mercoledì 9 luglio 2025

Palestina - il 'cessate il fuoco' di Trump Netanyau è interno al piano di genocidio deportazione - quindi non ferma la guerra contro il popolo ma è parte della soluzione finale

Fan Page  Israele vuole imprigionare 2,1 milioni di palestinesi in una piccola area nel sud di Gaza
Israele sta preparando un piano per trasferire 2,1 milioni di palestinesi in un campo nel sud di Gaza, con l’obiettivo di un possibile reinsediamento futuro altrove. L’ONU e gruppi per i diritti umani denunciano un crimine contro l’umanità e pulizia etnica.



Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato l’intenzione di deportare l’intera popolazione palestinese della Striscia di Gaza in una piccola area nel sud del territorio, suscitando una nuova ondata di critiche e accuse di gravi violazioni gravi del diritto internazionale.

Secondo quanto riportato dai media israeliani, Katz ha ordinato alle forze armate dello stato ebraico di preparare un piano dettagliato per spostare progressivamente i 2,1 milioni di palestinesi verso una cosiddetta "città umanitaria" costruita sulle rovine della città di Rafah. Il progetto prevede inizialmente l’accoglienza di circa 600mila persone, che sarebbero sottoposte a controlli di sicurezza per verificare eventuali legami con Hamas, prima di essere imprigionate nel campo senza possibilità di uscita.

Il piano, che potrebbe iniziare durante una finestra di cessate il fuoco di 60 giorni in fase di negoziazione con Hamas, è stato immediatamente condannato da esponenti della società civile israeliana e internazionale, oltre che rifiutato dai palestinesi. L’avvocato per i diritti umani Michael Sfard lo ha definito senza mezzi termini "un piano operativo per un crimine contro l’umanità". "Si tratta di un trasferimento forzato della popolazione verso l’estremo sud della Striscia, in preparazione a una futura deportazione fuori da Gaza", ha dichiarato Sfard al Guardian. "È una palese violazione del diritto internazionale umanitario".

Anche le Nazioni Unite hanno avvertito che la deportazione o il trasferimento forzato della popolazione civile di un territorio occupato rappresenta una grave violazione del diritto internazionale, equivalente a un atto di pulizia etnica.

La proposta israeliana sembra in linea con le visioni espresse in passato dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo il quale Gaza, nel dopoguerra, dovrebbe essere affidata alla supervisione americana, con il reinsediamento della popolazione palestinese in Paesi terzi. La Striscia, secondo i piani di Washington, dovrebbe diventare la "riviera del Medio Oriente", una località turistica con resort di lusso costruiti, letteralmente, sui cadaveri di decine di migliaia di palestinesi.

Questa prospettiva è stata fermamente respinta dai Paesi arabi, che a marzo hanno sostenuto un piano alternativo da 53 miliardi di dollari proposto dall’Egitto per la ricostruzione di Gaza, che prevede la permanenza della popolazione palestinese nei propri territori. In una dichiarazione congiunta, gli Stati arabi hanno ribadito il loro "rifiuto categorico di qualsiasi forma di trasferimento del popolo palestinese", definendolo "una grave violazione del diritto internazionale, un crimine contro l’umanità e un atto di pulizia etnica".

Secondo i palestinesi il piano israeliano rappresenta una nuova "Nakba" – la "catastrofe" del 1948, quando centinaia di migliaia di palestinesi furono espulsi dalle loro terre durante la guerra che seguì alla creazione dello Stato di Israele. Oggi, circa tre quarti della popolazione di Gaza è composta da rifugiati o loro discendenti, secondo i dati ONU. Altri milioni vivono in esilio in Giordania, Libano, Siria e Cisgiordania.

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 ultimi post

Comunicato su incontro romano ex Ilva - Riportiamo un primo comunicato dello Slai cobas sc Taranto

Istituzioni locali e sindacati pronti a dire sì a tutto:

estensione della cassa integrazione / nave rigassificatrice, al servizio dei nuovi padroni che imporranno un piano di esuberi e un ridimensionamento della fabbrica se non una soluzione spezzatino che salvaguardi gli impianti del nord con l’accordo neocorporativo con i sindacati e scarichi su Taranto i problemi di lavoro e salute.
 
Lo Slai cobas dice no a tutto questo e respinge i ricatti di stampo fascista e padronale del governo Meloni/Urso.
Noi siamo per la piattaforma operaia: nessun esubero / nessun licenziamento / nessuna chiusura ne dello stabilimento ne delle ditte di appalto e indotto / integrazione salariale della cassa integrazione per tutti gli operai Acciaieria e appalto / utilizzo pieno di tutti gli operai per lavorare alla ambientalizzazione della fabbrica e del territorio / contratto unico nelle ditte d’appalto con eliminazione del contratto multiservizi e altre forme di contratti precari / tutela rigida di salute e sicurezza in fabbrica e territorio / sì a misure risarcitorie di prepensionamenti amianto, lavori usuranti. 
Circa tutte le promesse di lavoro e attività contenute nel cosiddetto "Accordo di programma" esse devono servire a dare lavoro stabile e sicuro ai precari e disoccupati, giovani donne di Taranto e provincia e non a far accettare l’espulsione degli operai dalle fabbriche Acciaieria-appalto-porto, ecc. 
 
Slai cobas per il sindacato di classe AdI/appalto/Ilva in AS Taranto 
WA 3519575628 - slaicobastagmail.com

martedì 8 luglio 2025

28 luglio/3 agosto Settimana dei Martiri della Rivoluzione Indiana - in India/a livello internazionale e in Italia

India: Towards Martyrs’ Week July 28/August 3 With Celebrations And Actions In India And Internationally – ICSPWI

“Observe Martyrs’ Memorial Week from...  July 28th to August 3rd! Mobilize the vast masses into People’s struggles and Guerrilla war to fail ‘Operation Kagaar’ – The counter revolutionary war on the people! Make determined efforts to advance the Indian Revolutionary movement with the Strategy-Tactics of Protracted People’s War!”

CPI (Maoist) 

 —————
Honor in all forms Comrade Basavaraj and the martyrs of ‘Operation Kagaar’!

Intensify mobilization and actions against the Operation Kagaar, for the release of political prisoners in India

Extend the support to the People’s War in India and to the Communist Party of India (Maoist), as important international reference point for the liberation struggle of the people oppressed by imperialism, for the world proletarian revolution, socialism and communism!

ICSPWI

adesioni/ info materiali csgpindia@gmail.com 

Palestinesi trattenuti nei Cpr. «Come immaginare di rimpatriarli?». IL GOVERNO MELONI SEMPRE PIù AL FIANCO DEL GENOCIDA NETANYAHU


di Salvatore Lucente da il manifesto

Trattenuti all’interno dei Cpr, nonostante l’evidente impossibilità di essere rimpatriati in Palestina. Un’assurdità, anche dal punto di vista giuridico, eppure è il destino a cui vanno incontro diversi palestinesi su tutto il territorio italiano. Se per alcuni il trattenimento è una vera e propria forma persecutoria inflitta per motivazioni politiche, per altri rappresenta una ulteriore conseguenza del genocidio in atto a Gaza e dell’occupazione dei territori palestinesi in West Bank. Oltre che l’ennesima aberrazione del sistema di detenzione amministrativa per gli stranieri senza regolare titolo di soggiorno portato avanti dall’Italia.

«È EVIDENTE il cortocircuito che ne deriva, la stessa detenzione amministrativa, nella costruzione legislativa, ha senso solo in quanto finalizzata al rimpatrio» sottolinea l’avvocato Arturo Covella dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione. «Ma come si può immaginare di effettuare il rimpatrio di cittadini palestinesi nelle condizioni attuali? Che senso ha la loro detenzione all’interno del Cpr?». Domande che trovano difficile risposta, come pure è difficile anche solo venire a conoscenza dell’esatto numero di Palestinesi trattenuti nelle strutture italiane. Per farsi un’idea, secondo il Ministero

lunedì 7 luglio 2025

Libertà per Anan Yaeesh! Libertà per la Palestina! LA RESISTENZA NON SI ARRESTA E NON SI CONDANNA!


Dopo 4 giorni di udienze a giugno, interamente dedicati all’audizione dei testi dell’accusa, nulla di rilevante è emerso rispetto a quelli che sono i fatti contestati e per cui stanno processando AnanYaeesh, da un anno e mezzo detenuto nel carcere di Terni, Ali Irar e Mansour Doghmosh.

Al contrario, risulta sempre più evidente la mistificazione della resistenza palestinese come “fenomeno terroristico” basata su un impianto accusatorio proveniente da Israele.

Tutta la narrazione fatta in aula dall’accusa, dimostra che questo è un processo politico. Dal tentativo di censurare la dichiarazione di Anan del 2 aprile, alle stesse “prove” indicate nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere dei 3 imputati e non mostrate nella loro interezza in aula, dimostra che ciò che NON deve emergere

Un libro utile per dibattere e ritornare sull'essenziale

 

In tempi in cui anche i rappresentanti della destra più conservatrice e reazionaria possono, e devono, fare professione di antifascismo con la benedizione di una sinistra istituzionale esangue, le parole di Emanuele Artom appaiono davvero profetiche. Una Resistenza spogliata, quasi fin da subito e dai maggiori partiti rappresentati nell’agone parlamentare fin dalla caduta del regime fascista, della sua reale valenza di classe, rivolta e rifiuto dell’ordine costituito, allora dagli ordinamenti mussoliniani e di quelli pericolosamente in essere nel passaggio alla repubblica borghese, è diventata così il cardine su cui articolare una narrazione immaginifica e interclassista della rifondazione patriottarda dello Stato nazionale dopo la fine dell’identitarismo nazionalistico che aveva ispirato sia il regime che le sue guerre e avventure coloniali. Una narrazione retorica che ne ha confuso l’immagine, offuscandola, e tradito le concrete motivazioni.

Ben vengano dunque ricerche come quelle accluse nel testo curato da Focardi e Peli che, nel solco degli studi iniziati da Claudio Pavone1 e della sua attenzione all’economia morale che aveva fondato l’insurrezione contro il governo non solo di Mussolini, del PNF e dei suoi gerarchi, ma anche contro l’ordine morale, economico e politico borghese che ne aveva costituito l’essenza e giustificato

domenica 6 luglio 2025

Estate militarizzata a Trevignano Romano tra incidenti, esercitazioni e propaganda

 

Dopo la propaganda dell’Aeronautica Militare il 23 maggio, che ha visto le piazze del paese riempirsi di mezzi militari aeronautici e stand di propaganda rivolti ai giovani, con aerei trasportati nei luoghi civili e di socialità del paese e che ha offerto alle giovani generazioni simulazioni di tiro con pistole giocattolo e visita agli aerei esposti, il 3 luglio sui cieli di Trevignano si è svolta una esercitazione militare finita in tragedia.

Durante l’esercitazione un paracadutista è precipitato su alcune abitazioni del paese per un errore di coordinate, così ci viene segnalato.

Sotto shock gli abitanti, spaventati per la stato di salute del giovane paracadutista, ma anche per la militarizzazione della cittadina, che ha assistito ad un via vai di camionette nel tentativo di tenere sotto controllo l’accaduto.

Trevignano Romano è una bellissima cittadina sulle rive del Lago di Bracciano, culturalmente vivace e turisticamente animata che nel periodo estivo si riempie di visitatori e bagnanti che godono le bellezze storiche e naturalistiche.

Purtroppo, come tutti paesi del lago, si situa anche in una zona fortemente militarizzata per la presenza di caserme e per la presenza del MUSAM e del SICRAL, strutture che stanno invadendo il territorio, inserendosi in quel programma di conquista delle menti, di guerra cognitiva, che da anni ormai come osservatorio denunciamo, volta alla normalizzazione della guerra, all’accettazione delle politiche belliciste e all’arruolamento dei giovani.

Il fatto accaduto a Trevignano, però, ci mostra anche come la presenza delle forze armate mini la sicurezza del nostro territorio sottoposto a continue esercitazioni militari che potrebbero trasformarsi in tragedia anche per i cittadini stessi. L’incidente sembra non abbia coinvolto altri oltre al militare, al quale facciamo i nostri sinceri auguri di guarigione, ma sarebbe potuto andare anche diversamente e fare altre vittime coinvolgendo civili.

Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università lanciamo un appello alla cittadinanza e ai sindaci: respingiamo le esercitazione sui nostri territori e rifiutiamo di dare le piazze ai militari per le loro azioni di propaganda!

Vogliamo per il nostro territorio una sicurezza reale che solo la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza e la demilitarizzazione possono garantire.


Operazione “Albatross”, esce in sala il film/marchetta di quella merda di Giulio Base caro a FdI per fare cinema di destra. ma è un flop.

 di Andrea Silenzi

Lo stato maggiore del partito di Meloni esalta la pellicola di Giulio Base dedicata al militante del Fronte della gioventù Almerigo Grilz ucciso in Mozambico mentre faceva il reporter di guerra

Roma – Albatross di Giulio Base, al cinema da oggi, 3 luglio, è un film che ha animato controversie fin da prima della sua uscita nelle sale. Come ampiamente previsto anche dallo stesso regista, Giulio Base. Per motivi politici più che artistici. Lo stato maggiore di Fratelli d’Italia è entusiasta del progetto e del risultato.

È la storia di Almerigo Grilz (interpretato da Francesco Centorame) attivista di destra a Trieste negli anni Settanta, provenienza Avanguardia nazionale, dirigente del Fronte della gioventù e poi del Movimento sociale. Dopo la militanza, Grilz decide di fondare insieme a due amici e “camerati”, Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, un'agenzia di stampa che documenti i conflitti dimenticati di Medio Oriente, Asia e Africa, dove nell'87, esattamente in Mozambico, lo stesso Grilz trova la morte a trentaquattro anni: era al seguito dei miliziani anticomunisti della Renamo, è stato il primo reporter italiano a morire durante un conflitto bellico dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Il film ha già diviso ancor prima di arrivare nelle sale. Complici anche alcune

pc 6 luglio - Milano: come ogni sabato, in piazza per la Palestina


 





pc 6 luglio - Contro imperialismo e guerra/riarmo - contro moderno fascismo e Stato di polizia - contro sfruttamento e impoverimento dei proletari - costruire il partito della rivoluzione

pc 6 luglio - Le lezioni su Il Capitale raccolte in tre quaderni - richiederli a pcro.red@gmail.com o WA 3519575628

pc 6 luglio - Sulla presentazione telematica di ALT - Dossier

La redazione del Foglio ALT ha raccolto in un mini dossier la presentazione dell'autore e gli interventi che chiariscono ancora di più la novità di questo foglio di intervento teorico militante, il suo scopo, la sua collocazione per un dibattito teorico rispetto alle posizioni in campo oggi. E perchè iniziare con Toni Negri.
 

Per continuare a leggere, richiedi il mini dossier ad altrivista@gmail.com

pc 6 luglio - MODENA: APPELLO PUBBLICO “FERMIAMO LE INTIMIDAZIONI CONTRO I MOVIMENTI DI SOLIDARIETA’ ALLA PALESTINA” - info


Alcuni giorni fa, sui canali sionisti social, Telegram e Facebook, “Free4Future” e “Israele Senza Filtri”, sono stati attaccati e minacciati con tanto di pubblicazione di foto, nome e cognome di alcuni giornalisti e militanti riconducibili ai gruppi “Modena per la Palestina ” e  “BDS Modena”. Nel mirino anche il  presidente della Regione Emilia-Romagna. Il post dal titolo “Intifada contro la tua sicurezza informatica” fa riferimento alla vicenda della Tekapp, azienda italo israeliana di Formigine (MO), che si occupa di cybersecurity e nel suo sito vanta legami con la divisione 8200 dell’esercito israeliano, sottolineando che la sua unità a Tel Aviv si avvale di hacker provenienti dall’esercito israeliano. A cui è seguito un secondo post dal titolo “Modena non torna indietro. Chi sono quelli che vogliono il 1938” in cui si viene accusati di razzismo, antisemitismo e nazifascismo!

Questa mattina è stato diffuso un appello dal titolo “Fermiamo le intimidazioni contro i movimenti di solidarieta’ alla Palestina”. Per aderire modenaperlapalestina@gmail.com o bdsmodena@libero.it.

pc 6 luglio - Riprende il 9 luglio il processo ad ANAN e alla resistenza palestinese - info soccorso rosso proletario

 

pc 6 luglio - L'economia del genocidio

 

sabato 5 luglio 2025

pc 5 luglio - "L’obiettivo della destra: l’impunità per le forze dell’ordine" - si chiama marcia verso il regime moderno-fascista e dittatura aperta... Guadagnucci

L’obiettivo della destra: l’impunità per le forze dell’ordine

C’è un metodo nella pervicace avversione delle destre per le leggi che puniscono la tortura. E ci sono almeno due chiari obiettivi politici: il primo, accattivarsi una volta per tutte le simpatie (e i voti) degli appartenenti alle forze dell’ordine; il secondo, la progressiva demolizione della dottrina dei diritti umani.

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, da leader della Lega, ha promesso (cioè minacciato) un intervento normativo che “circoscriva” il reato di tortura, introdotto faticosamente nel nostro ordinamento solo nel 2017, con circa trent’anni di ritardo rispetto agli impegni presi dall’Italia in sede internazionale.

«Bisogna permettere alla polizia penitenziaria di fare il suo lavoro», ha detto il ministro, ripescando il capzioso argomento sempre opposto contro i progetti di legge sulla tortura: l’idea che gli agenti, per paura di incorrere nel reato, finirebbero per autolimitarsi, al punto di non poter svolgere i loro compiti ordinari.

Argomento capzioso, perché il crimine di tortura è tale in caso di violenze fisiche e psicologiche di grande

pc 5 luglio - Rompere il silenzio e rafforzare il sostegno alla Resistenza palestinese

 3 soldati israeliani uccisi dal fuoco della Resistenza nel sud e nel nord di Gaza.

Gaza. L’esercito di occupazione israeliano ha confermato l’uccisione di un soldato del Genio da combattimento della Brigata settentrionale durante gli scontri nel nord di Gaza.

Il sergente Yair Eliyahou, 19 anni, originario dell’insediamento di Ezer, un soldato del Genio da combattimento della Brigata Settentrionale, è stato ucciso durante la notte, hanno annunciato le forze di occupazione israeliane (IOF), sostenendo che si sia trattato di un incidente operativo correlato al combattimento nella Striscia di Gaza settentrionale.

Le circostanze dell’incidente sono in fase di indagine, ha affermato l’esercito.

Inoltre, i media israeliani hanno riferito che due soldati della Brigata Golani sono stati uccisi dopo che il loro carro armato è stato colpito da un razzo anticarro a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale.

In relazione a quanto accaduto, i media israeliani hanno riferito che da questa mattina si sono verificati quattro “incidenti di sicurezza” nella Striscia di Gaza, tra cui uno a Khan Younis e due a Beit Hanoun, mentre il quarto sarebbe ancora sotto inchiesta.

Anche una piattaforma mediatica israeliana ha riportato la notizia di un “incidente complicato” che ha richiesto cinque ore per essere risolto, sebbene non siano stati divulgati ulteriori dettagli a causa del continuo blackout mediatico sugli sviluppi sul campo di battaglia.


Bombe della Resistenza contro i gruppi delle IOF.
Nel frattempo, le Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno annunciato il bombardamento con colpi di mortaio di gruppi delle forze di occupazione israeliane nell’area di al-Satar, a nord di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale.

Contemporaneamente, i media israeliani hanno riportato un “incidente molto grave” a Khan Younis, segnalando un intenso fuoco di elicotteri israeliani, in concomitanza con un intenso bombardamento di artiglieria nella zona.

(Fonti: Al-Mayadeen e Quds News).

pc 5 giugno - India: Verso la Settimana dei Martiri 28 Luglio/3 Agosto con celebrazioni e azioni in India e Internazionalmente - info Italia csgpindia@gmail.com

India: Towards Martyrs’ Week July 28/August 3 With Celebrations And Actions In India And Internationally – ICSPWI

“Observe Martyrs’ Memorial Week from...  July 28th to August 3rd! Mobilize the vast masses into People’s struggles and Guerrilla war to fail ‘Operation Kagaar’ – The counter revolutionary war on the people! Make determined efforts to advance the Indian Revolutionary movement with the Strategy-Tactics of Protracted People’s War!”

CPI (Maoist) 

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Honor in all forms Comrade Basavaraj and the martyrs of ‘Operation Kagaar’!

Intensify mobilization and actions against the Operation Kagaar, for the release of political prisoners in India

Extend the support to the People’s War in India and to the Communist Party of India (Maoist), as important international reference point for the liberation struggle of the people oppressed by imperialism, for the world proletarian revolution, socialism and communism!

ICSPWI

pc 5 giugno - Lotta per la casa a Milano - Lo Slai cobas appoggia e partecipa

Nei prossimi giorni info