga qui ad ottobre, firmi un accordo e, dopo sette mesi, decida di mettere per strada 450 persone. Soprattutto se questa multinazionale ha preso negli ultimi anni 50 milioni di incentivi".

Whirlpool: la necessità dell’intervento statale contro lo strapotere delle multinazionali


A poche ore dalla conclusione del primo tavolo al Ministro dello Sviluppo Economico, a Roma, che ha discusso della vicenda Whirlpool di Napoli occorre fare qualche considerazione utile sia per gli sviluppi di questa vertenza ma anche con uno sguardo al lungo (e drammatico) “elenco di tavoli di crisi aziendali” che languono sulle scrivanie del Ministero.
Diciamo subito che il caso Whirlpool stupisce solo chi non ha in mente – o finge di non conoscere – il modus operandi delle grandi aziende multinazionali, le quali agiscono sulla

pc 5 giugno - NOTE SULL'ASSEMBLEA NAZIONALE DI NUDM DEL 1-2 GIUGNO A TORINO



Il Movimento Femminista proletario rivoluzionario è stato presente nei 2 giorni.
All’assemblea tra i due giorni hanno partecipato circa 500 donne.
L’assemblea si è aperta con la solidarietà alle due compagne anarchiche, Anna e Silvia, di Torino - in sciopero della fame nel carcere de L'Aquila.
Nel dibattito generale hanno avuto molto peso le questioni organizzative, delle comunicazioni, con richiesta di maggiore trasparenza – c’era stata molta confusione nella preparazione di questa assemblea. Ma questi problemi – su cui sono venute fuori anche critiche in maniera positiva e determinata, come anche difficoltà (in particolare segnalate da una compagna di Trento sulla questione repressione) - non hanno trovato una effettiva soluzione. Le proposte sono state di carattere tecnico, ma il problema non è tecnico, naturalmente
L’assemblea si è strutturata in 3 Tavoli contemporaneamente ma sullo stesso tema.
Anche quest’assemblea per la partecipazione ha mostrato una buona tenuta del movimento, al di là dei limiti, delle criticità.
L’assemblea ha mostrato che sta emergendo un drappello di giovani, i cui discorsi sono più legati alle

pc 5 giugno - ArcelorMittal Taranto - il nuovo padrone mette in cassa integrazione 1400 operai per 13 settimane

Solo lo Slai cobas per il sindacato di classe Taranto lo aveva preannunciato, analizzando correttamente la crisi - mentre Palombella e sindacati interni dicevano altro...

Di seguito, il volantino distribuito all'ArcelorMittal Taranto dallo Slai cobas per il sindacato di classe il 21 maggio scorso
Ex Ilva, ArcelorMittal mette 1.400 operai dell’acciaieria di Taranto in cassa integrazione per oltre 4 mesi


Nemmeno un anno dalla firma dell'intesa sindacale davanti al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, i nuovi padroni dell'ex Ilva tornano sui loro passi e tagliano del 17% la forza lavoro che si erano impegnati a reintegrare nell'impianto pugliese, dove avevano riassorbito 8.200 dipendenti. Cala la richiesta del mercato, cala il numero di operai. ArcelorMittal ha deciso di spedire 1.400 dipendenti dello stabilimento di Taranto in cassa integrazione per 13 settimane. A nemmeno un anno dalla firma dell’intesa sindacale davanti al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, i nuovi padroni dell’ex Ilva tornano sui loro passi e tagliano quindi di poco più del 17% la forza lavoro che si erano impegnati a reintegrare nell’impianto pugliese, dove avevano riassorbito 8.200 dipendenti. La decisione avrà effetto dai primi giorni di luglio e  comporterà la fermata di treno nastri 1, colata continua 5, e laminazione a freddo.
La causa – spiega l’azienda – è dovuta alle “critiche condizioni” del mercato che hanno spinto a rallentare la produzione nell’acciaieria jonica da 6 a 5 milioni di tonnellate. “È una decisione difficile – spiega l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Matthieu Jehl – ma le condizioni del mercato sono davvero critiche in tutta Europa. Ci tengo a ribadire che sono misure temporanee, l’acciaio è un mercato ciclico”.Il 6 maggio scorso ArcelorMittal aveva manifestato l’intenzione di tagliare temporaneamente la produzione di acciaio in Europa con una riduzione di 3 milioni di tonnellate annue. Nello specifico era stata annunciata la sospensione della produzione degli stabilimenti di Cracovia in Polonia, la riduzione nelle Asturie in Spagna e il blocco dell’aumento della produzione dell’ex Ilva di Taranto che ArcelorMittal Italia contava di portare a 6 milioni di tonnellate nel 2020.
“Grave, inopportuna e sbagliata” viene definita la decisione dal segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. Le ripercussioni, tra l’altro, sostiene il leader dei metalmeccanici della Uil, “ci sono anche per gli altri stabilimenti ex Ilva d’Italia dove si utilizzeranno piano di smaltimento ferie per far fronte alla riduzione dei volumi produttivi”. Secondo Palombella, “non si era mai verificato prima che a pochi mesi dall’acquisizione un’azienda facesse ricorso alla cassa integrazione ordinaria
ArcelorMittal, attacca, “è un grande produttore di acciaio, visti gli oltre 90 milioni di tonnellate di produzione annue, pertanto chiediamo con fermezza che in Italia mantenga inalterati i livelli produttivi previsti dal piano industriale, come dall’accordo stipulato il 6 settembre 2018 al ministero dello Sviluppo economico”. La decisione, aggiunge annunciando che verrà chiesto il ritiro della cassa integrazione, “sarebbe un segnale sbagliato per i lavoratori di ArcelorMittal, ma soprattutto lancerebbe un messaggio di disperazione per quelli in Amministrazione Straordinaria che vedrebbero allungarsi ulteriormente i tempi di reintegro in azienda”.     

Volantino Slai cobas sc

LA SITUAZIONE DI ARCELORMITTAL NELLA CONTESA MONDIALE
E le conseguenze per gli operai

Come lo Slai cobas sc ha da sempre analizzato e cercato di informare e allertare gli operai, siamo di fronte da tempo ad una crisi mondiale della siderurgia che è una crisi di sovrapproduzione, non perchè si produce troppo acciaio per i bisogni delle popolazioni del mondo, che anzi, avrebbero un

pc 5 giugno - Contro lo sgombero del centro sociale Colapesce Catania - Massima solidarietà

pc 5 giugno - Solidali con Silvia e Anna nel Carcere di L'aquila

“Noi di questo pane non ne mangeremo più”. Silvia e Anna in sciopero della fame nel carcere de L’Aquila


Solidarietà con le compagne anarchiche in sciopero della fame nel carcere di L’Aquila contro le condizioni detentive a cui sono sottoposte.
Solidarietà a tutte quelle che scelgono di lottare contro l’oppressione e lo sfruttamento, che resistono all’annientamento quotidiano del carcere di L’Aquila. Un territorio militarizzato dove negli anni la giusta rabbia post-terremoto è stata addomesticata nelle strettoie delle procedure democratiche; dove la diffusione del militarismo come sistema culturale ha fatto accettare che esistessero luoghi nei quali i militari hanno licenza di stupro come nei territori di guerra; dove il potere è così forte che ha costruito un carcere nel quale seppellire vivi la quasi totalità dei detenuti e delle detenute, in un regime che tra le altre cose impedisce di accedere liberamente a libri e ti costringe ad una sola ora al giorno di cortile.
Solidarietà alle le compagne che ci ricordano con la loro lotta che non ci sconfiggono fino a quando riusciamo a reagire insieme, fino a quando gli siamo ancora nemiche e non solo una pratica da gestire.
Solidarietà a chi dentro e fuori le carceri non rinuncia alla propria rabbia, non si accontenta di sopravvivere a questo sistema, ma osa vivere senza fare a meno a parti di sé per accontentare qualcuno.

Assemblea romana Ci riguarda tutte
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Testo del comunicato letto in videoconferenza da Silvia durante l’udienza per l’occupazione di c.so Giulio 45 a Torino del 29 Maggio:
Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito. Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura. Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui. Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame.”
Silvia e Anna

pc 5 giugno - Una riflessione sull'immigrazione dei compagni di Genova

Collettivo Comunista Genova City Strike
Riportiamo qua la prima parte del lavoro sull'immigrazione del nostro collettivo. Il capitolo tratta dei numeri legati all'immigrazione, aggiornati sugli ultimi dati ufficiali disponibili. I dati sono poi inseriti in un discorso più generale sulla popolazione italiana, l'età media e le previsioni demografiche basate su stime ufficiali. Affrontiamo poi il tema relativo alla condizione lavorativa con una analisi del tipo di mansioni svolto dagli immigrati confrontandole con quelle svolte dalla popolazione italiana. Si tratta fondamentalmente di cercare risposte ai vari quesiti che affollano il dibattito pubblico. Gli immigrati ci stanno invadendo? Ci rubano il posto di lavoro? Dall'altra parte occorre smontare la retorica fintamente antirazzista e liberale secondo cui gli immigrati servono perchè farebbero i lavori che gli italiani non vogliono più fare o servirebbero per pagare le nostre pensioni. Buona lettura. Nei prossimi giorni pubblicheremo le altre parti del lavoro
Residenti
Secondo i dati delle anagrafi comunali, al 31 dicembre 2017, risultano residenti in Italia circa 60 milioni di cittadini, pari a circa 26 milioni di famiglie con una media di 2,31 componenti per nucleo. La serie storica ottenuta dai dati dei Comuni (con leggerissime discrepanze rispetto ai dati del censimento effettuato nel 2011) ci parla di un incremento dei residenti nel periodo tra il 2004 e il 2011 fino alla situazione odierna in cui i dati, pur oscillando, si mantengono più o meno costanti rispetto alla media.
Dal 2013, comunque, la popolazione residente in Italia è in calo. Ciò è il risultato di due fattori combinati: il saldo migratorio (trasferimento di cittadini da altri stati) e il saldo naturale dovuto alle nascite e ai decessi. Nel 2017 mentre il

pc 5 giugno - MORTI PER AMIANTO. PROCESSO PER I MORTI DEL TEATRO SCALA, SALTA L'UDIENZA. Le testimonianze dei lavoratori fanno paura

Ancora una volta viene rimandata per motivi sconosciuti l'udienza del processo per i dieci morti causati dell'amianto alla Scala.
 L’udienza prevista per il 5 giugno è stata spostata al 9 luglio 2019 dalle ore 9.00 per tutto il giorno per ascoltare come testimoni i lavoratori Scaligeri.
Non è la prima volta che con qualsiasi pretesto viene rimandata un'udienza in questo processo. Inizia a far paura ai potenti di turno visto che qualche crepa evidentemente dopo le prime testimonianze di lavoratori ed esperti della questione nelle aule del tribunale si è creata nel muro di marmo di Corso di Porta Vittoria.
Resisteremo di fronte a questa strategia di logoramento e chiediamo a tutti i lavoratori coinvolti di non demordere, perché venga fatta giustizia dei nostri morti e per il rispetto delle famiglie hanno perso i nostri compagni di lavoro.
Comitato Ambiente Salute Teatro Scala
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel territorio

pc 5 giugno - Un fiore per Carla. Il fiore dell'Antifascismo non muore Mai

Mercoledì 5 giugno 2019 saremo a via Monte Bianco dalle ore 16:00 per ricordare Carla Verbano. Carla per molti di noi è stata molto di più della mamma di Valerio, una compagna instancabile che ci ha tenuto per mano negli anni, nella costruzione del presente e nel trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di Valerio.
L'invito è rivolto a tutta la città, a tutti coloro i quali le hanno voluto bene, a chi l'ha accompagnata negli anni, a chi la sostenuta, a chi le stato accanto o si riconosce nella sua storia, per tutti coloro i quali credono che la storia di Sardo e Valerio è la nostra storia.
Per non dimentiCarla