venerdì 1 luglio 2022

pc 1 luglio - L’ aumento del prezzo del grano c’era già prima della guerra e dipende dal modo di produzione capitalistico

Pandemia e shock climatici hanno fatto salire i prezzi delle materie prime alimentari già prima dell’invasione dell’Ucraina.

E’ il volto dell’altra guerra imperialista, quella in particolare contro i popoli oppressi di Africa, Medio Oriente e Asia

L'economia dei paesi oppressi è dipendente dall'imperialismo e la guerra ha approfondito la crisi economica e la loro dipendenza, così come la pandemia e la distruzione dell'ambiente e del clima, causate sempre da questo sistema imperialista

La crisi del grano è colpa della speculazione! Il cibo, in questo sistema capitalista/imperialista è fonte di profitti sulla pelle delle masse

Rivolte per il pane erano già scoppiate, dall'Africa al Kazakhistan nello Sri Lanka e noi vogliamo che ritornino a preoccupare gli imperialisti e a incendiare il mondo. Non sarà mai possibile risolvere il problema della fame e della carestia in questo sistema capitalistico se non si rovescia alla radice! L’unica soluzione è la rivoluzione proletaria e socialista!

Come ha affermato anche l'esperto di questioni alimentari delle Nazioni Unite alla riunione del Consiglio di sicurezza del 19 maggio 2022: "La guerra della Russia in Ucraina è solo benzina sul fuoco che sta già bruciando" e "quello che abbiamo di fronte non è un evento periodico. Piuttosto è un terremoto" 

Ad avere in mano la produzione ucraina ci sarebbero - spiega l’analista Roberto Pecchioli - anche multinazionali in grado di esercitare pesanti pressioni sul governo di Kiev, che dipende finanziariamente dalle condizioni del Fondo Monetario e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, promotori della cessione delle terre agricole ai monopolisti. Tra di essi spiccano il fondo più potente del mondo, Black Rock, mentre altri squali (Monsanto, Archer Daniels Midland e Dupont)

giovedì 30 giugno 2022

pc 30 giugno - Il nuovo Concetto Strategico della NATO al vertice di Madrid: militari ovunque, dal fianco Est al fianco Sud fino all’Asia. Il governo Draghi in prima fila nelle scelte NATO di guerra

Questo di Madrid è un vertice che alimenta i venti della guerra interimperialista 


manifestazione a Madrid contro la NATO e le sue Basi della morte, No alle spese militari

Ucraina, Draghi dal summit Nato: "8mila soldati italiani pronti" (alla guerra)

Il premier al vertice Nato a Madrid: 2mila soldati italiani in Romania e Ungheria, 8mila pronti se necessario. 

"Noi abbiamo assunto il comando Nato in Bulgaria e aiutiamo anche la Romania, c’è un pattugliamento aereo dei Baltici già da vari mesi. Le forze che verranno mandate in Romania e in Ungheria sono circa 2mila soldati, 8mila sono invece di stanza in Italia, pronti, eventualmente fosse necessario". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a margine del vertice Nato a Madrid, ha risposto alle domande dei giornalisti sullo sforzo aggiuntivo dell'Italia per aumentare le forze di intervento rapido della Nato.

Via il governo della guerra!

Quello di Madrid è uno dei vertici Nato più importanti di sempre, con la guerra in Ucraina in corso e che intende segnare il tracciato dell’intervento militare dell’Alleanza Atlantica per i prossimi 10 anni con la definizione del Nuovo Concetto Strategico. A Madrid la NATO approverà un nuovo Concetto strategico poiché il precedente — approvato a Lisbona nel 2010 — non è più corrispondente a questa fase della contesa interimperialista. Non poteva non mancare il fedele capo del governo fantoccio filoimperialista Zelensky che, con il suo mantra sull'invio incessante di armi USA/NATO/UE per il suo esercito, darà legittimità alla continuazione della guerra contro la Russia.

Così come l'Italia imperialista, ben rappresentata dal governo Draghi, rafforzerà il suo interventismo bellico nell'alleanza atlantica.

Nella «distribuzione geografica delle forze in tempo di pace», (art.53 comma b del Concetto strategico del 1999), «si dovrà tenere conto di considerazioni regionali e in particolare geostrategiche nel quadro dell’Alleanza, dal momento che l’instabilità alla

mercoledì 29 giugno 2022

pc 29 giugno - Inizia il Vertice Nato per rafforzare ed estendere la guerra imperialista

Dopo il Vertice G7, questo Vertice si apre con la volontà di marciare verso la guerra mondiale, di aumentare in Europa Basi Nato e armamenti, con la dichiarazione di guerra alla Russia del segretario generale della Nato e l'appoggio di prima linea del servo miserabile Draghi

pc 29 giugno - Leggi il blog maoistroad - lotta di classe/internazionalismo in lingua originale e da fonti dirette

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pc 29 giugno - I temi al vertice G7 imperialista in Germania: ancora guerra, peggioramento delle condizioni di vita dei popoli oppressi e contrasto alla Cina. Il nostro imperialismo è per noi il nemico principale

L'imperialismo è una minaccia per i popoli. Il problema non è cambiare l'agenda dei vertici ma attaccare i loro vertici. Il governo italiano, atlantista e guerrafondaio, è per i proletari e le masse del nostro paese, il principale nemico da battere.

Mentre l’Ucraina viene dilaniata dalla guerra, i 7 rappresentanti dei governi imperialisti più ricchi del mondo si sono riuniti nella quiete, in un castello in mezzo alle montagne dell’Alta Baviera, protetto da 18 mila poliziotti e dal movimento continuo di elicotteri militari, isolato dal mondo esterno, nella massima sicurezza, così da rendere più difficili le manifestazioni di protesta che, comunque, ci sono state. Un vertice costato oltre 180 milioni di euro, espressione di una politica imperialista ormai “fuori dal mondo” e decadente.

"Il loro sistema porta guerra e crisi" e "Qui incontriamo l'imperialismo" erano alcune parole d’ordine scritte nei cartelli della manifestazione di domenica scorsa ed è l’essenza del giudizio politico che unisce le diverse correnti politiche dell’opposizione al vertice presenti nelle proteste.

Ora che l’imperialismo è entrato in una fase di guerra, obbligata dai contrasti tra i diversi paesi per uscire dalla crisi economica di sistema che la pandemia ha aggravato e per la spartizione del mondo e delle sue risorse, i problemi aumentano a ritmo accelerato sia per gli imperialisti (per quello che ci riguarda, il nostro, rappresentato dal governo Draghi) sia per i proletari e per le masse.

Si sono riuniti in questo vertice in Germania per prendere alcune decisioni su come continuare la guerra, di come fronteggiare i problemi di approvvigionamento energetico e delle risorse alimentari per i paesi più ricchi, e di come fronteggiare il socialimperialismo cinese. Salvo per la guerra, tutto il resto sono state chiacchiere a vuoto.

Come continuare la guerra contro la Russia: “Aiuti militari all’Ucraina finché sarà necessario”

Allo Stato corrotto, fascio e filoimperialista ucraino i capi dei governi imperialisti del G7 riuniti a Elmau hanno rinnovato l’impegno “a supportare il governo e il popolo ucraino nella strenua difesa della sovranità dello Stato e nella lotta per un futuro democratico e prospero" e “a fornire supporto finanziario, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina fino a quando sarà necessario“, e a sostenere “un piano internazionale di ricostruzione messo in atto dall’Ucraina in stretta collaborazione con partners multilaterali, che porti a una ripresa economica sostenibile, resiliente e inclusiva, e che rafforzi la democrazia, lo Stato di diritto e la lotta alla corruzione”.

Di quale rafforzamento di “democrazia”, di quale Stato di diritto e di quale lotta alla corruzione parlano gli imperialisti riguardo l’Ucraina? Il capo del governo, Zelenskj, ha messo fuorilegge i partiti della sinistra e quelli dell’opposizione, nel 2014 il Partito Comunista d’Ucraina è stato messo al bando dal Presidente Poroshenko sostenuto dagli imperialisti USA/UE, sono state varate le cosiddette “leggi di de-comunistizzazione”, mentre la repressione si è abbattuta su canali televisivi, siti web, chiese e di neonazisti è pieno il parlamento e l’esercito ucraini. E non possiamo certo non ricordare che sempre nel 2014, nella cosiddetta “rivoluzione ucraina” - in realtà la controrivoluzione fomentata dall’imperialismo USA/UE -, è stata scatenata la violenza sanguinosa di matrice neonazista che ha incendiata la Casa dei sindacati di Odessa uccidendo 42 lavoratori sotto gli occhi complici della polizia del governo filoimperialista ucraino.

Riguardo la corruzione l’UE ha fallito e lo dichiara esplicitamente: È da molto tempo che l’UE è a conoscenza delle connessioni tra oligarchi, alti funzionari, politici, sistema giudiziario e imprese statali. Tuttavia – osserva la Corte – non ha sviluppato una strategia concreta per contrastare la grande corruzione. Ad esempio, i flussi finanziari illeciti (compreso il riciclaggio di denaro) sono colpiti solo ai margini. Nondimeno, l’UE ha sostenuto molte riforme e attività anticorruzione in Ucraina. Nella maggior parte dei casi, il livello di sostegno dipende dal rispetto di una serie di condizioni. Spesso, però, la Commissione ha interpretato questi requisiti con eccessiva indulgenza, dando luogo a valutazioni troppo favorevoli. La Corte cita come esempio il sistema di esenzione dall’obbligo del visto. Il funzionamento di questo sistema non è stato rivisto, benché non fossero soddisfatte due delle tre condizioni a cui è subordinato il sostegno UE.

“Nonostante le varie forme di sostegno offerte dall’UE all’Ucraina, in questo paese gli oligarchi e gli interessi costituiti continuano a minare lo Stato di diritto e a compromettere lo sviluppo”, ha dichiarato Juhan Parts, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. “L’Ucraina ha bisogno di una strategia mirata ed efficiente per contrastare il potere degli oligarchi e ridurre la cattura dello Stato. L’UE può svolgere un ruolo ben più incisivo di quanto non abbia fatto finora.”

Il richiamo al blocco navale russo sulle materie prime agricole ucraine non è certo garantire il diritto al cibo a tre quarti dell’umanità ma solo un motivo per dare ulteriore alimento alla guerra contro la Russia in Ucraina. "Ribadiamo il nostro appello alla Russia affinché ponga fine incondizionatamente al blocco navale dei porti ucraini del Mar Nero, alla distruzione di infrastrutture portuali e di trasporto cruciali e silos di cereali, all'appropriazione illegale di materie prime agricole e attrezzature e ad ogni altra attività che impedisca ulteriormente la produzione e l'esportazione di cibo ucraino", si legge nella dichiarazione finale. "Sosteniamo fortemente l'Ucraina - continua la nota - nel riprendere le sue esportazioni agricole mercati mondiali, nonché gli sforzi delle Nazioni Unite per sbloccare un corridoio marittimo sicuro attraverso il Mar Nero.

Sulla sicurezza alimentare globale i governi imperialisti del G7, loro che sono i principali responsabili della miseria e delle guerre in Africa, in Medio Oriente e in Asia, fanno solo promesse “interessate”, interessate perché questi paesi rappresentano l’alternativa al gas russo, comunque solo promesse che non hanno mai mantenuto, e di ben poca cosa rispetto a quanto investono nella guerra: parlano di stanziare 4,5 miliardi di dollari per quest’anno contro fame e malnutrizione che gli imperialisti stessi hanno creato con la rapina delle risorse e che porta a migrazioni di massa verso un futuro diverso, ma una speranza contro cui i governi UE e, soprattutto  l’Italia con questo governo, oppongono un muro fatto di respingimenti, di lager di Stato in Libia e Tunisia, di finanziamenti per l’addestramento e il sostegno alla guardia costiera libica. Abbiamo visto anche a Melilla, città nel Marocco sottomessa alla Spagna, il sangue, 37 morti e la repressione poliziesca contro i migranti, maltrattamenti e violenze che sono quotidiane nei confini della Fortezza Europa in Grecia, Turchia e nella Rotta Balcanica.

Price-cap

Nord Stream I: Dal prossimo 10 luglio la Russia fermerà il flusso di gas per rifornire le linee

L’embargo contro la Russia è stato un fallimento. L’Italia, con il governo Draghi, ha proposto il tetto al prezzo del petrolio russo. In Italia, su questo il governo italiano non è mai intervenuto, ha lasciato che i prezzi del carburante e dell’energia domestica gonfiassero il carobollette scaricato sui lavoratori. Una proposta demagogica, quindi, che richiederà molti negoziati da parte dei ministri delle finanze del G7, società private e governi di paesi in America Latina, Africa e altrove che acquistano petrolio russo. 

Draghi: “La crisi energetica va disinnescata anche per evitare un ritorno in forze del populismo”: ma è delle rivolte proletarie e popolari che è preoccupato, a nome di tutti i paesi imperialisti.

Contro la Cina al G7 imperialista Biden ha presentato il piano Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali ('Partnership for Global Infrastructure and Investment') che dovrebbe mobilitare risorse per 600 miliardi di dollari e così “permettere ai Paesi di vedere i benefici concreti dell’alleanza con le democrazie”. Un piano aleatorio che dovrà passare dal voto parlamentare e che, anche questo, servirà a gonfiare il debito dei paesi oppressi dall’imperialismo, la cui eliminazione gli imperialisti non affronteranno mai. Un piano che è una risposta alla Via della seta, l’iniziativa promossa dalla Cina di Xi Jinping sin dal 2013, con investimenti previsti in una settantina di Paesi.

 

pc 29 giugno - Le ragioni dell'unità e della lotta, della centralità del lavoro per il fronte unico di classe - Dall'Assemblea proletaria anticapitalista


Salutiamo tutte le lotte dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, degli immigrati, di tutti i settori sociali che si stanno opponendo non solo al al governo e ai padroni ma all’intero sistema che
ci ha “regalato” la crisi, l’ha aggravata con la pandemia e ora ci trascina in una guerra interimperialista che ricade innanzitutto sui proletari e sui popoli, sia come costi immediati sul piano economico, sia come in prospettiva per le trasformazioni politiche e sociali che introduce.

Noi lottiamo nelle realtà dove siamo e cerchiamo di essere più uniti e più forti, più in grado di rispondere, perché abbiamo fiducia che ciò possa avvenire. Non è un fronte difensivo a cui pensiamo, anche se la difesa è l’aspetto più immediato in questa fase, il fronte unico di classe ha la potenzialità di inglobare l’organizzazione politica e sociale per la trasformazione rivoluzionaria di questo paese. Ciascuna delle realtà che lotta da sola non è in grado di invertire i rapporti di forza, e di creare una situazione più favorevole sia per i risultati concreti dei lavoratori, sia per modificare questi rapporti di

martedì 28 giugno 2022

pc 28 giugno - Padroni, governo, Regione ASSASSINI! Un altro giovane bracciante immigrato morto bruciato nel ghetto nel foggiano

Siamo fortemente addolorati e arrabbiati. 

Yusupha Joof immigrato/profugo gambiano, non era ucraino, non aveva la pelle bianca e poteva vivere peggio degli animali, essere sfruttato nei campi, e poteva morire!

Il nostro cordoglio alla famiglia di Yusupha Joof.

La nostra rabbia verso gli assassini che hanno permesso questa ennesima morte nei campi della Puglia. 

A questa violenza assassina si aggiunge la violenza delle Istituzioni, che è di fatto una dichiarazione di altre future morti. Il governatore Emiliano, tra tutti, non sa fare altro che mettere le mani avanti: "La Regione non ha diretta competenza in materia..."; e sul corpo di Yusupha Joof mettersi oscenamente delle medagliette: "La Regione in questi anni ha sperimentato soluzioni efficaci, ha fatto nascere foresterie, sono già state realizzate strutture modulari per ospitare 1250 che arriveranno a 2300 con gli ulteriori interventi programmati da realizzare entro il 2023..." Maledetto falso! Intanto i braccianti immigrati in Puglia, da Borgo Mezzanone, a Turi,  a Nardò vivono nelle baracche tra lamiere, tende di plastica, dormono sui cartoni, tra il degrado,  Intanto quando lottano e rivendicano il diritto ad una casa, ai documenti, quando denunciano lo sfruttamento da schiavi dei padroni, vengono ignorati o anche denunciati. 

Basta con le ipocrisie, siete voi i responsabili!

Che anche di fronte a questa terribile morte/assassinio vada avanti ancora più determinata, forte e unita la lotta dei braccianti immigrati

Dal comunicato di Comitato Lavoratori delle Campagne

UN ALTRO INCENDIO, UN ALTRO MORTO. BASTA INDIGNAZIONE INTERESSATA, ANCHE QUESTA È VIOLENZA
 
Questa notte nell’insediamento di Torretta Antonacci, nel comune di San Severo, sono bruciate alcune baracche e nel fuoco ha perso la vita Yusupha Joof, gambiano di 35 anni. Le cause non sono ancora del

pc 28 giugno - Sul massacro di Melilla - Un comunicato di Atik Turchia


A Melilla sta accadendo un nuovo massacro di migranti!

Un massacro di profughi è in corso a Melilla, che è stata governata come colonia dalla Spagna dal 1497 ed è completamente circondata dai confini del Marocco.

I massacri delle persone sfollate nella spirale dell'occupazione imperialista e della guerra sulle rotte migratorie, della crescente povertà nel nostro mondo a causa dell'economia capitalista continuano incessantemente.

Secondo le prime cifre, si afferma che 29 immigrati sono morti a causa del blocco posto sia dal Marocco che dalla Spagna e dalla fuga precipitosa. Questa mobilità migratoria, che è legata all'esistenza del sistema capitalista, aggiunge nuove pene alla memoria dell'umanità con le sue "misure sproporzionate".

Proprio ieri, quello che è successo al confine tra Bielorussia e Polonia, le barche che sono affondate nelle acque del Mediterraneo con le vite che erano ancora vive nella nostra memoria, l'odierna strage di Melilla ci ha mostrato che la lotta contro questo sistema è essenziale.

Il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares, che ha affermato che il vertice della

lunedì 27 giugno 2022

pc 27 giugno - L'importante intervento di proletari comunisti/PCm Italia sui prigionieri politici nella giornata del 19 giugno

Questa giornata ricorda la giornata dell'eroismo, il massacro nelle prigioni peruviane dei compagni del Partito Comunista del Perù, dei guerriglieri e combattenti della guerra popolare in Perù, che mostrarono col loro sacrificio e la loro lotta eroica, da un lato il volto barbaro del regime fascista e genocida in Perù, ma nello stesso tempo la forza ideologica, politica e militare della resistenza dei prigionieri politici come avamposto della guerra popolare che si svolgeva in forma impetuosa in quel paese nel 1986. La resistenza eroica dei prigionieri politici e di guerra, caduti il 19 giugno, era nutrita dall'ideologia del proletariato, il marxismo-leninismo-maoismo ,nell'applicazione del pensiero guida del Partito Comunista del Perù, espresso dal presidente Gonzalo. 

Il 19 giugno è divenuta quindi una giornata storica, non solo dei prigionieri politici e di guerra in tutte le carceri dell'imperialismo, ma della lotta rivoluzionaria dei proletari e dei popoli del mondo. E' divenuto proprio per questo un punto di riferimento, una giornata internazionale della lotta e della resistenza dei prigionieri politici comunisti rivoluzionari, antimperialisti, in tutto il mondo. La lotta e dalla resistenza irriducibile che avvenne nelle carceri peruviane e fece delle carceri una luminosa trincea di combattimento della lotta di classe, rappresentano l'intera lotta del proletariato e dei popoli oppressi, e fu ed è parte integrante di essa. 

Ripristinare e riprendere questa pagina è quindi indispensabile per le forze rivoluzionarie di tutto il mondo. Naturalmente questo significa innanzitutto non solo rendere omaggio ai prigionieri politici e di guerra, ma anche farla vivere. Farla vivere significa incarnarla nei compiti dell'oggi, non come icone, ma come guida per l'azione. Guida per l'azione significa sempre analisi concreta della situazione concreta.

In che contesto quindi celebriamo oggi la giornata del 19 giugno?

L'imperialismo è guerra, repressione, miseria e oppressione dei proletari e dei popoli. Dove c'è oppressione c'è ribellione, dove c'è ribellione c'è lotta rivoluzionaria. La lotta rivoluzionaria di massa e armata, a volte camminano insieme, si intrecciano, sono complementari, a volte, ed è quello che noi auspichiamo, è guerra di classe, guerra rivoluzionaria, guerra popolare di lunga durata per la conquista del potere politico del proletariato e delle masse popolari, e per il rovesciamento dell'imperialismo in ogni sua cittadella, nei paesi imperialisti come nei paesi oppressi dall'imperialismo, in ogni sua postazione nel mondo. L'imperialismo, il capitalismo, ha governi e stati prodotti e strumenti di questo

pc 27 giugno - Proteste in tutta la Spagna contro il massacro di migranti a Melilla

 

Madrid grita contra la masacre en Melilla

La madrileña plaza de Callao se ha llenado voces antirracistas y solidarias siguiendo la convocatoria que recorre todo el estado español contra la masacre de Melilla.
La protesta, convocada por el Movimiento Antirracista de Madrid, la Asamblea Antirracista de Madrid y RegularizaciónYa, tiene lugar apenas 48 horas después de que cientos de inmigrantes procedentes de varios países africanos —la mayoría de Chad y Sudán, países en guerra—, tratasen de superar la valla que separa Marruecos de Melilla, lo cual ha terminado con el asesinato de varias decenas de personas, las ultimas cifras hablan de 45 muertos.

Masacre de Melilla

Por Agencia Mp3.LQSomos.

Las miles de personas que llenaban la plaza han mantenido la concentración en círculo, y desde el

pc 27 giugno - Volantino nazionale contro vertici G7 e Nato - proletari comunisti

domenica 26 giugno 2022

pc 26 giugno - G7 in Germania: foto delle proteste in corso contro i padroni del mondo

Contro il G7 imperialista, contro la guerra dei padroni del mondo 

G7 Elmau: Protesta a Monaco


A circa 100 chilometri dall'area della vetta di Elmau, blindata da 18  mila poliziotti, migliaia di persone si sono radunate oggi nel centro di Monaco per manifestare contro le politiche del G7, contro l'imperialismo e i suoi preparativi per la guerra. Oltre alle associazioni ambientaliste e alle ONG, hanno partecipato alla manifestazione organizzazioni rivoluzionarie, comuniste e anticapitaliste e numerose organizzazioni rivoluzionarie turco-curde.

Il cartello "Stop G7 Elmau" vuole manifestare a Garmisch-Partenkirchen, vicino a Schloss Elmau.











pc 26 giugno - Nella Spagna del Vertice Nato, l'altra guerra: decine di migranti uccisi alla frontiera di Melilla


(Da Il Manifesto
) - Venerdì mattina, alle 6,40, duemila profughi subsahariani hanno tentato di superare il sistema di reticolati (portato a dieci metri di altezza su decisione del governo Sánchez nel 2020) che racchiude la città autonoma di Melilla. Solo 500 di loro sono riusciti ad arrivare al valico di frontiera in prossimità del «Barrio Chino», dove hanno assaltato il cancello di ingresso. In 133 sarebbero riusciti ad entrare all’interno dell’enclave spagnola in Marocco.

Secondo le testimonianze, la maggior parte delle vittime sarebbe morta asfissiata nella calca dopo esser

pc 26 giugno - Ecuador la grande lotta delle masse popolari nelle cronache del Frente de defensa de luchas del pueblo (FDLP-EC)

 1 - ECUADOR: LASSO ESTABLECE ESTADO DE EMERGENCIA, DECLARA LA GUERRA ARMADA CONTRA EL PUEBLO (FDLP-EC)

Mientras Lasso declara el estado de emergencia en tres provincias del país; militariza la ciudad de Quito con más de 20.000 miembros de las FFAA, 27.000 policías. Del otro lado, las masas indeclinables han dado inicio al cerco sobre la capital.

Ya se presentó la primera víctima en Riobamba producto de las balas asesinas de la policía. ¿vamos a dejar que el pueblo sea el que ponga la cuota de sangre?, ¿vamos a permitir que la policía, bajo el mando del carnicero de octubre, general Carrillo, de inicio a la orgía de sangre?

Que el gobierno lo entienda, y también la dirigencia del movimiento indígena (CONAIE), NO AL DIÁLOGO, no hay las condiciones para que éste sea llevado a cabo, LA UNICA VÍA ES LA SALIDA DE LASSO Y DE LA ASAMBLEA.

Debemos poner en tensión todas nuestras fuerzas. Hay que aislar y combatir al oportunismo. Hay que hacer de estas movilizaciones, un ejercicio de Poder.

De igual manera, el Frente de Defensa de las Luchas el Pueblo EXIGE LA INMEDIATA LIBERACIÓN DE TODOS LOS PRESOS POLÍTICOS QUE HAN SIDO CAPTURADOS ILEGALMENTE POR LA POLICÍA EN EL CURSO DE LAS MANIFESTACIONES.

¡A FONDO Y HASTA EL TOPE, HASTA QUE CAIGA LASSO Y LA ASAMBLEA!

¡SOLO CON LUCHAS SE CONQUISTAN DERECHOS Y LIBERTADES!

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“Los militares y policías también son pueblo” dicen los fatuos, los ilusos. La Tibán, Yaku Pérez y otros,

pc 26 giugno - Contro il G7 dei padroni del mondo - alziamo uniti i nostri pugni!

pc 26 giugno - L'attacco al diritto d'aborto è violenza fascista!

 Dal blog femminismorivoluzionario

I giudici della Corte Suprema
L'attacco al diritto d'aborto da parte della Corte suprema degli Usa è frutto della politica, ideologie fasciste in atto da tempo - incarnati dal trumpismo, che come Trump non muore mai e continua sempre più ad infestare la società americana - è da ora nuova linfa allo scatenamento dei fascisti, dei cattointegralisti.


La sentenza è espressione e legittima e istituzionalizza le più macabre azioni dei "pro life". Per esempio, in Mississippi, da cui è partita la causa esaminata dalla Corte Suprema, e che ora non consentirà più l’aborto dopo 15 settimane, neanche in caso di incesto o di stupro, le donne incinta dovranno partecipare a una serie di consulti psicologici e visionare l’immagine dell’embrione (fino alla decima settimana) o del feto.

Ciò che è avvenuto in America interessa tutte e tutti. Si vogliono cancellare diritti fondamentali delle donne, ma nello stesso tempo è un attacco generale, pratico e ideologico ai diritti democratici di tutte le masse popolari negli Usa; un attacco che inevitabilmente alimenta il clima sempre più reazionario in corso negli Usa, di cui un'espressione evidente sono la facilità di uccisioni nelle scuole.

Questa sentenza è chiaramente e pesantemente di classe, le donne che subiranno di più le conseguenze