sabato 29 giugno 2024

pc 29 giugno - a milano la campagna della giornata internazionale del 1 luglio


 

pc 29 giugno - Messaggi per Sebastiano Lamera - Lottare contro sfruttamento e oppressione e a sostegno dei popoli oppressi non è reato!


Precari Coop Sociali Slai Cobas Palermo

Forte solidarietà al delegato sindacale di fabbrica e compagno di lotta Slai Cobas sc, Sebastiano Lamera, colpito dalla repressione per avere sempre con grande coerenza sostenuto la lotta dei popoli oppressi come il popolo palestinese. Sebastiano ha ricevuto un provvedimento di "foglio di via", cioè gli viene impedito di andare a Milano la citta cuore della lotta delle comunità palestinesi da mesi e mesi contro il genocidio messo in atto da Israele.

Se toccano uno toccano tutti, giù le mani da Sebastiano! Chi lotta da sempre in difesa dei diritti dei lavoratori, degli operai, contro le morti sul lavoro, contro la guerra imperialista, a sostegno dei popoli oppressi non è un criminale.

Il provvedimento repressivo contro Sebastiano rientra nella più ampia azione repressiva moderno fascista che il governo attuale Meloni vuole imporre sempre più a tutti coloro che lottano contro le ingiustizie sociali e in difesa di diritti basilari. 

Ritiro immediato del foglio di via!

Lottare contro sfruttamento e oppressione e a sostegno dei popoli oppressi non è reato!

Lavoratori e lavoratrici Slai cobas di Taranto

Denunciamo il grave atto di repressione che ha colpito un nostro compagno, operaio della Tenaris Dalmine, responsabile dello Slai cobas a Bergamo/Milano, Sebastiano Lamera, in tutti questi mesi molto attivo nelle manifestazioni dei sabati a Milano per la Palestina - e colpito proprio per questo.

Questo compagno è stato a Taranto in alcune occasioni di iniziative di lotta, di assemblee, e in particolare alle portinerie dell'ex Ilva, portando con la sua presenza e interventi il legame che c'è e che deve crescere sempre più tra le avanguardie operaie per essere forti contro padroni e governi.

Sebastiano è tornato recentemente in Puglia per partecipare attivamente alla manifestazione contro il G7 di Fasano, insieme a una delegazione di giovani operai immigrati di Bergamo; dal palco alla conclusione del corteo, Sebastiano ha lanciato un forte appello come proletari ad unirci ed elevare la lotta contro questo sistema di miseria, sfruttamento, guerra, repressione.

Facciamo appello anche a Taranto, in primis ai lavoratori, lavoratrici, agli operai dell'ex Ilva e appalto, ai compagni e compagne dei movimenti di lotta e in particolare a tutti coloro che si stanno mobilitando per la Palestina ad esprimere la loro solidarietà a Sebastiano, e a chiedere la revoca del provvedimento di "foglio di via" da Milano.

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Si possono mandare messaggi direttamente a Sebastiano: WA 3355244902 - e mail: sindacatodiclasse@gmail.com e allo Slai cobas sc WA 3519575628 - e mail: slaicobasta@gmail.com  

pc 29 giugno - Il governo in piena attività sulla guerra: Crosetto presenta il nono pacchetto di aiuti all’Ucraina e organizza il Comitato per la “cultura della difesa”

 

L’imperialismo italiano è nel pieno della sua azione guerrafondaia; il governo guidato dalla fascista Meloni, attraverso il ministro della guerra Crosetto instancabilmente propone “innovazioni” nei rapporti con tutta la società e gira per il mondo alla ricerca di accordi militari ed economici.

Mentre la portaerei Cavour è in viaggio verso la Cina, Crosetto ha appena presentato al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) il nono pacchetto di aiuti all’Ucraina “elencando la lista di armi ed equipaggiamenti che l'Italia si appresta a fornire a Kiev.” “Da indiscrezioni” dice l’Agenzia Nova, visto che il tutto è coperto dal segreto, “sappiamo che le forniture militari includerebbero una serie di sistemi di armamenti offensivi, il Sistema di difesa aerea Samp T e forse armi a lunga gittata.” Sistemi di “difesa” che in realtà possono attaccare direttamente il territorio russo e quindi dare un’altra spinta all’allargamento della guerra.

“Una parte del Parlamento è all'oscuro” dice un esponente di Avs, e proprio questo è il modo di agire di

pc 29 giugno - Processo Ilva "Ambiente svenduto" - L'intervento dell'Avv. Gianluca Vitale di Torino per le parti civili organizzate dallo Slai cobas

 



venerdì 28 giugno 2024

pc 28 giugno - Verso la giornata del primo luglio - L'appello del Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India

1o luglio Giornata Internazionale di Azione contro la “Operazione Kahaar”!

Mentre si perpetra il genocidio contro il popolo Palestinese per mano dei sionisti del regime di Israele, degli imperialisti americani e di diversi Stati che si definiscono “democratici”, in India, nella “più grande democrazia del mondo”, il primo ministro Modi, amico di Netanyahu e dei sionisti, continua nella sua strategia genocida contra gli Adivasi e il movimento rivoluzionario, oggi con la “Operación Kahaar”.

Dopo aver resistito valorosamente ed eroicamente alla operazione genocida Green Hunt e alle continue campagne genocide, il movimento rivoluzionario e i popoli indigeni dell’India affrontano una nuova offensiva del regime brahmanico Hindutva.

Le classi dominanti indiane, preoccupate dal movimento rivoluzionario popolare, magnificano tutto il loro macchinario armato per eliminare il movimento rivoluzionario affidandogli la missione di una “India libera dai maoisti” entro la fine del 2024.

Non possiamo restare indifferenti di fronte a questo nuovo assalto fascista del regime indiano per eliminare l’unica alternativa a questo sistema di sfruttamento e oppressione delle popolazioni.

Por questo L’ICSPWI fa appello a tutti i rivoluzionari e alle loro organizzazioni, agli attivisti politici e alle masse rivoluzionarie a lottare e opporsi ai crimini del regime reazionario indiano e a denunciare questi crimini.

Facciamo appello a realizzare il prossimo 1o luglio azioni alle ambasciate, consolati, istituzioni e interessi dell’India nel mondo, secondo le condizioni nazionali e locali di ogni paese; ad essere un pugno di unità di solidarietà internazionalista per colpire con decisione il regime fascista y genocida de Modi la sua nuova operazione genocida Kahaar e per mostrare col pugno chiuso alzato il nostro sostegno incondizionato alle masse popolari dell’India, alla gloriosa guerra popolare e al partito che la dirige, in quanto parte inseparabile della rivoluzione proletaria mondiale.

STOP OPERATION KAHAAR!

MORTE AL REGIME FASCISTA e GENOCIDA Di MODI!

VIVA IL PCI(MAOISTA)!

VIVA LA GUERRA POPOLAR IN INDIA!

VIVA L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!

1st of July International

Day of Action against the Operation Kahaar!

While the genocide is perpetrated against the Palestinian people by the Zionists of the Israeli government, the Yankee imperialists and various states that call themselves “democratic”, in India, the largest “democracy in the world”, the friend of Netanyahu and the Zionists, the Prime Minister Modi, continues his genocidal strategy against the Adivasis and the revolutionary movement, this time with the called Operation Kaagar.

Having bravely and heroically resisted the genocidal Operation Green Hunt and the continued genocidal campaigns, the revolutionary movement and indigenous peoples of India are facing a new offensive by the Brahmanical Hindutva State.

The Indian ruling classes, concerned about the revolutionary movement of the people, praise all their armed machines to eliminate the revolutionary movement with the mission to get a “Maoist-free India” by the end of 2024.

We cannot remain impassive in the face of this new fascist attempt by the Indian government to eliminate the only alternative to this system of exploitation and oppression of the people.

Therefore, as ICSPWI, we call on all the revolutionary individuals and organizations, political activists and revolutionary masses to struggle and resist the crimes of the reactionary Indian State and expose these crimes.

For this 1st of July, we launch a call to carry out actions at embassies, consulates and other institutions and interests of India in the world, according to the national and local conditions in each country, to be a fist of unity of internationalist solidarity which hits with determination the fascist and genocidal regime of Modi and the new genocidal operation Kahaar, to show, with our fists raised, our unconditional support for the people’s masses of India, for the glorious people's war and the party that leads it, as an inseparable part of the World Proletarian Revolution.

STOP OPERATION KAHAAR!

DEATH TO THE FASCIST AND GENOCIDAL MODI’S REGIME!

LONG LIVE CPI(MAOIST)!

LONG LIVE PEOPLE’S WAR IN INDIA!

LONG LIVE PROLETARIAN INTERNATIONALISM!


ICSPWI

19th june 2024

pc 28 giugno - Verso la giornata internazionale di azione del 1 luglio - Massima circolazione tra i lavoratori indiani dell'appello proveniente dal PCI (Maoista)

Diffuso in Italia dai compagni che fanno capo al Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in india - csgpindia@gmail.com

Observe World Protest Day against Kagaar.

March forward with the oppressed people of the world.

Dear people,

On July 1, World protest day against "operation kagaar", a call has been given by the International Committee for the Support of People's War in India (ICSPWI). First, the Central Committee of CPI (Maoist) express its gratitude to ICSPWI.

To wipe out from its root, more than five decades old people's war from India, the Indian ruling classes have started new counter-insurgency military campaign from January 2024 in the name of "operation kagaar". In this military campaign, more 125 revolutionary masses, cadres of various rank and file, PLGA guerillas have been murdered, which includes 6-month-old baby to above 60 years old Indian citizen. By remembering the martyrs, our party conveys its red salute to the international people, who with the spirit of international proletarianism are raising their voice to stop the genocide on oppressed people of India.

Our Party appeals to the countrymen to come forward against operation kagaar and defeat the fascist

pc 28 giugno - Giù le mani da Sebastiano Lamera! Se toccano uno toccano tutti!

da ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 25 giugno


Dobbiamo segnalare un nuovo grave episodio di repressione, che non è l'unico ed è certamente inserito nel quadro della campagna di repressione di Stato che questo governo conduce contro le lotte proletarie di ogni genere e tipo e contro i movimenti che si oppongono su tutti i piani alla sua politica - e tutti sappiamo quanto siamo impegnati pure su questo fronte - che ha toccato un nostro compagno. Il provvedimento di "foglio di via" preso dal Questore della provincia di Milano contro Sebastiano Lamera di Bergamo. Questo attacco deve essere trattato all'interno la logica “se toccano uno, toccano tutti”.

Sebastiano Lamera, delegato di fabbrica dello Slai Cobas alla Dalmine è da sempre avanguardia riconosciuta nelle manifestazioni di ogni genere che vengono fatte a Bergamo o a Milano, sia nei vari settori dei posti di lavoro, sia nelle piazze e, in particolare, Sebastiano è impegnatissimo nei sabati di solidarietà con la Palestina a cui lui e i suoi lavoratori e i suoi compagni non mancano mai.

Il Questore di Milano ha stabilito per Sebastiano, proprio perché vuole colpire questa attività che Sebastiano fa ed è riconosciuta dal movimento proletario, dal movimento rivoluzionario e dal movimento palestinese, un provvedimento repressivo consistente nel "foglio di via" col divieto di presenza di Sebastiano nel Comune di Milano, con il chiaro obiettivo di impedirgli sia di condurre l'attività sindacale, dato che Sebastiano in quanto responsabile dello Slai Cobas del territorio segue diverse vertenze dei lavoratori anche nel milanese, oltre che chiaramente nel bergamasco, sia soprattutto per impedire che partecipi e che assuma il ruolo d'avanguardia che gli viene riconosciuto nelle manifestazioni dei sabati di piazza in solidarietà con la Palestina che si svolgono a Milano. Ed il pretesto è ancora più grave perché non è formalmente per il ruolo avuto e per le attività che Sebastiano ha svolto in queste manifestazioni, ma per i fatti avvenuti il 25 Aprile.

Il 25 Aprile, come si sa, vi è stata la manifestazione per il 25 Aprile unita alla manifestazione di solidarietà con la Palestina, ed è chiaro che in Piazza Duomo vi sono stati dei momenti di tensione e di scontro nei confronti della brigata ebraica, braccio operativo nel campo del nostro movimento, protetto in questa occasione dai partiti parlamentari e dai falsi antifascisti.

Sebastiano e i suoi compagni, naturalmente, erano insieme a tanti altri, alle diverse centinaia di compagni che in piazza Duomo hanno contestato questa presenza, hanno contestato che parlasse dal palco, hanno contestato chi glielo permetteva. E in questa situazione vi sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine.

E’ molto grave che lo Stato borghese abbia invece utilizzato questa legittima contestazione per colpire proprio Sebastiano con una formulazione che dice: “in data 25 Aprile in questo capoluogo si è tenuta la tradizionale manifestazione indetta per la festa di Liberazione a cui ha preso parte un nutrito numero di manifestanti durante il quale si sono verificati disordini a causa dell'inosservanza delle disposizioni volte al mantenimento dell'ordine alla sicurezza pubblica da parte di alcuni partecipanti, nonché in ragione degli improperi, insulti di matrice discriminatoria - cosa completamente falsa - che alcuni aderenti alla causa palestinese hanno rivolto al gruppo di circa 300 persone appartenenti ai movimenti Sinistra per Israele e Brigate ebraica”.

Non c'era una "matrice discriminatoria" nella contestazione di queste presenze, ma giusta denuncia del genocidio in corso in Palestina da parte dello Stato sionista di matrice nazista di Israele che Sinistra per Israele/Brigate ebraiche in particolare spalleggiano, negando il carattere genocida della operazione in corso nella Palestina e il carattere settario e sionista dell'azione dello Stato di Israele. Quindi è falsa questa premessa sui motivi di questa contestazione.

Continua il provvedimento del Questore di Milano: nell'ambito della predetta manifestazione, Lamera Sebastiano veniva deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria dal personale della locale Digos per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, aggravato da aver commesso il fatto nel corso di una manifestazione in luogo pubblico e con un utilizzo di corpi contundenti. In particolare, in questa piazza un cospicuo gruppo di manifestanti riusciva a rimuovere le transenne delimitanti il palco predisposto per gli interventi oratori dentro, rendendo così necessario lo schieramento della forza pubblica al fine di scongiurare l'emergenza di gravi disordini. Durante tali fasi, Lamera Sebastiano colpiva con una lunga asta un agente del reparto mobile della polizia di Stato”.

La descrizione del fatto che fa la Questura di Milano è capziosa e volutamente persecutoria, non certo una descrizione “oggettiva”, ma indirizzata a colpire Sebastiano. Infatti la Questura nello stabilire "i precedenti di Sebastiano" fa un elenco di iniziative che testimoniano soltanto l'attività, la partecipazione di Sebastiano, come rappresentante regionale dello Slai Cobas, alle lotte di lavoratori di Bergamo. L'elenco comprende diverse iniziative, però prendiamo in considerazione una: “In data 18 giugno 2021 veniva deferito in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria da personale della Digos di Bergamo per violazione delle disposizioni su riunioni in luogo pubblico o aperta a pubblico e violenza privata, poiché nel Comune di Calcio (Bergamo), presso il Polo logistico dell'Italtrans di Spa, in qualità di rappresentante delle organizzazioni sindacali denominati Si.Cobas e Slai Cobas, dava luogo a una manifestazione non autorizzata, coordinando altri 50 manifestanti. In particolare sostava sulle corsie di accesso allo stabilimento generando forte disagio alla viabilità stradale autostradale. In seguito all'arrivo delle forze dell'ordine si sedeva a terra unitariamente a manifestanti, formando un cordone umano”. Quindi è evidente che in realtà la questura di Milano vuole colpire in generale l'attività di Sebastiano dello Slai Cobas e non solo dello Slai Cobas - la citazione impropria che qui viene scritta: “rappresentante delle organizzazioni sia Si.Cobas che Slai Cobas" ha lo scopo di colpire uno per colpire tutti gli altri.

Per questo nel denunciare questo provvedimento e nell'attivare tutte le procedure legali per respingerlo ribadiamo che intendiamo fare una campagna, facciamo appello a tutte le realtà sindacali e politiche e tutto il movimento di solidarietà con la Palestina, le stesse realtà palestinesi, di stringersi intorno al nostro compagno, di respingere questa repressione e mobilitarsi in tutte le forme per la revoca di questo provvedimento che evidentemente ha l'obiettivo di essere un primo provvedimento volto a impedire l'attività politica, sindacale e di solidarietà internazionalista non solo di Sebastiano, ma di tutta l'organizzazione dei lavoratori e l’organizzazione politica di cui Sebastiano è parte.

pc 28 giugno - Taranto - Giornata di azione e solidarietà internazionalista

pc 28 giugno - Ventimiglia, da lunedì gli agenti della polizia municipale avranno il taser

Il sindaco Flavio Di Muro - della Lega - "orgoglioso e soddisfatto" dice: “Un’arma in più - per intervenire in situazioni potenzialmente pericolose. A Ventimiglia la situazione è migliorata ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia.”

”Chi delinque - conclude Di Muro - deve capire, con le buone o con le cattive, che qui non è ben accetto”.

Detto da uno che quando era deputato è stato membro del "Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione ed il funzionamento della Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen e di vigilanza sull'attività dell'unità nazionale Europol", si può capire che queste armi saranno usate principalmente contro gli immigrati.

pc 28 giugno - Torino: gli studenti per la Palestina bloccano gli ingressi del rettorato del Politecnico

per una presa di posizione chiara da parte del Politecnico contro il genocidio in Palestina

TORINO – Continua la protesta di studentesse e studenti pro Palestina che questa mattina hanno bloccato gli ingressi del rettorato del Politecnico, dove si sarebbe dovuto tenere il Consiglio di amministrazione dell’ateneo dopo le elezioni della scorsa settimana. Il cda è stato spostato online.

Dagli studenti e studentesse: "Stamattina alle 8:30 abbiamo bloccato gli ingressi alle sedi amministrative del Politecnico, in occasione della riunione del CDA dell’Ateneo prevista per la tarda mattinata di oggi. 

Questa azione avviene in risposta all’incrinarsi delle trattative che da un paio di settimane erano state intavolate tra una delegazione di senatori e un gruppo di student3 occupanti. Ieri durante il quarto incontro del tavolo di trattativa abbiamo assistito ad una drastica operazione ricattatoria nei nostri confronti. I senatori ci hanno minacciat3, dicendoci di dover per forza sottostare a tutte le loro condizioni per avere in cambio la convocazione di un Senato Accademico straordinario; senza nemmeno darci la certezza che in tale sede sarebbe passata la mozione riscritta da loro, contenente dei punti già molto al ribasso rispetto alle nostre richieste. Di fatto non è stata una trattativa, ma una richiesta impositiva di liberazione degli spazi, senza nessuna concessione concreta dalla loro parte.

Durante il blocco di oggi, in cui chiediamo ancora una volta in modo pacifico una presa di posizione chiara da parte del Politecnico riguardo al genocidio e un chiaro segnale verso demilitarizzazione dei proprio accordi di ricerca, è avvenuta ancora una volta una smisurata risposta repressiva, in cui uno studente isolato è stato aggredito da quattro guardie private, strattonato e schiacciato contro la porta mentre cercava di allontanarsi.

Nonostante il persistente silenzio istituzionale, le intimidazioni e i ricatti, la nostra richiesta rimane chiara, vogliamo un senato accademico straordinario il prima possibile, in cui venga discussa la mozione con le nostre richieste".

giovedì 27 giugno 2024

pc 27 giugno - Un video del Coordinamento regionale contro il G7 della bella manifestazione a Fasano

pc 27 giugno - Controinformazione rossoperaia settimanale - N. 21 tutto sulla manifestazione contro il G7



 

pc 27 giugno - Palermo 1 luglio manifestazione unitaria - 16.30 piazza pretoria

pc 27 giugno - Una citazione di Gramsci e i nostri compiti

Scrive Gramsci nei suoi Quaderni  

'Solo chi vuole il fine vuole i mezzi idonei a raggiungerlo'

Qual'è il nostro fine lo dichiariamo chiaro e lo si è visto anche con il nostro contingente presente alla manifestazione contro il G7 di Puglia il 15 giugno a Fasano 



 Quali sono i mezzi?

Partito comunista marxista-leninista-maoista

Fronte unito 

Forza militante per combattere lo stato imperialista italiano

 E' questo quindi il nostro lavoro... 

pc 27 giugno - Eternit Bagnoli, confermata in appello la condanna per Schmidheiny - i padroni assassini riescono sempre a farla franca?


Bruno Pesce: «Ma è una vittoria amara, nel prossimo grado di giudizio il reato andrà in prescrizione»

NAPOLI – Oggi la Corte d’Assise in Appello di Napoli ha confermato la condanna di Stephan Schmidheiny a 3 anni e 6 mesi per l’omicidio colposo di Antonio Balestrieri, operaio dell’Eternit Bagnoli, scomparso a causa del mesotelioma nel 2009.

«La sentenza ci conforta un po’, dopo la delusione del primo grado, le cui richieste dei Pubblici Ministeri sono state in gran parte disattese» ha commentato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che ha diffuso la notizia tramite una nota stampa, come riportato da Il Fatto Quotidiano.

Una notizia che però sembra preoccupare, e non poco, il fronte casalese. Spiega Bruno Pesce,

pc 27 giugno - La guerra Usa-Nato/Russia e il ruolo delle basi militari in Sicilia si evidenzia sempre più

E’ giallo su drone Usa partito da Sigonella e abbattuto dai russi

A dare notizia dell’abbattimento di un drone Usa sono stati due canali Telegram russi – “Military Informant” e “Fighterbomber” – ripresi dal quotidiano italiano La Stampa.

Per ammissione dello stesso giornale si tratta, nel primo caso, di uno dei canali telegram russi più informati su ciò che avviene nello spazio aereo e nell’aviazione russa. L’articolo cita così quanto riporta il canale : “Un caccia russo MiG-31 ha abbattuto un drone da ricognizione dell’aeronautica americana sul Mar Nero. Presumibilmente si tratta di un drone da ricognizione ad alta quota RQ-4B Global Hawk». Poco dopo, il canale pubblica un aggiornamento: «Sì, l’incidente è stato ora confermato».

Pochi minuti prima la stessa notizia era stata riportata dal canale Telegram “Fighterbomber”, ritenuto vicino al comando dell’aeronautica russa: “Congratulazioni a tutti i soggetti coinvolti. Bravi ragazzi! Stiamo aspettando ora l’ok degli Stati Uniti circa le “azioni non professionali. Ora c’è una maggiore

pc 27 giugno - Dal blog tarantocontro - Acciaierie d'Italia: NO alla nuova cassintegrazione

verso l'incontro a Roma del 2 luglio sulla cassa integrazione - La posizione dello Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto

NO A QUESTA CASSAINTEGRAZIONE CON QUESTI NUMERI E MODALITA’ E SENZA UNA VERA INTEGRAZIONE SALARIALE PER TUTTI

Acciaierie Italia ha annunciato una nuova cassa integrazione per 5200 lavoratori di cui ben 4400 a Taranto. È da settimane che si sapeva che Acciaierie d’Italia e i suoi Commissari sostenuti dal governo avrebbero avviato una nuova cassa integrazione per un anno. Era da settimane che si sapeva che i numeri di questa cassa integrazione sarebbero stati molto più alti. Per noi era chiaro E LO ABBIAMO SEMPRE DETTO AI LAVORATORI che tutte le decisioni del governo Meloni/Urso : l'Amministrazione Straordinaria, la nomina dei Commissari e l'avvio di quella attività che porterà a una nuova svendita di Acciaierie d‘Italia a nuovi padroni, indiani o ucraini con qualche italiano a fiancheggiare, sarebbero state per i lavoratori un rimedio peggiore del male.

Tutti volevamo che Mittal, che non stava certo sviluppando la produzione né tutelando lavoro e salute, andasse via, e in particolare andasse via la Morselli, ma solo lo Slai Cobas ha detto che con questo cambio di governance la situazione per i lavoratori sarebbe peggiorata. Solo lo Slai Cobas ha dichiarato forte e chiaro che il passaggio dell'azienda, sia pure provvisoriamente, allo Stato, non

pc 27 giugno - Dal blog tarantocontro - Ex Ilva sentenza corte europea/processo "Ambiente svenduto"

Venerdì ore 17 - incontro aperto alla sede Slai cobas via Livio Andronico 47 Taranto

Ex Ilva - far leva anche della sentenza della corte di giustizia europea per imporre con la lotta unitaria un piano industriale e ambientale che tuteli lavoro e salute - rigettando sia la chiusura della fabbrica sia che tutto procede secondo gli intendimenti di governo e padroni

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto 

Parti civili processo d'appello "Ambiente svenduto"

info wa 3519575628

Lussemburgo, 25 giugno 2024
Sentenza della Corte nella causa C-626/22 | Ilva e a.

Se presenta pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e per la salute umana, l’esercizio dell’acciaieria Ilva dovrà essere sospeso. Spetta al Tribunale di Milano valutarlo.
La nozione di «inquinamento» ai sensi della direttiva relativa alle emissioni industriali include i danni

mercoledì 26 giugno 2024

pc 26 giugno - Tunisia - Estensione della SAR tunisina: nuovo attacco ai migranti nell'interesse dell'imperialismo italiano e dell'Unione Europea

L'Organizzazione Marittima Internazionale la settimana scorsa ha pubblicato un documento rendendo noto l'estensione della zona SAR (ricerca e soccorso) tunisina in accordo con l'Italia.

La mappa allegata al documento (figura 1) mostra in viola la nuova zona SAR dove da oggi la guardia costiera tunisina potrà spingersi e scorazzare per intercettare le imbarcazioni dei migranti (ed eventualmente speronarle provocando nuovi morti come successo in passato).

Nella seconda mappa invece (Figura 2) si evince con la linea verde il limite delle acque territoriali tunisine e con la linea tratteggiata, ancora una volta la nuova SAR tunisina che appunto permette alle imbarcazioni della guardia costiera di spingersi praticamente alle porte di Sardegna, Sicilia e Lampedusa per conto dell'Italia e dell'Unione Europea.


Attivisti politici e sociali e organizzazioni non governative in Tunisia tra cui il Forum Tunisino dei Diritti Economici e Sociali (FTDES) hanno denunciato che da oggi la Tunisia, in seguito ai numerosi incontri bilaterali ai massimi livelli con le autorità italiane, ha assunto il ruolo di guardiacoste dell'Italia in maniera pressocchè identica a quello svolto già precedentemente dalla cosiddetta guardia costiera libica (di cui recentemente è girato su internet un video che mostra migranti che dopo essere stati imbarcati sulle motovedette libiche sono stati bastonati).

E' sempre più evidente la natura semi-coloniale della Tunisia rispetto ai rapporti con l'imperialismo e con l'Italia in particolare, quest'ultima decisione è frutto delle continue pressione dei governi italiani (in particolare degli ultimi tre governi) a livello europeo, regionale e internazionale nella lotta ai migranti, una politica che contribuisce a rendere il Mediterraneo sempre più un gran cimitero e l'Italia un paese in cui avanzano forme di neo-schiavismo che uccidono, come dimostra l'ultimo caso del bracciante indiano Satnam Singh

pc 26 giugno - Arresti in Francia di dirigenti indipendentisti della Nuova Caledonia

Christian Tein (photo), et d’autres responsables du mouvement indépendantiste, arrêtés suite au soulèvement kanak, vont être placé en détention provisoire en France, après leur mise en examen à Nouméa. Cette décision a été prise par un juge des libertés et de la détention (JLD), appelé à se prononcer sur le sort de Christien Tein, considéré comme le dirigeant de la Cellule de coordination des actions de terrain (CCAT), et de dix autres personnes, interpellées mercredi en même temps que lui (voir notre article). Les chefs de mise en examen n’ont pas été précisés.  Christian Tein doit être incarcéré à Mulhouse (Haut-Rhin). Une autre mise en cause, Brenda Wanabo, chargée de la communication de la CCAT, doit être placée en détention à Dijon. Mère de trois enfants, dont le plus jeune a 4 ans, cette militante va être séparée de sa famille. Quant à Frédérique Muliava, directrice de cabinet du président du Congrès de Nouvelle-Calédonie Roch Wamytan, elle doit être incarcérée à Riom, près de Clermont-Ferrand. Ces décisions interviennent six semaines après le début du soulèvement kanak.


pc 26 giugno - Germania - repressione di una manifestazione pro-Palestina a Berlino - info

Affrontements et heurts ont éclaté samedi soir entre la police allemande et des manifestants qui protestaient samedi  lors d’un grand rassemblement à Berlin contre le génocide des Palestiniens dans la bande de Gaza. Des manifestants pro-Palestine ont défilé à Berlin et  à Francfort. La police a gazé et chargé les manifestants vers le centre-ville, alors qu’au centre commercial Alexa, plusieurs dizaines d’entre eux organisaient un sit-in de protestation. La police allemande a arrêté 11 manifestants, alors que des ambulances sont intervenues pour secourir des manifestants blessés ou qui se sont évanouis lors des affrontements avec la police allemande.

pc 26 giugno - La polizia espelle gli occupanti pro palestina dall'Università di Bruxelles - info

Ce matin à 6h, sans notification d’expulsion, la police est entrée dans le bâtiment « Walid Daqqa » occupé en défonçant des portes de manière violente avec de l’équipement lourd (matraques, boucliers, gros marteaux, etc.). Plusieurs occupants ont été frappés. Une fois l’identification faite, tout le monde a été expulsé du bâtiment. Lors de l’expulsion, la police a cassé plusieurs appareils électroniques d’étudiant·es, y compris des ordinateurs.

Dimanche, un grand « Festival intifada » avait réuni des centaines de personnes à l’occupation avec stands, concerts, slogans etc..
L’initiative avait donné lieu à un rassemblement appelant à la libération de Georges Ibrahim Abdallah.

secours rouge

pc 26 giugno - Repressione in Turchia del giornale democratico e rivoluzionario Yeni Demokrasi - info solidale

Turkey: Repression against the democratic newspaper Yeni Demokrasi - maximum solidarity

We hereby publish an unofficial translation of an article published by Yeni Demokrasi:

An investigation was launched against our newspaper’s Editor-in-Chief, Tuba Apaydın, by the Istanbul Chief Public Prosecutor’s Office for “making propaganda for a terrorist organization”.

The event held by Partizan and YDG in Samandağ in 2022 was raided by the police. In the venue where the event was held, the police broke the walls, removed the silicone from the windows, and even destroyed the food. 29 people were dragged on the ground and detained with handcuffs behind their backs. Our newspaper also reported the police torture, which was recorded on video by the public, publishing it

pc 26 giugno - Info su Controinformazione rossoperaia ORE 12


Da oggi la Controinformazione rossoperaia viene sospesa e riprenderà a settembre.

In questi mesi estivi dobbiamo concentrare il nostro impegno sulla realizzazione delle riviste, nazionale "La Nuova Bandiera" e internazionale "Lotta tra le 2 linee".

Di ORE 12 sta per uscire l'ultimo numero settimanale N. 21, cartaceo, che sintetizza e restituisce ai lavoratori, alle donne, ai giovani la importante e ricca mobilitazione contro il G7. 

Anche questa pubblicazione riprenderà in autunno, dopo un bilancio ed eventuali cambiamenti. 

Un forte saluto - a risentirci dalla redazione di ORE 12

martedì 25 giugno 2024

pc 25 giugno - Genova bloccato il porto in solidarietà con la Palestina


Manifestazione contro armi in porto Genova, mezza città in tilt -i manifestanti, oltre 500, hanno bloccato anche il varco Etiopia a Sampierdarena

Varchi del porto bloccati e traffico in tilt a Genova per la manifestazione pro Palestina indetta da varie sigle tra cui i portuali del Calp, l'assemblea contro la guerra, i sindacati Si.Cobas e Usb e varie altre associazioni. Per i manifestanti il porto di Genova è il transito "da dove passano massicciamente le armi che contribuiscono al massacro del popolo palestinese" per cui "bloccando il porto di Genova, simbolicamente blocchiamo la guerra nella sua configurazione logistica". 

pc 25 giugno - Saluzzo: polizia dei braccianti e frutta 4.0

da radio blackout

"Muntagnin”, “terùn” o “studènt”, le braccia nei campi di Saluzzo servono a migliaia – negli anni Settanta si parla di 4.000 lavoratori – ma non devono parlare, tantomeno avanzare pretese. Nel 1978 con la cosiddetta “Operazione Pesche” a regia Democrazia Proletaria e Lotta Continua, sono proprio gli studenti accampati ai margini della città a scaldarsi contro lo sfruttamento diffuso, il lavoro nero e le condizioni abitative insalubri dei braccianti che, quando gli va bene, vengono ospitati nelle stalle delle cascine. Come si legge in una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Saluzzo, “il problema si pone oggi e si ripresenterà fino a che esisterà lavoro stagionale nella nostra zona”. (…). Fin dalla metà degli anni Novanta un tassello fondamentale nella catena del valore è svolto dall’intermediazione delle Organizzazioni di Produttori dove confluisce tutta la frutta delle aziende affiliate, che viene conservata nei magazzini di stoccaggio e poi rivenduta: il valore della produzione è concentrato per l’81% in quattro OP. Il modo di produzione capitalistico, a cui i grandi terrieri locali si sono tenacemente votati portando con sé tutti gli altri più piccoli, premia dunque la progressiva concentrazione di terre, tecnologie, capitali e determina che il profitto si ottenga espropriando chi sta più in basso nella filiera, fino all’ultimo anello, i lavoratori stagionali. Lo sradicamento dell’agricoltura e della cultura contadina è giunto a compimento. (da “A Saluzzo l’unico bracciante buono è il bracciante morto“, 2022)

Parole di un paio di anni fa, ma sempre attuali. La stagione frutticola nel terzo comparto nazionale, con un fatturato da capogiro, è in ritardo di un paio di settimane, le prime raccolte riguardano i mirtilli. Centinaia sono i braccianti già arrivati nel Saluzzese per i lavori preparatori, come il diradamento e la posa delle reti antigrandine. La stagione di raccolta nei campi che si sviluppano da

pc 25 giugno - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Contro la guerra: al porto di Genova - Sciopero della logistica - Da Latina all’India - Contro l’attacco repressivo verso Sebastiano Lamera: se toccano uno toccano tutti!

 


pc 25 giugno - Milano: Persecuzione contro i solidali con la Palestina - FOGLIO DI VIA PER IL COMPAGNO OPERAIO, SEBASTIANO LAMERA DI BERGAMO, DI PROLETARI COMUNISTI E DELEGATO SLAI COBAS SC ALLA TENARIS DALMINE

Le motivazioni di questa repressione mettono in realtà sotto accusa non solo la permanente e attiva presenza del compagno a tutte le manifestazioni a Milano in solidarietà con la Palestina contro il genocidio dello Stato di Israele, ma l'intera attività di Sebastiano Lamera in anni e anni sia verso le fabbriche, varie lotte dei lavoratori, sia per le mobilitazioni politiche contro padroni, governo, Stato imperialista, in particolare in questi mesi contro la guerra imperialista. 

Ma soprattutto viene messa sotto la lente della repressione, la manifestazione del 25 aprile a Milano, con intento esplicitamente persecutorio.

Torneremo dettagliatamente su queste motivazioni, già da oggi nella Controinformazione rossoperaio ORE 12 - E' bene leggere l'intero e lungo provvedimento del Questore di Milano che pubblichiamo.

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lunedì 24 giugno 2024

pc 24 giugno - Mobilitiamoci per la giornata mondiale contro la Operazione Kahaar - Avanti a fianco dei popoli del mondo! - info csgpindia@gmail.com

 traduzione ufficiosa

PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

15 giugno 2024

Mobilitiamoci per la giornata mondiale contro la Operazione Kahaar

Avanti a fianco dei popoli del mondo

Caro popolo,

Il 1° luglio, per la giornata mondiale di protesta contro l'"operazione Kahaar", il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India (ICSPWI) ha lanciato un appello. Innanzitutto, il Comitato Centrale del PCI (maoista) esprime la sua gratitudine all'ICSPWI.

Per sradicare una guerra popolare che dura in India da più di cinquant'anni, a gennaio 2024 le classi dominanti indiane hanno lanciato una nuova campagna militare antisovversione chiamata "Operazione Kahaar". Nel corso di questa campagna militare sono state assassinate più di 125 persone: gente comune, rivoluzionari, quadri di partito e guerriglieri del PLGA, da un neonato di 6 mesi fino ad anziani ultrasessantenni. Ricordando i martiri, il nostro partito rivolge il suo saluto rosso ai popoli di ogni paese che nello spirito dell’internazionalismo proletario alza la voce per fermare il genocidio degli oppressi in India.

Il nostro Partito fa appello ai connazionali perché si mobilitino contro l'operazione Kagaar per sconfiggere le politiche fasciste delle classi dominanti indiane, a marciare fianco a fianco con quanti a livello internazionale hanno lanciato la giornata mondiale di protesta contro Kahaar per difendere la guerra popolare in India e fermare i feroci attacchi militari contro la popolazione.

Negli ultimi sei mesi, gli attacchi militari e i genocidi dell'operazione Kagaar in corso contro il popolo

pc 24 giugno - Blocco al porto di Genova contro la guerra il 25 giugno


pc 24 giugno - Sono fascisti/razzisti dentro... Le oscene dichiarazioni di Nordio


Il Min. Carlo Nordio, sabato scorso intervenuto al festival letterario a Taormina, si è esibito in dichiarazioni che non solo confermano la politica di questo governo di peggiorare la condizione dei detenuti, la situazione delle carceri impossibile che viola qualsiasi diritto umano, di civiltà, non solo aggiungono altra brutalità che invece di risolvere giustificano togliendo ogni speranza - «il sovraffollamento è il risultato di una sedimentazione pluridecennale», ha detto Nordio, «non è di soluzione immediata», 

quindi, ha escluso tassativamente la possibilità dell’indulto, perchè rappresenterebbe «una resa dello Stato», dichiarando apertamente ciò che i borghesi a volte tentano di mascherare, che l'essenza di questo Stato borghese è la repressione, è l'imposizione in forme via via dittatoriali di un ordinamento economico, politico sulla maggioranza delle masse che ha al centro la cancellazione dei diritti delle masse, e per farlo, per difendersi dalla inevitabile ribellione ha come scopo naturale la repressione.

Ma Nordio ha detto di peggio, sciorinando un razzismo viscerale che finora nessun Ministro aveva così chiaramente spiattellato: 

Il sovraffollamento, come lo si risolve? "visto che gli stranieri rappresentano la metà dei detenuti sarebbe opportuno far scontare la pena nei loro paesi di origine, già avremmo risolto gran parte di questo problema, anzi - ha aggiunto - lo avremmo risolto totalmente ».

Come gli immigrati che non si devono far entrare in Italia, ma devono essere lasciati nei Cpr in Albania, o meglio: morti in mare; i detenuti stranieri vanno ributtati nelle carceri dei loro paesi d'origine, dove spesso vengono torturati, e anche uccisi. Ma questo non è un problema di Nordio...

Questi ministri, questo governo, se lo lasciamo fare diventa ogni giorno più orribile!

pc 24 giugno - A Napoli migranti e lavoratori in piazza contro razzismo e sfruttamento


A pochi giorni dalla brutale morte di Satnam Singh, il bracciante agricolo che lavorava nelle campagne di Latina, appuntamento sabato mattina alle 10 a Piazza Garibaldi.

Iniziativa organizzata in realtà da tempo dal Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli. Contro razzismo e sfruttamento. 

Fin dalle nove sotto la statua di Garibaldi iniziano a riunirsi i primi gruppi di immigrati provenienti dalla provincia. Famiglie con bambini in carrozzina , ragazzotti con bandiere del proprio paese, altri con quella palestinese; d’altronde al corteo ha aderito anche il Coordinamentoper la Palestina di Napoli a ricordare il genocidio in atto a Gaza.

Spicca il gruppo di ragazzi del Burkina Faso con maglietta con i colori nazionali e slogan in sostegno di Ibrahim Traorè , il giovane presidente golpista autodichiaratosi nuovo Thomas Sankara e stessa voglia di emanciparsi dal giogo colonialista delle potenze occidentali. Francia in primis. Tante anche le bandiere di Potere al Popolo, unica forza politica organizzata presente oggi.

Il sole picchia forte e si cerca necessariamente l’ombra, la piazza inizia a riempirsi e alle 10 e mezza il corteo inizia a muoversi lungo il Rettifilo. Migliaia di persone che chiedono rispetto e diritti , lo urlano

pc 24 giugno - CPR in Albania e stragi in mare

 

Lo scorso fine settimana le frontiere della fortezza Europa hanno inghiottito le vite di decine di persone annegate nello Jonio e nel Mediterraneo centrale.

In Albania fervono i lavori per la costruzione del primo sistema detentivo amministrativo dell’Italia fuori dai propri confini.
Lunedì Piantedosi ha annunciato che entro l’estate verrà comunicata la lista dei siti dei nuovi CPR, che, sotto la supervisione del Ministero dell Difesa, verranno costruiti in ogni Regione. Si conferma quindi la decisione di inserire i CPR all’interno di aree del demanio militare, perché considerati cruciali per la sicurezza dello Stato. In altri termini si sancisce in modo anche formale che i Centri sono campi di concentramento per i prigionieri della guerra ai migranti poveri. A Torino, invece, viene ristrutturata la struttura di corso Brunelleschi, chiusa da marzo 2023, quando i reclusi lo distrussero completamente.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale  - ascolta su radio blackout

 https://radioblackout.org/2024/06/cpr-in-albania-e-stragi-in-mare/

domenica 23 giugno 2024

pc 23 giugno - LA QUESTURA VIETA IL CORTEO PER LA PALESTINA A MILANO. AL TERMINE DEL PRESIDIO UNA SPONTANEA ORGOGLIOSA E CONVINTA MANIFESTAZIONE IN RISPOSTA

Ieri arrivati piazza è stato annunciato dagli organizzatori che il corteo era stato vietato con prescrizioni dalla questura e quindi hanno deciso di restare in piazza Cairoli con un presidio. 

Nell’assemblea che è seguita (vedi link diretta https://www.facebook.com/share/v/MK53qWSuKP1VFc8q/?mibextid=WC7FNe), i vari interventi come al solito hanno toccato tutti i vari aspetti ma la questione della repressione è rimasta ai margini. E questo è e rimane un problema perchè finisce per ridurre il fatto ad una questione burocratica, quando il divieto è già nel contenuto e le ragioni sono nel programma politico della Meloni in particolare contro la Palestina, così come contro le lotte.

L'azione repressiva di ieri nella Milano capitale della mobilitazione per la Palestina è grave, come abbiamo cercato di spiegare direttamente ai partecipanti mentre si diffondeva il volantino sull’importante manifestazione del G7 a Fasano, e sulla necessità di costruire una risposta che non passa attraverso incontri istituzionali ma con la condivisione e la mobilitazione di massa.

Questo è stato sintetizzato anche nel breve intervento a manifestazione praticamente chiusa (Ascolta Audio ).

Terminati gli interventi dal camioncino/palco, si è staccato da Piazza Cairoli, con oltre un centinaio di manifestanti molti giovanissimi, un corteo diretto all’assemblea convocata all’Università Statale dall’accampada, studenti mobilitati sabato ancora dentro l’ateneo (Vedi video), in occasione dell’open day, la vetrina del rettorato per attirare iscritti, diventata più reale grazie agli studenti in lotta che hanno denunciato anche in questa occasione gli accordi con le università Israeliane che la Statale ha sottoscritto e rivendica, accordi che pongono gli studenti al servizio dell’industria delle armi, e dell’esercito genocida Israeliano. 

Il corteo ha potuto finalmente portare nelle centrali vie attorno a piazza del Duomo, le ragioni della resistenza palestinese, la denuncia dei crimini e dei complici del genocidio, e dare in questa maniera una prima risposta al nuovo divieto contro il movimento di solidarietà alla Palestina.

L’assemblea in Statale è poi diventata occasione per riprendere i contenuti dell’Intifada studentesca, la lotta e il boicottaggio contro i progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo della tecnologia militare, con le università israeliane, la denuncia delle forniture militari che il governo italiano, terzo fornitore di Israele, non ha mai fermato, con il ruolo di Leonardo, colosso degli armamenti. E ancora i porti, da dove transitano i materiali bellici grazie alle grandi società della logistica: e proprio contro la Maersk, colosso norvegese dei trasporti via mare, è partita una campagna di boicottaggio che il 25 giugno diventerà un’azione con i lavoratori del porto e della logistica in sciopero, di blocco del porto di Genova.

Sempre nell’assemblea è stato portato l’esempio di Anan, Ali, Mansour, detenuti in Italia su richiesta di Israele perché sostenitori della Resistenza palestinese, di come la lettera dal carcere sia stata letta alla manifestazione dei Fasano contro il G7 della guerra e calorosamente accolta, e l’appello alla lotta, contro la repressione, programma del governo moderno fascista della Meloni, dai divieti, vivi sono ancora nella memoria i fatti del 27 gennaio a Milano, alle denunce, ai manganelli, fino alla riforma dei decreti sicurezza in corso.

pc 23 giugno - Laura Pausini... una merda umana passata armi e bagagli al fascio-leghismo, con tanta tanta ipocrisia - boicottala!


Una lettera a Repubblica, segnala giustamente come Salvini inneggiando all'autonomia differenziata si scaldi alle parole di una sua canzone... che sembra l'inneggiamento all'autonomia come separazione... manca solo Padania libera dice il lettore

Risponde Merlo: 'quando Laura Pausini si rifiutò di cantare 'bella ciao' Salvini si congratulò, ora lei propone queste vecchie strofe d'amore per l'Autonomia come inno per Salvini/Calderoli. Povera Pausini che ripete sempre: non canto canzoni politiche nè di destra, nè di sinistra.. '

Ma, sempre, chi dice questo è perchè è di destra ed è piena di malafede e ipocrisia.

E' giusto boicottarla

pc 23 giugno - L'alleanza infame del governo fascio-imperialista della Meloni con il regime di Modi, fascista indutva, della repressione, dei massacri e del genocidio delle popolazioni in India al servizio dell'imperialismo

Messa in mostra e ostentata al G7 di Puglia e da noi contestata nella manifestazione di Fasano

ora 1 luglio giornata internazionale di lotta con iniziative al nord e al Sud Taranto/Palermo

Grande successo, in India e non solo, del video postato da Giorgia Meloni durante il G7 pugliese in cui scherzando con il premier indiano Narendra Modi fonde i due cognomi e dice: “Hello from the Melodi team”.

Lo stesso giorno, il 15 giugno, Vinai Kumar Saxena, governatore di New Delhi, ha autorizzato la polizia a perseguire, e se necessario ad arrestare, la scrittrice Arundhati Roy e Showkat Hussain, ex professore dell’università centrale del Kashmir.

Da sempre impegnata politicamente, Roy è una delle più note e importanti scrittrici indiane, autrice del romanzo Il dio delle piccole cose, con cui nel 1997 ha vinto il Booker prize..

Il motivo per cui rischia l’arresto è un discorso che ha tenuto a New Delhi quattordici anni fa, il 21 ottobre 2010, durante un incontro pubblico sul Jammu e Kashmir, lo stato indiano a maggioranza musulmana.

C’erano appena stati violenti scontri dopo che la polizia indiana aveva ucciso più di cento persone che protestavano per la morte di un ragazzo musulmano di 17 anni, colpito da un lacrimogeno. Nel suo discorso Roy disse che il Kashmir non era mai stato parte integrante dell’India. Un attivista della destra indù denunciò lei e altri quattro per dichiarazioni “provocatorie” e “anti-indiane”.

Roy può essere perseguita in base a tre articoli del codice penale e soprattutto in base all’Uapa, l’Unlawful activities prevention act, una legge antiterrorismo in vigore dal 1967 e rafforzata nel 2019 proprio dal governo di Modi, che consente l’incarcerazione per anni, anche senza processo. 

 Vogliono arrestare Arundhati Roy

Will Arundhati Roy be arrested?

By targeting the celebrated author, Narendra Modi is determined to show that none of those who defy his regime are safe.

By Alpa Shah

On 14 June, Narendra Modi told world leaders gathered at the G7 Summit in Italy that India’s election

pc 23 giugno - Lettera di Luigi Spera dal carcere - Solidarietà e sostegno alla lotta per la sua liberazione

Lettera di Luigi: «Lottare per un mondo senza colonizzatori e sfruttatori»

Lettera dal carcere di Luigi, compagno siciliano di Antudo arrestato insieme ad altr* due compagn* l’accusa di atto terroristico per un sanzionamento ai danni di una sede di Leonardo SPA a Palermo

Ciao a tutte e tutti.

Vi scrivo queste righe sull’onda del disgusto provocato dallo star seguendo la campagna mediatica delle ultime settimane sulle elezioni europee. Mentre gli stati generali degli eserciti di tutto il mondo sono riuniti per decidere le sorti dei territori e dei popoli, in Italia si mette in scena il ridicolo teatrino della campagna elettorale. Da quasi un mese ormai media e giornali non parlano d’altro, la presidente del consiglio è anche riuscita in un modo o nell’altro a monopolizzare il sistema d’informazione pubblico che di fatto, checché ne dica, è diventato a tutti gli effetti teleMeloni.

I partiti più rappresentativi (se di rappresentatività si può ancora parlare, visto che secondo i sondaggi Fdi sta al 26% dei votanti mentre il Pd al 20%, e visto che la percentuale dei votanti starà al di sotto del 50%, si parla del 13% sugli aventi diritto per Fdi e del 10% per il Pd) Fratelli d’Italia e Partito Democratico si fronteggiano come fossero su posizioni opposte, programmando duelli televisivi che poi saltano, cercando di cavalcare strumentalmente l’agenda politica dei territori, vedi la traghettata no ponte di Elly Schlein o l’inaugurazione del centro sportivo a Caivano da parte di Meloni in

pc 23 giugno - Bari ANCORA UNA DENUNCIA CONTRO UNA STUDENTESSA: QUALE DEMOCRAZIA IN TEMPI DI GUERRA?

Continuiamo la mobilitazione per la Palestina e contro la repressione: 
24 giugno alla prefettura contro i decreti sicurezza.

Questa mattina è stata notificata un’altra denuncia a una studentessa per fatti relativi ad una manifestazione cittadina per la Palestina. Si tratta dell'ennesimo provvedimento, un chiaro segnale di accanimento e tentativo di intimidazione in questi mesi nei confronti della stessa persona.
Questo continuo bersagliamento non è altro che una manifestazione della debolezza e dell'incapacità di un sistema che non sa come rispondere alle reali necessità di un'intera popolazione in una fase in cui il

pc 23 giugno - Contro l'ipocrisia di padroni, governo, sindacati confederali, falsa opposizione parlamentare, il tempo è della lotta e dell'autorganizzazione dei braccianti sfruttati, schiavizzati, ammazzati

In nero, sfruttati e senza permessi. Nei campi oltre 200 mila lavoratori invisibili

In nero, sfruttati e senza permessi. Nei campi oltre 200 mila lavoratori invisibili
(ansa)
Un lavoratore su quattro non è in regola, il 70% sono extracomunitari. Si lavora 8-9 ore, con punte di 14 al giorno. La paga in media è di trenta euro e una parte se la prendono gli intermediari

pc 23 giugno - La tragedia dei Sikh repressi e cacciati dall'India del fascista indutva Modi, per essere sfruttati e uccisi nelle campagne di Latina del governo fascio-razzista padronale della Meloni

Corpi dilaniati e minacce: la tragedia dei Sikh tra piantagioni e serre del canale Mussolini

Corpi dilaniati e minacce: la tragedia dei Sikh tra piantagioni e serre del canale Mussolini
Trenta incidenti all’anno come quello che ha ucciso il lavoratore indiano. Sindacati e attivisti denunciano il sistema di schiavitù  dell’Agro pontino

pc 23 giugno - Una inchiesta interessante e importante: Navi sospette a Porto Marghera

Su questa nave si sono già scritte tante cose da quando ha lasciato il porto di Chennai il 2 aprile scorso per dirigersi verso la Spagna, eppure un alone di mistero la circonda tuttora. La cosa certa è che in Spagna non ha avuto vita facile: dopo essere stata ormeggiata per un giorno al porto di Las Palmas (Gran Canaria), è dovuta scappare tra le proteste dal porto di Cartagena dove era attesa il 16 maggio.

Il suo nome è Borkum, batte bandiera di Antigua e Barbuda, è di proprietà tedesca ma viene gestita da un’azienda del Gruppo Finsea di Genova, attraverso la controllata Medmar Tramp Srl. Questa nave è entrata nei nostri “radar” il 25 maggio, l’abbiamo individuata a Porto Marghera dove è rimasta in stand-by per più di 40 ore. Secondo gli attivisti della Red solidaria contra la ocupación de Palestina (Rescop) e Podemos è carica di armi e materiale bellico esplosivo per conto della IMI System, la più importante azienda israeliana del settore. Da quanto dicono gli attivisti la nave trasporta motori a razzo, missili con cariche esplosive e oltre due tonnellate di altri materiali esplosivi. In questo nuovo capitolo della nostra inchiesta, vi mostreremo il suo viaggio e tutte le domande ancora aperte sul destino di questa curiosa imbarcazione.

La partenza da Chennai

La Borkum parte dal Porto di Chennai in India il 2 aprile 2024 alla volta della Spagna, per arrivarci dovrà circumnavigare l’Africa e attraversare lo stretto di Gibilterra a causa del blocco degli Houthi nel Mar Rosso. Vale la pena ricordare che l’India è un dei maggiori fornitori al mondo di armi a Israele dopo Stati Uniti, Germania e Italia. Probabilmente quella percorsa dalla Borkum è una nuova rotta di approvvigionamento di Israele, che vuole attutire gli effetti del blocco yemenita, e la crescente richiesta di boicottaggio che viene dal cuore dell’Occidente.
Progetto della nave Borkum

Il Porto di Chennai è il secondo porto per container in India, e di recente si è fatto molto notare, tanto